psicologia analogica

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Messaggioda smilzo » lun ott 30, 2006 2:18 am

Carlo78 ha scritto:Ma tu Smilzo, se posso fare la domandona indiscreta ( e accetto la risposta "'na carrellata di ... tua") vivi un tranfert con un qualche associato? :mrgreen:


Oh santocielo...

MMMMh. Vediamo vediamo vediamo.

Mi tocca dare una risposta intelligente.

Beh, "transfert" lo scomoderei solo nell'ambito di un setting, che non svolgo (anche se forse ne avrei bisogno). Per il resto... Direi di no. Ho un ordinario, che è stato pure il mio maestro, che ovviamente è un Padre scomodo, che avrei dovuto far fuori (simbolicamente, certo!) da molto tempo. Però non direi propio transfert.

A volte ho delle botte di controtransfert per alcune studentesse :lol: :lol:
Chi troppo bara nulla stringe.
(F.A.)
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Messaggioda sax » lun ott 30, 2006 2:21 am

Eppure le cose sono piu' semplici di quanto crediamo! 8)



molto semplici!


E' l'uomo (e soprattutto la donna)


che tendono a renderle complicate! :lol:
MEJO PUZZA? DE VI? CHE D?OLIO SANTO!

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Messaggioda quchibu » lun ott 30, 2006 13:20 pm

sax ha scritto:Eppure le cose sono piu' semplici di quanto crediamo! 8)
molto semplici!
E' l'uomo (e soprattutto la donna)
che tendono a renderle complicate! :lol:


Scusa Sigmund non ti avevo riconosciuto.
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Messaggioda ascur » lun ott 30, 2006 18:42 pm

Trovo molto interessanti gli studi di Goleman

vedi un po' http://www.psicolab.net/index.asp?pid=i ... &arid=1979

Quki e smilzo cosa ne pensate?
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Messaggioda quchibu » lun ott 30, 2006 18:47 pm

Mi incuriosisce questo concetto:

Per esempio, un genitore che non riesca ad empatizzare con una particolare gamma di emozioni del bambino, come la rabbia o la paura, e che tenti di scoraggiarne la loro manifestazione, produce un apprendimento evitante nel figlio il quale eviterà di esprimere quelle emozioni e, col tempo, potrebbe anche smettere di provarle.
In questo modo presumibilmente molte emozioni cominciano ad essere cancellate dal repertorio delle relazioni intime.


e sono particolarmente d'accordo con questo:

Questo non significa che non si possa riparare a un carente sviluppo di intelligenza emotiva; nelle cosiddette relazioni ?riparative?, con gli amici, i partner o, con lo psicoterapeuta, il modo di relazionarsi dell?individuo viene continuamente rimodellato; uno squilibrio insorto a un certo punto della vita può essere corretto più tardi, in un processo continuo che dura tutta la vita.


Ovvio che per avere un'idea più seria occorrerebbe leggere questi saggi.
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Messaggioda quchibu » lun ott 30, 2006 18:50 pm

epperò avevo trovato anche particolarmente interessante questa pagina sul sito che avevo comunicato ieri sera

http://www.emotivia.it/avere_o_essere.htm

però, per quanto abbia cercato online non sono riuscito ad andare oltre la sensazione che magari chi ha elaborato queste teorie sia anche uno studioso serio, ma che alcuni suoi "seguaci" perlomeno quelli che si pubblicizzano online siano dei veri cialtroni.
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Messaggioda lunatica » lun ott 30, 2006 20:43 pm

quchibu ha scritto:Mi incuriosisce questo concetto:

Per esempio, un genitore che non riesca ad empatizzare con una particolare gamma di emozioni del bambino, come la rabbia o la paura, e che tenti di scoraggiarne la loro manifestazione, produce un apprendimento evitante nel figlio il quale eviterà di esprimere quelle emozioni e, col tempo, potrebbe anche smettere di provarle.
In questo modo presumibilmente molte emozioni cominciano ad essere cancellate dal repertorio delle relazioni intime.


e sono particolarmente d'accordo con questo:

Questo non significa che non si possa riparare a un carente sviluppo di intelligenza emotiva; nelle cosiddette relazioni ?riparative?, con gli amici, i partner o, con lo psicoterapeuta, il modo di relazionarsi dell?individuo viene continuamente rimodellato; uno squilibrio insorto a un certo punto della vita può essere corretto più tardi, in un processo continuo che dura tutta la vita.



Anche queste citazioni sono tratte da quel sito di "psicologia analogica"?
Mi sembra che ricalchino, con altra terminologia, le classiche teorie freudiane. Ossia, sintetizzandole in maniera grossolana: le pulsioni inibite dal nostro SuperIo (il condizionamento morale superiore; in questo caso le aspettative dei genitori) non vengono cancellate dalla gamma delle emozioni, ma vengono piuttosto rimosse e confinate nelle zone più in ombra del inconscio.
Un po' come nascondere la polvere sotto al tappeto, insomma.
Le emozioni non più manifeste continuano però ad essere sentite, ed in maniera tanto più conflittuale quanto l'io-conscio (l'Io) dissente da quello inconscio (l'Es). Compito di una psicanalisi di tipo freudiano è portare alla luce queste pulsioni che si (e ci) agitano sommerse; e il riconoscerle è già quasi accettarle.
A parte per i lunghi tempi richiesti: esistono altri motivi per non scegliere un approccio psicoanalitico "classico"?
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Messaggioda quchibu » lun ott 30, 2006 20:59 pm

lunatica ha scritto:A parte per i lunghi tempi richiesti: esistono altri motivi per non scegliere un approccio psicoanalitico "classico"?


Penso che esistano molti figli della stessa madre.
Poco distinguibili fra loro agli occhi di un profano.

E' che anni addietro avevo letto "Avere o Essere" di Fromm e devo dire, non mi aveva entusiasmato.
Seguendo un mio filo di pensiero, mi è venuta voglia di vedere dopo anni cosa ne fosse rimasto e cercando su google ho iniziato a leggere in maniera random quello che capitava.

Sono arrivato sulla pagina segnalata sopra e mi è sembrata rappresentasse un superamento o un approfondimento dei concetti di Fromm.
Ho dato un'occhiata al sito cercando un approfondimento, magari tramite indicazioni di testi o rimandi a qualche pubblicazione. Ma non l'ho trovata.
Anzi ho trovato solo evidenti ciarlatani.

Allora ho chiesto.

Perchè trovare solo ciarlatani su google, vuol dire semplicemente che solo i ciarlatani sono indicizzati.

Non ho nulla contro l'approccio psicanalitico classico, anche perchè non sono personalmente in grado di confutarlo.

Certo però è che di scuole ce ne sono parecchie e la deriva verso la cialtronaggine in questo campo mi sembra usuale.
Specie da quando la psicologia si è sposata con il "successo sociale" e le "tecniche di marketing" ecc ecc
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Messaggioda lunatica » lun ott 30, 2006 21:25 pm

quchibu ha scritto:Specie da quando la psicologia si è sposata con il "successo sociale" e le "tecniche di marketing" ecc ecc


Hai mai fatto una passeggiata nel "reparto psichiatrico" di una libreria (generalmente accanto al bricolage, allo sport e agli animali)?
"Fai emergere la forza che è in te!" o "Un microchip naturale: scopri a quale Tipo umano appartieni tu, a quale il tuo partner, a quale i tuoi nemici" sono tra i titoli migliori... Ma evidentemente c'è qualcuno che li compra.
"Amo le mie ore d'allucinazione e...
Anche le mie ore di randagio, d'immaginario
perseguitato in esodo verso una terra
promessa"
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Messaggioda ascur » lun ott 30, 2006 21:36 pm

quchibu ha scritto:Specie da quando la psicologia si è sposata con il "successo sociale" e le "tecniche di marketing" ecc ecc


L?argomento mi ha incuriosito http://www.cidcnv.org/e_comm/prodotti.a ... atalogID=6
Non metto in dubbio la serietà dello studioso di questa disciplina ma, così, ?a pelle? (a proposito di percezioni) non convince anche me. Oltre al business dei corsi, qui, è all?oggetto verso la quale questa psicologia è orientata che non mi convince: la soddisfazione e la ricerca spasmodica del successo e del potere (inevitabile, dati i modelli di riferimento che ci ritroviamo?).
Non voglio dare giudizi?dipende dai bisogni che uno ha?ma, il tutto mi lascia perplessa.
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Messaggioda quchibu » lun ott 30, 2006 21:57 pm

ascur ha scritto:
quchibu ha scritto:Specie da quando la psicologia si è sposata con il "successo sociale" e le "tecniche di marketing" ecc ecc


L?argomento mi ha incuriosito http://www.cidcnv.org/e_comm/prodotti.a ... atalogID=6
Non metto in dubbio la serietà dello studioso di questa disciplina ma, così, ?a pelle? (a proposito di percezioni) non convince anche me. Oltre al business dei corsi, qui, è all?oggetto verso la quale questa psicologia è orientata che non mi convince: la soddisfazione e la ricerca spasmodica del successo e del potere (inevitabile, dati i modelli di riferimento che ci ritroviamo?).
Non voglio dare giudizi?dipende dai bisogni che uno ha?ma, il tutto mi lascia perplessa.


è a partire da questo che parlo di ciarlataneria

poco dissimili dai maghi otelma o dai cartomanti
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Messaggioda [ZANNA] » sab nov 04, 2006 19:16 pm

quchibu ha scritto:Qualcuno ne sa qualcosa?


Da un'occhiata superficiale al sito direi che fa tanto Benemeglio. Che dovrebbe stare dalle tue parti, se non ha cambiato zona.

ZannA
ma prima che l'ora sia venuta...
guai a chi separa gli amanti.
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