da Clypeus » mer nov 01, 2006 14:59 pm
da alfaomega » mer nov 01, 2006 15:44 pm
Clypeus ha scritto:b) legna raccolta a Roma. Non avete idea di quanta se ne trovi: dalle potature degli alberi comunali, a quelle condominiali, fino alla grande quantità di legna che viene buttata sotto forma di vecchi mobili irrecuperabili o di pallet (le pedane dei carrelli elevatori). In questo modo oltre a riscaldarmi riduco anche (nelle proporzioni infinitesimali delle necessità del mio consumo) la quantità di immondizia che finisce nelle discariche.
da _Uli » mer nov 01, 2006 16:29 pm
Clypeus ha scritto:Uli, purtroppo viviamo in una società nella quale è assolutamente normale approfittarsi di qualsiasi situazione! Nell'ottica del mercato poi mi sembra che il costo del pellet vada a danneggiare anche gli stessi produttori di stufe: loro per primi avrebbero l'interesse che il prezzo del loro combustibile rimanga basso! E invece la strategia che seguono è prima di venderti la stufa rassicurandoti e poi sfruttandoti con prezzi assurdi
Clypeus ha scritto:La zona a cui faccio riferimento è quella della maremma laziale e toscana, con splendide campagne e boschi meravigliosi.
Preciso anche che quando parlo di raccogliere legna mi approvviggiono con due diverse modalità:
a) legna secca da ambiente naturale che però ostacoli il deflusso delle acque. Cioè non raccolgo legna secca che potrebbe ospitare micro-habitat animali o vegetali ma quella che finisce nei fossati o nelle vie di deflusso delle acque o che viene portata dal mare o dai fiumi.
b) legna raccolta a Roma. Non avete idea di quanta se ne trovi: dalle potature degli alberi comunali, a quelle condominiali, fino alla grande quantità di legna che viene buttata sotto forma di vecchi mobili irrecuperabili o di pallet (le pedane dei carrelli elevatori). In questo modo oltre a riscaldarmi riduco anche (nelle proporzioni infinitesimali delle necessità del mio consumo) la quantità di immondizia che finisce nelle discariche.
da Clypeus » mer nov 01, 2006 16:29 pm
da Clypeus » mer nov 01, 2006 16:38 pm
da giangi4 » mer nov 01, 2006 18:11 pm
da SteP » mer nov 01, 2006 19:48 pm
_Uli ha scritto:Te lo credo, quanto all' aumento del prezzo. Ma volevo dire che, siccome pellets diversamente dal gaz o dalla nafta, sono risorse che ricrescono (e grazie alle tempeste dell' ultimo decennio) ne e' abbastanza a nord delle Alpi, e' solo un monopolio di distribuzione e non di produzione/estrazione. Per cui, perche' non formare una cooperative di consumatori e ordinare pellets a grosse quantita' in Austria (dove costano meno della meta' prezzo consumente; quindi all' ingrosso ancora molto di meno).
da SteP » mer nov 01, 2006 19:55 pm
Keto da Barp ha scritto:trek2005 ha scritto:Keto da Barp ha scritto:di notte non ho seguito la discussione comunque ora o riletto....
parto da una cosa leggermente OT i mognoi...
come ben detto da trek sono la spina dorsale della pànocìa... e sinceramente non so la traduzione in italiano...
i mognoi se i mognoi e no se pol tradurli.....sa tu!!!!![]()
![]()
![]()
![]()
un ) no se usa "se" ma casomai "xe" (in venethìan) e comunque "ie" oppur "l'e" in Belumat!![]()
doi) mi no son venethìan![]()
![]()
e con quei no stame a me mìsià (traduzione da gnas a saioch .....no stà misiarme) ...
![]()
![]()
![]()
tré) ghe sarà pur calcheduni che parla al 'talian e che lo sa.... o me tochelo thercar tel intérnèt....
![]()
![]()
![]()
![]()
![]()
![]()
![]()
![]()
![]()
da SteP » mer nov 01, 2006 19:56 pm
Violet ha scritto:cacciare nella stufa un bel stiz di faggio non ha prezzo...
da _Uli » mer nov 01, 2006 20:45 pm
SteP ha scritto:Ormai l'interesse per il pellet è tale che stanno nascendo filiere di produzione: il legname proviene dall'utilizzo dei boschi naturali (in montagna) o di impianti a rapido accrescimento (in pianura). Raccolto viene cippato, essicato, triturato e quindi pellettizzato.
da SteP » mer nov 01, 2006 21:43 pm
_Uli ha scritto:Questo e' inesatto: Vengono utilizzato soprattutto i rimasugli nelle segherie, dei carpentieri, falegnami ecc. Non viene utilizzato - almeno non nella maggioranza - legna provvenendo dai boschi, direttamente.
Dall' altro canto: Non e' piu', dal punto di vista ecologico e anche funzionale, la piu' importanto cosa di "pulire" il bosco / sottobosco. Anzi, le scienze forestali moderne (e la biologia ecc.) concordono che un qualcosa di legno che lentamente marcia nei boschi produca piu' varieta' di flora e fauna. E quindi, a lungo termine e' piu' effettivo per la sussistenza.
da geko - luca » gio nov 02, 2006 0:38 am
SteP ha scritto:_Uli ha scritto:Questo e' inesatto: Vengono utilizzato soprattutto i rimasugli nelle segherie, dei carpentieri, falegnami ecc. Non viene utilizzato - almeno non nella maggioranza - legna provvenendo dai boschi, direttamente.
Dall' altro canto: Non e' piu', dal punto di vista ecologico e anche funzionale, la piu' importanto cosa di "pulire" il bosco / sottobosco. Anzi, le scienze forestali moderne (e la biologia ecc.) concordono che un qualcosa di legno che lentamente marcia nei boschi produca piu' varieta' di flora e fauna. E quindi, a lungo termine e' piu' effettivo per la sussistenza.
Specifico: come già scritto stanno nascendo filiere bosco-legna prodotto finito.
Il prodotto finito principale è il cippato, che costa meno nella produzione, e viene utilizzato in cogeneratori calore-energia elettrica in grandi impianti. Il cippato permette il caricamento automatico dei cogeneratori.
Per l'utenza privata, il cippato ha lo svantaggio di richiedere locali di stoccaggio e macchinari per il caricamento; quindi ci si orienta sulla pellettizzazione, ovvero il cippato viene essicato, ridotto in polvere, pressato. Il pellet ha quindi un costo di produzione maggiore, ma permette di essere caricato manualmente nella stufa o automaticamente con impianti semplificati. Per ora è ancora un "sottoprodotto" della filiera (o di segherie, vivai etc, come avevo scritto) ma la richiesta sempre più crescente fa supporre che nasceranno filiere dedicate per la sua produzione. Da noi, oggi, si fa già fatica a trovarlo perchè già venduto tutto, e costa 5,50 - 6,00 euro a sacco (15 kg).
Per la gestione del bosco, un bosco lasciato a sè stesso, a parte la pericolosità in termini idrogeologici e di incendi, permette sì una maggiore fauna di piccola taglia e media taglia. E il legname prodotto è di scarsa qualità.
Nei boschi poco gestiti spariscono però grandi ungulati, volpi, lepri e le catene ad essi legati.
Vero è che se fosse lasciato alla natura, i boschi sarebbero più o meno come li abbiamo oggi qui in Lombardia.
Ma il petrolio a 70 dollari al barile e il protocollo di Kyoto stanno facendo rivalutare la gestione del bosco per produrre l'energia che ci serve.
Ciao
SteP
da SteP » gio nov 02, 2006 1:03 am
geko - luca ha scritto:Dal punto di vista "etico", scusate, ma mi sembra una sciocchezza paralare di distruzione di boschi o di problemi di deforestazione in quanto brucio esclusivamente robinia che, in piemonte, è una specie non autoctona ed infestante che ostacola la crescita delle esssenze tipiche delle nostre aree.Inoltre il taglio del bosco ceduo è severamente regolamentato ed è un'attività che, se svolta con una certa professionalità, non è assolutamente dannosa per il terriotorio e grantisce ancora, rispetto ad altri settori dell'agricoltura, una certa fonte di reddito che è fondamentale per evitare il totale abbandono dell'agricoltura da parte dei giovani e le conseguenti problematiche di abbadono del territorio rurale ad esso legato.
da moebius » gio nov 02, 2006 2:00 am
da _Uli » gio nov 02, 2006 2:14 am
geko - luca ha scritto:scusate, ma mi sembra una sciocchezza paralare di distruzione di boschi o di problemi di deforestazione in quanto brucio esclusivamente robinia che, in piemonte, è una specie non autoctona ed infestante che ostacola la crescita delle esssenze tipiche delle nostre aree..
da _Uli » gio nov 02, 2006 2:23 am
SteP ha scritto:Se la gestione del bosco è attenta, non si hanno problemi di deforestazione o distruzione; anzi il bosco ne guadagna. I tagli, sia di ceduo che d'alto fusto, sono regolamentati ovunque, con leggi regionali relativamente simili.
Purtroppo la gente è talmente abituata a vedere i boschi ad uno stato semi-selvatico, che appena vede un taglio di utilizzo in bosco chiama spesso il cfs o le guardie ecologiche perchè pensa stiano distruggendo tutto.
da _Uli » gio nov 02, 2006 2:28 am
moebius ha scritto:mio cugino (in scozia) ha una società che progetta e installa impianti di riscaldamento a pellets e mi diceva che da loro sono molto convenienti e che ovviamente non c'era stata la scalata dei prezzi come da noi.. è possibile che dobbiamo essere sempre i più furbi?
da SteP » gio nov 02, 2006 2:36 am
_Uli ha scritto:In Isvizzera il prezzo pellets e' a ca. 270 sfr a tonnellata (= 185 EUR a 1.000 kg). Prezzo con posa inclusa.
da _Uli » gio nov 02, 2006 2:54 am
SteP ha scritto:_Uli ha scritto:In Isvizzera il prezzo pellets e' a ca. 270 sfr a tonnellata (= 185 EUR a 1.000 kg). Prezzo con posa inclusa.
Informazione, per favore: il prezzo è comprensivo di una imposta tipo la nostra IVA o è esentato? Se c'è una imposta, sai dirmi quant'è in percentuale?
Grazie.
Ciao
Ste
PS: non discutevo "contro" nessuno. Se ho dato questa impressione me ne scuso.
Il Forum è uno spazio dincontro virtuale, aperto a tutti, che consente la circolazione e gli scambi di opinioni, idee, informazioni, esperienze sul mondo della montagna, dellalpinismo, dellarrampicata e dellescursionismo.
La deliberata inosservanza di quanto riportato nel REGOLAMENTO comporterà l'immediato bannaggio (cancellazione) dal forum, a discrezione degli amministratori del forum. Sarà esclusivo ed insindacabile compito degli amministratori stabilire quando questi limiti vengano oltrepassati ed intervenire di conseguenza.