quchibu ha scritto:scusate,
ma continuiamo a discutere senza sapere nulla di questa via.
Lunghezza più dura 6c.
Lunghezza della via 2000 metri.
Quota.
Bene. Questi sono gli elementi che si hanno a disposizione.
In effetti, la questione dei chiodi messi, per come la vedo io, è un'informazione che anch'essa, decontestualizzata ha ben poco valore.
In questa "descrizione" o in quella aggiunta "brevi manu" da Luca, ci può star tutto, ma proprio tutto.
La grande realizzazione e la grande ciofeca.
Ora se vogliamo, sulla fiducia perchè sono inglesi, come sembra fare Pierluigi, pensare a chissà quale undestatement si celi dietro la scarna descrizione, liberi di farlo.
Ma potrebbe anche essere il contrario.
Sia chiaro, io non dico che sia il contrario. Dico solo che non ci sono elementi.
Quando ci saranno, se ci saranno, uno potrà togliersi il cappello.
Per quanto mi riguarda, a prescindere, dico: e sticazzi che sono inglesi!
E dire che sovente mi stanno anche sulle palle

Ma è un fatto che sono gli "inventori" ufficiali dell'alpinismo ed hanno una maniera, nel descrivere le loro azioni verticali, che apprezzo molto.
Entrando più nello specifico condivido che sono necessari ulteriori dettagli prima di togliersi il cappello. Loro stessi non presentano la salita come la soluzione all'ultimo problema dell'alpinismo. La loro breve descrizione mi ha fatto però riflettere e ricordare alcune cose; ecco perchè ho sottolineato la frase riguardante il tiro chiave e la sua difficoltà.
Il mio voleva essere un discorso più generale. Sovente vengono sparacchiati numeri e gradi come se fossero le candeline sulla torta di un novantenne. Per contro i sopracitati non fanno i banfoni.
Insomma mi sono tornate in mente le frasi di Giordani e/o quelle di Pierre Verri; tutto quì.
"Non m'importa la grana. Non m'importano le necessità della vita. M'importa solo quando mi provocano. Mi importa arrampicare, punto."