MarcoS ha scritto:Mah, da stagionato appartenente al Sodalizio - e senza avere la minima idea di cosa abbia scritto il C. (dove?) - la mia rapida ed inutile
pisciata di cane in merito è che le due supposte
(parola che peraltro sintetizza la profondità di questa - supposta - dicotomia) entità: cajano e cannibale non sono assolutamente antitetiche. Parlando solo di tempi, da esperienza personale,
ab antiquo, ovvero quando potevo permettermelo, i tempi li guardavo eccome, traendone sovente anche onanistica soddisfazione.
Però non ho veramente mai capito bene se fossi proprio 100% cajano. Non che me ne sia mai fregato comunque. Insomma, li guardavano, eccome. La differenza stava nel fatto che in genere erano maggiori del necessario
Chiedo scusa e riporto le più recenti parole del Sommo Vate...
Carlo Crovella sul blog del Papa Nero ha scritto:
Ho già scritto, mi pare nella seconda parte di “Una montagna per pochi” (inizio ottobre, cui rimando gli interessati), che la carne dell’orso (Primo Levi) è uno dei miei riferimenti ideologici. Ma va mixato con l’approccio di Massimo Mila (l’alpinismo fonde insieme pensiero e azione, intesi come studio a tavolino e concretizzazione sul terreno). Questa è l’asse portante ideologico del nostro ambiente. Il distacco (un po’ snob) verso chi va in montagna “alla carlona”, magari realizzando anche performance di rilievo, ma in modo arruffato, confusionario, più per caso che per programmazione, questo distacco dicevo è una costante torinese. Oggi, zizagando per boschetti solitari (a pochi km da Sestriere dove c’e’ la bolgia di Coppa del Mondo di sci), ho focalizzato che è proprio profonda la tradizione caiana (per usare un termine a voi caro) a Torino. Non è un caso: il Cai è stato fondato proprio a Torino, in alcuni casi da nostri progenitori anagrafici, e la Sezione di Torino è proprio la stessa di Quintino Sella. Evidentemente siamo caiani fin nel midollo, nel mio caso poi sono gia’ nato caiano, considerato il coinvolgimento famigliare (con la g) nel Cai Torino. Sarebbe impossibile per me non essere caiano e il distacco che proviamo (noi caiani ttorinesi) per chi va alla carlona è tradizione di antica data, come comprovato dal riferimento storico alla terminologia del Prof. Levi (anni ’30). Da alcuni interventi anche di oggi, si continua a percepire che non cogliete il tema dell’affollamento (che, dal mio punto di vista, è qualitativo più che quantitativo), né che sia chiaro a tutti il concetto di cannibale, nonostante gli esempi costituiti da molti autori di commenti dei giorni scorsi: in tali commenti la natura di cannibale emerge chiaramente, dal modo di esprimersi e di ragionare, magari anche da parte di individui che tecnicamente e atleticamente realizzano prestazioni di rilievo. Sono giunto alla conclusione che per comprendere cosa sia un cannibale bisogna essere dei caiani. A chi è caiano di mentalità il concetto di cannibale non lo si deve neppure descrivere: è autoesplicativo. Per cui non vd lo illustro più, tanto chi non lo focalizza continuerebbe a non focalizzarlo. In generale la conclusione da parte mia è: troppi umani in montagna in assoluto, in particolare troppi cannibali. Riportando la montagna ad un modello più spartano e austero (meno impianti, meno rifugi, i rifugi esistenti di tipo vintage – vedi post di qualche mese fa -, mdno spot, meno cartelli segnaletici, meno copertura telefonica, meno soccorso alpino, ecc ecc ecc), io solo convinto che l’accesso umano alla montagna si scremerdbbe da se’ e in particolare molti cannibali, trovando troppo disincentivare andare in montagna con “quel” modello, si indirizzerebbero fisiologicamente verso altre attivita’. La montagna e i connessi spazi collaterali (libri, articoli, conferenze, spazi web ecc) resterebbero così a disposizione dei veri appassionati di montagna, che in gran parte appartengono al sottoinsieme dei caiani. Sono anni ce ho deciso di impegnarmi in un’azione politica (politica e non partitica) per ripristinare un modello di montagna più severa e spartana. Buona domenica
per il concetto dal medesimo espresso di "cannibali", rimando a questi elaborati:
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https://www.gognablog.com/piu-montagna-per-pochi-1/-
https://www.gognablog.com/piu-montagna-per-pochi-2/non mi assumo alcuna responsabilità per gli effetti collaterali provocati da tali letture, sia chiaro
