denny ha scritto:a me hanno consigliato "classic climb of the cordillera blanca - perù" (ONLY ENG) di brad johnson, chiaramente per la cordillera blanca ... io ancora non l'ho preso!

allora, ieri serata lettura, me lo sono letto tutto, ecco come l'ho trovato
nel complesso per la qualità delle foto e delle cartine 3D si fa sfogliare molto volentieri. La qualita della grafica é impressionante ed é sicuramente il punto forte del libro.
Foto di ottime qualità con rigorosamente una d'insieme e una del passaggio + significativo (stile 100 plus belles course di rebuffat tanto per capirci).
La cartine 3D sono una bella trovata, magari di un'utlitità relativa ma veramente facili da leggere, inoltre c'é una cartina d'insieme che chiarisce molto il tutto.
La scelta delle salite mi sembra ottima. Parlo da inesperto chiaramente, non ho la minima idea di quali altre cime ci siano in zona, ma le salite proposte sono tutte avvincenti e almeno l'80% sono in una fascia di difficoltà abbordabile (AD-D) e ce n'é per almeno una decina d'anni di spedizioni.....
Ci sono alcune chicche che faranno piacere ai piu' esperti, come ad esempio una parete di ghiaccio quasi verticale di ca. 1000 mt simile alle Droites, scalata nell 83 da Desmaison et al !!!! (OT e quanti anni aveva quando l'ha fatta.... mostruoso).
Lodevole nella parte di logistica le note sui rifiuti, con foto eloquenti di discariche ai campi base, consigli pratici su come minimizzare l'impatto e soprattutto un messaggio inequivocabile, riportatevi tutti i vostri rifiuti a valle O RESTATEVENE A CASA. Ottimo messaggio.
Fin qui i punti positivi.
Alcuni punti negativi secondo me sono di origine + che altro culturale.
La guida sembra quasi una lonely planet della montagna e manca completamente di atmosfera. Nessuna nota introduttiva sull'esplorazione alpinistica della zona, giusto i nomi dei primi salitori senza un minimo di commento (a si, ci dice che N. Jaeger resto 60 giorni in cima all'Huascaran per studiare gli effetti dell'altitudine.....) ed io invece li' a sognare sui nomi che si leggono come appunto Desmaison, Jaeger (sempre in solitaria.....), Reiss, Lowe etc etc
c'é un racconto per ogni capitolo del libro (con i diversi settori della cordillera) ma fanno veramente mettere le mani nei capelli, i classici aneddoti di pullman sfondati, risse sfiorate, furti sventati, truffe e svarioni linguistici, insomma la solita solfa da buoni e cattivi che trovi appunto su qualsiasi lonely planet.
Diciamo che l'autore é americano e si vede, ed il senso dell'umorismo ne va di conseguenza, tutto action e buoni sentimenti..... e ha una dote narrativa pari a circa un unghia di un Oviglia qualsiasi

e il risultato e quindi molto freddo
I commenti sulla logistica non sono troppo dettagliati ma comunque passano. Decisamente di cattivo gusto é il "consiglio" ripetuto praticamente per ogni avvicinamento ai diversi campi base di servirsi dei servizi taxi di un certo Chris, americano trapiantato dai modi affabili super sicuro che viene a cercarvi in albergo etc etc
e che due palle con 'sto chris, e che ce l'ha solo lui il taxi ? per principio non lo chiamerei manco fosse l'ultima possibilità di sopravvivenza
nel complesso mi fa piacere averla acquistata, fatta bene, precisa (spero), immagini favolose anche se freddina e scritta malino
....no, non ora, non qui, questa pingue immane frana....