Enzolino ha scritto:Alterego, e' vero quello che dici e quello che dice Jolly.
Il fatto e' che col freesolo o le vie psicologicamente impegnative la concentrazione e' indispensabile, e quindi questi fenomeni e' piu' probabile che si manifestino, ed e' anche piu' facile "osservarci".
In falesia spesso c'e' casino, si parla col compagno, si creano aspettative, e questo crea delle interferenze rispetto a quella che in psicologia viene chiamata "peak performance" o, nel linguaggio comune, "stato di grazia"
Bella la tua storia ... anche a me queste cose capitano, ma molto raramente tutte insieme ... una volta freesoleggiavo e mi sentivo cosi' sicuro che avevo l'impressione che se anche aprivo le mani non sarei caduto ... un'altra volta ho percepito quella sensazione di levitazione di cui parli, e dire che stavo recuperando una caviglia rotta ... sono riuscito a ripetere la via solo dopo molti mesi quando ero piu' forte fisicamente, ma non mentalmente ... altre volte e' come se so gia' in anticipo dove mettere piedi e mani ... secondo me ci sono aspetti diversi che nel tuo caso si sono incontrati insieme.
La sfida e' essere in grado di controllarli tutti. Per ora quello del vuoto mi riesce bene, ma penso di dover lavorare sugli altri, come le sensazioni ... il sentire la roccia ...
La situazione da te raccontata mi ricorda le pochissime volte in cui avevo quasi la sensazione di penetrare la roccia e l'ambiente che mi circonda con la mente.
Comunque sono aspetti diversi e sotto studio da parte degli psicologi dello sport, e quello da noi citato riguarda il rilassamento, la concentrazione e l'assorbimento, ovvero l'esperienza in cui si diventa una sola cosa con quello che si sta facendo. Quello che nello zen viene chiamato samadhi.
Quello che mi impressiona e' che questi aspetti stiano diventando sempre piu' dominio piu' collettivo e meno elitario ed individuale ...
mi hai tolto i pensieri dalla mente, sono andato a correre e pensavo proprio a questo, e cioè che nel free-solo siamo in qualche modo costretti ad entrare in questo stato, perchè sappiamo che se non scaliamo così cadiamo. Giusto? I solitiari parlano del fatto che nel momento che sentono qualcosa che non va non attaccano. Quindi, in teoria, dovremmo con l'allenamento essere capaci di riprodurre questo stato anche volontariamente in falesia...
ora vado a rileggermi Siddharta

