Enzolino ha scritto:Allora, secondo me bisogna distinguere:federicopiazzon ha scritto:Io sono d'accordo con Roberto:
tanto lavoro aumenta sia il lavorato che l'avvista che lo segue dietro pari passo proprio perchè insegna cose nuove, soluzioni che sul grado che si domina e con l'attitudine mentale dell'avvista non vengono nemmeno in mente ; invece tanto avvista=aumento dell'avvista che tende ad avvicinarsi sempre più al grado che si fa lavorato ma che dal canto suo se ne stà fermo o scende pure un pelo!
Il problema è che si lavora bene una via quando si hanno gli stimoli, se non si è dei maniaci del grado questi vengono quando si trova una linea che fa "innamorare"... e ciò non è così semplice, sopratutto se si scala spesso nello stesso posto!
Secondo me comunque i giri in cui leggi una via(se sei normodotato inquanto a intelligenza motoria) sono al massimo 3o4 (ovvio che c'è sempre qualcosa da limare nella sequenza) i giri seguenti servono come allenamento specifico(e qui viene il vantaggio fisico che il lavorato da), ma non solo, purtroppo o per fortuna quello che si deve riuscire a fare è trovare quell'equilibrio psicofisico, quel vuoto mentale ,che ti fa rendere il 100% delle tue capacità e per questo di solito si infilano in mezzo dei "giri a vuoto" che vanno male quasi come il primo.
- lavorato e a vista possono allenare entrambi le capacita' condizionali, ovvero forza e resistenza;
- secondo me l'a-vista migliora gli aspetti mentali della scalata;
- il lavorato migliora gli aspetti tecnici e coordinativi in quanto permette di spermentare nuove soluzioni motorie su vie non fattibili a vista;
- Il lavorato puo' migliorare la cinetica insegnando ad avere confidenza con lanci o movimenti dinamici.
Credo, insomma, che bisogna alternare entrambi e non fossilizzarsi su uno stile.
Personalmente provo vie uno o due gradi sopra il mio limite a vista in modo da riuscire dopo massimo 4-5 tentativi ... e mi pare di migliorare molto velocemente, pur mantenendo un buon livello a vista ...
Pero' dipende dagli obiettivi.
Il mio obiettivo e' migliorare a vista per trovami bene in montagna, ma forse ad un falesista interessa solo fare gradi elevati
Per quanto riguarda l'aspetto mentale sono d'accordo solo parzialmente: se parliamo d'arrampicata sportiva(rischio nullo o quasi paura ridotta al minimo) l'aspetto mentale è presente in egual misura su entrambe le discipline, è solo che è diverso: in un caso devi colpire un bersaglio a una certa distanza con una freccia, una sola poi è finito tutto =grandissima paura di sbagliare , nell'altro caso poni lo stesso bersaglio molto più distante tanto che all'inizio lo vedi appena e in teoria hai quante frecce vuoi...in teoria però!! Infatti sai che il numero di frecce che utilizzerai sarà in qualche maniera la misura del tuo valore e ogni freccia che tiri lo stress aumente, sopratutto quando inizi a sbagliare il bersaglio per un pelo così piccolo..ma piccolo piccolo.. è uno stress pèesante che devi saper gestire!In più per fare il giro buono come dicevo prima devi avere uno stato mentale che non si può ottenere molte volte in una giornata, anzi a volte è difficile tenerlo per la durata del giro!!
La tua teoria dei 4-5 giri è secondo me ottima: a mio avviso il "Lavorato in giornata" è lo stile più completo nel quale misurarsi e forse quello più utile!
Io avvista al limitre in falesia non lo faccio quasi mai principalmente per mancanza di voglia e stimoli..ma mi piace provarla nelle vie sportive di più tiri dove ho più motivazione e concentrazione, non hai distrazioni e sei un po più gasato, oltretutto trovo molto più naturale farlo in via!
Io mi considero sopratutto alpinista più che arrampicatore sportivo, anche se pratico l'arrampicata con passione e discreti risultati(considerando che non mi sono mai allenato


ciauuu!