Campanile Basso via Stenico - Navasa

Arrampicata e alpinismo su roccia in montagna

Campanile Basso via Stenico - Navasa

Messaggioda Hercules » lun ago 27, 2007 16:49 pm

Ieri assieme a alberto60, Beppe e Giovanni abbiamo salito la via Stenico Navasa alla parete sud del Campanile Basso, nel Brenta. Ci aspettavamo una via impegnativa, con tratti di arrampicata mista non banali, e così è stato.

La via ci ha da subito impegnati non poco, le fessure camino della parte bassa infatti erano piuttosto umide e bagnate e mai troppo agevoli; la via conta meno ripetizioni di altre vie più classiche del campanile, e così il materiale in parete spesso non offre ottime garanzie e non sempre è facile integrare con protezioni veloci. Da notare come a volte la via originale segua delle fessure chiodabili e arrampicabili a staffe, ignorando le fessure proteggibili con friends e scalabili in libera lì vicine. I tiri finali, che vincono la gialla parete della cuspide sommitale presentano un misto di arrampicata libera e artificiale piuttosto impegnativa. Ci siamo avvalsi della relazione di I. Rabanser (Da Vie e Vicende in Dolomiti di O. Bonaldo e I. Rabanser); abbiamo tenuto presente anche la relazione di M. Furlani, che fa riferimento però a una ripetizione precedente di circa 20 anni. Le difficoltà e le indicazioni del primo ci sono parse sempre precise e affidabili. Per una ripetizione, oltre alla normale dotazione, sono utili una ventina di rinvii, un friend di misura grande (camalot 3,5), due staffe. Alcuni dei chiodi a pressione dei tiri sommitali (i famosi chiodini di Marino Stenico?) hanno un occhiello di diametro molto stretto: fare attenzione a a non portarsi rinvii troppo grossi?
Allungando bene le protezioni i tiri 5 e 6 e 13 e 14 si possono unire (bastano corde da 50 m).
Le doppie di discesa sono tutte attrezzate con catene e grossi anelli. Sulla prima doppia attualmente si trovano due mezze corde abbandonate: attenzione a chi volesse servirsene, dopo 5 o 6 metri si incontra il nodo colpevole?

L1 20 m V, V+ fessura camino sbarrata da tetto (forse per colpa del bagnato io la darei senza problemi almeno VI)
L2 40 m V+, VI fessura camino umido
L3 30 m V+, V fessura camino umido
L4 30 m IV+, IV
L5 20 m IV
L6 50 m V+, VI-, VI+ (diedro bianco, passaggio di uscita strapiombante)
L7 30 m IV
L8 30 m V, V+
L9 35 m VI, V (traverso sotto a tetto da sinistra verso destra)
L10 40 m, V, VI- (fessura di destra di due fessure parallele e strapiombo di uscita)
L11 25 m V+ e A0, VI+ e A0
L12 45 m, VI e Ao, A1, A2, VI e A0 (muro, tetto, traverso)
L13 30m V, IV+
L14 20 m, IV

L6: Diedro bianco

Immagine

L9: traverso delicato verso il tetto:

Immagine

Uscita strapiobante da L10:

Immagine

L12: Beppe e Alberto in pieno ingaggio sulla seconda lunghezza di artificiale sui gialli della cuspide sommitale:

Immagine

La gialla cuspide sommitale dal canalone di discesa:

Immagine
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Messaggioda SCOTT » lun ago 27, 2007 17:05 pm

:D

Complimenti =D>

Bella prova :!:

La "Stenico-Navasa" è nei miei progetti da tanto ... grazie delle preziose info e delle belle foto. :o :wink:

BRAVI :!:

Scott.
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Messaggioda ICE&DRY » lun ago 27, 2007 17:12 pm

Bravi!!

Deve essere prorpio una bella via impegnativa!

Artificiale solo su chiodi a pressione o anche su frineds?
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Messaggioda Hercules » lun ago 27, 2007 17:21 pm

I tiri di artificiale sono attrezzati con chiodi a pressione artigianali, a pressione tradizionali, e tradizionali. Riconoscibile il chiodo con le zeppette di legno lasciato gentilmente da Rabanser durante la sua ripetizione. La roccia non si presta all'uso di friends, ma su un passo siamo saliti in A1 su un piccolo nut. Non abbiamo chiodato.
Non so se quei tiri siano stati liberati, le guide non ne parlano. Abbiamo però incontrato tracce di magnesite.
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Messaggioda ICE&DRY » lun ago 27, 2007 17:39 pm

Hercules ha scritto:I tiri di artificiale sono attrezzati con chiodi a pressione artigianali, a pressione tradizionali, e tradizionali. Riconoscibile il chiodo con le zeppette di legno lasciato gentilmente da Rabanser durante la sua ripetizione. La roccia non si presta all'uso di friends, ma su un passo siamo saliti in A1 su un piccolo nut. Non abbiamo chiodato.
Non so se quei tiri siano stati liberati, le guide non ne parlano. Abbiamo però incontrato tracce di magnesite.



Perché in libera si trovano grosse difficoltà, immagino..
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Messaggioda alberto60 » lun ago 27, 2007 18:00 pm

Come già scritto da Hercules ieri abbiamo salito questo superbo itinerario che offre, come ci aspettavamo, una scalata mista, libera artificiale decisamente impegnativa e faticosa. I primi tiri della ostica fessura-camino tanto per rendere le cose più complicate erano belli bagnati.

E' da molto tempo che volevo salire questa via e le aspettative non sono state tradite. Come impegno mi è sembrata un pò superiore alla via Rovereto allo spallone che avevo salito nel 1985. Come sempre la relazione di Rabanser è ottima.

Molti dei chiodi a pressione sono artigianali e sono fissati con un piccolo pezzetto di piombo che fa da zeppa tra la roccia e il chiodo. Sui gialli la roccia richiede attenzione.

Sulla destra della via abbiamo trovato delle corse fisse segno che qualcuno sta aprendo una nuova via.

Alberto
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Messaggioda scrausa » lun ago 27, 2007 18:55 pm

Hercules ha scritto:I tiri di artificiale sono attrezzati con chiodi a pressione artigianali, a pressione tradizionali, e tradizionali. Riconoscibile il chiodo con le zeppette di legno lasciato gentilmente da Rabanser durante la sua ripetizione. La roccia non si presta all'uso di friends, ma su un passo siamo saliti in A1 su un piccolo nut. Non abbiamo chiodato.
Non so se quei tiri siano stati liberati, le guide non ne parlano. Abbiamo però incontrato tracce di magnesite.



Intanto... complimenti!!!

Per curiosità: cos'è un chiodo con le zeppette?
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Messaggioda SCOTT » lun ago 27, 2007 18:57 pm

scrausa ha scritto:
Hercules ha scritto:I tiri di artificiale sono attrezzati con chiodi a pressione artigianali, a pressione tradizionali, e tradizionali. Riconoscibile il chiodo con le zeppette di legno lasciato gentilmente da Rabanser durante la sua ripetizione. La roccia non si presta all'uso di friends, ma su un passo siamo saliti in A1 su un piccolo nut. Non abbiamo chiodato.
Non so se quei tiri siano stati liberati, le guide non ne parlano. Abbiamo però incontrato tracce di magnesite.



Intanto... complimenti!!!

Per curiosità: cos'è un chiodo con le zeppette?


...uno magro magro con le scarpe alte alte... :roll:

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Messaggioda Hercules » lun ago 27, 2007 19:01 pm

Un chiodo accomodato a un buco o a una fessura di dimensioni eccessive per mezzo di piccoli stecchetti di legno.
Ne parlano spesso Rabanser (che li metteva) e la Bonaldo (che li toglieva a fatica) nel loro bel libro.

Ovviamente non è un'invenzione di Rabanser ma una pratica diffusa penso almeno dagli anni '50 e oggi poco conosciuta per via della progressiva diffusione in apertura come in ripetizione di protezioni veloci.
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Messaggioda scrausa » lun ago 27, 2007 19:07 pm

Hercules ha scritto:Un chiodo accomodato a un buco o a una fessura di dimensioni eccessive per mezzo di piccoli stecchetti di legno.
Ne parlano spesso Rabanser (che li metteva) e la Bonaldo (che li toglieva a fatica) nel loro bel libro.

Ovviamente non è un'invenzione di Rabanser ma una pratica diffusa penso almeno dagli anni '50 e oggi poco conosciuta per via della progressiva diffusione in apertura come in ripetizione di protezioni veloci.



Ah, ora ho capito. Grazie!
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Messaggioda scrausa » lun ago 27, 2007 19:08 pm

SCOTT ha scritto:
scrausa ha scritto:
Hercules ha scritto:I tiri di artificiale sono attrezzati con chiodi a pressione artigianali, a pressione tradizionali, e tradizionali. Riconoscibile il chiodo con le zeppette di legno lasciato gentilmente da Rabanser durante la sua ripetizione. La roccia non si presta all'uso di friends, ma su un passo siamo saliti in A1 su un piccolo nut. Non abbiamo chiodato.
Non so se quei tiri siano stati liberati, le guide non ne parlano. Abbiamo però incontrato tracce di magnesite.



Intanto... complimenti!!!

Per curiosità: cos'è un chiodo con le zeppette?


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Messaggioda sergio-ex63-ora36 » mar ago 28, 2007 0:27 am

bravissimi.... :)
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Messaggioda rudy » mar ago 28, 2007 9:46 am

bravi :wink:
e belle foto... che rendono molto bene quale sia l'ambiente (si...insomma... non siete solo voi in primo piano 8) )
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Messaggioda alberto60 » mar ago 28, 2007 9:55 am

rudy ha scritto:bravi :wink:
e belle foto... che rendono molto bene quale sia l'ambiente (si...insomma... non siete solo voi in primo piano 8) )


grazie .

L'ambiente è spettacolare e sugli ultimi gialli piuttosto areoso con quei piccoli chiodini a pressione che fanno un pò pensare ma messi con grande maestria dal grande Marino e nonostante il tempo trascorso sono sempre più che buoni.
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Messaggioda Hercules » mar ago 28, 2007 9:58 am

AEREOSO: scilicet AEREO & ARIOSO, fenomeno di crasi che dà origine al neologismo tipico dell'alpinismo apuano AEREOSO.
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Messaggioda rudy » mar ago 28, 2007 10:00 am

Hercules ha scritto:AEREOSO: scilicet AEREO & ARIOSO, fenomeno di crasi che dà origine al neologismo tipico dell'alpinismo apuano AEREOSO.

:lol: impeccabile
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Messaggioda Hercules » mar ago 28, 2007 10:02 am

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Messaggioda ICE&DRY » mar ago 28, 2007 16:17 pm




Ma tutti col telefonino li hai fatti quei video?
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Messaggioda Hercules » mar ago 28, 2007 16:19 pm

Macchina digitale.
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Messaggioda emanuele » mar ago 28, 2007 16:31 pm

- è forse la via più faticosa del basso e avete notato anche voi i chiodi sul traverso della navasa? a me attirava molto quel traverso e l'avrei preferito all'artificiale della parte finale della stenico , ripetuta l'anno scorso
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