un'altra bella stangata...

Spazio per messaggi e discussioni a tema libero.

Messaggioda Sbob » lun mar 18, 2013 22:51 pm

Nota Bene: solamente tre giorni fa, il 14 marzo, il presidente di Cipro aveva dichiarato, sul Financial Times, che non avrebbe MAI accettato un prelievo forzo sui conti correnti " Nicos Anastasiades, the president, says it will ?never? accept a haircut of depositors..." Ricordatevelo bene questo: mentono fino al giorno prima...

Beh, il prelievo forzoso funziona solo se fatto a sorpresa, altrimenti la gente scappa prima con la cassa. Anche in Italia mi sembra fosse stato deciso in un consiglio dei ministri notturno.
Avatar utente
Sbob
 
Messaggi: 7265
Images: 2
Iscritto il: ven set 14, 2007 12:49 pm

Messaggioda El Rojo » mar mar 19, 2013 18:35 pm

In quella che si presuppone essere una delle sue ultime esternazioni da sottosegretario all'Economia, Gianfranco Polillo spiega a KlausCondicio, il programma di Klaus Davi, il suo pensiero in tema di pausa pranzo.


Nel tempo che i lavori impiegano ogni giorno per mangiare c'è poca austerità. "Un'ora di pausa pranzo - spiega - soprattutto nel terziario, è eccessiva". Il tempo concesso per pranzare andrebbe ridotto, soprattutto per i lavori "non faticosi fisicamente". Per Polillo mezz'ora di tempo è più che sufficiente.

Va detto che il discorso del sottosegretario non è campato per aria. A motivarlo ci sono dati raccolti all'estero, che mostrano come negli Stati Uniti si dedichi alla pausa pranzo solo trenta minuti ogni giorno, così come in Germania, mentre addirittura si scende a venti minuti - lo dicono gli statuti dei lavoratori - in Inghilterra e in Francia.

È forse condivisibile l'idea che c'è "un grande squilibrio fra una percentuale di persone che lavora sodo, dalla mattina alla sera, e poi un'altra percentuale, molto elevata, che se la prende un po' comoda", così come la proposta di calibrare incentivi e premi di produzione anche sulla base delle produttività.

Il sottosegretario esagera forse un po' invece, quando spiega che "per me la pausa pranzo dura un quarto d'ora, al massimo 20 minuti", quanto basta "per mangiare un panino. Non è che mi siedo a tavola, prendo del vino e altre cose di questo genere, perché poi torno subito a lavorare". Pur senza difendere i perditempo, un quarto d'ora è oggettivamente poco.

"Ecco perché siamo così in crisi", conclude Polillo. Nella Silicon Valley anni '80 "c'era una definizione di obiettivi molto precisi, per cui uno sapeva che, se il compito lo svolgeva in un tempo più limitato, aveva di conseguenza più tempo libero a sua diposizione"


http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 97333.html
Avatar utente
El Rojo
 
Messaggi: 829
Iscritto il: sab nov 12, 2011 0:28 am
Località: Yuma

Messaggioda El Rojo » mar mar 19, 2013 18:54 pm

Anonimo27 gennaio 2013 09:08
Io lavoro in Germania da due anni e a parità di lavoro/mansione guadagno il doppio (da premettere che ho meno di trenta anni). La vera differenza è che qui la gente prima di spendere pensa e pianifica, in Italia si vive (e si è vissuto negli anni del berlusconismo) ormai da cicale senza pensare al futuro.
E chi dice che chi si affaccia ora sul mondo del lavoro è sottopagato in Germania, omette un altro aspetto: chi si affaccia oggi sul mondo del lavoro in Italia non trova nulla. Non è una differenza sostanziale questa?


Risposte

Tiziano29 gennaio 2013 09:59
Quindi secondo te è meglio rinunciare ai diritti e accettare un'elemosina per il lavoro che viene fatto? Ascolta, nella mia zona c'è un viale alberato dove sono stati impiccati col fil di ferro 13 ragazzi dai 17 ai 19 anni perché lottavano per i diritti che poi sono stati ottenuti negli anni ed oggi abbiamo quasi perso del tutto...Io anche solo per rispetto verso di loro, devo lottare contro certe politiche. In Italia ci sono mentalità da sradicare, ma queste non sono la causa della crisi in atto, se guardi un pò di dati non potrai che essere in accordo con questo.


Max Picco31 gennaio 2013 20:33
Caro Anonimo oltre ad essere offensivo sei anche mal informato. Ti informo che l'Italia è uno dei paesi dell'euro-zona dove le famiglie hanno più risparmi. Nel mondo siamo secondi solo ai giapponesi. Infatti, almeno fino all'anno scorso, i cittadini italiani con i loro risparmi potevano comprare 4 volte il loro debito pubblico. Inoltre se noi non abbiamo lavoro è a causa dell'UE e delle politiche di austerità. Studiati un po' di economia prima di aprire bocca, leggiti Krugman, Stiglitz, studia il ciclo di Frenkel ecc. oppure leggi il blog di Bagnai. Infine rimani pure in Germania perchè ci fai solo un grande favore....

Avatar utente
El Rojo
 
Messaggi: 829
Iscritto il: sab nov 12, 2011 0:28 am
Località: Yuma

Messaggioda El Rojo » mar mar 19, 2013 18:59 pm

Fabrizio Tringali - E' vero che in Germania si guadagna più che da noi, o è vero che si contengono i salari?
Il blog byoblu.com (con il quale ho il piacere di collaborare) ha recentemente pubblicato un video in cui si sostiene che il "costo della vita" in Germania è inferiore a quello italiano, mentre gli stipendi sono di gran di lunga superiori. Sembra così avallata la tesi che vede nella nazione tedesca il modello da seguire per superare la crisi economica che ci affligge.
Abbiamo già parlato di quanto sia falsa l'idea che in Germania si guadagni il doppio rispetto all'Italia.

I contenuti di questo filmato ci offrono ulteriori spunti per sfatare ulteriormente quelli che, in realtà, non sono altro che luoghi comuni, spesso usati per mascherare le reali ragioni della crisi.

Dunque, il video mostra come molti beni di consumo vengano venduti a prezzi inferiori rispetto a quelli praticati in Italia. Probabilmente questo è vero, anche se magari non è così dappertutto. Certamente potremmo trovare supermercati italiani dove molta merce risulta più a buon mercato rispetto a negozi tedeschi.

Ma non è questo il punto. Ciò che conta è che in Germania i prezzi crescono meno che da noi. Su questo non ci piove. Noi, critici dell'euro, non facciamo quasi altro che sottolineare questo fatto, perché è su questo che si è costruita la maggior competitività della Germania rispetto a noi (che è il motivo per cui siamo in crisi, dato che avendo lo loro stessa moneta, non possiamo difenderci svalutando).

La questione centrale diventa quindi quella di capire come ha fatto la Germania a far crescere meno i suoi prezzi. Lo ha fatto contenendo i salari e comprimendo, così, la domanda interna (una bassa domanda interna frena l'aumento dei prezzi).

E qui casca l'asino. Il video infatti afferma il contrario: si parla dello stipendio della cassiera del supermercato (1800 euro, che non è certo alto se è lordo, ed anzi è davvero basso se la signora ha una alta anzianità di servizio), degli stipendi medi (che sono effettivamente alti), e del premio di produzione della Volkswagen.

Il fatto è che se guardiamo agli stipendi degli operai specializzati, dei lavoratori assunti magari 20 anni fa (quindi con lunga anzianità e garanzie contrattuali), probabilmente troveremo che molti di essi stanno meglio dei corrispettivi italiani.

I LORO salari alzano la media totale.

Ma questi lavoratori non rappresentano che una parte del mondo salariato tedesco. E, prevalentemente, non è su di loro che si è scagliata la mannaia delle tanto decantate (dalla UE) riforme del lavoro introdotte in Germania.

E' sui giovani, che cercano per la prima volta un lavoro, oppure sui meno giovani che lo perdono, che si concentra l'aggressione ai diritti e ai salari. E' soprattutto grazie a loro che la Germania vanta la più alta quota di lavoratori a basso reddito di tutta l'Europa occidentale (il 22.2%).
Ecco perché, nonostante sia vero che esistano lavoratori tedeschi con alti stipendi, è del tutto corretto sostenere che la Germania abbia aumentato la propria competitività mantenendo bassa l'inflazione grazie al contenimento delle retribuzioni.

Chi dovesse avere ancora dubbi, ma non avesse voglia di leggersi la documentazione che abbiamo pubblicato, si fidi almeno delle parole del commissario UE agli affari sociali (la Germania ha tenuto i salari troppo bassi rispetto al resto d'Europa) e di quelle di Roland Berger, "superconsulente" di Angela Merkel (sono i sacrifici dei lavoratori tedeschi ad aver permesso di abbassare i costi dei prodotti tedeschi e guadagnare competitività).

Il Mainstream.blogspot
Avatar utente
El Rojo
 
Messaggi: 829
Iscritto il: sab nov 12, 2011 0:28 am
Località: Yuma

Messaggioda El Rojo » mer mar 20, 2013 12:26 pm

Intervallo

[youtube]http://www.youtube.com/v/ADw9zOWgBug[/youtube]
Avatar utente
El Rojo
 
Messaggi: 829
Iscritto il: sab nov 12, 2011 0:28 am
Località: Yuma

Messaggioda Sbob » mer mar 20, 2013 12:38 pm

Bello... ma dimentica che il "settore pubblico" e' anche sanita', scuola, etc.

Dunque, default Italia = fine della scuola pubblica, dell'acqua pubblica, della sanita' pubblica....
Avatar utente
Sbob
 
Messaggi: 7265
Images: 2
Iscritto il: ven set 14, 2007 12:49 pm

Messaggioda El Rojo » gio mar 21, 2013 18:38 pm

E intanto la Spagna si adegua

la Spagna ha cambiato una norma costituzionale che consente una tassa sui depositi delle banche.

Una norma prima proibita per legge, che potrebbe in caso di bisogno aprire la strada a un prelievo forzoso una tantum dai conti bancari, nella forma di una tassazione dei risparmi. Il concetto e': se le banche vengono tassate dallo Stato, a chi faranno pagare il conto se non ai correntisti?

Per il momento lo stato sostiene che tale tassa, che gli istituti dovranno pagare allo Stato in proporzione all'entita' dei propri depositi, "non sara' molto piu' alta dello 0%" e che e' rivolta a quelle regioni che "non hanno compiuto alcuno sforzo per raccogliere entrate fiscali".

Come riporta il quotidiano spagnolo El Pais, il ministro della Pubblica Amministrazione, Cristobal Montoro ha difeso la misura, sottolineando che la sua presenza nella costituzione e' giustificata dalla volonta' di uniformare la pressione fiscale tra le varie regioni della nazione indebitata.

Il governo sta preparando una proposta di legge sull'ammontare che le banche dovranno versare alle casse pubbliche. Anche se una misura simile potrebbe rappresentare una violazione dei movimenti liberi di capitale in Europa, e quindi essere bloccata dalla Commissione Ue, cosi' com'e' strutturata lascia la porta aperta a una tassazione dei risparmi dei cittadini, che potrebbe tradursi in un imposta patrimoniale in stile cipriota.

A proposito di capitali, per scongiurare la fuga dei ricchi patrimoni russi, Cipro sta studiando il varo di un piano di emergenza che prevede il controllo dei capitali, tra cui l'imposizione di limiti sui prelievi giornalieri dai conti bancari e di un tetto alle somme di denaro che possono essere prelevate per via elettronica dal paese. Nonche' l'introduzione di controlli di frontiera piu' severi, nel tentativo di mettere un freno alla fuoriuscita di capitali dal paese mediterraneo.

Il tutto mentre jet carichi di denaro appartenente agli oligarchi russi stanno volando via dalla piccola isola, che con la sua crisi finanziaria ha aperto il vaso di Pandora in Europa.


http://www.wallstreetitalia.com/article ... ibili.aspx
Avatar utente
El Rojo
 
Messaggi: 829
Iscritto il: sab nov 12, 2011 0:28 am
Località: Yuma

Messaggioda El Rojo » gio mar 21, 2013 18:40 pm

Francia, si dimette ministro delle Finanze per frode fiscale

Si è dimesso Jerome Cahuzac. Il ministro delle Finanze francese è accusato di avere aperto un conto in una banca svizzera per occultare una frode fiscale. Al suo posto l?attuale ministro degli Affari Ue Bernard Cazeneuve.

Le dimissioni arrivano dopo l?apertura di un fascicolo da parte della procura di Parigi sul caso del suo presunto conto corrente segreto in Svizzera detenuto fino al 2010. Secondo quanto annunciato da una nota sul sito del quotidiano Le Figaro, le ipotesi di reato formulate, per ora a carico di ignoti, sono occultamento di frode fiscale e riciclaggio, entrambi reiterati. L?elemento chiave è una registrazione, fornita agli inquirenti da un ex rivale politico di Cahuzac, in cui si sente una persona, secondo l?accusa il ministro, parlare di un conto che possiede in Svizzera e delle difficoltà logistiche per chiuderlo.

In base ai primi esami, spiega la procura in una nota, la registrazione è risultata non contraffatta e di buona qualità. Inoltre, tre testimoni avrebbero riconosciuto la voce come quella del ministro, e un quarto ne avrebbe riconosciuto ?il tono?. Ulteriori analisi effettuate da un laboratorio specializzato, con tecniche audiometriche, ?rinforzano l?ipotesi? che il misterioso parlante sia proprio Cahuzac.
La procura di Parigi proseguirà dunque nell?iter per verificare se davvero, come aveva rivelato l?anno scorso il sito d?informazione Mediapart, Cahuzac ha avuto fino al 2010 un conto segreto alla filiale Ubs di Ginevra, e lo ha poi chiuso per trasferire i fondi, ?con un complesso movimento offshore?, in un altro conto nascosto all?erario, stavolta a Singapore.

La ricostruzione della testata online, nota per i suoi scoop di cronaca giudiziaria, era basata su due fonti. La prima era l?indagine svolta da un ex agente del fisco, Remy Garnier, da lui condotta autonomamente e raccolta in un memoriale inviato ai suoi superiori nel 2008, che gli costò un richiamo disciplinare per aver consultato dossier senza apposita autorizzazione. La seconda, e più importante, era appunto la registrazione, ora accolta come prova dagli inquirenti. Cahuzac ha sempre negato le accuse, minacciando anche di fare causa a Mediapart per diffamazione.


http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/03 ... le/535717/
Avatar utente
El Rojo
 
Messaggi: 829
Iscritto il: sab nov 12, 2011 0:28 am
Località: Yuma

Messaggioda El Rojo » gio mar 21, 2013 18:42 pm

Nuova Zelanda

Nel frattempo l'esecutivo in Nuova Zelanda sta valutando l'ipotesi di imporre in futuro una confisca in stile cipriota dei risparmi, per evitare un eventuale crack delle banche.


http://www.wallstreetitalia.com/article ... ibili.aspx
Avatar utente
El Rojo
 
Messaggi: 829
Iscritto il: sab nov 12, 2011 0:28 am
Località: Yuma

Messaggioda El Rojo » gio mar 21, 2013 19:22 pm

Equitalia colpisce duro, gli interessi di mora volano alle stelle

Dal primo maggio prossimo, per le cartelle esattoriali iscritte a ruolo il tasso sui ritardati pagamenti passa dal 4,55% al 5,22%


http://www.lamiapartitaiva.it/tasse/equ ... le-stelle/
Avatar utente
El Rojo
 
Messaggi: 829
Iscritto il: sab nov 12, 2011 0:28 am
Località: Yuma

Messaggioda El Rojo » ven mar 22, 2013 19:53 pm

Il Belgio accusa la Germania: ?dumping sociale? sfruttando gli immigrati romeni e bulgari.

Un?accusa di dumping sociale, direttamente sul tavolo della Commissione Ue. È quanto si profila per la Germania, accusata dal Belgio di sfruttare i lavoratori immigrati, principalmente romeni e bulgari, assunti da società fittizie e costretti a lavorare per 3-4 euro l?ora 10 ore al giorno, senza sicurezza sociale, in condizioni sanitarie disastrose. Con la conseguenza che le imprese belghe sono costrette a chiudere o a delocalizzare.
I ministri dell?Economia e del Lavoro Johan Vande Lanotte e Monica De Coninck, dopo una visita ad Hannover dove hanno discusso con le autorità tedesche della questione, hanno annunciato che scriveranno all?esecutivo Ue ?per chiedere di mettere fine a queste pratiche?. ?Non cerchiamo il confronto con un Paese ma si tratta qui di mettere fine a pratiche indegne?, hanno affermato i ministri, spiegando di aver deciso di denunciare la vicenda dopo essere stati messi al corrente che aziende belghe nel settore della macellazione hanno cominciato a chiudere, ristrutturare o delocalizzare proprio verso la Germania, non riuscendo più a far fronte alla concorrenza sleale dei suoi bassi costi.
?Aspettiamo di ricevere la lettera e vedere nel dettaglio le accuse?, ha risposto il portavoce del commissario Ue agli Affari sociali Lazslo Andor, che ha riconosciuto come in Germania ci siano ?7,5 milioni di persone che svolgono mini-lavori il cui salario mensile arriva al massimo a 450 euro senza contributi né sicurezza sociale?. Non esiste, infatti, un salario minimo per queste categorie di lavori. E quindi, ha accusato il ministro Lanotte, ?tutto è permesso perché non si infrange nessuna legge dal momento che non ce ne sono?.


http://immigrazioneoggi.it/daily_news/n ... ?id=005137
Avatar utente
El Rojo
 
Messaggi: 829
Iscritto il: sab nov 12, 2011 0:28 am
Località: Yuma

Messaggioda MarcoS » ven mar 22, 2013 20:44 pm

eh! i dòicc i xe sempre i dòicc...
Se sei mona e credi in Dio, crederai nel Dio dei mona
Avatar utente
MarcoS
 
Messaggi: 6675
Images: 159
Iscritto il: gio mag 09, 2002 9:52 am
Località: PD

Messaggioda El Rojo » lun mar 25, 2013 12:06 pm

Quelli che hanno seguito fin qui il dibattito sulla Modern Money Theory hanno ora gli strumenti, e quindi il diritto, per entrare nel dettaglio delle politiche proposte. A tal fine risulterà certamente molto utile una attenta lettura, di seguito riportata, della lezione magistrale offerta dall?economista Stephanie Kelton in occasione dell?incontro riminese. Come chiarisce fin dall?incipit l?economista statunitense, riportando una riuscita metafora, la MMT diventa più chiara a furia di guardarla. Buona lettura.
?Anche il Financial Times si è occupato della MMT. Ha paragonato la Modern Money Theory ad un?immagine nebulosa che si schiarisce guardandola. La MMT spiega che uno Stato che emette moneta sovrana non ha bisogno di farsi restituire nulla da nessuno. Le tasse non finanziano nulla e i bond non servono per pagare la spesa dello Stato. I soldi delle tasse pagate vengono di fatto eliminati e i titoli sono strumenti di politica monetaria. Quando il governo spende aggiunge denaro, quando tassa toglie ricchezza. Il deficit lascia riserve nella banca centrale. Lo Stato crea denaro e non prende a prestito il risparmio della gente. I titoli vengono perlopiù utilizzati per mantenere il tasso di interesse. Il grande economista Abba Lerner (nella foto) ha sviluppato questi capisaldi che danno sostanza al concetto di finanza funzionale. La visione ortodossa della macroeconomia, oggi predominate, è quindi assolutamente sbagliata. Gli economisti classici sostengono che se il governo si finanzia emettendo moneta produce inflazione. I governi perciò devono vendere titoli all?interno di un mercato competitivo. Il deficit in buona sostanza crea il denaro che viene poi messo a disposizione con l?acquisto dei titoli. Ma anziché favorire la speculazione finanziaria privata, lo Stato può e deve usare il suo potere sulla moneta per perseguire politiche di pubblico interesse. Questo chiedono gli economisti che riconoscono la bontà della Modern Money Theory e puntano alla piena occupazione. Nella maggioranza dei sistemi esistono forme di sicurezza sociale per chi perde il posto di lavoro. Noi crediamo che sia indispensabile imporre un datore di lavoro di ultima istanza. Tutti quelli che perdono il lavoro vengono in questo modo assunti dallo Stato che offre occupazioni utili e garantisce reddito. In Argentina questa proposta ha funzionato e sta funzionando. Il governo offre un lavoro di transizione perché anche durante i cicli economici peggiori bisogna garantire soluzioni di tipo occupazionale. Questa teoria ha la funzione di stabilizzare il sistema. Questo meccanismo, sia chiaro, non deve essere al vaglio di nessun burocrate, ma scattare automaticamente una volta perso il posto di lavoro. Con la successiva ripresa economica i lavoratori, temporaneamente assunti nel pubblico, possono rientrare nel circuito privato. Negli Stati uniti non abbiamo mai avuto questo strumento ma abbiamo avuto il New deal di Roosvelt. Durante la grande depressione, Roosvelt istituì una ampia gamma di programmi per l?occupazione. I programmi di Roosvelt assumevano i disoccupati e gli davano cose utili da fare: lavoro negli ospedali, nei parchi e per la manutenzione autostradale per esempio. I programmi davano lavoro a milioni di americani. Anche poeti, pittori e attori trovavano spesso una collocazione all?interno di questi programmi. Con una moneta sovrana e con la finanza funzionale è infatti possibile sviluppare una democrazia veramente al servizio della gente. I cittadini devono capire che quando i politici dicono ?non abbiamo i soldi per fare questo?, mentono sapendo di mentire. Tutto quello che è fisicamente possibile è finanziariamente possibile. Fino a quando ci sarà disponibilità di risorse reali, il governo sarà in grado di mobilitare queste risorse a beneficio di tutti. Alcune attività, poi, sono troppo importanti per essere lasciate alla disponibilità dei privati. la sanità per esempio. La Modern Money Theory spiega che è possibile un mondo nuovo e migliore. La nostra visione teorica è molto diversa da quella di un liberista. Per un liberista i licenziamenti sono una cosa buona e necessaria per rinforzare un modello malsano di sviluppo. Noi abbiamo modelli diversi. I nostri principi partono da Keynes e capiamo pure alcuni spunti di Marx. Quando le banche centrali comprano titoli in grande quantità, molti economisti liberisti strillano contro il pericolo inflazione. Noi non siamo come loro perché diamo un?altra interpretazione circa le corrette politiche monetarie. Tutto quello che i liberisti considerano in maniera scorretta, noi lo interpretiamo in maniera sana. Parliamo ora dei bilanci settoriali. Partiamo da un fondamentale presupposto: i deficit sono una cosa normalissima . Tutte le economie capitalistiche hanno deficit permanenti. In molti Paesi grandi e ricchi del mondo il deficit è diventato improvvisamente un problema. Poco reddito e molta disoccupazione fanno esplodere il deficit. Il deficit diventa un dramma se accompagnato da politiche di austerità fiscale che finiscono con il rappresentare una recessione organizzata. Ci sono, oltre alle distorsioni, anche deficit buoni e produttivi che la nostra teoria avalla e sostiene. Un buon deficit è quello gestito dal governo in funzione della occupazione. Un falco liberista non concepisce l?idea di deficit buono e perciò chiede in maniera monotona austerità e pareggio di bilancio. La colomba del deficit è favorevole ad una spesa più limitata, ma pretende un pareggio di bilancio all?interno di un ciclo economico. Cioè chiede deficit alternato ad eccedenza. Una colomba riconosce l?importanza del deficit nei periodi di recessione per tornare all?austerità nel momento in cui l?economia riparte. Krugman è la classica colomba del deficit. La MMT dice una cosa diversa. Se il governo si avvantaggia della propria posizione, emettendo moneta, il governo può finanziare la sua spesa senza emettere titoli. Questa consapevolezza elimina alla radice qualsiasi problema di insolvenza. La MMT spinge per la piena occupazione ma non oltre. La finanza funzionale richiede al governo di mantenere la piena occupazione e la stabilità dei prezzi. Noi neokeynesiani ci poniamo il problema dell?inflazione, da più parti rinfacciatoci, ma sappiamo che l?inflazione non è un problema quando l?economia funziona e i livelli di occupazione sono alti. Un altro errore ricorrente commesso dagli economisti classici è quello di considerare isolatamente l?entità del deficit. E? sbagliato considerare un solo settore dell?economia. Il bilancio pubblico deve essere raccordato con altre voci, e per capire in profondità questioni rilevanti bisogna analizzare il concetto di bilancio settoriale. In qualunque periodo storico, preso come campione di studio, notiamo un fenomeno ricorrente. Un bilancio settoriale è composto da tre settori: due interni e uno esterno. I settori interni sono rappresentati dal settore interno privato, famiglie e aziende, e dal settore interno pubblico. Al di fuori dei settori interni abbiamo il settore esterno, ovvero il resto del mondo. Tre settori governati però da due regole. La prima regola dice che non possono essere in eccedenza tutti i settori al tempo stesso, e la seconda che non possono altresì risultare tutti in deficit contemporaneamente. Queste ultime sono le regole della contabilità. L?eccedenza di una voce si riflette perciò necessariamente nel deficit di un?altra. Le regole di bilancio non ammettono deroghe: almeno un settore deve essere in deficit. Onde per cui in presenza di un?eccedenza riguardante il settore pubblico governativo avremo un deficit nel settore privato. Ma il settore privato, a differenza del pubblico e come regola di massima, deve essere in eccedenza quasi sempre perché il settore privato non può sopravvivere a lungo in deficit. I privati, in quanto utenti della moneta, non possono spendere oltre i propri mezzi, perché tirando troppo la corda si arriverà al punto in cui nessuno spenderà più a credito. Le vendite crolleranno e i disoccupati aumenteranno insieme alla contrazione dell?economia causando ulteriore deficit improduttivo per lo Stato. Questo è quello che accade ora in Europa come conseguenza di politiche che impongono in maniera scellerata il pareggio di bilancio. Il settore privato non può infatti creare ricchezza netta per se stesso. I privati possono solo prendere denaro a prestito, ne possono prestare, ma ogni positivo deve essere bilanciato da un passivo. Gli attivi e i passivi, in definitiva, finiscono con l?annullarsi gli uni con gli altri. La ricchezza finanziaria netta deve perciò venire per forza dall?esterno del settore privato. Sappiamo che eccedenza significa che il proprio reddito è superiore alla propria spesa, mentre deficit è l?esatto contrario. Se il settore pubblico è in deficit, tendenzialmente avremo perciò una eccedenza nel mondo privato. Se il settore privato è in eccedenza sappiamo che almeno un?altra voce deve risultare in deficit. Il governo statunitense, ad esempio, è quasi sempre in deficit e il settore privato è di conseguenza quasi sempre in eccedenza. Quando, sul finire degli anni ?90, il governo statunitense ha puntato sull?eccedenza di bilancio, il settore privato ha conosciuto un deficit senza precedenti. In molti credono falsamente che l?eccedenza di bilancio pubblico sia qualcosa di positivo, ma il contraltare di questa eccedenza è di norma il deficit e quindi la sofferenza del settore privato, aziende e famiglie. Per capire in profondità questi meccanismi bisogna studiare attentamente Parento. I Paesi che usano l?euro sono in crisi e non hanno margini di manovra perché non possono superare il deficit oltre il 3% del Pil. Una vera assurdità stabilita nei trattati. La Germania ha schiacciato molti Paesi dell?area euro attraverso le politiche sul lavoro varate intorno al 2000. Il cancelliere dell?epoca, Schroder, ha riorganizzato il mercato del lavoro limitando il potere dei sindacati, riducendo i sussidi e abolendo i diritti. Oggi in Germania il sussidio di disoccupazione dura circa la metà del tempo di quanto non succeda negli Stati uniti. Queste misure provocarono immediatamente un?impennata della disoccupazione con risultati molto negativi per l?economia tedesca. Ma questa negatività non è durata molto perché si è rapidamente trasferita dalla Germania ad altri Paesi dell?area euro come l?Italia e il Portogallo, imbrigliati dal patto di stabilità e crescita. Un patto che in America suscita ilarità già dal nome che è un evidente ossimoro. Grazie a queste regole tutti i Paesi sono oggi in sofferenza tranne la Germania che ha un settore privato in attivo. Ma la ricchezza dei tedeschi la fanno in sostanza gli altri popoli europei schiacciati da regole pensate ad arte per favorire il vantaggio di pochi. In pratica i tedeschi sono fuori dai guai perché li finanziano di fatto quei Paesi in difficoltà per giunti additati come responsabili della crisi. Il colmo?.

Francesco Maria Toscano


http://www.ilmoralista.it/2012/03/03/la ... cupazione/
Avatar utente
El Rojo
 
Messaggi: 829
Iscritto il: sab nov 12, 2011 0:28 am
Località: Yuma

Messaggioda El Rojo » lun mar 25, 2013 12:30 pm

....L?importanza di Keynes sta soprattutto in una cosa: fu colui che prese il meglio di tutta l?economia sociale, quella pro-gente, la codificò cento volte meglio di chiunque fosse venuto prima, e cambiò per sempre il modo di pensare alla gestione economica di una nazione. Infatti sconvolse tutti, e fece infuriare in modo inaudito i nemici dell?economia sociale, i famosi Neoclassici di cui abbiamo parlato. Se Marx era stato fino a quel momento un muro da abbattere per le elite finanziarie dei predatori neoclassici, Keynes divenne la muraglia cinese da abbattere. Fu dopo di lui che la battaglia fra economisti pro-Stato e pro-gente, e quelli anti-Stato e anti-gente si trasformò in una carneficina, altro che battaglia. Con ferocia. Pensa che ancora oggi se si nomina Keynes alla Bocconi di Milano, noto covo di Neoclassici, tutti tirano fuori aglio, crocifisso, martello e paletti acuminati...

Allora, cosa disse sto Keynes, Lollo? Oddio, non è che lo possiamo riassumere in una puntata, abbi pazienza. Ma ok. Devi sempre ricordare che fin dai tempi di David Ricardo (?700) la fondamentale divisione dell?economia fu fra due convinzioni:

CONVINZIONE 1 (Ricardo e poi tutti i Neoclassici) ? PRIMA SI DEVE RISPARMIARE, POI SI POTRA? SPENDERE/INVESTIRE PER PRODURRE E TORNARE A RISPARMIARE

CONVINZIONE 2 (Marx e i suoi discendenti) ? PRIMA SI DEVE SPENDERE/INVESTIRE, POI SI POTRA? PRODURRE E RISPARMIARE

E guarda che ancora oggi è la stessa storia, ancora oggi i campi di guerra sono questi. Quindi arriva Keynes e dice: inutile insistere, se prima non ti arrivano i soldi è impossibile che chiunque possa risparmiare o produrre (Convinz.2). Se lo Stato non crea e non fa girare i soldi (se risparmia), se gli stipendi non vengono spesi (per risparmiare), le aziende non vendono, licenziano, l?economia va in una spirale che si morde la coda, con sempre meno lavoro, sempre meno stipendi e così daccapo. Ma non solo. Keynes va oltre, e da bravo scolaro che era si prende la briga di studiare tutta la teoria Neoclassica e di smontarla pezzo a pezzo. Provo a farla semplice, eh? Ci provo, dai.

I Neoclassici sostenevano e sostengono che i risparmi e gli investimenti/spesa si equilibrano da soli. Cioè: loro dicono che se la nazione risparmia, nel senso che mette i soldi in titoli di Stato e di soldi ne circolano pochi in giro, allora i tassi d?interesse saranno bassi (+ titoli si comprano + i tassi scendono, e con pochi soldi in giro la Banca Centrale può tenere i tassi d?interesse bassi). Se i tassi sono bassi, continuano i Neoclassici, la gente e le aziende sono incoraggiati a spendere i risparmi in investimenti, proprio perché non conviene tenere risparmi in banca con interessi così bassi. E poi in sto modo le aziende sono incoraggiate a investire, perché prendono in prestito dalle banche a interessi bassi. Mentre se, al contrario, si comprano pochi titoli e si risparmia poco, cioè circolano molti soldi, i tassi saranno alti, e come in una legge naturale di riequilibrio, la gente e le aziende vorranno risparmiare per lucrare sui tassi alti. Violà! Lasciate fare al Mercato, lo Stato non interferisca!

Arriva il nostro Keynes e dice: macché! Questa è tutta teoria dei Puffi, buona solo a parole, ma nella realtà se tutti risparmiano si abbassano i consumi; se si abbassano i consumi si ammazza la produzione, e questo fa crollare i profitti, gli stipendi e l?occupazione, e questo a sua volta fa ovviamente crollare persino i risparmi. Ovvio, dice Keynes, come diavolo si fa risparmiare se l?economia va in depressione proprio a causa della mania di risparmiare? E come diavolo si fa risparmiare se uno deve pescare proprio dai risparmi perché l?economia è in depressione? E? un paradosso, dice il nostro, e infatti lo chiamò Il Paradosso della Sobrietà. Poi aggiunse: è ovvio che per poter risparmiare qualcuno ti deve prima aver dato i soldi da risparmiare, quindi devi aver avuto un profitto o un reddito, ma se prima ci deve essere stato un profitto o un reddito significa con certezza che prima c?è stato qualcuno che ha investito/speso. Quindi è altrettanto ovvio che è l?investimento/spesa che deve venire prima del risparmio, e non il contrario, come sostengono i Neoclassici. Poi: ricordiamoci, dice il nostro, che il maggior investitore e spenditore è lo Stato, che ha la macchina per stampare soldi suoi teoricamente all?infinito, e quindi in caso di bisogno deve essere sempre lo Stato il primo a investire/spendere.

Insomma, Keynes distrugge l?idea neoclassica secondo cui l?economia si equilibra da sola nel gioco spontaneo fra risparmi e investimenti/spesa, basta che lo Stato si levi di mezzo e tutto venga lasciato nella mani del Mercato. Keynes dice che non esiste un pilota automatico in economia e che l?investimento/spesa dello Stato è in primis il motore certo di tutta l?economia di un Paese. E questo fu rivoluzionario allora, come lo è oggi, dove sti Neoclassici al potere ci stanno distruggendo col pareggio di bilancio (dove lo Stato NON deve spendere e deve risparmiare), infatti guarda com'è conciata l'economia. Capito? Alla prossima maggiori dettagli, và.

(p.s. Lollo è diventato Keynesiano all?istante! Infatti mi ha subito detto: ?Fa mò il Keynes anche tu e spendi, che oggi hai spizzicato gli aperitivi ma non hai cacciato un soldo ancora!?)


http://paolobarnard.info/intervento_mos ... php?id=609
Avatar utente
El Rojo
 
Messaggi: 829
Iscritto il: sab nov 12, 2011 0:28 am
Località: Yuma

Messaggioda El Rojo » lun mar 25, 2013 18:19 pm

GRECIA

...L'ultimo scandalo è che il governo minaccia di confiscare proprietà, stipendi e conti bancari a chiunque abbia un debito con l?Ufficio delle Entrate superiore a 300 euro. Questo, in un momento in cui la pressione fiscale è diventata così assurdamente alta che la metà della popolazione non crede che sarà in grado di pagare le tasse, le bollette e le rate dei mutui nel 2013.
Tenete a mente che queste sono le imposte sui redditi dello scorso anno - e i redditi dello scorso anno sono nettamente superiori, come sta avvenendo per la grande maggioranza dei greci, negli ultimi quattro anni. Le tasse di quest? anno sono anche aumentate, per delle nuove imposte chiamate contributi di emergenza, o per i speciali prelievi, o anche per piccole tasse messe su beni di proprietà che finora erano sempre stati non-tassabili e poi le imposte indirette sono salite alle stelle.
Oggi una parte significativa di persone sono "evasori fiscali" , come mostra il sondaggio GSEVEE, semplicemente per poter sopravvivere o perché letteralmente non hanno i soldi.
Ci sono voci insistenti, inoltre, o fughe di notizie dai parlamentari della maggioranza che la troika sta spingendo il governo greco a ritirare il blocco degli sfratti sulle case di chi ha avuto la proroga fino alla fine dell'anno.
Significa mettere la gente per strada, in massa.

Così il Ministero delle Finanze sta preparando l'invio di lettere di avvertimento a 2,5 milioni di cittadini, minacciandoli di mettere all?asta le loro proprietà (che, comunque, non si riescono a vendere per raccogliere contanti, perché il mercato immobiliare è morto stecchito, e qualsiasi vendita ora è tassata su un valore molto più alto del "prezzo oggettivo" attuale di mercato) o bloccare depositi bancari e stipendi, a meno che i debitori non vengano a qualche tipo di accordo con il fisco. Ora, poiché le leggi fiscali sono diventate sempre più regressive, i più ricchi riescono facilmente ad arrivare a qualche accordo col fisco. I poveri, invece, e tra questi molti sono immiseriti, disoccupati o addirittura senza casa, molto probabilmente non saranno in grado di fare nessun accordo con le tasse e, anche se non hanno nulla che il fisco possa prendersi, potranno andare in prigione!
Certamente, in prigione: anche se hanno solo 3000 Euro di debito , secondo le nuove regole infatti ,vanno in prigione.
Così le persone più prese di mira e fortemente colpite saranno i più poveri, in genere quelli con il minor debito con il fisco, e che hanno una vera difficoltà per riuscire a pagare. Le cifre pubblicate dal Governo Greco tuttavia, dimostrano che questo giro di vite sulle persone meno indebitate porterà incassi decisamente più bassi di quelli che potrebbero arrivare dai pesci grossi: mentre due milioni e trecentomila contribuenti con un debito minore di 3000 euro ciascuno hanno un debito totale che di 1,1 miliardi di euro , i primi 6,270 debitori devono all?Ufficio delle Entrate Greco e oltre 35 miliardi di euro!
Questa cifra proviene dalla Lista Lagarde dei correntisti delle banche Svizzere che sta causando seri problemi per la classe politica e finanziaria, nonostante questa sia solo la punta di un iceberg della cronica evasione fiscale milionaria ...
A completare questa follia, il Ministero delle Finanze ha fatto circolare una proposta che prevede che chiunque abbia compiuto 18 anni sia registrato al fisco (inclusi gli studenti delle scuole superiori e universitari), anche se vivono ancora a carico dei genitori. Quindi ogni greco vivente, non importa come viva, sarà tassato sulla base di un reddito presunto di 3000 euro, che il governo sostiene sia necessario se si riesce a sopravvivere. Questa è letteralmente una tassa sull?aria che si respira, e significa che i figli che vivono con i genitori (e ricordate : in Grecia è veramente un sacco di gente, con una disoccupazione giovanile che supera il 50%) sarà tassata di 75 euro, a meno che non riesca a esibire ricevute di spese che raggiungano 750 euro l'anno.
Si tratta di una doppia imposizione sui redditi dei loro genitori. Naturalmente e ancora più velenosamente questo vale che anche per quei 40 mila senza casa che dovranno far vedere le loro ricevute per 750 euro di spese, se non vorranno pagare 75 euro di tasse. Pazzia pura.

E indovinate un pò'? Dopo tutta questa fantasia il gettito fiscale sta crollando:
Nonostante gli enormi aumenti delle tasse, applicati come parte delle misure di austerità richieste dai creditori internazionali, il gettito fiscale è sceso precipitosamente nel mese di gennaio, secondo il rapporto del Ministero delle Finanze greco che dichiara un decremento del 16% rispetto all'anno precedente, con una perdita di 775 milioni di euro, ovvero un miliardo di dollari in un mese.
Si è adottata una politica economica che porta al fallimento dello stato - una colonia indebitata con nativi immiseriti. E la Grecia è solo la cavia per il resto dei paesi del Sud dell'Unione Europea, e non solo ...

Tutto questo, naturalmente, non è compatibile con la democrazia: ne riparleremo nel prossimo post per mostrare come si scivola verso la non-democrazia sotto il pugno di ferro di un governo di estremisti di destra ...


http://www.maristaurru.com/index.php/Ar ... omica.html
Avatar utente
El Rojo
 
Messaggi: 829
Iscritto il: sab nov 12, 2011 0:28 am
Località: Yuma

Messaggioda El Rojo » lun mar 25, 2013 18:33 pm

Immagine

BRUXELLES, 25 marzo (Reuters) - Potrebbe essere più difficile per la Commissione europea esprimersi a favore dell'uscita dell'Italia dalla procedura per deficit eccessivo dopo la decisione di Roma di aumentare per l'anno in corso al 2,9% dal precedente 1,8% l'obiettivo di disavanzo in rapporto al reddito nazionale.

"Con un deficit al 2,9% del Pil nel 2013, potrebbe essere più difficile chiudere la procedura per deficit eccessivo", ha detto un funzionario della Commissione Ue vicino al commissario per gli Affari economici Olli Rehn.

La soglia massima consentita dagli accordi europei per il saldo negativo tra entrate e uscite è il 3% del Pil.

La settimana scorsa il governo uscente di Mario Monti ha deciso di sfruttare i maggiori margini sul bilancio concessi dal Consiglio europeo del 14 marzo agli Stati con un pareggio di bilancio strutturale. Alle imprese fornitrici della pubblica amministrazione saranno pagati 20 miliardi di euro di crediti commerciali pregressi nella seconda metà del 2013 e altrettanti nel 2014.

"Con un livelo tale di deficit, l'Italia si troverebbe in una situazione limite che renderebbe più difficile sostenere argomenti in favore dell'uscita dalla procedura", ha detto ancora la fonte.

"La decisione di giovedì scorso crea incertezza".

Lo stesso funzionario ha piegato che la maggiore flessibilità concessa dall'Ue sugli obiettivi di deficit a favore di misure per la crescita "è stata concepita per i Paesi che non sono sottoposti alla procedura per deficit eccessivo. Non è il caso dell'Italia".

In febbraio la Commissione aveva previsto per l'Italia un deficit/Pil al 2,1% nel 2013. Questo avrebbe consentito a Bruxelles di chiudere la procedura contro l'Italia in maggio, quando vengono pubblicare le nuove stime economiche per i Paesi Ue.

Per avere un quadro più chiaro, la Commissione aspetta i dati finali di Eurostat sul deficit 2012, che saranno pubblicati in aprile.

Secondo i dati comunicati da Istat il primo marzo, l'Italia ha realizzato nel 2012 un disavanzo del 3%. Se anche questo dato dovesse essere rivisto al rialzo la chiusura della procedura potrebbe essere ancora meno probabile

http://it.reuters.com/article/itEuroRpt ... er=2&virtu
Avatar utente
El Rojo
 
Messaggi: 829
Iscritto il: sab nov 12, 2011 0:28 am
Località: Yuma

Messaggioda El Rojo » lun mar 25, 2013 20:13 pm

CIPRO

...alla fine è giunto l'accordo tanto atteso. Il salvataggio proposto dall'Eurozona è di 17 miliardi di euro: 10 li mette la Ue e 7 li deve trovare Cipro evitando di tassare i piccoli depositi, cioè quelli sotto i 100mila euro.
Avatar utente
El Rojo
 
Messaggi: 829
Iscritto il: sab nov 12, 2011 0:28 am
Località: Yuma

Messaggioda El Rojo » lun mar 25, 2013 20:28 pm

Cassa Depositi e Prestiti

http://www.cassaddpp.it/chi-siamo/ident ... ssion.html

Il sonno della politica genera mostri.

Come la Cassa Depositi e Prestiti, 300 miliardi di euro di denaro pubblico su cui le Fondazioni bancarie stanno definitivamente imponendo il suo controllo. Prima approfittando della sobria complicità del governo Monti. Adesso sfruttando il caos post-elettorale.

Mentre i parlamentari a 5 stelle si apprestano a contare le caramelle di Montecitorio e quelli del Pd sognano governi impossibili, un drappello di sopravvissuti di Prima e Seconda Repubblica acquisisce un potere economico paragonabile all'Iri dei tempi d'oro. L'ultimo colpaccio l'hanno messo a segno l'altro ieri. La Banca d'Italia ha ceduto al Fondo Strategico Italiano, braccio operativo della Cdp, il 4,5 per cento delle Assicurazioni Generali. Così la Cdp si trova a essere il secondo azionista del gigante europeo delle polizze.


Il leader e profeta di questo contro-potere è Giuseppe Guzzetti, 78 anni: presidente della Regione Lombardia dal 1979 al 1987, poi deputato Dc, è da 16 anni presidente della Fondazione Cariplo, terzo azionista della prima banca italiana, Intesa Sanpaolo. Primo azionista dell'istituto milanese è un'altra fondazione, la Compagnia di San Paolo, alla cui testa è stato sistemato l'ex sindaco di Torino, Sergio Chiamparino.

E chi è il secondo azionista di Intesa? Le Generali di cui sopra. E chi è l'amministratore delegato della Cdp? Giovanni Gorno Tempini, ex manager di Intesa nonché pupillo del presidente della banca Giovanni Bazoli, che sta per farsi rieleggere, nonostante gli 80 anni compiuti, dai suoi fedeli azionisti: Guzzetti, Chiamparino e Generali.

Questi irriducibili stanno arpionando una ricchezza immensa. Il pacchetto delle azioni Generali completa un bouquet di partecipazioni tra le quali spiccano il controllo dell'Eni, di Terna, della Snam, della Sace, della Simest e della Fintecna, che a sua volta possiede la Fincantieri. Le partecipazioni azionarie valgono 30 miliardi, un decimo del patrimonio gestito dalla Cdp. Che infatti è una banca, l'unica in Italia ad andare bene, forse perché finora non è stata gestita dai baroni della Fondazioni, sicuramente perché esercita una sorta di strozzinaggio di Stato.


Raccoglie il risparmio postale che vale 233 miliardi di euro (un quarto di tutti i depositi bancari) e viene pagato dalla Cassa al tasso del 2,7 per cento al lordo delle tasse e delle spese di Poste Italiane. Cdp impiega quei soldi "a sostegno della crescita del Paese". Per circa 90 miliardi li presta agli enti pubblici, soprattutto i Comuni, per mutui su cui impone tassi attorno al 4,5 per cento. Il resto finisce in titoli e liquidità. Pagando poco i risparmiatori e imponendo interessi esosi ai Comuni la Cassa ha guadagnato l'anno scorso 3,5 miliardi. E tra pochi giorni distribuirà agli azionisti un miliardo di dividendi.


Tutti pensano che la Cdp sia statale, però ha anche azionisti privati: le Fondazioni. Due economisti di scuola bocconiana come Roberto Perotti e Luigi Zingales sostengono che le Fondazioni bancarie, create nel 1990 dall'oggi aspirante presidente della Repubblica Giuliano Amato, sono il frutto di una "perversa genialità: dopo aver sottratto soldi ai cittadini (i legittimi proprietari delle vecchie casse di risparmio pubbliche), ora si presentano come i loro benefattori", vantando le generose "erogazioni" di finanziamenti ai momenti nobili della società civile (cultura, volontariato, assistenza ai più poveri).

In realtà, spiegano i due economisti che da tempo ne propugnano la ri-nazionalizzazione, le Fondazioni si sono impadronite di denaro pubblico ribattezzandolo privato. Il loro istinto è dunque di allungare le mani anche sul denaro della Cdp. Nel 2003 l'allora ministro dell'Economia Giulio Tremonti ebbe l'idea di far diventare "privata" la Cassa, per nasconderci un po' di debito pubblico e non farlo risultare. Aveva bisogno di soci privati e li trovò nelle Fondazioni: acquistarono per un miliardo di euro azioni privilegiate della Cdp, facendo firmare allo Stato l'impegno a garantire un dividendo del 3 per cento più l'inflazione.

Ciò che lo Stato si guarda bene dal promettere ai chi compra i suoi Bot Tremonti lo concesse alle Fondazioni, che in questi dieci anni hanno ripreso in interessi il loro miliardo, alla media del 10 per cento all'anno di rendimento. L'accordo prevedeva però che a un certo punto l'azionista di minoranza convertisse le azioni privilegiate in ordinarie, versando un conguaglio.


Da quando è stata "privatizzata" la Cdp ha triplicato i suoi attivi patrimoniali e quadruplicato il suo patrimonio netto, la redditività, a spese dei risparmiatori, è esplosa. Così la Deloitte, incaricata di periziare il valore attuale della ditta, ha detto che le Fondazioni dovevano versare un conguaglio di 4,5 miliardi per la conversione delle loro azioni. Apriti cielo. Guzzetti, Chiamparino e Bazoli hanno messo il muso.

Subito si è mobilitato per accontentarli il presidente della Cdp, Franco Bassanini, deputato di vari partiti per 27 anni e quando era senatore di Siena lord protettore di Giuseppe Mussari, sposato con il vicepresidente del Senato, Linda Lanzillotta. Con la silenziosa complicità di un altro amico delle Fondazioni, il ministro dell'Economia Vittorio Grilli, Bassanini ha pilotato una soluzione ottima: anziché 4,5 miliardi le Fondazioni ne pagheranno solo uno, in tre comode rate annuali corrispondenti ai dividendi incassati. In più una modifica dello statuto fa sì che ai "soci di minoranza" ora spetti la nomina del presidente della Cdp. Così Bassanini, solo indicato da Guzzetti per il primo mandato, sarà da lui rinnovato in modo diretto all'assemblea del prossimo 17 aprile.

Spetterà al prossimo governo, quando e se ci sarà, dare un parere su questo modo di gestire il denaro pubblico.


http://www.dagospia.com/rubrica-4/busin ... -52984.htm


..Pagando poco i risparmiatori e imponendo interessi esosi ai Comuni la Cassa ha guadagnato l'anno scorso 3,5 miliardi. E tra pochi giorni distribuirà agli azionisti un miliardo di dividendi.
Avatar utente
El Rojo
 
Messaggi: 829
Iscritto il: sab nov 12, 2011 0:28 am
Località: Yuma

Messaggioda El Rojo » mar mar 26, 2013 12:34 pm

[youtube]http://www.youtube.com/v/ff6N-w5qAv4[/youtube]
Avatar utente
El Rojo
 
Messaggi: 829
Iscritto il: sab nov 12, 2011 0:28 am
Località: Yuma

Messaggioda El Rojo » mar mar 26, 2013 12:45 pm

..Le file degli ultramiliardari del mondo hanno raggiunto i massimi storici, informa Forbes 2013: adesso ci sono un totale di 1426 uomini con un valore patrimoniale lordo totale di 5.400 miliardi di dollari. Questa classifica insieme al ranking dei paesi con maggior numero di miliardari e successione di cifre offrono una conclusione inquietante.
La peggior crisi economica globale dalla Depressione degli anni 30 del secolo scorso, segue una linea che si avvicina alla fine, mentre aumentano in modo esorbitante i patrimoni degli appartenenti a questo ridotto gruppo degli ultramiliardari....


http://www.rebelion.org/
Avatar utente
El Rojo
 
Messaggi: 829
Iscritto il: sab nov 12, 2011 0:28 am
Località: Yuma

PrecedenteProssimo

Torna a Parole in libertà

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 3 ospiti

Forum.Planetmountain.com

Il Forum è uno spazio d’incontro virtuale, aperto a tutti, che consente la circolazione e gli scambi di opinioni, idee, informazioni, esperienze sul mondo della montagna, dell’alpinismo, dell’arrampicata e dell’escursionismo.

La deliberata inosservanza di quanto riportato nel REGOLAMENTO comporterà l'immediato bannaggio (cancellazione) dal forum, a discrezione degli amministratori del forum. Sarà esclusivo ed insindacabile compito degli amministratori stabilire quando questi limiti vengano oltrepassati ed intervenire di conseguenza.