da Maurizio » ven set 08, 2006 18:15 pm
da paolo s4 » ven set 08, 2006 18:32 pm
da Payns » ven set 08, 2006 19:23 pm
cialtrone ha scritto:...la storia, se esiste, passa da eventi, a tratti occasionali, a tratti assolutamente inconcepiti dagli stessi attori, che poi, con gli occhi di sconosciuti, divengono marmorei....
Maurizio ha scritto:Mi dà quasi fastidio tutto sto can-can intorno alle solitarie......Mi sono imposto di leggere Solitari di Fabio Palma ma, devo ammettere, a fatica, mi spiace per lui che ha fatto un gran lavoro a raggruppare tutta questa gente un po' svitata. Secondo me c'è troppo edonismo, inotorno a questo argomento
da Maurizio » ven set 08, 2006 19:37 pm
paolo s4 ha scritto:a proposito di solitari & audacia...
Maurizio, conosci un certo Sergio Savio?
Nel Cuneese ha fatto grandi cose, ma non ha mai cercato la notorietà...
Mi hanno parlato di alcune sue solitarie da brivido nel gruppo
Castello-Provenzale...
da paolo s4 » ven set 08, 2006 19:53 pm
da alberto60 » lun set 11, 2006 12:16 pm
Maurizio ha scritto:Mah, cialtrone...bella domanda!
Direi che è una questione di etichette, a me non sembra di essere cambiato poi così tanto da questo punto di vista. In tutti questi anni ho continuato a fare alpinismo esplorativo, ad aprire vie senza spit, a volte anche in stile clean (senza chiodi, solo protezioni veloci) e a vista. Ma questo non interessa nessuno, tutti mi ricordano sempre e solo per le falesie in Sardegna. E sarebbe così anche se domani facessi il Capitan slegato.
Ma altrettanto si potrebbe dire dei miei colleghi. Motto è un eccellente alpinista, anche nel cuore, ma è ricordato per le sue vie seriali: uno pensa a Motto e pensa subito al Triolet, etc...come se lui nella sua vita abbia fatto solo quello. Ma non è vero affatto. Larcher idem, ha la sua bella etichetta, ma nella realtà è più alpinista di tanti altri suoi colleghi, che magari inorridiscono alla parola spit. Ha fatto solitarie slegato anche lui per tutte le dolomiti, che non ha mai comunicato. Ma a che serve? Sarà sempre quello di Hotel Supramonte e della Larcher Vigiani, cioè uno spittatore di montagne.
Voglio dire, la realtà è molto più complessa e, se si guarda al di là delle mistificazioni e delle etichette, si potrebbero avere molte sorprese. Solo che nessuno va al di là, cerca di conoscere le persone prima di darne un giudizio. Per questo molti commenti e sentenze che si leggono sul forum fanno ridere (o piangere), perchè a volte chi ha un immagine linda di alpinista puro e duro tale non è affatto, anzi molto spesso è il contrario. E viceversa.
Volevo solo aggiungere, sempre sul tema solitarie, che come noi erano centinaia gli arrampicatori che facevano solitarie e che andavano con lo spirito che raccontavo. Molti sono ancora dei perfetti sconosciuti e secondo me è bello che così rimangano. Io mi riferivo alla sola realtà della Valle dell'Orco dei primi anni 80, se prendiamo le Alpi intere immagina quanti hanno fatto le cose che ho fatto io ed hanno vissuto le stesse emozioni!
ciao
Maurizio
da supergiovane » lun set 11, 2006 13:00 pm
da cialtrone » lun set 11, 2006 13:24 pm
Payns ha scritto:L'impressione è che oggi, a differenza del passato, la storia si scolpisce sul marmo dei media.
E spesso vince il miglior comunicatore.
Payns ha scritto:Ma non vedo un nesso fra le sue solitarie in Piantonetto e nella valle dell'Orco e, per citare il cambiamento di percorso citato da cialtrone, le vie che ha aperto sul Gran Carro. Secondo me ha fatto entrambe le cose perchè in quei momenti aveva pulsioni diverse.
da Maurizio » lun set 11, 2006 14:38 pm
da alberto60 » mar set 12, 2006 13:01 pm
Maurizio ha scritto:grazie Cialtrone, a parte ciò che scrivi, esagerato naturalmente, non mi sembra di essere così modesto...solo che magari in mezzo ai falsi-modesti faccio una bella figura: lol:![]()
poi quella parola "larici" in quel punto è veramente un colpo da maestro, complimenti!
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Però sostanzialmente intervengo per ribattere ad Alberto. E' vero di Maestri etc...però insisto che noi non abbiamo avuto nessuna "svolta spittaiola". Questo è quello che si recepisce superficialmente, ma basterebbe ripetere una delle ultime vie che abbiamo aperto in montagna "per piacere" per rendersene conto. Le circostanze della vita mi hanno portato in Sardegna ed ho fatto quello che ho fatto, ma non sono cambiato nell'animo...anche se in fondo mi piace arrampicare e mi diverto anche su un sasso. Se ritornassi in Piemonte probabilmente farei solo vie trad, sarei molto più severo di una volta (con me stesso), il che dimostra che ho avuto un percorso "etico" esattamente inverso a quello che appare ai più. Si dice che lassù (in piemonte), in fondo, non ci sia più niente da fare, ma io le idee le avrei, eccome. Se invece mi trasferissi da un'altra parte magari farei altre cose, ma userei sempre il medesimo approccio, quelle che sono le mie idee, che spero di siano riflesse nelle mie vie, anche se apparentemente così eterogenee.
Probabilmente è vero, ho aperto tante cose inutili e nessuna così bella da essere ricordata. Però almeno ho un'attenuante: ogni cosa che ho fatto l'ho fatta con passione e non per inerzia o per moda passeggera, anche quando mi hanno pagato per aprire vie. Una volta Mirko Giorgi scrisse di me su Alp: "Non ha mai abbandonato lo stile tradizionale, non ha mai rinunciato al ruolo di promoter dell'arrampicata libera, non sopporta gli integralismi e fa sempre di testa sua". Ora Mirko mi conosceva appena, ma mi sconvolse come in tre righe avesse centrato in pieno il mio personaggio e condensato le mie idee. Peccato che si sia perso anche Mirko nei meandri della vita...un grande talento nello scrivere e un'acutezza non comune...ora più che mai lo rimpiango, anche se non ce lo vedrei in un forum...
ciao
Maurizio
da Maurizio » mar set 12, 2006 21:05 pm
da alberto60 » mer set 13, 2006 10:00 am
Maurizio ha scritto:vero, perchè non c'è bisogno di argomentare il perchè uno scali come si è sempre fatto in passato, se non in uno stile (secondo me) più puro, cioè quello clean... Tutti quanti sono d'accordo.
C'è però bisogno, o almeno sentiamo il bisogno, di spiegare "come" mettiamo gli spit, perchè secondo noi ci sono grande differenze tra gli apritori, e i più non recepiscono...come bene si legge nel topic sulla marmolada...poi quando si fa di ogni erba un fascio vengono i nervi a fior di pelle e bisogna veramente trattenersi per non battere sui tasti. Forse è sbagliato tentare di spiegare uno stile, ancor più se a farlo è l'autore delle sue vie. Ma quando ti piovono addosso le critiche è difficile restare in silenzio, cerchi di giustificarti, quanto meno di spiegare le tue ragioni. Per il resto siamo tutta gente appassionata di montagna, che si commuove per un tramonto in riva ad un lago, esattamente come te e questa dovrebbe essere una grande cosa che ci unisce, più che dividerci
e con questo messaggio di pace, ti saluto![]()
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Maurizio
da alberto60 » gio set 14, 2006 17:33 pm
supergiovane ha scritto:Entro nell'argomento solo per confermare la bellezza della via, in particoalre degli ultimi 2 tiri sullo scudo rosso.
Anche noi abbiamo attaccato a sinistra di Conto Fino a Zero, facendo poi una variante (una delle tante che ci sono lì...) per arrivare alla rampa sotto lo scudo.
Sul tiro duro c'erano dei chiodi un po' mobili che mi hanno spinto a non azzardare la libera. Complimenti ad alberto60 e compagni!
In quel settore però, secondo me, merita di più Conto Fino a Zero per l'eleganza della scalata.
da supergiovane » gio set 14, 2006 18:21 pm
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