lontananza chiodi

Area di discussione a carattere generale sull'arrampicata.

Re: lontananza chiodi

Messaggioda c.caio » mar ott 27, 2015 19:47 pm

crodaiolo ha scritto: realizzare una “difficoltà obbligata” (dalla distanza degli infissi) sopra la “difficoltà naturale” (opposta dalla roccia) è tipico di un punto di vista che ha frainteso il concetto di “costruire” con quello di “creare”, come fosse giostrato da un’idea d’onnipotenza ri-costruttiva della natura. (...)

Il fatto che in un tracciato a spit la difficoltà sia confezionata dal ragionamento selettivo di taluni, è la dimostrazione che si tratta di un’arrampicata vincolante, più che intransigente, per il fatto che il “volere” è costantemente trasformato in “dovere” e pertanto si rivela all’opposto d’ogni “realizzazione espressiva”...


fuori tema ? mah, non credo poi tanto...

per chi volesse approfondire (o farsi del male?) ulteriormente...
http://www.banff.it/la-natura-verticale ... orativa-1/
http://www.banff.it/la-natura-verticale ... orativa-2/


il trionfo assoluto....
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Re: lontananza chiodi

Messaggioda Danilo » mar ott 27, 2015 23:24 pm

Persephone84 ha scritto:
c.caio ha scritto:
Persephone84 ha scritto:la chiodatura in falesia, e ribadisco in falesia, deve essere indipendente dal grado ma coerente con la pericolosità del volo.
se il pericolo è di cadere con i piedi su una cengia e spaccarsi le caviglie allora la chiodatura deve essere corta, indipendentemente che si tratti di un 4a o un 7c.
poi vorrei spezzare un'arancia in favore di noi piccolini: ma per quale quazzo di motivo spesso le catene sono messe scomode per chi è sotto l'1.60?
esempio pratico: falesia di Croveo, nel settore sinistro c'è un tiro, Trilli, 5, un tiro bello e oggettivamente facilino. si sale in un diedrino e poi lungo una lama staccata dalla parete sulla quale si rimonta dopo aver rinviato. la lama fa da "mensola" per rinviare in catena, ci si sale con i piedi con un passo atletico ma tenendo la lama il passo si fa.
il rinvio a quel punto è circa 1 metro sotto i piedi. non c'è catena, ma due fittoni con gancio piazzati a oltre 170 cm dalla "mensola"... bene io che sono 150 cm non arrivo ai due fittoni, mi mancano 10 cm buoni. la parete davanti è liscia... metterli 15 cm più giù no?


a beh certo.... le vie vanno chiodate su misura.


non ho detto questo. io mi ritrovo spesso a rinviare dovendo fare un passo in più degli altri. certo mi "lamento" ma so che fa parte del gioco. quello che lamento nel caso specifico è che, una volta messi i piedi sul basello oggettivamente comodo (saranno buoni buoni 30 cm di mensola) la parete di fronte è totalmente priva di appigli (ho provato a cercarli). forse chi fa l'8b saprebbe fare un passo in più per rinviare, ma il tiro è di 5 ed è previsto che finisca lì, ma io non potrei mai farla da prima montando io i rinvii... avrei bisogno almeno di qualcuno che mi allunghi la sosta in catena per poter mungere, altrimenti non ci arrivo. e sinceramente questo mi pare poco lungimirante da parte del chiodatore, caso specifico.

poi se vuoi ti nomino qualche tiro di Montestrutto o Traversella dove mi trovo spesso a rinviare con passettini aleatori quando dieci centimetri sotto avrei avuto un basello, ma mica mi lamento! lì sono corta io e il passo mi decido a farlo!!! :mrgreen: :mrgreen:

il basello....

:lol: :lol:


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Re: lontananza chiodi

Messaggioda Persephone84 » mer ott 28, 2015 9:41 am

c.caio ha scritto:
Persephone84 ha scritto:
c.caio ha scritto:
Persephone84 ha scritto:la chiodatura in falesia, e ribadisco in falesia, deve essere indipendente dal grado ma coerente con la pericolosità del volo.
se il pericolo è di cadere con i piedi su una cengia e spaccarsi le caviglie allora la chiodatura deve essere corta, indipendentemente che si tratti di un 4a o un 7c.
poi vorrei spezzare un'arancia in favore di noi piccolini: ma per quale quazzo di motivo spesso le catene sono messe scomode per chi è sotto l'1.60?
esempio pratico: falesia di Croveo, nel settore sinistro c'è un tiro, Trilli, 5, un tiro bello e oggettivamente facilino. si sale in un diedrino e poi lungo una lama staccata dalla parete sulla quale si rimonta dopo aver rinviato. la lama fa da "mensola" per rinviare in catena, ci si sale con i piedi con un passo atletico ma tenendo la lama il passo si fa.
il rinvio a quel punto è circa 1 metro sotto i piedi. non c'è catena, ma due fittoni con gancio piazzati a oltre 170 cm dalla "mensola"... bene io che sono 150 cm non arrivo ai due fittoni, mi mancano 10 cm buoni. la parete davanti è liscia... metterli 15 cm più giù no?


a beh certo.... le vie vanno chiodate su misura.


non ho detto questo. io mi ritrovo spesso a rinviare dovendo fare un passo in più degli altri. certo mi "lamento" ma so che fa parte del gioco. quello che lamento nel caso specifico è che, una volta messi i piedi sul basello oggettivamente comodo (saranno buoni buoni 30 cm di mensola) la parete di fronte è totalmente priva di appigli (ho provato a cercarli). forse chi fa l'8b saprebbe fare un passo in più per rinviare, ma il tiro è di 5 ed è previsto che finisca lì, ma io non potrei mai farla da prima montando io i rinvii... avrei bisogno almeno di qualcuno che mi allunghi la sosta in catena per poter mungere, altrimenti non ci arrivo. e sinceramente questo mi pare poco lungimirante da parte del chiodatore, caso specifico.

poi se vuoi ti nomino qualche tiro di Montestrutto o Traversella dove mi trovo spesso a rinviare con passettini aleatori quando dieci centimetri sotto avrei avuto un basello, ma mica mi lamento! lì sono corta io e il passo mi decido a farlo!!! :mrgreen: :mrgreen:


senza entrare nel caso specifico mi dovresti solo spiegare come si puo' risolvere la questione tenendo presente che l'altezza del popolo arrampicatorio si potrebbe, semplificando al massimo, comprendere tra i 150cm e 200??????
Io di gente che si lagna per uno spit che poteva essere 5 centimetri piu' in alto o piu' in basso ne sento di continuo e mi pare siano lagnanze abbastanza ridicole.....


Premettendo che ho sempre avuto massimo rispetto per chi chioda e lo fa a spese sue, cercando per quanto mi è possibile di sostenere il lavoro (acqustando guide, cercando di non consumare l'attrezzatura presente, ecc...), secondo me non è proprio possibile prescindere dal caso specifico, perchè ogni caso è specifico. non sto contestando tutti i tiri dove io sono obbligata a fare un passo in più, contesto un tiro dove questo passo in più è oggettivamente infattibile, in una falesia ossolana per altro abbastanza mainstream. è vero che la forbice di altezza è ampia, ma è anche vero che per uno di 200 cm non è un problema rinviare in una catena bassa, mentre se io avessi deciso di montare il tiro (bada bene che da terra la catena non si vede) mi sarei trovata nell'impossibilità di moschettonare in catena con il rinvio un metro sotto i miei piedi. in quel caso cosa avrei dovuto fare? lanciarmi giù fino ad appendermi al primo rinvio? ok, si può anche fare, ma poi? se non ci fosse stato nessuno a smontare il tiro? avrei dovuto lasciare su del materiale ...
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Re: lontananza chiodi

Messaggioda PIEDENERO » mer ott 28, 2015 9:52 am

coniglio ha scritto:Oviglia qualche spit l'ha messo e qualche falesia l'ha vista....
ecco cosa dice su calcarea

Abbiamo chiesto a Maurizio Oviglia, che ringraziamo, di mandarci le sue considerazioni sull’attrezzatura delle pareti per arrampicata sportiva. Eccole!

Qualche giorno fa il collega (di aperture) Gianni mi ha invitato a scrivere qualcosa sulle “chiodature malfatte” che spesso si vedono in giro per l’Italia (e non solo). Pur ritenendo importante farlo (fino ad ora tutti se ne sono stati zitti zitti, anzi sarebbe meglio dire che hanno brontolato in silenzio), ritengo di aver già fin troppo fatto “lo sceriffo” in passato acquistando esponenzialmente un gran numero di “nemici”, dunque ormai passo volentieri ad altri questo genere di incombenze…

D’altra parte è sempre fastidioso, in tutti i campi, criticare i colleghi… figuriamoci poi farlo nell’ambito delle aperture in arrampicata, dove tutto è nebuloso ed opinabile, e dove poi ti puoi sempre sentir rispondere che se la via non ti piace com’è puoi andare a farne un’altra, visto che non te l’ha ordinato il dottore (ogni riferimento è puramente casuale :)) di fare proprio quella. Inoltre, solo per il fatto che spesso i chiodatori fanno puro volontariato, ciò basta a rendere allergizzante e spesso inadeguata ogni critica scritta, specie se a farla è chi non ha mai preso in mano un trapano ed un martello.

Ciò non vuol certo dire che non si debba dire niente, nè che tutto sia fatto a regola d’arte, anzi! Oltre alle righe scritte da Gianni, che sottoscrivo, mi limito a dire che molti iniziano a chiodare in maniera assolutamente fai-da-te, da soli o leggendo qualche cosa su internet, più raramente “imparando l’arte” da qualcuno di provata esperienza. Questo tipo di approccio, che sarebbe il più consigliato, viene spesso accantonato per questioni di gelosia: “a quello là, il reuccio del pollaio, io non chiederò mai nulla!”. Così è inevitabile ritrovarsi delle falesie con palesi errori di chiodatura, dettati dall’inesperienza in primo luogo, e dall’imperizia poi… D’altra parte chi di noi, chiodatori di lungo corso, ha mai messo nero su bianco come bisogna fare e quale modus operandi adottare? Siamo noi i primi a non volere esporci con i colleghi dichiarando “come” chiodiamo!

E poi..si parla tanto di materiali, ma ben poco di come fare a posizionarli in modo corretto. Gianni ha parlato di soste: bene, ma io trovo che uno degli errori più frequenti sia il chiodare dall’alto in basso, senza provare la via. Chiodiamo spesso da soli, lo so, ma esistono anche gli autobloccanti! mentre si scende su una fissa, la percezione dello spazio è alterata, è facilissimo fare errori, anche per chiodatori di provata esperienza. Ho visto chiodatori mettere la mano col guanto su una presa e dire, sempre stando appesi: “di qui si moschettona bene, lo metto qui!” Già, ma come fai a sapere se, arrampicando, lì sarà il punto giusto? Come fai a percepire il grado di inclinazione della parete, che è poi quello che determina “quanto” più su della presa puoi mettere lo spit???
Su pareti non troppo strapiombanti è preferibile sempre provare prima la via, da sotto in su, bollando con la magnesite i punti esatti e variandoli eventualmente in funzione della solidità della roccia. Generalmente i moschettonaggi incrociati sono da evitare, mentre ad un secondo troppo alto è preferibile un primo un po’ più su, che comunque non annulla la nostra percezione del pericolo e, se non ce la sentiamo, possiamo sempre rinunciare, farcelo passare da un altro, usare la canna!

Ad una chiodatura expo (che non dovrebbe mai superare i 4 metri in una falesia di arrampicata sportiva) è preferibile una sicura, ma se si vuol dare “carattere” ad una falesia allungando i chiodi e dando gradi di mezzo step più stretti trovo che non debba essere vietato farlo. Sappiate però che chiodare (bene) lungo è ancora più difficile e richiede grande esperienza e responsabilità. Cioè: è molto più difficile chiodare lungo che corto, perchè il margine di errore concesso si assotiglia. Come dice Gianni, se siete appesi ad una corda e chiodate lungo semplicemente per aggiungere “sale” all’arrampicata spesso lo fate in una condizione diversa (cioè privilegiata) rispetto al ripetitore, che invece sale da sotto. Potrebbe non arrivare a moschettonare, semplicemente perchè non conosce cosa troverà dopo, o non vede la presa mentre voi, che state chiodando la via appesi ad una corda, valutate comodamente e senza acido lattico agli occhi tutte le possibilità. Quindi, se proprio volete chiodare expo, pensate cento volte a dove mettere gli spit, perchè un volo lungo potrebbe non esser privo di conseguenze. Se invece non avete molta esperienza, come dicevo prima, rinunciateci direttamente. Meglio uno spit messo male con il precedente solo un metro sotto, che dopo un runout pericoloso!

Infine vorrei spendere un’ultima parola a riguardo della “revisione” del proprio lavoro. Capisco che non sia mai bello ammettere di aver sbagliato di fronte a tutti, ma se un punto è palesemente messo male (a detta di diversi ripetitori) è necessario farlo, per il bene di tutti, senza alcuna remora. Ammetto di essere sempre stato maniacale in questo, spostando gli spit (delle mie vie) che ritenevo malmessi anche solo di 30 cm. Addirittura, non ho quasi mai messo cordoni (che odio e ritengo fortemente antiestetici), preferendo spostare lo spit. Sul posizionamento dei punti, ho ricevuto ben poche critiche nella mia carriera ma ciò potrebbe essere dovuto alla moda attuale di provare le vie con i rinvii già messi.

Ho visto che se lo spit è lontano, non si esita a mettere tre o 4 rinvii a catena mentre la prima volta si sale con la canna di spit in spit: vorrei vedere se poi ti permetti anche di criticare il posizionamento! Ormai ognuno si posiziona il moschettonaggio dove gli pare e piace! Un tempo non era così, queste cose non erano valide, ma a costo di essere un po’ retrò o come direbbe Manolo “Verticalmente demodè” … continuo a chiodare per chi sale mettendosi i rinvii e a vista… ammesso che ancora qualcuno lo faccia! Pensate che ho visto anche chiodatori posizionare i punti contando che i rinvii su una via fossero già installati!

Finisco il mio commento con un breve aneddoto che potrebbe strapparvi un sorriso amaro:

Diversi anni fa mi trovavo in visita alla falesia di Podenzoi, nei pressi di Belluno. Al parcheggio trovammo una macchina francese e con grande sorpresa scoprimmo di essere in compagnia dell’allora campione del mondo Francois Legrand. Ovviamente tutti noi, più che scalare, sbirciavamo Francois: dopo qualche via di riscaldamento, tra cui ricordo il 7c “Cara ti amo” in cui letteralmente, a vista, passeggiò… si diresse nel settore sinistro dove decise di fare un 7b+ per scaldarsi meglio e poi provare gli 8a della parete. Tuttavia, arrivato al moschettonaggio, un terribile movimento incrociato per andare a mettere un moschettone in un lunghissimo cordone (quindi già di per se uno spit posizionato sbagliato), il campione francese si contorse invano più volte senza riuscire a rinviare. Il local che assisteva vicino a me allo spettacolo disse quasi soddisfatto: “eh già, quel moschettonaggio è proprio difficile, lo sanno tutti, quasi “fa grado””. Dopo circa 5 minuti Francois cadde gridando una raffica di “putain, merde, la zoccolen de ta mère…” e via dicendo… Strano, perchè sembrava un tipo tranquillissimo sino a quel momento! Molto turbato dall’accaduto, mi rivolsi al mio vicino dicendo “scusa ma se il moschettonaggio è sbagliato, perchè non lo spostate?” Al che mi sentii rispondere “ma scherzi? Quella via è così da sempre!”

Maurizio Oviglia


https://calcarea.wordpress.com/2012/08/ ... m-oviglia/


quoto.
grazie coniglio
e ovviamente grazie Oviglia
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Re: lontananza chiodi

Messaggioda c.caio » mer ott 28, 2015 9:52 am

Persephone84 ha scritto:secondo me non è proprio possibile prescindere dal caso specifico, perchè ogni caso è specifico

...certo che ogni caso e' specifico ma non serve una beata fava alla discussione perche' tra le centinaia di migliaia e migliaia e migliaia di vie attrezzate ci saranno sempre quelle che hanno qualche cosa che non va alla singola persona per un motivo o per l'altro? E allora? Mi pare che se invece si vuole discutere senza tirare fuori casi specifici si puo' essere piu' che soddisfatti delle vie esistenti. Fare le pulci su una via o su un tiro mi pare pidocchioso.
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Re: lontananza chiodi

Messaggioda Spartaco » mer ott 28, 2015 10:41 am

ma il pidocchio.si fa le pulci.
ascolta.si fa sera.
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Re: lontananza chiodi

Messaggioda rf » mer ott 28, 2015 10:58 am

c.caio ha scritto:Fare le pulci su una via o su un tiro mi pare pidocchioso.


non dire caz.zate!!! Di cosa parliamo poi al bar la sera? E come potemmo sorridere a simpatici fumetti che ci ritraggono in quel mentre?

Ripensaci.
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Re: lontananza chiodi

Messaggioda c.caio » mer ott 28, 2015 11:21 am

rf ha scritto:
c.caio ha scritto:Fare le pulci su una via o su un tiro mi pare pidocchioso.


non dire caz.zate!!! Di cosa parliamo poi al bar la sera? E come potemmo sorridere a simpatici fumetti che ci ritraggono in quel mentre?

Ripensaci.

...porca miseria..... in effetti sto sputando nel piatto dal quale mangio :) :)
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Re: lontananza chiodi

Messaggioda VYGER » mer ott 28, 2015 12:23 pm

C'è un limite alla standardizzazione della chiodatura in falesia; ce n'é molto meno nelle nostre capacità di adattamento all'ambiente e di apprendimento.

Molti dei problemi di chiodatura in falesia possono essere risolti anche con qualche sana manovra di artif.

W le staffe...
W i furbi...

:mrgreen:
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Re: lontananza chiodi

Messaggioda PIEDENERO » mer ott 28, 2015 12:39 pm

VYGER ha scritto:C'è un limite alla standardizzazione della chiodatura in falesia; ce n'é molto meno nelle nostre capacità di adattamento all'ambiente e di apprendimento.

Molti dei problemi di chiodatura in falesia possono essere risolti anche con qualche sana manovra di artif.

W le staffe...
W i furbi...

:mrgreen:

soprattutto la seconda che hai detto.
Non vedo quale problema "etico" si debba porre chi non è stato dotato da madre natura di qualche cm in più.
ho visto sia su vie che in falesia, gente di bassa statura che scalava bene e forte, rinviare con il "furbo" senza provare vergogna.
i chiodatori alti sono i più temuti ed insultati.
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Re: lontananza chiodi

Messaggioda VYGER » mer ott 28, 2015 13:10 pm

PIEDENERO ha scritto:soprattutto la seconda che hai detto.
Non vedo quale problema "etico" si debba porre chi non è stato dotato da madre natura di qualche cm in più.
ho visto sia su vie che in falesia, gente di bassa statura che scalava bene e forte, rinviare con il "furbo" senza provare vergogna.
i chiodatori alti sono i più temuti ed insultati.


Sì, di fondo intendevo che bisogna anche sapersi arrangiare.
L'aspettativa che il mondo risponda sempre alle nostre esigenze è destinata a scontrarsi col fatto che il mondo tendenzialmente fa quel qaz che vuole.

Io al furbo preferisco la staffa [se non riesco a passare in libera], così almeno inizio ad attivare i muscoli per il tentativo pulito, considerata la lentezza a riscaldarmi e la mia conigliesca paura del volo, anche ben protetto.

Quindi tutto buono, pendoli e cliff compresi...

:roll:
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Re: lontananza chiodi

Messaggioda VYGER » mer ott 28, 2015 13:22 pm

PS - Scrivendo "conigliesca paura" non mi riferivo a Coniglio, che - di suo - pianta giù senza tema rande dappaura...

Torno al lavoro

:(
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Re: lontananza chiodi

Messaggioda coniglio » mer ott 28, 2015 13:50 pm

tutto merito dei dinamici del menestrello.


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Re: lontananza chiodi

Messaggioda menestrello » mer ott 28, 2015 14:15 pm

Io ho iniziato a chiodare da poco e devo dire che nel farlo prendo in considerazione questi punti:
1. La chiodatura non deve essere pericolosa. Ovvero Fix posizionati in modo che non si stacchino, su roccia solida, che non ti facciano schiantare su cenge.
2. Chiodatura che non interrompa la fluidità di movimento. Si rinvia dopo o prima un determinato passaggio. Magari da presa Buona o da posizione comoda (in relazione al grado del tiro).
3. Tenuto conto dei precedenti punti la distanza viene da se.
4. Posizionare le protezioni in modo che non intralcino prese o appoggi.
5. Posizionare le protezioni in modo che non creino troppo attrito alla corda e che siano abbastanza lineari.
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Re: lontananza chiodi

Messaggioda c.caio » mer ott 28, 2015 14:19 pm

menestrello ha scritto:1. La chiodatura non deve essere pericolosa. Ovvero Fix posizionati in modo che non si stacchino, su roccia solida, che non ti facciano schiantare su cenge.


...aahhh beh... che gli ancoraggi non si stacchino mi pare un buon punto di partenza
:) :) :)
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Re: lontananza chiodi

Messaggioda Kinobi » mer ott 28, 2015 14:23 pm

c.caio ha scritto:[
Io di gente che si lagna per un pisello che poteva essere 5 centimetri piu' in alto o piu' in basso ne sento di continuo e mi pare siano lagnanze abbastanza ridicole.....

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Re: lontananza chiodi

Messaggioda menestrello » mer ott 28, 2015 14:39 pm

c.caio ha scritto:
menestrello ha scritto:1. La chiodatura non deve essere pericolosa. Ovvero Fix posizionati in modo che non si stacchino, su roccia solida, che non ti facciano schiantare su cenge.


...aahhh beh... che gli ancoraggi non si stacchino mi pare un buon punto di partenza
:) :) :)

Beh, in questo punto includo tutte le menate tipo non piantare protezioni ad una distanza inferiore a 10 volte il loro diametro tra di loro; rifare il foro se nel forare si sentono buchi; non forare su bugne, roccia di riporto tipo canne, vicino a scalini; usare colle adeguate; richiodare se il tassello in fase di tiro cammina ed esce troppo ecc.
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Re: lontananza chiodi

Messaggioda c.caio » mer ott 28, 2015 16:54 pm

Credo che ogni libero chiodatore abbia il suo modo di vedere le cose e quindi di attrezzare le vie. A mio avviso e' un bene... falesie, palestre o pareti chiodate tutte allo stesso modo sarebbe triste.
Per quanto mi riguarda la prima cosa che valuto e per la quale decido come posizionare gli ancoraggi e' la possibilita' di cadere facendosi del male.
Questo per me e' inaccettabile (qualunque sia la difficolta' della via) e quindi mi regolo di conseguenza. Se a meta' via c'e' una cengia, un terrazzino, una sporgenza ecc.ecc. si riparte da zero..... e si mettono di nuovo i primi ancoraggi come se si partisse da terra.
Un'altra cosa che cerco di fare, sempre che una eventuale caduta non sia pericolosa, e' quella di NON proteggere i passi chiave (se la via li presenta... se la difficolta' e' uniformemente "spalmata" lungo tutto il tiro la questione non si pone).
In pratica cerco di non chiodare le vie in modo tale che siano azzerabili i passaggi piu' ostili....... sara' anche per questo motivo che le vie molto molto dure che ho attrezzato hanno poche ripetizioni e pochissimi tentativi. Sono fuori moda. Oggi molti climber preferiscono andare in posti dove poter provare fino alla noia delle vie durissime portando la corda in catena perche' riescono a tirarsi su da un rinvio all'altro, dopo di che iniziano sessioni interminabili di tentativi su tentativi su tentativi, ripetizioni, ripetizioni, ripetizioni..... sulle mie vie e' difficile riuscirci perche' i passi piu' duri devono essere scalati e questa cosa a molti risulta antipatica :)
Non ho mai attrezzato vie valutando il numero di protezioni e la distanza tra esse basandomi sulle mie capacita'. Non sono mai stato un forte arrampicatore (anzi!) ma su vie ben al di sotto delle mie capacita' ho sempre chiodato pensando a chi, su quei gradi, e' al limite.
Se voglio essere severo lo faccio sulle vie durissime, dove, al massimo, si puo' fare qualche bel volo nel vuoto.... ma nulla di piu'.
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Re: lontananza chiodi

Messaggioda coniglio » mer ott 28, 2015 17:08 pm

io ho sempre e solo dato una mano a chiodare. mai fatto da solo.
devo dire che - ma i casi sono rari - mi sono imbattuto
anche in chiodature, come dire, "poetiche"... dalle quali davvero traspariva
il lavoro e l'attenzione del chiodatore per il gusto di far percorrere l'itinerario anche "emotivamente".

mi spiego. questo tipo di chiodatura (rare) è come se aggiungesse qualcosa in più alla via.in termini di bellezza.
in queste chiodature (che alcuni definiscono di scuola "francese" - e non per la lunghezza fra
le protezioni) paradossalmente dov'era chiodato lungo andavi più "tranquillo" (perchè in verità facile rispetto al grado) ma cmq
attento e presente come sul duro.

è davvero una "bella esperienza" scalare così.
apprezzo particolarmente (perchè masochista) anche la chiodatura obbligatoria.
anche se lì per lì alle volte rosico. :|
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Re: lontananza chiodi

Messaggioda Danilo » mer ott 28, 2015 18:16 pm

coniglio ha scritto:io ho sempre e solo dato una mano a chiodare. mai fatto da solo.
devo dire che - ma i casi sono rari - mi sono imbattuto
anche in chiodature, come dire, "poetiche"... dalle quali davvero traspariva
il lavoro e l'attenzione del chiodatore per il gusto di far percorrere l'itinerario anche "emotivamente".

mi spiego. questo tipo di chiodatura (rare) è come se aggiungesse qualcosa in più alla via.in termini di bellezza.
in queste chiodature (che alcuni definiscono di scuola "francese" - e non per la lunghezza fra
le protezioni) paradossalmente dov'era chiodato lungo andavi più "tranquillo" (perchè in verità facile rispetto al grado) ma cmq
attento e presente come sul duro.

è davvero una "bella esperienza" scalare così.
apprezzo particolarmente (perchè masochista) anche la chiodatura obbligatoria.
anche se lì per lì alle volte rosico. :|

praticamente la radiografia dei primi tiri chiodati dall'alto anni 80 (non tutti ma la maggior parte):
senso estetico della linea e della chiodatura
molto spazio da parte per poter magari far curvare la linea e dargli il "colore"
poco fretta nel voler chiodare a tutti I costi

opere d'arte..
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Danilo
 
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