da Callaghan » lun nov 25, 2013 14:10 pm
ciao Q.
il tuo intervento è corretto e ciò che racconti capita a me, per esempio.
io non mi permetterei mai di dire che il moschettone dove passa la corda lavora senza attrito.
se non altro perchè quando rinvio, e quando scalo mi accorgo, come tutti, che i rinvii si muovono, tutti, al muoversi della corda, e l'attrito 0 (zero), già difficile in esperimenti controllati, non esiste.
anzi, più rinvii ci sono in un tiro, maggiore è l'attrito complessivo che grava allo scorrere della corda, sull'ultimo moschettone prima di metterne un altro, e che l'unico caso in cui l'attrito della corda sui rinvii è basso generalmente, pur mantenendo una crescita con la lunghezza del tiro, si riscontra in indoor con i rinvii che giacciono su di una retta ipotetica tracciata dalla catena sino a terra.
tra l'altro l'attrito è una funzione anche dell'angolo che la corda compie tra un rinvio e un altro, angolo che diminuisce con la lunghezza della fettuccia usata, motivo per cui usando fettucce da 10 cm generalmente l'attrito sarà maggiore che usando fettucce lunghe il doppio, ovvero 20 cm. questo lo sanno gli arrampicatori astuti e sgamati, che da sempre si rifiutano di usare fettucce da 10, ed usano, generalmente, fettucce da 17, se non da 20, vincendo a mani basse la gara a chi ce l'ha più lunga, e facendo fare, in caso di volo, molto più lavoro alla corda ed al bloccante, che non ai rinvii.
l'attrito è definito mediante coefficienti che dipendono dai materiali coinvolti. motivo per cui generalizzare su usure ed altro semplicemente basando il proprio ragionamento sul cambiamento dei moschettoni è fisicamente sbagliato, in quanto bisognerebbe prendere in considerazione come sono cambiate le corde negli ultimi 10 anni in fatto di costruzione, e chi si occupa di queste cose sa benissimo che la costruzione delle corde è cambiata in maniera spaventosa negli ultimi anni.
il quadro è dunque desolante, per la generalizzazione.
pensare, con due parole, di liquidare:
- costruzione materiali (corda e moschettone)
- accoppiamento materiali (corda-moschettone)
- rocce su cui si scala abitualmente (che influiscono sui coefficienti di attrito di entrambe i materiali)
- lunghezza fettucce utilizzate
- tipologia dei tiri (leggi posizionamento delle protezioni, ambiente alpino, padano, marino)
- stili di scalata (leggi: velocità)
- quantità di scalata (leggi numero di tiri fatti in un tempo noto)
è follia pura.
questa sera posto un pò di foto, ma dico subito che, scalando in falesia e basta:
-pezzel nuovo, a filo, dopo 6 mesi, segno di usura evidente, ben percettibile con passaggio di dito
-wild country helium, 8 mesi di uso, segno di usura simile al pezzel, percettibile in uguale maniera
-camp orbit, un anno di vita, sostituito per eccessiva usura, solco evidentissimo, simile al tuo.
ammetto ciononostante che, rispetto ad anni fa, quando i moschettoni duravano di più e le mezze stagioni esistevano e le donne non avevano il pisello, io scalo mediamente il doppio.
motivo per cui ho dimezzato, se non di più, il tempo di risuolatura delle scarpette. sarei tuttavia miope se non ammettessi di essermi accorto, in maniera del tutto qualitativa e quindi smentibile da subito, che alcuni rinvii che possiedo durano mediamente più di altri, e, sempre mediamente, questi moschettoni sono più vecchi.
un buon esperimento potrebbe essere quello di dare gli inossidabili, cari e vecchi moschettoni d'un tempo a persone che scalano 5 volte alla settimana, sempre, e vedere dopo 8 mesi come sono messi.
ciao
ogni uomo dovrebbe conoscere i propri limiti