c.caio ha scritto:... proprio qualche tempo fa ho avuto una discussione animata con un autorevolissimo scalatore (della nostra zona) nonche' frequentatore del forum che e' venuto a provare una delle ultime vie che ho chiodato. Una via che inizia abbastanza appoggiata e che da meta' in avanti comincia a strapiombare da paura.
Alla fine siamo arrivati quasi a litigare perche' lui non condivideva affatto la chiodatura. Il fatto e' che dopo i primi due o tre spit che garantivano di non cadere su un terrazzino (e quindi posizionati vicini, tanto da poter azzerare i passaggi.... ma erano messi vicini solo per evitare eventuali cadute pericolose per le caviglie) gli spit successivi erano posizinati un po' piu' distanti (non piu' di tre metri comunque) e non era assolutamente possibile "azzerare" una via che probabilmente sara' valutabile attorno al 7c/8a....
Secondo lui andava spittata piu' vicino in modo tale da poter azzerare, arrivare in sosta e riprovare il tiro.... secondo me no..... o si fa o si vola e si vola (in modo del tutto sicuro) fino a quando non si liberano i passaggi.
Se uno non ha il grado faccia vie meno difficili, no?
Mica e' stabilito che le vie dure si debbano necessariamente azzerare per poi poterle provare e riprovare in moulinette.
Comunque io da un po' di tempo (parametri di sicurezza drispettati) cerco, se e' possibile, di fare in modo che le vie NON siano protette nei passi duri, in modo tale da rendere il superamento delle difficolta' obbligatorio.
Sempre, come e' giusto ribadire continuamente, che questo non renda pericolosa la salita.
Chi chioda ha il diritto di farlo come vuole, l'importante è che nn vengano divulgate informazioni sbagliate.
Detto questo il modo di chiodare seleziona anche i climbers che possono provare la via, come hai fatto tu sara' provata da gente forte che la proverà a vista o in pochi tentativi, con chiodatura azzerabile si aprono le porte anche a quelli che fanno il superlavorato.
Ciao
Paolo