dolore tra avambraccio e bicipite

Messaggioda najaru » sab giu 23, 2007 9:41 am

sempre la stessa cosa.

probabile tentinite o epicondilite (che non é altro che un infiammazione dell inserzione del tendine sul condilo dell omero.

comunque

riposo (o attivita fisica ridotta e comunque che eviti l uso di quel fascio muscolare)
antiinfiammatori(non antidolorifici) locali ma soprattutto sistemici

tutto il resto é noia


se volete vedere immagini non avete che da chiedere....
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Messaggioda najaru » sab giu 23, 2007 9:50 am

et voilà?

Immagine


epicondilite
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Messaggioda luke » mar giu 26, 2007 3:33 am

mi accodo qua per chiedere una cosa leggermente diversa,ma sempre attinente al gomito.
a me sta capitando di avere delle strane fitte nella zona del gomito sinistro,abbastanza itineranti,ma tendenzialmente nella parte superiore ed esterna,a volte + verso l'avambraccio,a volte + verso la spalla.
La cosa strana è che sono fitte molto brevi e quasi esclusivamente a riposo,mentre nel muovere il braccio in qualunque posizione non sento nulal di strano,nemmeno fastidi.Mi è comparso nei gioni seguenti ad una sessione di trave con carico,quindi la connessione mi pare ovvia.Per precauzione ho sospeso il trave,ma sto continuando a scalare su gradi alti(ovviamente per me),visto che ne' mentre scalo ne' dopo sento particolarmente male.Solo queste sporadiche fitte a riposo,non particolarmente concentrate in un dato momento della giornata.
Paradossalmente a volte mi è capitato di avvertire meno fastidio nei giorni seguenti ad attivita' piuttosto che nei giorni di riposo totale.
Che ne pensate?Sempre di infiammazione ai tendini si tratta?Il fatto che dia fastidi solo a riposo puo' essere dovuto ad uno stato molto lieve del problema o puo' esserci una causa diversa?

Grazie a tutti.
Ciao
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Messaggioda najaru » mar giu 26, 2007 6:47 am

luke ha scritto:mi accodo qua per chiedere una cosa leggermente diversa,ma sempre attinente al gomito.
a me sta capitando di avere delle strane fitte nella zona del gomito sinistro,abbastanza itineranti,ma tendenzialmente nella parte superiore ed esterna,a volte + verso l'avambraccio,a volte + verso la spalla.
La cosa strana è che sono fitte molto brevi e quasi esclusivamente a riposo,mentre nel muovere il braccio in qualunque posizione non sento nulal di strano,nemmeno fastidi.Mi è comparso nei gioni seguenti ad una sessione di trave con carico,quindi la connessione mi pare ovvia.Per precauzione ho sospeso il trave,ma sto continuando a scalare su gradi alti(ovviamente per me),visto che ne' mentre scalo ne' dopo sento particolarmente male.Solo queste sporadiche fitte a riposo,non particolarmente concentrate in un dato momento della giornata.
Paradossalmente a volte mi è capitato di avvertire meno fastidio nei giorni seguenti ad attivita' piuttosto che nei giorni di riposo totale.
Che ne pensate?Sempre di infiammazione ai tendini si tratta?Il fatto che dia fastidi solo a riposo puo' essere dovuto ad uno stato molto lieve del problema o puo' esserci una causa diversa?

Grazie a tutti.
Ciao


non penso sia un problema di tendini xke avresti male quando sforzi

sembra di piu un problema nervoso e o di cervicale
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Messaggioda mah » mar giu 26, 2007 18:28 pm

luke ha scritto:mi accodo qua per chiedere una cosa leggermente diversa,ma sempre attinente al gomito.
a me sta capitando di avere delle strane fitte nella zona del gomito sinistro,abbastanza itineranti,ma tendenzialmente nella parte superiore ed esterna,a volte + verso l'avambraccio,a volte + verso la spalla.
La cosa strana è che sono fitte molto brevi e quasi esclusivamente a riposo,mentre nel muovere il braccio in qualunque posizione non sento nulal di strano,nemmeno fastidi.Mi è comparso nei gioni seguenti ad una sessione di trave con carico,quindi la connessione mi pare ovvia.Per precauzione ho sospeso il trave,ma sto continuando a scalare su gradi alti(ovviamente per me),visto che ne' mentre scalo ne' dopo sento particolarmente male.Solo queste sporadiche fitte a riposo,non particolarmente concentrate in un dato momento della giornata.
Paradossalmente a volte mi è capitato di avvertire meno fastidio nei giorni seguenti ad attivita' piuttosto che nei giorni di riposo totale.
Che ne pensate?Sempre di infiammazione ai tendini si tratta?Il fatto che dia fastidi solo a riposo puo' essere dovuto ad uno stato molto lieve del problema o puo' esserci una causa diversa?

Grazie a tutti.
Ciao


potrebbe essere una contrattura oppure uno stiramento a qualche tendine..
a me è capitata una contrattura all'avambraccio tempo fa e sentivo a volte delle fitte propagarsi.
Ma tu provi mai ad automassaggiarti le braccia per capire dove è localizzato il dolore se più in corripondenza del muscolo oppure del tendine?
Io non saprei dirti di che tendine si tratta.
Mi sorge anche un'altra domanda: ma tu come ti riscaldi prima di fare il trave?
mah
 
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Messaggioda norton » mar giu 26, 2007 18:36 pm

comunque a me ,poi con 8 gg di riposo è passato del tutto il dolore... :wink: Anche io avevo leggere scosse dentro il bicipite quando mi appoggiavo per terra tipo flessioni per lo piu' quando rialzavo il braccio.
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Messaggioda luke » mer lug 04, 2007 3:57 am

mah ha scritto:
luke ha scritto:mi accodo qua per chiedere una cosa leggermente diversa,ma sempre attinente al gomito.
a me sta capitando di avere delle strane fitte nella zona del gomito sinistro,abbastanza itineranti,ma tendenzialmente nella parte superiore ed esterna,a volte + verso l'avambraccio,a volte + verso la spalla.
La cosa strana è che sono fitte molto brevi e quasi esclusivamente a riposo,mentre nel muovere il braccio in qualunque posizione non sento nulal di strano,nemmeno fastidi.Mi è comparso nei gioni seguenti ad una sessione di trave con carico,quindi la connessione mi pare ovvia.Per precauzione ho sospeso il trave,ma sto continuando a scalare su gradi alti(ovviamente per me),visto che ne' mentre scalo ne' dopo sento particolarmente male.Solo queste sporadiche fitte a riposo,non particolarmente concentrate in un dato momento della giornata.
Paradossalmente a volte mi è capitato di avvertire meno fastidio nei giorni seguenti ad attivita' piuttosto che nei giorni di riposo totale.
Che ne pensate?Sempre di infiammazione ai tendini si tratta?Il fatto che dia fastidi solo a riposo puo' essere dovuto ad uno stato molto lieve del problema o puo' esserci una causa diversa?

Grazie a tutti.
Ciao


potrebbe essere una contrattura oppure uno stiramento a qualche tendine..
a me è capitata una contrattura all'avambraccio tempo fa e sentivo a volte delle fitte propagarsi.
Ma tu provi mai ad automassaggiarti le braccia per capire dove è localizzato il dolore se più in corripondenza del muscolo oppure del tendine?
Io non saprei dirti di che tendine si tratta.
Mi sorge anche un'altra domanda: ma tu come ti riscaldi prima di fare il trave?


Scaldarsi al trave è un vero casino.Io comincio sospendendo un po' su prese buone per allungarmi.Poi sospendo su svasi e infine su tacche.Quindi comincio timidamente a trazionare,prima su buone prese poi su svasi.Faccio qualche serie da 5 trazioni circa,poi comincio a caricare un po' di peso.prima 5 kg,poi 10,poi 15,poi tutto quello che riesco(non molto di +).......e se per caso sono cosi' in forma da tirarmi ancora su con 20 kg passo al monobraccio con scarico...ma sono anni che non mi capita. :lol:

A forza di fare il pirla a sto modo cmq sto riuscendo a farmi male davvero.Alle famose fitte di cui vi narravo si sono aggiunti dei dolori sotto sforzo,che non sono proprio nel gomito,ma subito sopra e subito sotto,sempre nella parte esterna del braccio.Non proprio dolori acuti,ma una sorta di progressivo indolenzimento.Inoltre tendo sempre a provare fastidio quando mollo una presa su cui stavo tirando molto.
Sempre di tendinite si tratta?Pero' tutte le famose prove per capire se si tratta di epicondilite mi danno esito negativo(svitare barattoli,stringere palla,sollevare o abbassare il gomito contro opposizione ecc...)

Mah....ho un amico climber che sostiene che quando si ha un dolore strano,invece di riposare conviene tirarci sopra pesantemente.Lui ha sempre fatto cosi' e gli è sempre passato tutto nel giro di poco.Se non fosse che scala da 15 anni e che va ben oltre l'8a mi verrebbe da tirare in ballo l'infermita' mentale... :lol:

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Messaggioda mah » gio lug 05, 2007 8:31 am

luke ha scritto:Scaldarsi al trave è un vero casino.Io comincio sospendendo un po' su prese buone per allungarmi.Poi sospendo su svasi e infine su tacche.Quindi comincio timidamente a trazionare,prima su buone prese poi su svasi.Faccio qualche serie da 5 trazioni circa,poi comincio a caricare un po' di peso.prima 5 kg,poi 10,poi 15,poi tutto quello che riesco(non molto di +).......e se per caso sono cosi' in forma da tirarmi ancora su con 20 kg passo al monobraccio con scarico...ma sono anni che non mi capita. :lol:

A forza di fare il pirla a sto modo cmq sto riuscendo a farmi male davvero.Alle famose fitte di cui vi narravo si sono aggiunti dei dolori sotto sforzo,che non sono proprio nel gomito,ma subito sopra e subito sotto,sempre nella parte esterna del braccio.Non proprio dolori acuti,ma una sorta di progressivo indolenzimento.Inoltre tendo sempre a provare fastidio quando mollo una presa su cui stavo tirando molto.
Sempre di tendinite si tratta?Pero' tutte le famose prove per capire se si tratta di epicondilite mi danno esito negativo(svitare barattoli,stringere palla,sollevare o abbassare il gomito contro opposizione ecc...)
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mi sembra che ti scaldi, in teoria andrebbe fatto prima anche un po' di stretching.
Non saprei dirti cos'è, forse è tendinite ma al tricipite. 8O

Mah....ho un amico climber che sostiene che quando si ha un dolore strano,invece di riposare conviene tirarci sopra pesantemente.Lui ha sempre fatto cosi' e gli è sempre passato tutto nel giro di poco.Se non fosse che scala da 15 anni e che va ben oltre l'8a mi verrebbe da tirare in ballo l'infermita' mentale... :lol:


:smt035 :smt035 :smt035 :smt035
è una teoria assolutamente da provare! 8)
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Messaggioda najaru » lun lug 16, 2007 16:28 pm

L'EPICONDILITE OMERALE



INTRODUZIONE

Il termine "gomito del tennista" o epicondilite omerale si riferisce, generalmente, ad una sindrome dolorosa localizzata all'epicondilo laterale, ed è secondaria all'insulto micro-traumatico dei tendini dei muscoli estensori del polso e della mano a livello della loro inserzione prossimale (tendinite "inserzionale"). E' una patologia degenerativa infiammatoria che, anche se abbastanza comune e spesso invalidante, a causa della sintomatologia spesso modesta nelle fasi iniziali, è sottovalutata e giudicata come qualcosa di clinicamente banale. Al contrario, le difficoltà terapeutiche e la frequenza delle recidive richiedono una valutazione clinica e diagnostica rigorosa, così come una applicazione di misure preventive corrette.



EZIOPATOGENESI

Le varie forme di epicondilite omerale rientrano nella generica categoria delle patologie da azione meccanica sull'inserzione dei tendini. La causa scatenante può essere un singolo trauma, o, più frequentemente, una serie ripetuta di micro-traumi. La presenza di fattori facilitanti sia interni che esterni deve essere presa in considerazione: ad esempio il sovraccarico funzionale, in particolare se associato ad una limitata estensibilità e/o capacità contrattile dei muscoli dell'avambraccio, è uno dei fattori eziologici più importanti. Allo stesso modo appare importante la predisposizione individuale come fattore causale delle patologie dei tendini in generale e dell'epicondilite in particolare. Infatti, stessi fattori meccanici non producono quadri patologici uguali, in quanto per ogni individuo si modifica il substrato anatomico, bioumorale e metabolico, su cui agisce la causa patogena, determinando una differente reazione individuale e le relative manifestazioni cliniche.

I più importanti fattori patogeni esterni che possono determinare l'epicondilite sono:

A) il livello di abilità tecnica: l'epicondilite è più frequente fra gli atleti di basso livello e i giocatori occasionali di tennis che fra i professionisti, anche se essi si allenano molte ore ogni giorno. È chiaro che il corretto movimento tecnico, sostenuto da un corretto equilibro dei muscoli agonisti ed antagonisti, riduce al minimo il rischio di danno dovuto allo stimolo funzionale.

B) L'uso di racchette con caratteristiche tecniche e strutturali non adeguate (ad esempio, una racchetta molto rigida) può condizionare la resistenza del tessuto muscolo tendineo allo stimolo funzionale.

C) Le dimensioni del manico della racchetta. E' opportuno ricordare che se un manico di diametro ridotto permette un miglior controllo del gioco, il carico di forza sui muscoli dell'avambraccio, attraverso una costante contrazione isometrica, diventa un'ulteriore causa di sovraccarico.

D) Il modo di impugnare la racchetta. L'impugnatura condiziona i movimenti di flessione ed estensione del polso e, di conseguenza, determina il grado di sovraccarico funzionale applicato sui tendini che s'inseriscono a livello del gomito. Nel tennis ci sono tre stili differenti di impugnatura: continentale, occidentale ed orientale, quest'ultimo è quello maggiormente usato tra i professionali.





E) La tensione delle corde, il materiale strutturale della racchetta, la qualità della pallina sono tutte cause che possono influenzare l'intensità dell'impatto durante il gioco. Le corde in budello, ad esempio, a differenza di quelle in materiale sintetico, sono capaci di assorbire la maggior parte delle vibrazioni causate dall'impatto della pallina sulla racchetta.



INCIDENZA

La fascia d'età più frequentemente colpita da questa patologia è quella dell'adulto definito "maturo", cioè, uomini e donne fra 30 e 50 anni. Compare più frequentemente fra i dilettanti che fra i professionisti ed i semi-professionisti. È certamente la patologia più comune fra i giocatori di tennis, ma si può riscontrare anche nei giocatori di golf, negli schermitori e nelle diverse specialità dei lanci dell'atletica leggera.

La patologia interessa anche soggetti che non praticano sport, quali le casalinghe, i carpentieri, le dattilografe, i decoratori della casa, i pittori, gli orologiai ecc., cioè persone le cui professioni richiedono l'uso continuo e ripetuto dei muscoli estensori del polso e della mano e che effettuano continui movimenti di prono-supinazione.



DIAGNOSI

L'epicondilite è caratterizzata da dolore sul gomito, che può irradiarsi ai muscoli dell'avambraccio ed aumentare durante l'estensione del polso e della mano. Nella fase iniziale il dolore compare solitamente durante il movimento tecnico o mentre si solleva un peso. Successivamente persino le azioni giornaliere ordinarie, come la stretta di mano, lo scrivere, l'apertura di uno sportello o il sollevare una bottiglia, possono causare dolore acuto e intenso a livello dell'inserzione osteotendinea epicondiloidea dei muscoli dell'avambraccio.

Obiettivamente, la pressione sull'epicondilo laterale causa un dolore acuto; anche le manovre di estensione contro resistenza del polso e del terzo dito della mano risvegliano il dolore (figura 4).

Le indagini radiologiche convenzionali sono di poco aiuto nella diagnosi di questo genere di patologia; solo nelle fasi avanzate possono rivelare la formazione di calcificazioni vicino all'inserzione dei tendini.

La diagnosi differenziale deve essere posta nei confronti della Sindrome del Tunnel Radiale, peraltro rara, che consiste nell'intrappolamento del nervo interosseo posteriore e si manifesta con i sintomi di una cervico-brachialgia con segni di artrosi e di osteocondrosi del gomito.


La compressione del nervo interosseo posteriore è dovuto alle formazioni fibroaponeurotiche, all'ipertrofia muscolare e a piccole aderenze. Inoltre il dolore, a differenza dell'epicondilite, è presente anche a riposo e talvolta anche di notte. L'esame elettromiografico, nella maggior parte dei casi, rivelerà una riduzione della velocità di conduzione del nervo.

Nella cervico-brachialgia il dolore è distribuito lungo tutto il braccio, inoltre la parestesia e l'ipostenia muscolare facilitano la diagnosi.

In presenza di artrosi e di osteocondrite, il dolore è solitamente meno intenso, ma aumenta durante la flessione e l'estensione del gomito, specialmente durante tutti i gradi di libertà di movimento del gomito; in questi casi un esame radiografico è sufficiente per eliminare tutti i dubbi.




TERAPIA

1) Nelle fasi di dolore acuto risultano particolarmente efficaci i farmaci antinfiammatori non-steroidei (FANS) assunti per via sistemica o locale (unguenti, gel, cerotti ecc.), possibilmente associati con impacchi di ghiaccio (applicazioni di venti minuti due volte al giorno, con cicli di otto - dieci giorni). Durante il trattamento il paziente deve interrompere l'attività sportiva specifica ed evitare quei movimenti giornalieri che coinvolgono i muscoli dell'avambraccio.

2) La fisioterapia, soprattutto la laserterapia, è consigliabile nei casi in cui il dolore si irradia ai muscoli dell'avambraccio.

è inoltre consigliabile la Mesoterapia che grazie ad una maggiore concentrazione locale di farmaco, riduce il dolore e l'infiammazione evitando gli effetti secondari indesiderabili dei FANS. Dopo ogni trattamento mesoterapico è consigliabile applicare sulla zona trattata pomate in gel, a base di FANS e composti di eparina, per ridurre gli effetti secondari causati dagli aghi e per rinforzare l'effetto antalgico ed antinfiammatori del trattamento mesoterapico stesso.

L'infiltrazione locale con preparati a base di cortisonici può essere usata, ma soltanto nei casi in cui i sintomi persistano dopo i trattamenti sopra menzionati, e in ogni caso dovrebbero essere effettuati solo per un numero limitato di volte.

E' molto importante che, una volta cessato il dolore e verificato il recupero attivo, la ripresa della normale pratica sportiva avvenga solo dopo un periodo di idoneo e sufficiente ricondizionamento atletico, che dovrà consistere in esercitazioni di forza (contrazioni isometriche ed isotoniche che coinvolgano i muscoli dell'avambraccio) alternate ad esercizi di allungamento



In questo modo saranno ridotti i rischi di recidive. Al contrario le recidive si avranno in particolare quando gli atleti, non avvertendo più dolore e ritenendosi erroneamente guariti, riprendono a giocare senza seguire le istruzioni terapeutiche descritte in precedenza.

Grande attenzione deve essere prestata inoltre alle caratteristiche della racchetta ed all'esecuzione del gesto tecnico. Il medico specialista, in collaborazione con l'allenatore, deve assicurarsi che tutte le precauzioni tecniche possibili siano state prese onde impedire la recidiva della patologia.

In ogni caso, malgrado il rispetto di tutti gli accorgimenti terapeutici, una piccola percentuale (circa 5%) dei casi del epicondilite diventa cronica. In questo caso e soltanto come ultima risorsa, può essere presa in considerazione la terapia chirurgica.
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Messaggioda najaru » lun lug 16, 2007 16:33 pm

ma xké ti é venuta l epicondilite?
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Messaggioda Dolmen » lun lug 16, 2007 16:42 pm

najaru ha scritto:ma xké ti é venuta l epicondilite?


oltre al fatto che mi è venuta ormai 6 mesi fa il problema è che non vuole passare del tutto...!!! sono stato a riposo ho fatto anti infiammatori e ghiaccio
ma resta sempre un fastidio! :?
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Messaggioda najaru » lun lug 16, 2007 16:44 pm

Dolmen ha scritto:
najaru ha scritto:ma xké ti é venuta l epicondilite?


oltre al fatto che mi è venuta ormai 6 mesi fa il problema è che non vuole passare del tutto...!!! sono stato a riposo ho fatto anti infiammatori e ghiaccio
ma resta sempre un fastidio! :?



ma xké ti é venuta l epicondilite!!!???? :x
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Messaggioda Dolmen » lun lug 16, 2007 16:49 pm

najaru ha scritto:
Dolmen ha scritto:
najaru ha scritto:ma xké ti é venuta l epicondilite?


oltre al fatto che mi è venuta ormai 6 mesi fa il problema è che non vuole passare del tutto...!!! sono stato a riposo ho fatto anti infiammatori e ghiaccio
ma resta sempre un fastidio! :?



ma xké ti é venuta l epicondilite!!!???? :x


a scusa...perchè ho tirato troppo in artificiale e con troppa frequenza, il tutto combinato al fatto che sono in sovrappeso e un bel giorno il gomito sinistro ha deciso di lanciare scosse e dolori a mille...
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Messaggioda Dolmen » lun lug 16, 2007 16:53 pm

mi sono accorto che avevo già postato in questo topic....
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Messaggioda najaru » lun lug 16, 2007 16:54 pm

Dolmen ha scritto:
najaru ha scritto:
Dolmen ha scritto:
najaru ha scritto:ma xké ti é venuta l epicondilite?


oltre al fatto che mi è venuta ormai 6 mesi fa il problema è che non vuole passare del tutto...!!! sono stato a riposo ho fatto anti infiammatori e ghiaccio
ma resta sempre un fastidio! :?



ma xké ti é venuta l epicondilite!!!???? :x


a scusa...perchè ho tirato troppo in artificiale e con troppa frequenza, il tutto combinato al fatto che sono in sovrappeso e un bel giorno il gomito sinistro ha deciso di lanciare scosse e dolori a mille...



ma al gomito hai male dal lato del mignolo o dal lato del pollice?

artificiale intendi in artif o su resina?
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Messaggioda Dolmen » lun lug 16, 2007 16:55 pm

_lato mignolo
_palestra indoor quindi resina
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Messaggioda najaru » lun lug 16, 2007 17:02 pm

Dolmen ha scritto:_lato mignolo
_palestra indoor quindi resina


mi sembrava: allora intanto quella si chiama epitrocleite, tipica nei golfisti (l epicondilite é tipica nei tennisti)

comunque l indoor in questi casi é proprio da evitare perché ti fa lavorare al di sopra delle tue effettive capacità e ti consente di provare movimenti al limite. smetti tutto cio. fai lo sforzo per 2-3 mesi (ed é il periodo giusto) di evitare le falesie verticali e strapiombanti ed occupati con un arrampicata piu dolce ma piuttosto piu lunga......vie lunghe su placca appoggiata IV-V che non ti fanno lavorare troppo di braccia ma piu di piedi e soprattutto di testa!

lascia riposare il gomito e vedrai che tra 3-4 mesi sarai piu in forma.

ma attenzione alle recidive.
:D
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Messaggioda Dolmen » lun lug 16, 2007 17:57 pm

najaru ha scritto:
Dolmen ha scritto:_lato mignolo
_palestra indoor quindi resina


mi sembrava: allora intanto quella si chiama epitrocleite, tipica nei golfisti (l epicondilite é tipica nei tennisti)

comunque l indoor in questi casi é proprio da evitare perché ti fa lavorare al di sopra delle tue effettive capacità e ti consente di provare movimenti al limite. smetti tutto cio. fai lo sforzo per 2-3 mesi (ed é il periodo giusto) di evitare le falesie verticali e strapiombanti ed occupati con un arrampicata piu dolce ma piuttosto piu lunga......vie lunghe su placca appoggiata IV-V che non ti fanno lavorare troppo di braccia ma piu di piedi e soprattutto di testa!

lascia riposare il gomito e vedrai che tra 3-4 mesi sarai piu in forma.

ma attenzione alle recidive.
:D


appundo sono 5 mesi che non tocco resina perchè mi accorgevo di forzare troppo e mi sono ddato a un blando allenamento, una via di IV e falesia dove si ho fatto anche un 6b ma con una frequenza irrisoria (1 volta a settimana). adesso starò completamente fermo per un mese ma secondo te una volta passato il dolore come si evitano le recidive?
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Messaggioda najaru » lun lug 16, 2007 18:13 pm

Dolmen ha scritto:
najaru ha scritto:
Dolmen ha scritto:_lato mignolo
_palestra indoor quindi resina


mi sembrava: allora intanto quella si chiama epitrocleite, tipica nei golfisti (l epicondilite é tipica nei tennisti)

comunque l indoor in questi casi é proprio da evitare perché ti fa lavorare al di sopra delle tue effettive capacità e ti consente di provare movimenti al limite. smetti tutto cio. fai lo sforzo per 2-3 mesi (ed é il periodo giusto) di evitare le falesie verticali e strapiombanti ed occupati con un arrampicata piu dolce ma piuttosto piu lunga......vie lunghe su placca appoggiata IV-V che non ti fanno lavorare troppo di braccia ma piu di piedi e soprattutto di testa!

lascia riposare il gomito e vedrai che tra 3-4 mesi sarai piu in forma.

ma attenzione alle recidive.
:D


appundo sono 5 mesi che non tocco resina perchè mi accorgevo di forzare troppo e mi sono ddato a un blando allenamento, una via di IV e falesia dove si ho fatto anche un 6b ma con una frequenza irrisoria (1 volta a settimana). adesso starò completamente fermo per un mese ma secondo te una volta passato il dolore come si evitano le recidive?


6b.....magari di aderenza....vietato tirare sulle braccia!

il problema di queste patologie soprattutto quando sono croniche (anche se guarite) é che basta 1 sola volta per riacutizzarle. questo avviene perché il tendine si indebolisce, ma soprattutto xke é l infiammazione nella zona di inserzione sull osso. se si infiamma l osso ci va ancora piu tempo a guarire.

devi evitare strattoni o sforzi ripetuti in quella zona.
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Messaggioda Dolmen » lun lug 16, 2007 18:17 pm

najaru ha scritto:
Dolmen ha scritto:
najaru ha scritto:
Dolmen ha scritto:_lato mignolo
_palestra indoor quindi resina


mi sembrava: allora intanto quella si chiama epitrocleite, tipica nei golfisti (l epicondilite é tipica nei tennisti)

comunque l indoor in questi casi é proprio da evitare perché ti fa lavorare al di sopra delle tue effettive capacità e ti consente di provare movimenti al limite. smetti tutto cio. fai lo sforzo per 2-3 mesi (ed é il periodo giusto) di evitare le falesie verticali e strapiombanti ed occupati con un arrampicata piu dolce ma piuttosto piu lunga......vie lunghe su placca appoggiata IV-V che non ti fanno lavorare troppo di braccia ma piu di piedi e soprattutto di testa!

lascia riposare il gomito e vedrai che tra 3-4 mesi sarai piu in forma.

ma attenzione alle recidive.
:D


appundo sono 5 mesi che non tocco resina perchè mi accorgevo di forzare troppo e mi sono ddato a un blando allenamento, una via di IV e falesia dove si ho fatto anche un 6b ma con una frequenza irrisoria (1 volta a settimana). adesso starò completamente fermo per un mese ma secondo te una volta passato il dolore come si evitano le recidive?


6b.....magari di aderenza....vietato tirare sulle braccia!

il problema di queste patologie soprattutto quando sono croniche (anche se guarite) é che basta 1 sola volta per riacutizzarle. questo avviene perché il tendine si indebolisce, ma soprattutto xke é l infiammazione nella zona di inserzione sull osso. se si infiamma l osso ci va ancora piu tempo a guarire.

devi evitare strattoni o sforzi ripetuti in quella zona.


si allora sono sulla buona strada, 6b in placca niente di strapiombante e ho comprato una fascia elastica da usare durante l'esercizio ma con questi caldi è una cosa insopportabile anche se il dolore non si è più riacutizzato.
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Dolmen
 
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