da oppilifitrof » gio feb 14, 2013 20:08 pm
Grundal lo scalatore di Max Demichela
Grundal era malvagio, orinava e defecava nei bivacchi, tagliava le gomme alle auto sotto i rifugi, rompeva chiodi e appigli sulle vie classiche e soprattutto non percepiva nulla da nessuna parte; calpestava, dragava la roccia, aveva un unico scopo: dimostrare di essere il più forte. Ma diceva di essere buono.
Il riconoscimento della massima potenza gli avrebbe fruttato bestiali vantaggi che però a lui non interessavano: danari, gloria, spedizioni, ed infine la pedula gialla, quella per il settimo grado.
Avevamo sputato a lungo sulla bellezza della fede-alpe; avevamo vomitato per bene sulla fatica-lavoro; antagonismo, competizione: eresie, retaggi del passato, spettri tipici dei vili artificialisti teutoni e fascisti, noi nooo! Noi boni califorgnani di lontano ovest, amici di uomo, tutti amici, bona mariuana, bono chianti e spaghetti, tutti fratelli hippie; però quel cretino lì davanti messo tanti chiodi così, noi libera, grunt, superato tre ore di meno. Bianco bono, come Calanques. Sublimi valori merda, nobili fedi merda, lotta con? merda: noi ?percepiamo?. Il nonno credere di diventare migliore perché sé purificare con acciaio infuocato di gelo, sete, fatica; noi capito tutto, noi spirituali, diventare migliori con meditazione prosciutto, con percezione melone ed il selvaggio 4000 diviene casa accogliente e noi trovare lì ascesi arancione mistica, non quella antica, più buona la nostra, marca Zen Etichetta oro, autentic made China.
Grundal giunse alla calda parete di roccia, diedri di roccia solida e rossa lo portarono in alto, fessure vero incastro, impossibili placche di calcare grigio, estremo, Grundal salì, alla quarta lunghezza fu duramente impegnato da un delicato traverso; la fessura successiva, strapiombante e svasata, lo costrinse al volo come la gallina; chiodi e bestemmie lo portarono poi in cima. Invece il piccolo topo salì, salì alla ricerca di un cibo che non conosceva ancora; un ragno, dondolando dal filo, sorrise. Grundal giunse alla tetra e selvaggia colata di vetro, lunghe colonne gelide e lucenti scendevano dall?alto, attorno tetre cornici di roccia nerastra, ma ad osservarle bene comparivano splendide e microscopiche macchie variopinte, fiorilicheninsetti; ad un certo punto però le macchie cessarono, allora il severo uomo di ghiaccio guidò la mano di Grundal, il corvo sorrise più in alto.
Intanto, tutt?intorno, dementi si dicevano Cristo, Budda; ciarlatani che vendevano fumo beandosi degli sciocchi che lo comperavano e nutrendosi di fumo peggiore, ma a loro, i Siddharta, tutto era concesso; idioti spezzavano i bicchieri, torrenti di parole associate a caso, ruota di pavone sulla placca dorata, grande impresa, cretinismo di élite, consacrazione.
Alcuni salivano e basta.
Finalmente giunse la notizia, una lunga scalata orizzontale, difficilissima, su roccia putrida, brutta, e soprattutto sul mare più fetido ed invaso dai più laidi scarichi industriali e naturali della storia dell?inquinamento, questa volta nessuno avrebbe superato o anche solo seguito Grundal.
Ma non fu così, fu un lungo e splendido cammino sulla roccia bianca, vicino al mare azzurro, una lunga catena di passaggi facili e difficili, divertenti ed eleganti che si concluse senza religioni, con il piacere di una giornata di gioco.
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oppilifitrof il gio feb 14, 2013 20:37 pm, modificato 1 volta in totale.