Renzi kaputt, #ciaone e adesso?

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Messaggioda coniglio » mer lug 09, 2014 15:38 pm

yo ha scritto:
coniglio ha scritto:
coniglio ha scritto:Casomai qualcuno s?illudesse ancora di vivere in una democrazia.


sfido qualunque sapientino del c***o a dire il contrario.
salud.



il contrario


by Clementoni
:mrgreen:


sono tuo
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Messaggioda El Rojo » mer lug 09, 2014 18:57 pm

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Messaggioda PIEDENERO » mer lug 09, 2014 20:21 pm

Io non voglio essere polemico con Giggi il bullo Renzi, il nostro prolisso e fantasioso presidente del consiglio.
So che è da poco che è al timone, bla bla bla, e tutte le altre obiezioni che i suoi fedelissimi tirano fuori ogni momento.
Ma quello che vorrei sapere è che cosa sarebbero queste favolose ?rivoluzioni? che deve fare, ce lo chiede l?Europa.
A me non risulta che all?Europa freghi qualcosa della legge elettorale o del senato eletto o meno.
Ma le parole magiche, il refrain che circola sono due:
?Governabilità?
?Bipolarismo?
Analizziamole queste parole magiche, ?governabilità? significa che il partito di minoranza che prende più voti governa con un ampio margine, il nuovo conceto inedito di ?governo di minoranza assoluta?.
?bipolarismo? vuol dire che puoi votare per il PD, e qualora te ne venisse noia i nostri governanti, graziosamente ti danno la facoltà di scegliere per il PDL.
Io sarò poco intelligente, ma non ho capito in base a quale misterioso ragionamento queste due parole magiche possano risolvere problemi quali disoccupazione, crisi, tasse troppo alte e il debito pubblico.
Se ci fosse qualche anima buona in grado di spiegarmelo si faccia avanti e me lo dica, sono stupido e ho bisogno di qualcuno migliore di me che mi aiuti.
Senz?altro la nuova legge elettorale risolverebbe molti problemi ai dirigenti di PD e PDL, ma continua a non fregarmene un c***o di costoro, per dirlo in termini tecnici.
Però il debito pubblico continua a salire, le aziende chiudono e i disoccupati aumentano, mentre il dibattito parlamentare sull?Italicum e sul ?senato non elettivo? fervono più forti che mai.
E l?Europa, che chiede ?provvedimenti?.
Lo sanno anche i sassi quali sono i provvedimenti che ci chiede l?Europa, riduzione degli stipendi degli statali e delle pensioni, per cominciare, per poi a seguire tagli alla sanità, all?istruzione e a quant?altro, basta chiederlo a Spagnoli, Portoghesi e Greci, che la lezione la hanno imparata benissimo.
Nell?agenda di Renzi non c?è niente di tutto questo , non se ne parla neanche, solo si dice che ?faremo le parole grosse? e ?convinceremo l?Europa a allentare le maglie dello spread?.
Non mi risulta che i nordeuropei siano impressionati da queste minaccee , anzi , continuano a dire che dovranno essere presi i ?provvedimenti necessari?.
E anche qui una persona poco brillante come me rimane sgomenta, Renzi, ha fatto di tutto per avere il potere, e vuole avere una maggioranza assoluta nel parlamento, anche senza prendere la maggioranza dei voti.
Fin qui tutto bene, bisognerà vedere cosa dovrà farsene di questa maggioranza assoluta.
La quasi totalità degli elettori del PD è tutta gente che verrebbe colpita direttamente dalle misure di austerità che ci chiede l?Europa, pensionati, dipendenti pubblici e privati, gente non sempre brillante, è vero, ma sicuramente in grado di accorgersi che stavolta gli ottanta euro al mese sono in meno, e nono in più , nel totale.
La mente si smarrisce davanti alle pretese di un partito che vuole avere il potere per poi perderlo subito, emanando inevitabili provvedimenti impopolari.
A meno che l?intenzione non si aquella di dare via al ?bipolarismo?, una gigantesca pavana di due partiti che fanno quello che gli pare e governano alternativamente, alla faccia degli elettori..
Negli USA funziona benissimo questo sistema.
da Liberticida di Nuke The Whales



http://www.rischiocalcolato.it/2014/07/ ... -sono.html
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Messaggioda Jester73 » ven lug 11, 2014 8:03 am

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:smt003

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Messaggioda MarcoS » ven lug 11, 2014 8:24 am

sconfortante.
Però, magari fosse solo quella la problematica di avere sto personaggio al governo...
Ah, che sia andato alla stessa ìnglisch scùùl di rutelli, berlusconi e fassino?
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Messaggioda yo » ven lug 11, 2014 12:03 pm

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Messaggioda MarcoS » lun lug 14, 2014 12:59 pm

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Messaggioda coniglio » mar lug 15, 2014 10:13 am

RODOTA'

La domanda che dobbiamo porci è: Renzi e il suo gruppo dirigente hanno la cultura costituzionale adeguata per caricarsi il peso di questo cambiamento radicale? Parliamo del merito. La questione centrale è analizzare la riforma del Senato insieme alla nuova legge elettorale che dovrebbe sanare l'illegittimità del Porcellum alla Camera. E quindi torniamo al patto del Nazareno.

Quante volte abbiamo chiesto di conoscere i punti di questa intesa e quante volte siamo stati liquidati con un "ma cosa volete"? Siamo costretti a dar ragione a Fitto - a Fitto! - che chiede chiarezza all'interno di Forza Italia! Non vogliamo chiamare il combinato disposto del nuovo Senato più Italicum "svolta autoritaria"? Diciamo allora che assisteremmo a un enorme accentramento di potere nelle mani dell'esecutivo e del premier.

Alla diminuzione, e in qualche caso alla scomparsa, di controllo e contrappesi. Se questi poteri e contropoteri sono esclusi dal procedimento democratico - governo e attività legislativa - allora la funzione di controllo viene spostata all'esterno. Cioè sulla Consulta che viene caricata di un compito politicamente molto delicato. Ed è ciò che ha costituito l'oggetto della critica degli ultimi vent'anni, troppo potere alla magistratura. Ma se le forme di controllo all'interno del processo politico vengono eliminate, è ovvio che si spostano all'esterno. Non ci sono più gli equilibri costituzionali. A cosa porta tutto questo?

La maggioranza viene costruita attraverso una legge maggioritaria e un premio molto alto: quindi nelle sue mani finiscono tutti i diritti fondamentali. Aggiungo: nessuno può essere preso in giro a proposito dell'elezione del presidente della Repubblica, che sarebbe maggiormente garantita con lo slittamento al nono scrutinio dell'abbassamento della soglia di maggioranza. La storia di questi anni - in alcuni si è arrivati anche al 22esimo scrutinio - racconta che basta aspettare. Rinviare nel tempo la necessità della maggioranza non qualificata non garantisce proprio nulla.

Chi va al governo con l'Italicum controllerà direttamente o indirettamente 10 dei 15 giudici costituzionali (5 nominati dal Parlamento e i 5 scelti dal Quirinale). La maggioranza può impadronirsi del presidente della Repubblica e dei giudici costituzionali. Mi spingo più in là: avremo un premier e un esecutivo che si impadroniscono del sistema costituzionale, senza forme efficaci di controllo. Ora si devono eleggere due membri della Corte che sono in scadenza: siamo alla sesta votazione perché si aspetta un accordo tutto politico. Scadendo il presidente, la Corte deve immediatamente provvedere, ma lo farà con un organico che non è pieno, 13 giudici su 15.

Anche l'ultimo presidente è stato eletto con un solo voto di scarto: tutto questo incide, pesantemente, sulla sostanza degli equilibri costituzionali. Invece di preoccuparsi di mettere la Consulta nella situazione formalmente giusta per eleggere il presidente, si discute dei nomi di politici. Un fatto gravissimo che dimostra lo spirito che accompagna la fase che stiamo vivendo. Cosa pensa della ghigliottina in Costituzione, con la limitazione di emendamenti e ostruzionismo?

Il voto bloccato altera il processo legislativo. La velocità di cui si parla, finisce per travolgere la discussione: l'unico interesse è eliminare i punti di vista critici e arrivare al risultato . Una volta costruita la famosa maggioranza blindata, in teoria non ci sarebbe bisogno della ghigliottina. Invece oltre alla legge maggioritaria, s'introduce anche la ghigliottina: un'altra riduzione di spazi democratici. Dicono: chi si oppone è contrario all'innovazione.

Le soglie dell'8 e 12 per cento previste dall'Italicum chiudono completamente gli spazi a nuove aggregazioni politiche. Questi numeri vogliono dire: non entra più nessuno. Trovo in questa riforma uno spirito di conservazione, di garanzia delle posizioni acquisite. I cittadini, più si va verso un parlamento non rappresentativo, più ritengono di avere diritto a strumenti di partecipazione importanti. Portare a 800mila le firme per un referendum, addirittura a 250 mila le firme per un disegno di legge popolare, è esattamente il contrario di ciò che si chiede. Il referendum in Italia ha avuto un ruolo fondamentale : nel 1974, sul divorzio, ha sbloccato il sistema politico.

È sconvolgente la volontà di andare in così palese controtendenza: si fanno diventare impraticabili gli strumenti di partecipazione. L'idea è non disturbare il manovratore: non si vuole che i cittadini non dico interferiscano, ma che intervengano. Invece sarebbe stato necessario introdurre il referendum propositivo e aumentare le forme di controllo diffuso.


no no, va tutto bene...
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Messaggioda yo » mar lug 15, 2014 22:16 pm

...si si, va tutto bene

è andato in onda il discorso di Renzi
mezz'ora per dire niente

la supercazzola con scap... a destra, non la nuova destra di Alfano, che le preferenze le vuole, no no, la destra di Berlusconi, la supercazzola proprio

si si, da quando han avuto l'appoggio dei 5S, da quel momento in poi le cose han cominciato ad andare a ritroso

La politica in italia è una soap opera, un prodotto televisivo.
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Messaggioda MarcoS » mer lug 16, 2014 14:48 pm

...più che altro, pensavo che con B. si fosse toccato il fondo...

mi sbagliavo, ostie! qua si scava a bestia.
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Messaggioda PIEDENERO » ven lug 18, 2014 10:33 am

Grazie renziano.
Un ulteriore assaggio della renzianità

http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/07 ... a/1063353/
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Messaggioda coniglio » lun lug 21, 2014 16:25 pm

Non bisogna pregare Gianni Ferrara, professore emerito di Diritto costituzionale alla Sapienza, per sapere cosa pensa delle riforme costituzionali: ?Si vuole mutilare la democrazia?, spiega in una sintesi piuttosto allarmante. ?L?Italia ha acquistato un primato negativo: un Parlamento illegittimo continua a resistere e si arroga il diritto di modificare la Costituzione. Lo Stato moderno è Stato rappresentativo. Ebbene, per la prima volta nella storia degli Stati, un giudice ha statuito che la legge fondamentale, la legge sulla rappresentanza dei cittadini, era incostituzionale. Questo Parlamento avrebbe dovuto essere immediatamente sciolto. Non è accaduto e così si è aggiunto un altro primato negativo. Quello di non avere rispetto per la legalità?.

Professore, qual è il disegno di Renzi?


?L?obiettivo è l?eliminazione di qualunque contrappeso al potere del governo e del capo del governo. Neutralizzando il Senato si elimina, sul piano della rappresentanza, l?organo che potrebbe frenare una legislazione volta al rafforzamento dell?esecutivo. Dietro il rispondere per slogan alle numerose obiezioni, dietro l?apparente mancanza di argomenti di chi parla di ?gufi? e ?rosiconi? c?è un progetto preciso. Assistiamo a un processo che intende trasformare la democrazia italiana?.

Trasformare in cosa?

?In un regime autoritario fondato sull?elezione, ogni cinque anni, del capo. Vorrei ricordare qui una circostanza che m?impressionò molto negativamente. Tra le cose che furono dette dai saggi del Quirinale, venne fuori tra le proposte una formula molto strana, ?il governo del primo ministro?. Questa formula non può essere stata usata da un costituzionalista, perché è esattamente quella con cui la dottrina italiana aveva definito lo Stato fascista. Non è lo squadrismo il pericolo attuale, ma è ugualmente una forma di autoritarismo molto forte. Se viene fuori una riforma di questo segno, siamo di fronte a un progetto di eversione autoritaria. Dato il carattere, la natura della legge elettorale per la Camera, è ovvio che il potere del capo del governo diventa enorme, abnorme. Battersi adesso contro queste riforme significa battersi per la nostra democrazia, per mantenere l?identità democratica della Repubblica?.

Quali sarebbero le peggiori conseguenze?


?Una legge elettorale maggioritaria come l?Italicum, che è un Porcellum travestito, offre un potere assoluto al capo del governo e segretario del partito di maggioranza. Che infatti attraverso la maggioranza riesce a determinare addirittura ? addirittura! ? la composizione dell?organo che deve vigilare sulla Costituzione, la Consulta. E non solo: determina anche la composizione del Consiglio superiore della magistratura e l?elezione del presidente della Repubblica. Voglio anche sottolineare che la cosiddetta riforma della Pubblica amministrazione rientra nel disegno generale di questo governo, organicamente progettato. La Pubblica amministrazione perde parte della sua relativa autonomia, così come la Camera dei deputati diventa strumento che traduce in norme i voleri del capo?.

Lei come legge l?innalzamento della soglia delle firme necessarie per la presentazione di un disegno di legge popolare e per il referendum?


?Dietro la compressione dei diritti dei cittadini c?è sempre lo spirito autoritario. L?aumento dei quorum sta a significare che i cittadini non devono dare fastidio a chi governa. Questo esecutivo non vuole intralci, si vuole assumere ed esercitare tutto il potere possibile?.

Poniamo che i riformatori siano animati dalle migliori intenzioni: non è ingenuo da parte loro non pensare che domani, a capo di questo esecutivo enormemente rafforzato, potrebbe esserci qualcun altro? Cosa sarebbe capitato negli anni delle leggi ad personam berlusconiane con un modello come quello che si avvia a esser definito?

?Voglio ricordare che nel 2006 il popolo italiano bocciò nettamente la riforma costituzionale voluta dal governo Berlusconi. Quel referendum dimostrò che i cittadini avevano la stessa idea di Stato e di democrazia dei costituenti. È stata una conferma della Costituzione. Un fatto importantissimo, volutamente rimosso: nessuno se ne ricorda più, nessuno lo cita più. I cittadini si sono già espressi su questo modello. Aggiungo: i maggiori giornali, le tv, le agenzie sono tutti schierati a favore di questo progetto. Tranne pochi, come ilFatto: ma rara avis?.

Nel 1985 quando era deputato, con Stefano Rodotà presentò un progetto di legge per l?abolizione del bicameralismo.

?Il contesto storico non è comparabile. Allora c?era la legge proporzionale, che era il fondamento dello Stato rappresentativo. Perché è così importante? Perché è quella forma di elezione che consente che i contropoteri siano all?interno del potere. La garanzia che il potere della maggioranza non sia illimitato?.

I cittadini si domandano cosa potrebbe fare il Capo dello Stato, nella sua qualità di garante della Costituzione.

?Garante della Carta ha dimostrato di esserlo la Corte costituzionale. Essa sola?.

@silviatruzzi1

da il Fatto Quotidiano del 19 luglio 2014



la buffonata degli 80 euro la stiamo pagando
sempre più cara.
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Messaggioda coniglio » mar lug 22, 2014 9:26 am

"Non si può assistere in silenzio al preminente tentativo di trasformare il magistrato inquirente in un semplice burocrate inesorabilmente sottoposto all?arbitrio del proprio capo, di quei dirigenti degli uffici sempre più spesso, purtroppo, nominati da un Csm che rischia di essere schiacciato e condizionato nelle sue scelte di autogoverno dalle pretese correntizie e politiche e dalle indicazioni sempre più stringenti del suo presidente (Napolitano ndr).
Non si può ricordare Paolo Borsellino e assistere ai tanti tentativi in atto, dalla riforma dell?ordinamento giudiziario, a quella in cantiere sulla responsabilità civile dei giudici, alla gerarchizzazione delle Procure anche attraverso sempre più numerose e discutibili prese di posizione del Csm. Non si può ricordare Paolo Borsellino e assistere in silenzio a questi tentativi finalizzati a ridurre l?indipendenza dei magistrati a vuota enunciazione formale con lo scopo di annullare l?autonomia del singolo pm.
Voglio ringraziare tutti quei cittadini che si pongono a scudo di tanti che, anche nella politica, continuano a calpestare quei valori che furono di Paolo Borsellino, contro l?arroganza dei prepotenti e degli impuniti. Le commemorazioni hanno un senso solo se sostenute dal coraggio che dovremo dimostrare da domani. Rispetto alla strage di via D'Amelio c?è il dovere etico e morale di cercare verità, anche se ci rendiamo conto che quel cammino costi sempre di più lacrime e sangue, per continuare a cercare la verità è necessario innanzitutto con onestà intellettuale rispettare la verità e non avere mai paura a declamarla anche se può apparire sconveniente.
Oggi ci troviamo davanti a un muro di gomma e di indifferenza istituzionale. E c'è il pericolo di un clima di delegittimazione che si nutre di silenzi colpevoli, ostacoli e tranelli disposti per arginare quell?ansia di verità rimasta patrimonio di pochi.
Affermano il falso i tanti che, qualcuno per strumentale interesse, continuano a ripetere che i processi delle stragi hanno portato a un nulla di fatto fingono di ignorare che 22 persone sono state definitivamente condannate per concorso in strage. In molti anche all?interno delle istituzioni sanno ma continuano a preferire il silenzio, certi che quell?omertà continuerà a pagare magari con l?evoluzione di splendide carriere. Il cammino di liberazione dalla mafia è rimasto a metà del guado, mentre ai ladri e ai corrotti si assicura la sostanziale impunità.
In una sentenza definitiva della Corte di Cassazione è accertato che un partito politico, divenuto forza di governo nel 1994, ha poco prima annoverato tra i suoi ideatori e fondatori un soggetto da molto tempo colluso con gli esponenti di vertice di Cosa nostra e che da molti anni fungeva da intermediario consapevole dei loro rapporti con l?imprenditore milanese che di quel partito divenne esponente apicale. Oggi questo esponente politico (Silvio Berlusconi, ndr), dopo essere stato definitivamente condannato per altri gravi reati, discute con il Presidente del Consiglio in carica di riformare la legge elettorale e quella Costituzione alla quale Paolo Borsellino aveva giurato quella fedeltà che ha osservato fino all?ultimo respiro. E? necessario non perdere la capacità di indignarsi e trovare la forza di reagire tutti abbiamo il dovere di evitare che anche da morto Paolo Borsellino debba subire l?onta di vedere calpestato il suo sogno di giustizia?.
Nino Di Matteo, Palermo 19 luglio 2014
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Messaggioda coniglio » mer lug 23, 2014 8:34 am

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Messaggioda Schmerz » mer lug 23, 2014 9:00 am

ieri sera a millennium Travaglio faceva notare come, tra i decreti sbandierati quotidianamente dai governi monti-letta-renzi, ce ne sono 730 che non sono mai entrati in vigore.
ti dicono di aver fatto, invece non hanno combinato una sega.

e gli albergatori vorrebbero farsi rimborsare dai meteorologi, diosss....
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Messaggioda coniglio » mer lug 23, 2014 9:15 am

Schmerz ha scritto:ieri sera a millennium Travaglio faceva notare come, tra i decreti sbandierati quotidianamente dai governi monti-letta-renzi, ce ne sono 730 che non sono mai entrati in vigore.


e aggiungerei menomale :lol: :lol: :lol:

sentire la Boschi (con l'appoggio di Calderoli) disquisire di Costituzione
è la conferma che il punto di non ritorno
è ampiamente dietro le nostre spalle.

poveri noi.
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Messaggioda coniglio » ven lug 25, 2014 10:42 am

lo so lo so...è estate.
ognuno ha bisogno di riposo e/o di
provare i propri progetti.pur'io...

ma, giusto per rompere il cazz0,
bignami di diritto costituzionale alla mano,
non serve 'na laurea, la democrazia è davvero
sospesa...non che prima fossero fiocchettini
ma adesso la faccenda inizia a farsi seria.

poi oh, sticazzi, forza #supermario e abbasso il #caldo.
orwelliani saluti.
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Messaggioda PIEDENERO » ven lug 25, 2014 18:07 pm

......Ricorrenze sgradevoli a parte, e ben sapendo che Renzi non dispensa olio di ricino (non ce n'è bisogno: gli italiani di oggi dimostrano di saper mandare giù di tutto anche senza "purgante", al contrario dei loro bisnonni), la partita che si sta giocando è davvero di portata storica. Sta cambiando l'assetto costituzionale del paese e saremo noi a farne le spese.

Chi pensa che queste cose riguardino soltanto gli "inquilini del Palazzo" è un idiota. Non importa se si ritiene "di sinistra", se si considera una "assoluto antagonista". E' un idiota che non comprende la relazione strettissima - addirittura dichiarata - tra "riforma" del sistema di governo ("istituzionale") e imposizione di "riforme strutturali" che vanno a incidere sul mercato del lavoro, il welfare, la sanità pubblica, l'istruzione e tutti gli altri "diritti", che prevedano o no una spesa per esser resi esigibili.

Solo un "governo fortissimo" può imporre lo stravolgimento delle condizioni di vita e riproduzione della popolazione che lavora, cerca lavoro o vive di pensione. Solo un governo impermeabile alle istanze che salgono dal basso - fin qui soprattutto attraverso i "corpi intermedi" (partiti e sindacati, associazionismo, movimenti, ecc) - può disporre senza intralci e in tempi rapidi della vita e dei diritti di tutti.

Cerchiamo di esemplificare. Siamo, noi europei e perfino noi italiani,  tutti cresciuti in un mondo "keynesiano", che garantiva diritti di vario peso e spessore. Potevi e dovevi esser curato; l'istruzione era obbligatoria fino a una certà età; la repressione del dissenso, anche di quello un po' sbrigativo e persino un tantinello "violento" non poteva superare una determinata soglia, altrimenti scattava l'accusa di "fascismo in pectore", "nostalgie del Ventennio", ecc. Un mondo, insomma, dove non si poteva bombardare una città, massacrare civili inermi, ammazzare innocenti in questura ed essere allo stesso tempo considerati dei "campioni della democrazia".

Quel tempo è finito. Le leggi attualmente sotto esame in Parlamento - non soltanto italiano - prevedono l'obbligatorietà del lavoro (stage) già durante il percorso scolastico, invertendo un trend settantennale. La sanità è diventata già ora quasi un lusso, con i ticket talmente alti che i più poveri rinunciano a curarsi. L'espressione del dissenso politico e sociale è sempre più a rischio, e basta vedere l'atteggiamento delle polizie in piazza - anche nelle occasioni meno "conflittuali" - per averne la percezione chiara. Nelle questure (e nelle caserme dei Carabilieri, non vogliamo far toro a essun corpo militare...) si muore più di prima, se sei "nessuno". Potremmo andare avanti a lungo, ma non serve. C'erano dei "limiti", stanno scomparendo.

Un governo impermeabile alle istanze sociali è un'amministrazione che non si cura più della mediazione, che non la cerca, che non la tollera. Persino la mediazione parlamentare diventa in questa logica una pura "perdita di tempo". E non diminuisce la gravità della cosa il fatto che in questa "semplificazione" drastica della dialettica politica ci vada di mezzo anche una parte della "casta". Fa parte del gioco, è un utile - e utilizzatissimo - mezzo di distrazione di massa. Gli espropriati veri siamo noi. Perché l'autoritarismo governativo non ha mai come primo avversario il gruppo perdente della stessa "casta", ma la massa sconfinata delle donne e degli uomini che debbono - secondo questa logica - tornare ad essere soltanto "forza lavoro flessibile". Ossia sempre disponibile, senza tutele, senza diritti, con poco salario. E senza parole.

Vi piace questo destino? Allora fate bene eadisinteressarvi di politica. Non siete d'accordo? Fatelo vedere.

http://contropiano.org/politica/item/25 ... -dittatura
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Messaggioda coniglio » lun lug 28, 2014 10:10 am

"Quello che sta succedendo in questi giorni alla Camera ed in Senato è a dir poco grottesco, soprattutto l?agilità degli uomini di governo, che ad ogni costo vogliono arrivare a far accettare dal Parlamento leggi impossibili, per non dire indegne. Questa situazione sta assomigliando sempre più ad una farsa di Aristofane, Antifane o di Menandro, dove logica e ragione vengono buttate a sguazzare nel lerciume delle cloache.
C?è di che sghignazzare ad ogni sortita del gruppo governativo fino allo scompiscio. Ma come diceva Mirone di Corinto, per intendere la comicità di un gesto folle della politica bisogna essere informati e saper leggere l?assurdo becero che sta dentro ogni programma esposto a comando dal nocchiero che spinge la barra del timone.
?Il riso abbonda sulle labbra degli stolti?, diceva un saggio del Senato romano. Mai sentenza più falsa e cialtrona fu pronunciata al mondo. Infatti gli stolti non ridono. Restano attoniti davanti ad ogni lazzo o battuta ironica, specie se sottile. Lo stolto ride solo se sollecitato da una situazione palesemente triviale, ovvia e scontata. Ascoltando un?ironia di gusto intelligente rimane immancabilmente allocchito.
È quello che succede oggi a una gran quantità di pubblico, ascoltando le capovolte acrobatiche messe in campo dai furbacchioni di potere. Non riescono a riconoscere l?inganno e la sfacciataggine ipocrita che i conducenti si stanno inventando per far passare quelle infamie ad ogni costo.
È il problema posto dall?opposizione con la valanga di emendamenti sulla riforma costituzionale che abolisce il Senato elettivo. E quindi si ricorre un?altra volta puntualmente alla ghigliottina. È un?invenzione paradossale, assurda. Qualcuno l?ha chiamata ?oscena?. L?effetto equivale all?esplosione di una carica di tritolo che fa saltare in aria il pacco degli emendamenti, un bel botto e il problema sparisce all?istante. L?opposizione urla indignata e la maggioranza, stupita, ribatte: ?Perché tanta caciara? Che c?è di strano??. ?Questa tagliola è un atto infame! Oltretutto incostituzionale!?. ?Piano con le offese, noi agiamo nell?interesse, anzi, per volontà del popolo?.
E qui un pubblico degno di rispetto dovrebbe esplodere in una risata a sganascio, e urlare: ?Ma quale popolo? L?avete un?altra volta imbesuito, messo con il sedere in umido quel popolo, costretto a guardare ma non reagire?.
Ormai aspettiamo di giorno in giorno l?apparire dell?uomo che s?affaccia solo al balcone per proporci finalmente il pensiero unico. Ma alla sua sortita non possiamo restare con la faccia attonita e indignata. Bisogna saperlo accogliere con una gran risata. Il riso si dovrebbe insegnare fin dalle scuole elementari. Spiegare ai bimbi che ridere significa intelligenza e conoscenza, che solo i popoli che ne fanno uso sono composti da gente civile.
Per la prima volta dopo tanto tempo, ecco che finalmente l?opposizione, formata anche da personaggi inconsueti in una protesta democratica, sale al Quirinale, chiedendo di poter parlare con il capo dello Stato, un uomo sempre disponibile (specie se deve incontrare gente che la pensa come lui) a dare buoni consigli, a commuoversi persino, davanti ai loro applausi e complimenti adulatori, fermando lacrime che gli rigano il viso. Ma davanti a questo gruppo di facinorosi no, il nostro beneamato presidente non può scendere per ascoltarli. ?Sono lievemente indisposto? fa dire. Mi aspettavo una risata, ma siamo evidentemente fuori allenamento. Per intendere l?assurdo smaccato bisogna essersi preparati a interpretare ogni paradosso.
A 'sto punto avrei urlato di gioia, vedendo arrivare di fronte al parlamento un gruppo di ragazzi che spingono una ghigliottina a grandezza naturale, su ruote magari, al canto di ?Allons, enfants de la Patrie?.
È troppo presto. Per riscoprirci spiritosi abbiamo bisogno di entrare in partita.
Ma tornando ai temi della commedia satirica dobbiamo ammettere che ci si sta muovendo verso la nascita di una coppia di partiti gestiti smaccatamente da un giovane toscano dalla parola facile e da un condannato alla galera riabilitato. Quest?ultimo, poveretto, andava a ragazzine senza sapere che rischiava una condanna per prostituzione minorile. Un brav?uomo, candido, che pagava un numero enorme di Olgettine da spasso, alloggiandole in un residence a poca distanza da casa per averle sempre sottomano.
Questa strana coppia sta imponendo uomini scelti da loro, mossi come burattini, e minaccia di espellere chiunque si ponga in contrasto con la loro guida e soprattutto insulta e chiama rozzi mestatori coloro che fanno riferimento alla P2 a proposito del loro modo d?agire.
E, a 'sto punto, penso che imparare tutti ad emettere risate corali ben modulate sia importante, ma non basti. Davanti a questa vergognosa imposizione autoritaria dobbiamo apprendere insieme ad emettere in coro giganteschi pernacchi frastornanti, al punto di svegliare tutto il popolo dei dormienti avvolti nell?oblio".
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Messaggioda coniglio » mar lug 29, 2014 11:16 am

non voglio privare di vigore concettuale
il sentito tema del forum mezzo moribondo...

però direi di prendere più sul serio certe cose rispetto ad altre

L?ostinazione con cui si vuole procedere ? senza fare prigionieri, hic et nunc ? sulle riforme, desta molti sospetti. Per l?intesa sulla quale si fondano, il famoso e ancor oggi ignoto Patto del Nazareno. Per l?inopportunità del momento, visto che a metter mano alla Carta è un Parlamento delegittimato dalla sentenza della Consulta che in gennaio ha dichiarato incostituzionale il Porcellum. E poi per i contenuti rischiosi. Di tutto questo abbiamo parlato con Gherardo Colombo, ex pm di Mani pulite, oggi presidente di Garzanti e membro del cda Rai.
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Dottor Colombo, perché questa fretta e perché questi toni ultimativi secondo lei?
Non capisco la fretta e i toni ultimativi. Non li capisco perché si tratta di modificare una parte molto rilevante dell?assetto costituzionale, che non riguarda soltanto il modo per fare le leggi, ma coinvolge il sistema di equilibrio dei poteri, cui tanto tempo ha dedicato chi ha scritto la Costituzione quasi settant?anni fa. A mio parere per cambiare una parte così importante della Costituzione occorrerebbe una riflessione ampia e profonda, cui partecipino tutte le culture (non si può riservare il discorso alle sole forze politiche, quando si tratta di intervenire sulla prima regola del nostro stare insieme), in particolare quelle espressione di minoranze , che sono alla fine le destinatarie della vera democrazia. Io vedo il rischio che il prodotto di un percorso riformatore non sufficientemente approfondito possa intaccare il primo pilastro della nostra legge fondamentale, quello del riconoscimento della pari dignità di tutte le persone, che si attua appunto attraverso la considerazione e la tutela delle minoranze. Non credo sia banale ricordare che democrazia non significa strapotere della maggioranza ma regolamentazione del potere di questa perché non vengano compromessi i diritti dei deboli e dei non allineati.

Il combinato disposto di Italicum più riforma del Senato ha suscitato le critiche dei più autorevoli studiosi della Costituzione. Lei cosa ne pensa?
Non posso che ripetere quel che è già stato detto tante volte. Una volta attuati entrambi i cambiamenti basterà a una forza politica essere votata da meno di due abitanti su dieci per avere il potere di legiferare, di eleggere il presidente della Repubblica, di eleggere la maggioranza dei giudici costituzionali, di scegliere tutti i componenti delle autorità indipendenti e via dicendo. Se vuole facciamo un conto rapido. Il premio di maggioranza scatta con il 37% dei voti. Però la percentuale si riferisce a chi abbia effettivamente votato, non agli aventi diritto, e i primi, ora, non sono più del 60% dei secondi. Infine, occorre considerare che gli aventi diritto al voto sono soltanto i cittadini, mentre in Italia vivono stabilmente circa sette milioni di ?stranieri?.

Non le sembra paradossale che si tolga qualsiasi bilanciamento al potere degli eletti da due persone scarse su dieci degli abitanti di questo paese?
I sostenitori della riforma costituzionale però non rispondono mai nel merito. Chi osa criticare il progetto viene additato come gufo, rosicone, addirittura ?allucinato?. Per non dire dei costituzionalisti liquidati come ?professoroni?. Credo che dia fastidio enorme la competenza, la conoscenza. Si sono trasformate da valore a handicap. Guardi che non si tratta di una caratteristica esclusiva della politica, succede un po? da tutte le parti che alla competenza si preferisca altro: la ?famiglia?, l?amicizia, la fedeltà, la sudditanza, la disponibilità. Poi, per salvarsi la faccia, si esalta la meritocrazia, che non viene applicata da nessuna parte (e che è comunque una cosa diversa, e un po? meno ?democratica?, della competenza).

Anche il capo dello Stato è favorevole a un cammino celere della legge.
Il Presidente se ne sarebbe andato un anno fa, se non lo avessero quasi obbligato a rimanere perché non erano capaci di eleggere chi ne prendesse il posto. Comunque bisogna capirlo. E? nato nel 1925, tre anni dopo la marcia su Roma. La cultura del tempo era quella che era, anche non volendo si era in qualche misura contagiati dal credo assoluto verso la verticalità della società. Una volta che l?Italia si è liberata del fascismo il presidente si è trovato a condividere pensiero e opere di Stalin (se non ricordo male nel 1956 era dalla parte dei sovietici che avevano invaso l?Ungheria con i carri armati). Ha poi fatto passi da gigante attraverso il suo ?grave tormento autocritico? (sono parole sue), bisogna dargliene atto e riconoscere il risultato di sforzi davvero notevoli. Ma a me pare che la cultura del passato, il metodo del centralismo democratico, la convinzione del ?primato della politica?, ogni tanto riaffiorino, come a me pare sia successo con la lettera inviata al Consiglio superiore della magistratura a proposito delle questioni che hanno investito la Procura della Repubblica di Milano e come mi pare sia oggi, a proposito delle riforme costituzionali. Lo dico con rispetto per il percorso di un uomo che credo abbia sempre agito pensando di essere nel giusto; ma certo sarebbe un gran segno della coerenza del percorso compiuto se si preoccupasse di ricordare alle Camere che sarebbe inopportuno usare tagliole o ghigliottine in una materia così decisiva e delicata come una riforma costituzionale.

Gherardo Colombo.
da Il Fatto Quotidiano del 29 luglio 2014
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