Sbob ha scritto:Payns ha scritto:5) Fiducia alla camera e al senato.
Da chi?
Da PD + PDL "invocando il grave momento di necessità" ovvio.

da Payns » mer feb 27, 2013 18:48 pm
Sbob ha scritto:Payns ha scritto:5) Fiducia alla camera e al senato.
Da chi?
da Payns » mer feb 27, 2013 18:49 pm
giorgiolx ha scritto:Payns ha scritto:
Il tutto ammesso che a Bersani e alla intellighentia PD siano rimasti sufficienti neuron
mmm...sei caduto proprio alla fine...
correggerei la tua conclusione con un ....
ammesso che dalema dia il consenso a Bersani e alla intellighentia PD di...
da coniglio » mer feb 27, 2013 18:51 pm
da sö drèc » mer feb 27, 2013 18:52 pm
Sbob ha scritto:coniglio ha scritto:Sbob ha scritto:[Se l'M5S dicono di no a priori (come sta facendo ora Grillo), sono loro a non volerle.
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Scusami, ma, dico, e' possibile fare un ragionamento con un grillino?
La frase "il M5S non dara' alcun voto di fiducia al Pd (ne' ad altri). Votera' in aula le leggi che rispecchieranno il suo programma" mi spieghi cosa vuol dire?
Se non da' la fiducia non ci sono leggi da votare.
da PIEDENERO » mer feb 27, 2013 18:54 pm
ROMA - Davvero Bersani tende la mano a Grillo? Davvero il Pd cerca un'intesa con i Cinque Stelle? Perché se così fosse, il rischio per i Democratici sarebbe quello di cadere nella stessa trappola che Bossi tese ad Andreotti nel '92, quando la Lega offrì al «divo Giulio» i propri voti per il Quirinale, riuscendo nell'intento di rompere il «patto del Caf» che - grazie all'intesa con Craxi - avrebbe dovuto portare Forlani al Colle. Quello fu l'inizio della fine per la Prima Repubblica.
A ventuno anni di distanza il copione si ripeterebbe sulle macerie di un altro sistema prossimo all'implosione. Se non fosse che l'apertura al dialogo di Bersani ai grillini appare come un espediente tattico, più che strategico. È una manovra dettata anzitutto dall'esigenza di tenere unito il partito e la coalizione che ha guidato alle urne. È una mossa segnata dalla necessità di consumare una serie di passaggi prima di esplorare l'unica soluzione che garantirebbe la governabilità al Paese: il governo delle larghe intese con il Pdl. In caso contrario, le sorti di una legislatura che nemmeno è iniziata sarebbero già segnate.
La trappola di Grillo - che non fa mistero di puntare alle elezioni «nel giro di sei mesi» - è già in bella mostra. Ha le sembianze del «modello siciliano» che il leader di M5S ieri ha definito «meraviglioso», è un patto in base al quale il governatore di centrosinistra Crocetta - che ha dato la presidenza dell'Assemblea regionale ai grillini - può contare sull'appoggio dei Cinque Stelle su alcuni provvedimenti, ma a carissimo prezzo. Sarebbe possibile esportare questo sistema in Continente e applicarlo a livello nazionale? Gran parte del Pd non solo ritiene sia impossibile, ma teme soprattutto di esporsi al colpo di grazia del «picconatore» della Seconda Repubblica. Una tesi sostenuta anche nel Pdl: «Bersani non ci farà questo regalo», sorride infatti l'ex ministro Matteoli.
D'altronde, con le cancellerie dell'Unione che invocano «la stabilità», con il governatore della Federal reserve americana che definisce il voto italiano un «elemento di instabilità in Europa», nel centrodestra sono convinti che Napolitano non darebbe mai il viatico a un governo di minoranza del Pd esposto all'appoggio esterno dei grillini. Ne sono consapevoli anche i dirigenti democratici. Il punto è che Bersani si trova oggi a gestire una fase drammatica: per un verso deve fare i conti con un partito frastornato dall'esito del voto e lacerato dinnanzi alla prospettiva di un'intesa con il centrodestra; dall'altro - siccome vuol provare a formare un governo - deve iniziare a costruire una proposta valida da presentare al capo dello Stato.
È tra l'insediamento del nuovo Parlamento e l'inizio delle consultazioni che il leader del Pd potrebbe tentare una manovra diversiva, per cercare di costruire un ponte con i grillini e stabilire con loro un rapporto. Perché se è vero che sulla formazione del futuro governo spetterà a Napolitano il ruolo di regista, prima di allora ci sarà un passaggio che le forze politiche affronteranno in autonomia: l'elezione dei presidenti delle Camere. È lì, come ha fatto intendere Bersani ieri, che potrebbe aprirsi la trattativa con i Cinque Stelle, in attesa di scaricare sul Pdl la responsabilità di appoggiare o meno un governo a guida Pd in nome della «governabilità». Ma l'idea di muoversi «step by step» è un gioco scoperto, che il centrodestra si appresta a rintuzzare.
Bersani però deve allontanare da sé il sospetto dell'inciucio, perciò ha avvisato il Pdl che «non ci disporremo al balletto di diplomazie politiche». «Non è un problema di poltrone, ma di programma», ha risposto Alfano come ad aver inteso il messaggio. Anche perché - sull'orlo del precipizio - mai come questa volta non potrebbe trattarsi di inciucio o di accordi di potere: «Se non si facessero le riforme istituzionali e non si desse ossigeno all'economia, verremmo spazzati via dal Paese», spiegano sottovoce i dirigenti dei due partiti, mentre si sbattono reciprocamente la porta in faccia com'è scontato che sia in questa fase.
Il governo di larghe intese è l'unica opzione per evitare le urne, è un passaggio che non sarebbe indolore per entrambe le forze politiche, «è una riflessione che prenderà del tempo», dice infatti Berlusconi, la cui prudenza testimonia quanto il progetto sia maledettamente complicato da realizzare e non conceda margini all'improvvisazione. Non è una questione di contatti tra Pd e Pdl, la Grande Coalizione non sarebbe comunque tema da pissi pissi di Palazzo. Al momento opportuno, non sarebbero nemmeno Bersani e Berlusconi a parlarsi. Toccherebbe a Napolitano essere l'artefice della mediazione.
Francesco Verderami
da paolocar88 » mer feb 27, 2013 18:54 pm
da coniglio » mer feb 27, 2013 18:57 pm
paolocar88 ha scritto:scusa payns..
(315 - 54 m5s) * 50% + 1 = 131
questa sarebbe la nuova maggioranza col m5s che esce dall'aula.
il pd ha 123 senatori, gliene servono 8 che potrebbe prendere dai 19 di monti (in nome del bene del paese potrebbero anche starci secondo me al voto di fiducia, dopo la batosta che han preso). tutto questo senza che il pdl esce dall'aula altrimenti il numero legale salta. scenario percorribile ma artificioso.
da Payns » mer feb 27, 2013 18:58 pm
paolocar88 ha scritto:scusa ma se il m5s esce dall'aula non si abbassa la quota della maggioranza?
da Payns » mer feb 27, 2013 18:59 pm
da paolocar88 » mer feb 27, 2013 19:00 pm
da Payns » mer feb 27, 2013 19:02 pm
da paolocar88 » mer feb 27, 2013 19:02 pm
Payns ha scritto:paolocar88 ha scritto:scusa ma se il m5s esce dall'aula non si abbassa la quota della maggioranza?
No. La fiducia al Senato si accorda quando votano a favore il 50% +1 dei senatori presenti.
La conditio sine qua no è che, perchè la votazione sia valida, sia presente in aula il numero legale dei Senatori che è il 50%+1 dei senatori, esclusi dal conteggio i giustificati, cioè i senatori impegnati in missioni esterne.
Per capirci. Il numero dei seggi al senato è 315. Ammesso che siano tutti presenti la maggioranza la ottieni con 158 voti.
Se al senato sono presenti 280 senatori la maggioranza la ottieni con 141 senatori.
Ma se sono presenti meno di 158 senatori manca il numero legale e la votazione non può essere fatta.
P.s. Coniglio il regolamento parlamentare è stato modificato a fine anni 90...l'anno esatto non lo ricordo.
da giubi_pd » mer feb 27, 2013 19:02 pm
da coniglio » mer feb 27, 2013 19:04 pm
Payns ha scritto:Paolo Carta e Coniglio. Nell'ipotesi che fate non si raggiunge il numero legale.
da paolocar88 » mer feb 27, 2013 19:04 pm
Inviato: Mer Feb 27, 2013 17:38 pm
da Sbob » mer feb 27, 2013 19:08 pm
coniglio ha scritto:Payns ha scritto:Paolo Carta e Coniglio. Nell'ipotesi che fate non si raggiunge il numero legale.
se basta come detto, applicando il 64 comma terzo, la maggioranza semplice e il M5S esce dall'aula, facendo i conti, con i voti dei Montiani ce la potrebbero fare.
da coniglio » mer feb 27, 2013 19:09 pm
paolocar88 ha scritto:@coniglio: anche io nella pagina prima l'avevo scritto!Inviato: Mer Feb 27, 2013 17:38 pm
da PIEDENERO » mer feb 27, 2013 19:10 pm
da pesa » mer feb 27, 2013 19:16 pm
giorgiolx ha scritto:"i voti si contano, non si pesano. Il voto del piastrellista è esattamente uguale al voto del regista alternativo e della giornalista accigliata.
intigno: e se fosse questo il paradigma da cambiare?"
seguendo il filo dell'articolo e quanto hai scritto qui sopra...avevo inteso che
il paradigma da cambiare era quello del peso del voto del piastrellista e il peso del voto del regista alternativo e della giornalista accigliata
da Payns » mer feb 27, 2013 19:16 pm
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