Compagni che sbagliano

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Compagni che sbagliano

Messaggioda Roberto » gio mar 07, 2013 18:11 pm

Compagni che sbagliano

Vorrei salutarlo, farmi riconoscere, chiedergli tante cose: il modo, il perché, il come di una scelta così coraggiosa e tanto sventata. Il suo sguardo chiaro, che mi metteva a disagio vent? anni fa, non me lo permette, nonostante l? aspetto nulla è cambiato, resta sempre il carisma di allora, rafforzato dalla sua storia, così intensa, così diversa dalla mia, invece fatta di tempo perso, di rinunce e timidezze. E poi troppi anni e avvenimenti sono passati da quella manifestazione al liceo nel 1968, anni di esaltazione, quindi di speranze frustrate; anni di idee confuse e di tristi retromarce; anni di errori, fino al massimo degli errori, la lotta armata.
Lo rivedo giovane e capellone, agitarsi con il pugno chiuso alla testa delle manifestazioni, il viso illuminato dal piacere di esserci, convinto di partecipare ad un cambiamento. Lo guardo ora, invecchiato oltre la sua età, reduce di quegli ideali che, abbattuti dall? impotenza, hanno portato alcuni a immaginare un? impossibile rivoluzione con le armi.
Di quelli che marciavano con noi alle manifestazioni la maggior parte ora indossa la cravatta e fila dritto, ben ordinato nel sistema che non fa sconti: o ti ribelli o ti omologhi. I pochi che hanno creduto fosse giusta l? estrema rivolta, la clandestinità, mentre cercavano di colpire al cuore lo stato, diventavano in qualche modo anche loro funzionali al progetto del potere. Alla fine la loro scelta si è rivelata analoga alla resa.
Siamo pedine, ingranaggi che girano, ed ogni nostra azione, anche la più rivoluzionaria, prima o poi il sistema ingloba e trasforma. Il Bombarolo di De Andrè e Bentivoglio prende coscienza della propria realtà condizionata, tira la bomba e subito dopo comprende che il suo gesto non ha fatto altro che consolidare il potere che con quella bomba si illudeva di combattere. Martin probabilmente non ha compiuto azioni violente, ma ha partecipato e la sua scelta non ha avuto altro effetto se non rafforzare la capacità repressiva di uno stato autoritario, mascherato da democrazia. Compagni che sbagliano li hanno chiamati al partito, tanto per lavarsi le mani senza prendere troppo le distanze. E appunto è stato uno sbaglio, ma almeno loro ci hanno provato.
Dopo il liceo le nostre strade si sono allontanate, ma alla fine ci ritroviamo nella stessa aula, a fare lo stesso esame e mi torna in mente ancora De André: ne abbiamo fatta di strada per capire che ?bisogna essere dei coglioni per non capire che non ci sono poteri buoni.?
?Silenzio per favore!? La voce del presidente della commissione interrompe i miei pensieri malinconici. ?Vi comunichiamo i temi dell? esame. Come vedete sono ?. ?
Dimentico Martin, le manifestazioni studentesche, la deriva politica della lotta armata e scelgo il mio progetto di esame. Il padiglione di ingresso all? area archeologica mi sembra dia spunti notevoli e già ho in mente un ideuzza interessante. Mi metto a lavorare e abbozzo sul foglio la mia idea, il meta progetto, come lo avrebbe chiamato il professor Quaroni.

N.B.: Martin è un nome di fantasia.
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Messaggioda undertaker777 » ven mar 08, 2013 8:53 am

per vittorio feltri, b. è un compagno che sbaglia :lol: :lol: :lol:

Vittorio Feltri - Gio, 07/03/2013 - 15:00

Il Cavaliere salvo se diventa di sinistra

Berlusconi nella sua vita ha commesso un solo errore: fondare un partito di destra

Quello che comincio a scrivere è un articolo aspramente critico nei confronti di Silvio Berlusconi. Lo pubblico sul Giornale della sua famiglia non per ingratitudine, ma per coerenza col mio pensiero talmente debole da essermi venuto in mente soltanto tre minuti fa, dopo una gestazione quasi ventennale.

Vado subito al sodo. Il Cavaliere nella sua vita ha commesso un solo grave, imperdonabile errore che gli ha reso e gli rende impossibile l'esistenza. Questo: ha sbagliato non a fondare un partito, ma a fondarlo di destra. O di centrodestra, che è anche peggio. Se proprio non resisteva alla tentazione di dare corpo a un'inedita forza politica, perdio, doveva mettere in piedi un colosso di sinistra, più a sinistra di quello postcomunista guidato da Achille Occhetto, poi da Massimo D'Alema, poi da Piero Fassino, poi da Walter Veltroni, poi da Dario Franceschini e, infine, da Pier Luigi Bersani.
Parliamoci con franchezza. Il Partito democratico non è abbastanza progressista. Anzi, non lo è affatto. Sembra il club della caccia: conservatore, moralista, legato alle banche (ne cito una a caso: il Monte dei Paschi di Siena), ossessionato dal denaro, legatissimo alle coop, innamorato dei salotti chic, del cinema, dello spettacolo in genere, dei comici, dei satirici, dei ricconi con l'anima bella, delicata, sensibile all'integrazione degli extracomunitari, indulgente verso le ragioni degli islamisti.

Insomma, il Pd è un vecchio arnese, altro che usato sicuro: cavalca perfino il giustizialismo, gode di fronte a un paio di manette tintinnanti, è favorevole alla carcerazione cautelare (preventiva), è ostile alla riforma della giustizia, solo a sentir parlare di responsabilità civile dei magistrati inorridisce, ama il codice Rocco, aggredisce chiunque manifesti il desiderio di sostituire l'attuale legge sui reati a mezzo stampa con una normativa di stampo anglosassone. Il Pd - se non avesse ceduto all'idea (che definisce prioritaria) di introdurre il matrimonio fra gay e di garantire la cittadinanza italiana ai figli degli stranieri - presenterebbe tutte, ma proprio tutte, le caratteristiche di un partitaccio reazionario, altro che quello di Jean-Marie Le Pen.
Ecco perché Berlusconi, se avesse avuto fiuto politico, non avrebbe dato luogo a Forza Italia e poi al Popolo della libertà; figuriamoci, creature decrepite fin dalla nascita. Gli è mancata la furbizia necessaria per andare oltre la banalità del centrodestra e offrire al mercato politico un soggetto nuovo, autenticamente di sinistra e denominato, per esempio, Bandiera rossa trionferà (cioè il Bat). Se il Cavaliere fosse stato a capo del Bat, anziché del Pdl, oggi il Paese non avrebbe alcun problema. Il grado di litigiosità in Parlamento sarebbe pari a zero. Ovvio. Egli avrebbe il sostegno incondizionato non soltanto del Pd, ma anche del Sel. Mario Monti non sarebbe senatore a vita, ma si godrebbe la pensione di docente, rettore e presidente della Bocconi; Pier Ferdinando Casini e Gianfranco Fini sarebbero felicemente assisi su scranni della Camera, pronti a pigiare i pulsanti per manifestare con i fatti la loro ubbidienza a Silvio, l'unico leader degno di questo sostantivo.

Il futuro e il presente della nostra Repubblica sarebbero radiosi e sgombri dalle banane. Un Cavaliere di sinistra come il defunto Hugo Chávez avrebbe sempre camminato e camminerebbe in discesa tra due ali di folla plaudente, verso qualsiasi obiettivo: il possesso di 27 emittenti televisive, 14 case editrici, 10 quotidiani nazionali e 21 locali, un numero imprecisato di periodici, aziende cinematografiche, banche.
Conflitto di interessi? Non diciamo bischerate. Il dominus di un superpartito progressista è in grado di far coincidere gli affari propri con quelli del popolo, con il bene della Patria. Diciamola tutta e con sprezzo della volgarità: Berlusconi avrebbe avuto facoltà di scoparsi le migliori figlie italiane con l'approvazione (unita a un filo di orgoglio) dei genitori e dei parenti tutti. Diritti d'autore, questioni fiscali, rapporti con i vari De Gregorio e Scilipoti? Lasciamo perdere: un uomo di sinistra è probo per definizione, non merita di subire seccature, processi, indagini. Quando mai?

Si è visto, talvolta, raramente, un compagno indagato o addirittura processato? Certamente, la forma va rispettata. Però solo fino alla prescrizione o proscioglimento: cambiano i termini ma il nocciolo non muta. Poni caso che - anni fa - Silvio avesse incassato montagne di rubli. Pace amen: una bella amnistia, come quella del 1989, e fine della menata. La sinistra avanza, non può essere intralciata da pandette e roba simile. Berlusconi col fazzoletto rosso al collo e con la falce e martello ricamata sulla camicia (rossa pure questa, si capisce) sarebbe presente in effigie in ogni casa, sostituendo le foto di Papa Giovanni XXIII, Paolo VI, Giovanni Paolo I e II, Benedetto XVI. Naturale. Il Milan vincerebbe lo scudetto senza nemmeno partecipare al campionato.
A parte Primo Greganti, conoscete un compagno che sia andato in galera? O che abbia rischiato di andarci? Purtroppo per lui, il Cavaliere non ha avuto l'accortezza di adeguarsi al clima nazionale, e, invece, di fondare un partito ex comunista 2, ha dato alla luce una specie di Democrazia cristiana, senza però, l'appoggio delle parrocchie (solamente di qualche cardinale: non basta). E si è dimenticato che la Dc - esclusa la corrente di sinistra - è stata fatta secca da Mani pulite. Ora, se è stato sgominato lo scudocrociato, come poteva illudersi, Berlusconi, che fossero risparmiati il Pdl e lui medesimo? Una grossa ingenuità. Eppure l'esperienza avrebbe dovuto insegnargli a stare al mondo.

Mario Tanassi fu condannato, ma era socialdemocratico, cioè lontano un miglio dalla sinistra. Idem Bettino Craxi, considerato dai comunisti una sottospecie fascista, salvo essere riabilitato al momento delle esequie. Silvio, sei ancora in tempo. Diventa un compagno. Togli dal tuo simbolo la sigla Pdl e mettici Bat (Bandiera rossa trionferà). Così te la potrai cavare. Anche i pidiellini che grazie a te sono stati rieletti il 25 febbraio, e che già meditano di scaricarti nell'imminenza delle sentenze di cui sai, anche loro, dicevo, si guarderanno dal voltarti le spalle come adesso hanno in animo di fare. Bastardi.
Deciditi, compagno Berlusconi: salta il fosso e ti salverai. Fraterni saluti.


in effetti, se fosse stato dell'altra sponda, avrebbe avuto una strada molto più in discesa (e fin che c'era il suo amico bettino, noto esponente di dx, non gli andava male) :mrgreen:
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Messaggioda batman » ven mar 08, 2013 10:15 am

Certo è commovente, vedere un topic che potrebbe indurre a riflessioni di un certo spessore, o almeno a un rispettoso silenzio, immediatamente svaccato, e per di più da una solenne vaccata di quella gran vacca di Feltri.

Lo sapevamo già, che l'Italia negli ultimi cinquanta anni è stata governata dai comunisti.

Ma vaffanculo va (dico a Feltri...)
Mi vengono in mente idee che non condivido (Altan)
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Messaggioda undertaker777 » ven mar 08, 2013 10:20 am

ma roberto ha ben raggiunto il suo scopo, voleva appunto essere commovente :mrgreen:




ma bisognava propiopropio piagnere ? :cry:
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Messaggioda Falco5x » ven mar 08, 2013 13:37 pm

Questo topic induce a riflettere e merita rispetto, comunque la si pensi; pregherei di non continuare a svaccare, grazie.
Chuck Norris ha contato fino a infinito. Due volte.
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Messaggioda PIEDENERO » ven mar 08, 2013 14:32 pm

undertaker777 ha scritto:ma roberto ha ben raggiunto il suo scopo, voleva appunto essere commovente :mrgreen:




ma bisognava propiopropio piagnere ? :cry:


magari il suo scopo è quello di stimolare l'uso del cervello, ma vedo che con te non l'ha raggiunto.
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Messaggioda undertaker777 » ven mar 08, 2013 17:03 pm

PIEDENERO ha scritto:
undertaker777 ha scritto:ma roberto ha ben raggiunto il suo scopo, voleva appunto essere commovente :mrgreen:




ma bisognava propiopropio piagnere ? :cry:


magari il suo scopo è quello di stimolare l'uso del cervello, ma vedo che con te non l'ha raggiunto.


ma l'hai raggiunto tu !!! :D :D :D :D :D

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probabilmente non ha compiuto azioni violente, ma ha partecipato e la sua scelta non ha avuto altro effetto se non rafforzare la capacità repressiva di uno stato autoritario, mascherato da democrazia. Compagni che sbagliano li hanno chiamati al partito, tanto per lavarsi le mani senza prendere troppo le distanze. E appunto è stato uno sbaglio, ma almeno loro ci hanno provato.


beh siamo in tema dai... non ditemi che sono OT 8O
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Messaggioda undertaker777 » ven mar 08, 2013 17:17 pm

per evitare fraintendimenti, per me fascisti e comunisti sono estremisti uguali... stessa razza
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Messaggioda Roberto » ven mar 08, 2013 17:32 pm

Martin è esistito davvero. Non si chiamava Martin, ovvio, era un ragazzo più o meno della mia età, che ad un certo punto è scomparso. Solo dopo qualche anno ho scoperto che era in galera come fiancheggiatore delle BR (o NAP, non ricordo).
Non ha fatto nulla di eclatante, non ha partecipato ad azioni violente e non si pentito (tra l' altro aveva ben poco da raccontare ai giudici). Si è fatto qualche annetto di carcere e quando è uscito a terminato gli studi.
Ha sbagliato, ha scelto la strada più rapida verso la non soluzione, ma l' unica strada con un senso se si immagina l' impotenza di allora e di adesso. Se sei disarmato ed impotente o abbassi la testa o ti ribelli, anche a costo di pagarla cara.
Oggi una storia simile è impossibile, con meticolosa precisione i giovani sono stati manipolati e condizionati. I problemi però sono ancora peggiori degli anni settanta e, alla ancora consueta impotenza non ripondono con le armi, ma votando un comico populista.
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Messaggioda undertaker777 » ven mar 08, 2013 17:44 pm

votano il comico = sono scemi o manipolati

votano comunista = sono intelligenti, si ribellano, non piegano la testa

bel modo di ragionare =D>


poi ci si chiede coma mai il comunismo è scomparso
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Messaggioda PIEDENERO » ven mar 08, 2013 18:06 pm

Roberto ha scritto:Oggi una storia simile è impossibile, con meticolosa precisione i giovani sono stati manipolati e condizionati. I problemi però sono ancora peggiori degli anni settanta e, alla ancora consueta impotenza non ripondono con le armi, ma votando un comico populista.

quindi sbagliano?
cosa di diverso avrebbero dovuto fare?
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Messaggioda Roberto » ven mar 08, 2013 18:15 pm

PIEDENERO ha scritto:
Roberto ha scritto:Oggi una storia simile è impossibile, con meticolosa precisione i giovani sono stati manipolati e condizionati. I problemi però sono ancora peggiori degli anni settanta e, alla ancora consueta impotenza non ripondono con le armi, ma votando un comico populista.

quindi sbagliano?
cosa di diverso avrebbero dovuto fare?


Ancora non so se sbagliano del tutto o solo in parte, certo è che Grillo a me lascia perplesso. Spero che i suoi senatori e deputati si sappiano far rispettare e imporre davvero una nuova politica.
Di mio, alla mia età e con quello che ho visto passare in questi quaranta anni, sono del tutto sfiduciato, non credo nella rivoluzione, ne con le armi ne con il voto. L' ho detto altre volte, in questo paese mi sento come prigioniero, prigioniero politico, appunto. Dissento e proseguo a vivere la mia vita di perdente. Come Gaber e Luporini dicono in "io se fossi dio", mi ritirei in campagna, cosa che ho fatto :wink:
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Messaggioda PIEDENERO » ven mar 08, 2013 18:38 pm

Roberto ha scritto:Dissento e proseguo a vivere la mia vita di perdente. Come Gaber e Luporini dicono in "io se fossi dio", mi ritirei in campagna, cosa che ho fatto :wink:

è che, dal mio pessimismo osservo che molti la vita da perdente non se la potranno neanche permettere, ma solo immaginare.
negli anni 70 c'era l'idea di una società migliore, adesso c'è l'idea di un futuro tremendo. la globalizzazione si sta facendo sentire.
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Messaggioda gatto alpestro » ven mar 08, 2013 22:01 pm

Roberto, senza cattiveria, ma se Grillo ti lascia perplesso, gli altri come ti lasciano? Se non altro si manda in parlamento gente che non c'è mai stata. Hai forse qualche dubbio che se Bersani avesse ottenuto una maggioranza consistente non sarebbe cambiato assolutamente nulla? Hai forse qualche dubbio che in Italia esiste un solo partito: PD + PDL = DC, si, lei, l'eterna Balena Bianca, altro che destra e sinistra! Grillo almeno prova a fare Achab. Forese fallirà o degenererà, ma forse. Con gli altri è DC sicura e basta.

E poi se sei nostalgico del comunismo NON citare frasi che contengono riferimenti a Dio. Denota un desiderio represso di potere.
Se fossi Dio...semplicemente non esisterei. Questo è quanto.
Miao.
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Messaggioda Sbob » ven mar 08, 2013 23:52 pm

gatto alpestro ha scritto:Hai forse qualche dubbio che in Italia esiste un solo partito: PD + PDL = DC

Vabbeh :roll:

E pensa quel pirla di Berlusconi che ha speso milioni per fare campagna contro se stesso :roll:
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Messaggioda EvaK » sab mar 09, 2013 0:03 am

Mi prendo tempo per leggere questi post. Ancora mentre leggo la mente, la memoria elaborano tante idee, tanti ricordi riaffiorano.
Abbiamo tanti anni di differenza io e te, eppure la mia generazione è più vicina alla tua più di quella dei 25enni di oggi rispetto a me, che il liceo l'ho fatto nella prima metà degli anni 90. Noi siamo figli diretti della vostra generazione, voi quelli che hanno lottato, ci avete trasmesso idee, che poi invece con la nostra generazione si sono affievolite, smussate, hanno perso carattere.

Io sono cresciuta in una fortissima tradizione di famiglia, i miei nonni e i miei genitori mi hanno raccontato tanto di guerra, dopoguerra, miracolo economico che in quella lingua di campagna tra veneto e lombardia è arrivato tanto in ritardo. Mi è stato insegnato a scegliere e seguire un'idea. E' vero, io queste cose le ho imparate dai genitori, tu probabilmente le hai fatte tue "contro" di loro. Ho frequentato il liceo da pesce fuor d'acqua, dopo 3 anni ho capito dove ero e cosa dovevo fare per emergere in quanto me stessa, perchè con le "altre" non avevo niente a che spartire, non andavo alle loro feste anche se mi invitavano, non andavo nei loro locali, non guardavo i loro programmi alla tv. Poi ho scoperto che altri la pensavano come me, ricordo ore di discussioni in classe, in cui si mettevano da parte i libri e si parlava a braccio: di aborto, di fede, di tante cose (di politica meno).
Un giorno, all'ultimo anno, la più "notabile" della classe mi da un passaggio a casa in macchina, perchè ero molto amica e vicina di casa del suo ragazzo. In macchina comincia un discorso storico-politico, se non fosse stato per l'antica amicizia con lui mi sarei fatta lasciare lì, a metà strada. Certe cose per me non si potevano semplicemente nè dire nè pensare.

Il mondo negli anni 90 era ancora quello in cui si parlava di destra e sinistra, anzi spesso le persone le identificavi così e tra noi ragazze capitava non di rado di dire "noooo io con uno di destra non mi metterei mai". "chi io, con uno comunista, ma sei fuori?".

Noi ancora credevamo in un pensiero, in un'ideologia ed era bello credere che la scelta politica seguisse alle idee, io lo credo ancora ora. Credo sempre che le idee dovrebbero muovere il mondo.... dalle piccole azioni in avanti.

Cortei, si, ne abbiamo fatti, non come i vostri, molto più contenuti. Eravamo pur sempre 20 anni dopo e in una cittadina che voleva diventare un capoluogo turistico "perbene" (e ci è riuscita fin troppo)

Ora mi sembra tutto decisamente più arido, mi sembra che le idee non contino più, non si insegna ad avere un'idea ma a risolvere i problemi. Sarò ancora una volta fuori dal mondo ma rimango convinta che da ragazzi le idee si devono avere, prima quelle.
Credo che se avessi figli racconterei la storia della mia famiglia, di quelle campagne e dei tedeschi, dell'8 settembre, del boom economico e del lavoro minorile, della destra e sinistra, delle litigate con i compagni di scuola, vorrei trasmettere un pensiero, un'etica, un qualcosa per cui abbia senso muoversi.
"Quanto monotona sarebbe la faccia della terra senza le montagne" (Immanuel Kant)

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Messaggioda nuvolarossa » sab mar 09, 2013 1:32 am

EvaK ha scritto:Mi prendo tempo per leggere questi post. Ancora mentre leggo la mente, la memoria elaborano tante idee, tanti ricordi riaffiorano.
Abbiamo tanti anni di differenza io e te, eppure la mia generazione è più vicina alla tua più di quella dei 25enni di oggi rispetto a me, che il liceo l'ho fatto nella prima metà degli anni 90. Noi siamo figli diretti della vostra generazione, voi quelli che hanno lottato, ci avete trasmesso idee, che poi invece con la nostra generazione si sono affievolite, smussate, hanno perso carattere.

Io sono cresciuta in una fortissima tradizione di famiglia, i miei nonni e i miei genitori mi hanno raccontato tanto di guerra, dopoguerra, miracolo economico che in quella lingua di campagna tra veneto e lombardia è arrivato tanto in ritardo. Mi è stato insegnato a scegliere e seguire un'idea. E' vero, io queste cose le ho imparate dai genitori, tu probabilmente le hai fatte tue "contro" di loro. Ho frequentato il liceo da pesce fuor d'acqua, dopo 3 anni ho capito dove ero e cosa dovevo fare per emergere in quanto me stessa, perchè con le "altre" non avevo niente a che spartire, non andavo alle loro feste anche se mi invitavano, non andavo nei loro locali, non guardavo i loro programmi alla tv. Poi ho scoperto che altri la pensavano come me, ricordo ore di discussioni in classe, in cui si mettevano da parte i libri e si parlava a braccio: di aborto, di fede, di tante cose (di politica meno).
Un giorno, all'ultimo anno, la più "notabile" della classe mi da un passaggio a casa in macchina, perchè ero molto amica e vicina di casa del suo ragazzo. In macchina comincia un discorso storico-politico, se non fosse stato per l'antica amicizia con lui mi sarei fatta lasciare lì, a metà strada. Certe cose per me non si potevano semplicemente nè dire nè pensare.

Il mondo negli anni 90 era ancora quello in cui si parlava di destra e sinistra, anzi spesso le persone le identificavi così e tra noi ragazze capitava non di rado di dire "noooo io con uno di destra non mi metterei mai". "chi io, con uno comunista, ma sei fuori?".

Noi ancora credevamo in un pensiero, in un'ideologia ed era bello credere che la scelta politica seguisse alle idee, io lo credo ancora ora. Credo sempre che le idee dovrebbero muovere il mondo.... dalle piccole azioni in avanti.

Cortei, si, ne abbiamo fatti, non come i vostri, molto più contenuti. Eravamo pur sempre 20 anni dopo e in una cittadina che voleva diventare un capoluogo turistico "perbene" (e ci è riuscita fin troppo)

Ora mi sembra tutto decisamente più arido, mi sembra che le idee non contino più, non si insegna ad avere un'idea ma a risolvere i problemi. Sarò ancora una volta fuori dal mondo ma rimango convinta che da ragazzi le idee si devono avere, prima quelle.
Credo che se avessi figli racconterei la storia della mia famiglia, di quelle campagne e dei tedeschi, dell'8 settembre, del boom economico e del lavoro minorile, della destra e sinistra, delle litigate con i compagni di scuola, vorrei trasmettere un pensiero, un'etica, un qualcosa per cui abbia senso muoversi.


Bell'intervento EvaK.

Sul neretto dissento, io penso che le ideologie siano la morte delle idee, dei veri e propri cimiteri. Sono gabbie in cui le persone si chiudono e poi si dimenticano di dove hanno nascosto la chiave, gabbie che impediscono il confronto perchè l'ideologia è come un telo che impedisce la comprensione di chi la pensa diversamente, gabbie che rendono la mente atrofizzata dalla mancanza di allenamento e dal suo accartocciarsi su sè stessa.

Ma la mente è come il paracadute, funziona bene solo quando è aperta.
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Messaggioda Roberto » sab mar 09, 2013 11:11 am

EvaK, sono pessimista ma so bene che nonostante l' appiattimento generale ci sono ancora persone come te, e come tanti altri qui nel forum, che hanno ancora delle idee e sono consapevoli che questi ideali vanno trasmessi, ai figli, agli amici, ai più giovani. Le generazioni si susseguono e gli interessi cambiano, ma resta sempre uno "zoccolo duro" extragenerazionale che illumina la desolazione circostante.

Nuvolarossa e climbarone, non sono del tutto d' accordo. Io ho i miei ideali, non posso pensare di comprendere quelli di chi la pensa all' opposto o non la pensa affatto. Si, è vero, nella attuale politica nazionale certe diversità sono meno nette, ma nonostante tutto, nonostante certi personaggi, la sinistra degradata, misera, cialtrona dei DS, non compera i parlamentari dell' altro schieramento a suon di milioni di euro.
Non ho votato DS, ma so ancora da che parte stare ed è una "parte" ben chiara, quella che sta a sinistra.

Il periodo cupo del terrorismo, di destra e sinistra,è contemporaneo alla guerra fredda. Gli USA avevano un terrore assoluto del PC italiano, il partito comunista più forte dell' occidente e l' Italia era una specie di portaerei ancorata sulle coste dell' URSS. Il terrorismo, le stragi, gli attentati, sono quasi tutti legati a questa guerra nascosta. Leggete il libro che ha scritto il giudice Imposimato (La repubblica delle stragi impunite), li ci sono dati di fatto, prove e sentenze, che dimostrano il perché del terrorismo.
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Messaggioda tacchinosfavillantdgloria » sab mar 09, 2013 15:58 pm

Per non smentirmi cedo alla tentazione del l'ennesima disquisizione pedante.

Il termine "ideologia" lo trovo uno dei più difficili da definire in modo soddisfacente e condiviso. C'è chi ne dà una connotazione marcatamente negativa, chi invece tende ad averne una concezione più sfumata.

Marx ad esempio considera l'ideologia come l'insieme di idee con cui la classe dominante tende a occultare le ragioni reali, storico economiche, del proprio dominio e cerca di giustificarlo come necessario e immutabile.
È curioso, peraltro, che nella vulgata corrente venga definito come "ideologico" qualsiasi tentativo di critica, soprattutto di sinistra, a un sistema capitalistico al quale, secondo la vulgata stessa, non ci sarebbe alternativa ("There is no alternative",TINA, come diceva l'orrida Thatcher).

Per quel che può valere la mia opinione, personalmente ritengo che ognuno di
abbia un'ideologia. Chi è convinto del contrario, secondo me, semplicemente c'è l'ha, ma non ne è consapevole, e quindi ne subisce il condizionamento in modo ancora più profondo e acritico.

Noiosi e prolissi saluti
TSdG
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Messaggioda EvaK » dom mar 10, 2013 0:37 am

tacchinosfavillantdgloria ha scritto:Noiosi e prolissi saluti
TSdG


no no aspetta. per il primato di noia e prolissità prego mettersi in coda.
:lol:
Sembra che a fine anno diano un premio.

sulle idee possiamo parlare, io sono sempre stata convinta che il mondo (magari non il mondo mondo, ma il mio mondo) sia portato avanti da amore e idee (o ideologie, o etica, o chiamiamolo come vogliamo).

romanticoni saluti
"Quanto monotona sarebbe la faccia della terra senza le montagne" (Immanuel Kant)

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EvaK
 
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