tacchinosfavillantdgloria ha scritto:Oggi su Repubblica c'è un articolo, secondo me bello, sull'argomento (a firma Gabriele Romagnoli).
Cito alcuni stralci:
"400 medici si tolgono la vita ogni anno negli Stati uniti, 35 impiegati di France telecom non hanno retto alla modifica dei ritmi di lavoro...banchieri di wall street hanno reagito alla crisi buttandosi dal tetto dei grattacieli di cui il giorno prima si sentivano padroni, migliaia di uomini e donne a un ritmo crescente si ammazzano: +60% negli ultimi 45 anni è la stima dell'OMS (...) esiste una correlazione fra capitalismo e malattie mentali, tra neoliberismo e suicidio: si diffondono di pari passo. Necessità di competere, ansia da prestazione, solitudine digitale, smaterializzazione dei beni e degli affetti, sono le principali ma non uniche componenti che hanno fatto salire nel pianeta la febbre dell'infelicità".
Aggiungo che se uno va a vedere le statistiche di uso di antidepressivi negli Stati uniti - il paese più ricco e "avanzato" del pianeta - si fa un'idea della direzione verso cui stiamo andando.
Giornalistici saluti
TSdG
E' vero che il trend di suicidi è in aumento negli USA contrariamente che in Italia, dove crisi o non crisi (e direi crisi eccome) è invece in contrazione.
Ma se uno va a vedere i dati si nota che il tasso di suicidio è doppio nelle campagne di quanto non sia nelle città, quindi si tratta di contadinacci e non di banchieri di Wall Street o personaggi stressati dal
capitalismo rampante. Di primo acchito si direbbero più annoiati a morte, come ogni conoscitore anche solo superficiale del
middle east può immaginare. E la cosa è aggravata dalla sostanziale mancanza di un servizio sanitario gratuito e ben funzionante in grado di riacciuffarti nel caso che sia possibile.
Il fattore che pare assolutamente determinante nell'alto numero di suicidi americani è la facile disponibilità di armi da fuoco.
Infatti secondo una statistica chi prova a suicidarsi utilizzando droghe ci riesce nel 2% dei casi, mentre chi lo fa con un'arma da fuoco ha successo nell'86% dei casi.
Ed in effetti negli USA rurali più di metà delle persone ha un'arma in casa, mentre nelle demoniache città flagellate dal capitalismo tanto cattivo solo il 25% nei centri urbani ed un po' di più nelle periferie.
Quindi l'articolo di Romagnoli secondo me
non è bello ma è la solita accozzaglia poco approfondita e a tesi precostituita.
Repubblica fa quasi rimpiangere il Misfatto Quotidiano da quanto è piena di roba scritta coi piedi.
Anzi.
Forse no in effetti.

Ieri è storia, domani è un mistero, ma oggi è un dono e per questo si chiama presente.