Alpi Apuane Pizzo d'Uccello parete N via Ratti - Guadagni

Arrampicata e alpinismo su roccia in montagna

Alpi Apuane Pizzo d'Uccello parete N via Ratti - Guadagni

Messaggioda Hercules » dom mag 27, 2007 17:08 pm

Ripetuta sabato 26 maggio con tei. La via sale a sinistra della classica Oppio Colnaghi con caratteristiche simili. Rispetto a questa è molto meno chiodata (alcuni chiodi solo sui passi più impegnativi), i punti di sosta vanno attrezzati, la roccia di per sé più rotta non è certo pulita dalle ripetizioni e nei tiri della parte superiore alcuni tratti richiedono grande cautela. Il percorso non è sempre perfettamente intuibile però la relazione della guida CAI TCI si rivela succinta ma efficace. Riporto la suddivisione dei tiri fatti da noi. La valutazione complessiva della guida CAI (TD) è probabilmente un po' eccessiva.

La relazione CAI TCI:

Dalla rampa, traversando obliquamente a destra prendere un?altra rampa e dal suo termine un canalino di 35 m sulla destra. Dopo 50 m non difficili, risalire un gran camino (V sostenuto nei primi 40 m, poi IV+). Per gradoni andare a un diedro strozzato in alto e salirlo per la parete di destra (IV+ e V), uscendone a destra sotto la strozzatura. Vinta una placca si va a un diedro di 60 m (IV+ e V sostenuto) e con un tiro facile si è a una cengia (cengia Simonetti: seguendola a destra si arriverebbe all?inizio del gran camino a sinistra del pilastro della via classica). Si sale alla destra del pilastro della via precedente (diedro di V continuo con un passo di V+) e al sommo punto di sosta in comune con essa. Girata a sinistra una costola, mentre la via precedente obliqua a sinistra, si sale direttamente per rocce rotte, un diedro (IV+) e delle placche. Obliquando a destra per placche (IV+) uscire su una crestina e poi facilmente con altri 60 m giusti alla vetta.

L1 aggirare a destra uno spigolino e risalire per facile diedro, 3 chiodi, 35 m, sosta su spit e chiodo con cordino

L2 facili roccette (chiodo) e traverso ascendente a sinistra (cordino in clessidra), 35 m, sosta su chiodi con cordino

L3 facile rampa erbosa a sinistra e breve risalto roccioso, 45 m, sosta attrezzata su chiodi con cordino

L4 rampa erbosa a sinistra (cordone su albero), e ultimo salto roccioso(chiodi) 60m, sosta su chiodi con cordino

L5 dalla sosta scendere di pochi passi a sinistra e risalire nel caminetto soprastante (chiodo); da qui si vede di fronte a sè il primo camino della via classica (il cui tracciato si è seguito fino a ora). A questo punto piegare nettamente a sinistra risalendo una facile rampa appoggiata dal fondo slavato (varie possibilità di attrezzare una sosta da ambo i lati del colatoio) 55 m

L6 proseguire nel colatoio fino al suo termine e di lì per un facile canalino salire verso destra (sosta da attrezzare) 50 m

L7 per terreno facile portarsi in traverso ascendente verso destra (chiodo) alla base di un lungo evidente camino, alla cui base si trova uno spit di sosta martellato e inutilizzabile 40 m

L8 risalire il lungo camino (chiodi) uscendone poi verso destra, V

L9 usciti dal camino in traverso ascendente verso destra entrare in un canale all?inizio ababstanza ampio chiuso in alto da un diedro strapiombante e portarsi a far sosta (varie possibilità) al suo cospetto

L10 superare il diedro sulla parete di destra (chiodo) rimontando un piccolo strapiombo ammanigliato, salire ancora qualche metro e superare delle placche delicate (ben proteggibili a friend). V

L11 dalla sosta salire pochi metri a destra e salire una lunga fessura diedrica (chiodo arancione alla base) di roccia molto rotta e erbosa (chiodo e un vecchio friend incastrato), possibilità di sosta al termine della fessura su terrazzino esposto, V, 45m

L12 facili rocce meno verticali conducono alla cengia Simonetti, sosta da attrezzare sopra la cengia alla base di un lungo evidente diedro, 60 m

L13 risalire il diedro prima per rocce più semplici poi (chiodi) con passi più impegnativi fino a raggiungere un punto di sosta (due chiodi, di cui uno inutilizzabile, integrabile con friends) su una placca protetta da uno strapiombo, 60 m, V

L14 proseguire nel diedro affrontando altri passi sostenuti (stopper incastrato, numerosi chiodi) sostando al suo termine, V+,V 50 m

L15 aggirare una costola sulla sinistra e risalire un diedrino e poi ancora a sinistra per facile canalino, roccia molto rotta, IV +

L16 facili roccette e risalti fino ad una sosta attrezzata (due chiodi) sulla cuspide sommitale, 60 m

L17 ultimo tiro di facili roccette che guadagna direttamente la cima, 60 m

L7:

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L8:

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L10:

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L11

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L14:

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via ratti-guadagni

Messaggioda emanuele » dom mag 27, 2007 17:51 pm

chiedo se qualcuno può segnare il tracciato della via ratti-guadagni sulla foto
grazie
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Messaggioda Hercules » dom mag 27, 2007 18:07 pm

lo schizzo della guida CAI TCI, itinerario 8 de

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Messaggioda ema-cap » dom mag 27, 2007 19:36 pm

ma c'era bel tempo?
L'ebrezza di quell'ora passata lassù, isolato dal mondo, nella gloria delle altezze, potrebbe essere sufficiente a giustificare qualunque follia...
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Messaggioda Hercules » dom mag 27, 2007 20:39 pm

Previsioni buone. Mantenute. Spettro di Broken e foschie a metà giornata, fortissimo vento sulla via normale in discesa, qualche goccia di pioggia arrivati al rifugio.
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Messaggioda stefano91 » dom mag 27, 2007 21:09 pm

bravo..nn vi ferma più nessuno! :wink:
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Messaggioda Hercules » mar mag 29, 2007 9:01 am

Mi chiedo, di tutte le vie segnate sul disegno della guida CAI TCI, quante siano state ripetute di recente, oltre la Oppio Colnaghi e la diretta dei Pisani, si intende, che vedono ripetizioni settimanali se non alle volte quotidiane. E soprattutto, dopo alcune frane (ad esempio non esiste più il 'chiodo con moschettone' sul chiave della Biagi, franato con tutta la roccia che aveva attorno) quanto le relazioni stringate della guida siano ancora attendibili...
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Messaggioda alberto60 » mar mag 29, 2007 12:01 pm

Una via che a me è piaciuta molto , che credo non sia molto ripetuta, l'ho salita circa 4 anni fa è la Piotti-Calcagno al Bardaiano.

La via è nel complesso impegnativa anche nell'avvicinamento dove c'è da risalire uno zoccolo non banale.Più impegnativa del Gran Diedro Nord e della Piotti-Di Coscio alla Spalla. La prima metà della via è su roccia buona e discretamente chiodata con arrampicata in esposizione, mista libera artificiale liberabile . La seconda metà la parete si inclina un pò la roccia peggiora e la scalata si fa psicologicamente più impegnativa anche per la scarsità dei chiodi.

Mario Piotti fece diversi tentativi con diversi compagni sopratutto Marco De Bertoldi. Poi finì la via con Gianni Calcagno .
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Messaggioda Hercules » mar mag 29, 2007 15:12 pm

La diretta dei Fiorentini ha qualche ripetizione? Prendendo in mano la monografia di Alp dedicata alle Apuane ieri sera ho riletto l'intervista a A. Nerli e M. Verin, e quest'ultimo diceva che l'unico che poteva averla ripetuta era il Vigiani...
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Messaggioda alberto60 » mar mag 29, 2007 15:19 pm

Hercules ha scritto:La diretta dei Fiorentini ha qualche ripetizione? Prendendo in mano la monografia di Alp dedicata alle Apuane ieri sera ho riletto l'intervista a A. Nerli e M. Verin, e quest'ultimo diceva che l'unico che poteva averla ripetuta era il Vigiani...


Questa è una grossa palla. La via dei Fiorentini l'ha ripetuta anche un certo Alessandro Bertagna un ragazzo di Camaiore che adesso non arrampica più.
Prima di scrivere certe affermazioni e dare delle schiappe a destra e a manca , bisognerebbe che il Sig. Mario Verin si informasse meglio , anche perchè non tutti sbandierano quello che fanno. Quella monografia andrebbe riscritta.
Ultima modifica di alberto60 il mar mag 29, 2007 15:25 pm, modificato 1 volta in totale.
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Messaggioda Hercules » mar mag 29, 2007 15:24 pm

Non ti scaldare! :smt102 Riporto quello che ho letto! :smt102
Forse ricorderai anche tu l'articolo, si intitola 'attorno al simbolo' o qualcosa del genere e parlava della ripetizione della Oppio fatta dal Nerli, dell'apertura della diretta dei Pisani e delle varianti basali a opera di Verin durante una delle prime (o forse la prima?) ripetizione della diretta.
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Messaggioda alberto60 » mar mag 29, 2007 15:31 pm

Infatti non mi arrabbio con te ma con chi ha fatto la monografia.

Non metto in dubbio l'abilità di Mario Verin che è stato un grande dell'alpinismo apuano. Però scrivere certe affermazioni è del tutto fuori luogo e manca di rispetto a coloro che fanno la loro attività in silenzio .
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Messaggioda Antonio63 » mar mag 29, 2007 18:41 pm

Sono daccordissimo con Alberto ,infatti la fiorentini e' stata ripetuta l'anno scorso da una cordata di ragazzi miei amici che si allenavano x andare in Dolomiti ,gente come dice Alberto che arrampica x se senza sbandierare ha destra e ha manca le loro imprese ,e poi se non sbaglio un'altra cordata che non e' tanto ha bivaccato sempre sulla fiorentini perche' ha fatto tardi ,questo senza togliere nulla al grande Mario ,e non ce lo' nemmeno con Hercules che ha letto la monografia come me, anzi mi congratulo con lui che ripete vecchi itinerari classici caduti nel dimenticatoio e che invece andrebbero rivalutati .Sulla nord io ho fatto solo 3 vie La classicissima Oppio la altrettanto famosa Biagi Nerli ho diretta dei pisani,e la Via della gola .Ciao Antonio
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Messaggioda alberto60 » mar mag 29, 2007 19:51 pm

ciao Antonio.

Ti puoi informare con i tuoi amici che hanno ripetuto la Direttissima dei Fiorentini? A me interesserebbe ripeterla.

Non male anche la via della Gola . Una bella combinazione è:

Prima parte della via della Gola, proseguire per Be mi tempi Quindi uscire per il camino della Fessura Obliqua

ciao Alberto
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Messaggioda Antonio63 » mar mag 29, 2007 21:07 pm

Caro Alberto gia' che l'ai menzionata come' Bei mi tempi? Non ho mai parlato con nessuno che la' fatta ,ho letto solo la relazione scritta da Filippo Lenzi ,ma visti gli errori della guida non e' che mi fidi molto.x la Fiorentini ti faccio sapere ,io la conosco solo di fama perche' e' fuori dalla mia portata .Anche hai tempi che feci la via della gola ti parlo degli anni 86-87 ci avevano consigliato di uscire dalla via della fessura,ma noi volevamo fare tutta l'originale ma forse era meglio la fessura viste le condizioni della cengia Ti volevo chiedere una cosa visto che conosci bene la nord,anni fa ancora anni 80(i migliori x me dal punto di vista alpinistico)facendo la oppio una volta giunti al camino finale prima,mi sembra dalla 1 sosta (sai come la curiosita' dei giovani),si traverso' ha destra in pieno pilastro ,ricordo si vinse una placca molto esposta e almeno x me abbastanza difficile,ricordo un chiodo in una scaglia ,e poi si usci sulla cima del pilastro ,non abbiamo mai saputo da dove siamo passati .Ciao Antonio
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Messaggioda Hercules » mer mag 30, 2007 8:34 am

Cito dall?articolo: ?Intorno al simbolo: la Nord del Pizzo d?Uccello e i suoi protagonisti? di G. Castelli, ALP GM Alpi Apuane, Maggio-Giugno 2005, pp. 68 ss:.


NERLI: Ma eri tu o altri fiorentiniche avevano aperto la via tra la nostra e la Oppio? quella è ancora più dura?

VERIN: Sì, ero con Bertini e Benincasi. Ma credo che nessuno la ripeta più, anche perché noi non ci lasciavamo niente; ci saranno 4 chiodi in tutta la via. Giusto il Vigiani l?avrà ripetuta che è l?unico alpinista veramente forte che c?è ora in giro.
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Messaggioda alberto60 » mer mag 30, 2007 10:13 am

Hercules ha scritto:Cito dall?articolo: ?Intorno al simbolo: la Nord del Pizzo d?Uccello e i suoi protagonisti? di G. Castelli, ALP GM Alpi Apuane, Maggio-Giugno 2005, pp. 68 ss:.


NERLI: Ma eri tu o altri fiorentiniche avevano aperto la via tra la nostra e la Oppio? quella è ancora più dura?

VERIN: Sì, ero con Bertini e Benincasi. Ma credo che nessuno la ripeta più, anche perché noi non ci lasciavamo niente; ci saranno 4 chiodi in tutta la via. Giusto il Vigiani l?avrà ripetuta che è l?unico alpinista veramente forte che c?è ora in giro.


Ciao Enrico.

la frase che ho sopra contestato è la risposta del Verin. Affermare che giusto il Vigiani l'avrà ripetuta mi sembra del tutto fuori luogo. Che ne sa il Sig. Verin di quello che fanno gli altri?
Ripeto che si informi bene prima di scrivere certe affermazioni che denotano molta presunzione e poca conoscenza della storia alpinistica apuana.
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Messaggioda Hercules » mer mag 30, 2007 10:17 am

la sua risposta in effetti ha un tono un po' troppo tronfio e saccente...
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Messaggioda alberto60 » mer mag 30, 2007 10:23 am

Antonio63 ha scritto:Caro Alberto gia' che l'ai menzionata come' Bei mi tempi? Non ho mai parlato con nessuno che la' fatta ,ho letto solo la relazione scritta da Filippo Lenzi ,ma visti gli errori della guida non e' che mi fidi molto.x la Fiorentini ti faccio sapere ,io la conosco solo di fama perche' e' fuori dalla mia portata .Anche hai tempi che feci la via della gola ti parlo degli anni 86-87 ci avevano consigliato di uscire dalla via della fessura,ma noi volevamo fare tutta l'originale ma forse era meglio la fessura viste le condizioni della cengia Ti volevo chiedere una cosa visto che conosci bene la nord,anni fa ancora anni 80(i migliori x me dal punto di vista alpinistico)facendo la oppio una volta giunti al camino finale prima,mi sembra dalla 1 sosta (sai come la curiosita' dei giovani),si traverso' ha destra in pieno pilastro ,ricordo si vinse una placca molto esposta e almeno x me abbastanza difficile,ricordo un chiodo in una scaglia ,e poi si usci sulla cima del pilastro ,non abbiamo mai saputo da dove siamo passati .Ciao Antonio


Be mi Tempi l'ho salita solamente nella metà superiore . La prima parte me l'avevano sconsigliata. Come ho scritto sopra ho fatto la prima metà della via della Gola poi la seconda metà di Be mi Tempi prendendola da un evidente e bello diedro fessura . Poi hai tutta una serie di tiri sostenuti su belle placche. Questa seconda metà a me è piaciuta assai e mi sento di cosigliarla.
Pericolosetta invece è l'uscita per la cengia della via della gola.

L'uscita che hai fatto lungo il pilastro della Oppio non la conosco. Però so che A.Gogna durante una sua solitaria della Oppio di molti anni fa, non ha seguito fedelmente il caminone ma si è spostato a destra sul pilastro.
Potrebbe essere questa?
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Messaggioda Hercules » mer mag 30, 2007 10:26 am

Be mi tempi la ricordi chiodata? intuibile nella linea? Sai se ne è stata mai pubblicata relazione o schizzo? Nella sua guida il Funk non la nomina neppure...
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