E' stata una bell' avventura, su un terreno (l' oceano di granito di El Capitan) che fa impressione soltanto a vederlo da sotto, figuratevi quando ci si entra dentro.
Tangerine, oltre ad essere una delle vie famose de El Cap, ha la straordinaria caratteristica di essere tutta (eccetto l' ultimo tiro di corda) in costante e forte strapiombo. Non una sosta è su cengia o cornice, sempre appesi, per tre notti e quattro giorni. Notti ovviamente passate su portaledge (non vi dico i numeri per aprirlo appesi alla sosta).
Ammetto che sono partito per questa avventura pieno di titubanze. Ero già stato su quella parete, ma 13 anni fa, quando di anni ne avevo 47. Oggi, a sessant' anni la paura di non farcela fisicamente ed emotivamente era forte. Per fortuna ho avuto come compagno di scalata un formidabile uomo.
Diego Pezzoli, mai conosciuto di persona prima (con cui avevo avuto soltanto sporadici scambi di messaggi si FaceBook) si è rivelato una persona speciale, sia come uomo che come scalatore. Posso dire che, grazie a questa via è nata una nuova amicizia, e chi sa quante altre soddisfazione questo incontro ci darà nel futuro.
Altro grande incontro è stato quello con un big dell' alpinismo mondiale, Andy Kirkpatrick (autore del libro PsycoVertical) con il quiale abbiamo condiviso varie giornate e una piacevole lunga escursione fino alla vetta di El Capitan (per il recupero dei sacconi dei nostri amici, lasciati in vetta dopo la salita di Mescalito). Incredibile l' incontro con Ron Kauk al spermercato.
Un grazie va a WildClinb di Mauro Mrcolin e alla palestra Il Gabbiano di Ladispoli.
Le foto che seguono sono di Diego, poi aggiungerò le mie.














