da La Stampa del 12 Settembre 2006
AMBIENTE - LA RICHIESTA DEL GRUPPO WWF VALLE D?AOSTA
«No alla caccia di domenica. E? un danno per il turismo»
AOSTA
Da domenica nei boschi della Valle d?Aosta riecheggiano gli spari dei cacciatori (nel mirino, per ora, solo camosci e caprioli) e con l?apertura della stagione venatoria tornano a farsi sentire anche gli ambientalisti del Wwf. «Siamo soddisfatti - dicono - per la decisione di non anticipare l?inizio degli abbattimenti alla prima domenica di settembre». Positiva, per gli animalisti, anche la decisione di autorizzare la caccia al cervo solo da metà ottobre. I complimenti alle autorità finiscono qui, perché secondo il Wwf di cose che non vanno bene ce ne sono almeno quattro e riguardanotempi, luoghi e animali cacciati.
«La stagione dovrebbe iniziare sempre dopo la terza domenica di settembre» dice Nicola Castiglioni, responsabile del gruppo locale del Wwf, perché la Valle in questo mese è ancora presa di mira dai turisti: «La caccia può rappresentare un serio rischio per l?immagine e l?attrattiva della regione». E per difendere il turismo «è necessario vietare la caccia di domenica» quando «cittadini e turisti dovrebbero potersi muovere senza pericolo in campagna e nei boschi».
Gli animalisti sono contenti per il divieto di caccia alla pernice bianca nella Val Ferret e nella zona del Monte Rosa (zone di protezione speciale) ma chiedono che a essere protetti siano anche altri animali: «La coturnice e il gallo forcello, specie che sono a rischio di eccessiva rarefazione». Il Wwf chiede che ne sia vietata la caccia nelle zone di protezione speciale.
«E? opportuno - continua Castiglioni - procedere alla sospensione della caccia nelle zone colpite da incendi e frane alluvionali. Calamità naturali possono portare gli animali allo stremo. Per consentire loro una graduale ripresa è indispensabile sospendere la caccia in tutte le sue forme nelle zone colpite dai disastri, autorizzando solo interventi di controllo nel caso dei danni alle colture agricole» e anche in questo caso secondo il Wwf «sono da privilegiare interventi di prevenzione ecologici e non cruenti».
Risposta da La Stampa del 13 Settembre 2006
POLEMICA LA REPLICA ALLE ACCUSE DEGLI ANIMALISTI SUI DANNI AL TURISMO
«Mai incontrato i turisti nelle domeniche di caccia»
AOSTA
Caccia e turismo non vanno a braccetto. Lo sostengono gli animalisti del gruppo Wwf della Valle d?Aosta, sottolineando l?urgenza di sospendere l?attività venatoria la domenica «giorno in cui residenti e turisti si spostano sul territorio regionale». All?appello degli animalisti si sono aggiunti anche gli iscritti di Legambiente. Alcuni di loro hanno voluto essere presenti, domenica, all?apertura della caccia a camoscio e capriolo. «Sopra La Salle, nell?ultima escursione di stagione - dice Giampaolo Fedi del Comitato interregionale Piemonte/Valle d?Aosta - abbiamo incrociato dei cacciatori. Noi conosciamo questo fenomeno, ma il turista no. Sarebbe ragionevole che gli amministratori regionali riservassero a questo problema maggiore attenzione». Fedi parla di «danno di immagine turistica» senza, peraltro, proporre alternative. «Non si tratta - dice - di modificare il giorno di silenzio venatorio spostandolo la domenica. Si deve cancellare dal calendario la caccia di domenica a settembre, mese in cui l?afflusso turistico è ancora nel pieno. Ritengo, poi, che non debba essere riaperta neppure nei mesi primaverili, periodo di frequenti gite scolastiche e dei primi villeggianti del periodo di Pasqua». In questa estenuante tenzone verbale, si intrecciano quesiti spesso irrisolti. «Conviene alla Regione continuare a permettere la convivenza tra le attività venatoria e turistica?», chiede il rappresentante di Legambiente regionale.
Risponde Alessandro Durand presidente del Comitato Regionale Caccia: «Vado a caccia da 25 anni e non ho mai incontrato turisti o escursionisti casuali. E? pressochè impossibile visto che il cacciatore ha orari molto diversi da chi è in vacanza o va in passeggiata. All?alba o a notte fonda, quando si decide di appostarci, ci incontriamo soltanto fra di noi». E ancora: «I turisti vanno nelle zone protette dove, però, non vanno i cacciatori. Non vedo, quindi, né il problema, né il pericolo».
Viene riproposto il confronto per trovare un punto convergente che soddisfi le esigenze di entrambi. Il «vis à vis» è sempre rispettato all?atto della redazione del calendario venatorio. Fra gli obiettivi raggiunti dagli ambientalisti, accettati senza batter ciglio dai cacciatori, c?è la sospensione della caccia al cervo, a dicembre, nella zona di Etroubles, per la presenza di impianti sciistici. «Anziché il 17 viene chiusa il 4 - dice Durand - a dimostrazione della nostra considerazione per l?aspetto turistico della Valle». E conclude: «Rinnovo l?invito a parlarne di persona. Sono certo che riusciremo a chiarire i punti oscuri sollevati dagli ambientalisti».
Commento:
Comunque i cacciatori li abbiamo incontrati eccome! Quelli che abbiamo visto erano appostati con fucile e super mega canocchiale, entrambi montati su treppiede. Siamo rimasti per almeno due ore seduti a circa 100 metri di distanza da loro, intorno ad un laghetto meta della nostra escursione, periodo durante il quale non hanno sparato ma penso solo perchè nel mirino non è entrato nulla di interessante.
Veramente curiosa poi l'affermazione (ma magari è stata riportata male dalla giornalista) del cacciatore appostato a notte fonda, dato che la legge vieta di sparare con il buio: forse che quando arriva l'alba non sparano per non offendere la sensibilità dei turisti? In ogni caso durante la giornata abbiamo anche sentito numerosi spari...
Ad ognuno le proprie sensibilità, ma sapere che si spara mentre io sono dentro un bosco non è e non sarà mai una cosa piacevole.
Segnalo poi un bel sito con le statistiche del caso.
http://www.abolizionecaccia.it/Site/App ... FDCSMI.htm