
Osservate una montagna, e provate a ricercare su di essa un itinerario, un percorso che assecondi i suoi elementi naturali, un percorso che raggiunga la cima, che unisca due forcelle, che attraversi la parete per cengie. Cercate di farlo immaginando poi di doverlo percorrere e cercate di ritagliarlo il più vicino possibile alle vostre capacità. Non ha nessuna importanza se poi scoprirete che è già stato percorso, come quasi sempre accade, ma nel momento in cui lo avete immaginato in modo indipendente avrà per voi il valore dell?originalità e della scoperta. Forse questa è la sintesi ultima del nostro modo di frequentare la montagna in questi ultimi quindici anni. Molti altri hanno già fatto proprio questo atteggiamento, con risultati di valore alpinistico ed escursionistico di assoluta eccellenza. L?ambizione di questa raccolta non è certo quella di competere con dei veri maestri in questa disciplina, ma piuttosto quella di suggerire una traccia ed avvicinare a questo percorso tutti gli appassionati che finora non hanno mai pensato di affrontare la montagna sotto questa dimensione. Uscire dai percorsi segnalati, anche se di poco, insegna a muoversi in modo differente, spesso più lentamente, prestando più attenzione alle linee della montagna, a valutare con più attenzione le condizioni meteo; insegna ad orientarsi, a capire, indovinare e ricercare il passaggio, in definitiva insegna il sapore della libertà che deriva dall?autonomia. L?invito è dunque quello di darsi queste nuove regole di gioco dove la reale difficoltà è quella di riconoscere i propri limiti e valutare correttamente se forzare o frenare le proprie ambizioni.
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