Torno sull'argomento sperando di non essere troppo noioso, ma la tua trasformazione di energia cinetica in energia termica che brucia la corda che quindi si rompe non mi convinceva per nulla e ho approfondito la cosa.
Abbiamo una situazione limite in cui la corda si incastra e si blocca mentre l'alpinista vola nel vuoto.Il rapporto tra l'altezza del volo e la lunghezza di corda tra il malcapitato e il punto in cui è bloccata è nettamente superiore a 2. Ad esempio un volo di 20 m e un tratto di corda di 4 m, fattore di caduta 5.
Durante i 20 m di volo il tizio, 80 kg, cade sempre più veloce per effetto della forza di gravità e quando la corda entra in tensione la sua velocità è di circa 70 km/h. Non male vero?
La sua energia cinetica è di circa 16000 J. Se la corda e l'imbrago fossero completamente indeformabili (nessun materiale lo è), l'alpinista passerebbe istantaneamente da 70 km/h a 0 km/h, con una decelerazione infinita ed esploderebbe

. E' più o meno quello che succede schiantandosi al suolo (generalmente poco deformabile se di roccia...

).
Le corde sono costruite per reagire elasticamente in modo che la decelerazione sia contenuta entro i 15g per 80 kg a fattore 2, cioè la corda si deforma elasticamente e riduce la forza d'arresto che si esercita sul corpo per farlo tornare a velocità 0.
La
deformazione elastica (propria di tutti i materiali, compresi metalli e cristalli) è reversibile: esauritasi la forza che l'ha causata il materiale ritorna allo stato originario (non è mai del tutto vero, infatti dopo ogni caduta la deformabilità elastica della corda diminuisce sempre).
Nel caso sfigato suddetto si supera abbondatemente la capacità di deformazione elastica del materiale con cui è fatta la corda e si passa alla deformazione plastica, irreversibile. Se la forza d'arresto che si applica per ridurre a 0 la velocità è come nel caso sopra, superiore al carico di rottura della corda (24 KN per una singola), la corda si rompe.
Perchè? Perchè la
deformazione plastica agisce a livello molecolare e atomico,
rompendo in maniera irreversibile legami appunto tra atomi e molecole. E' proprio la rottura di questi legami che
emette altra energia, di tipo radiante. Quell'energia termica di cui parla sax. Che quindi è un effetto, e non la causa, dell'aver portato meccanicamente la corda oltre il limite della sua deformabilità elastica.
La corda fonde perchè si è rotta, non si rompe perchè si è fusa.
Alla fine il risultato non cambia, ok, però passatemela, è una questione di principio: è venuto prima l'uovo o la gallina?
Sax... energia cinetica che diventa energia termica hai detto tu... una cazzata!
Poi si aggiungono tanti fattori: la corda è bloccata completamente o scorre nell'incastro? L'incastro ha bordo tagliente? la corda ha già subito traumi? quanto è consumata? ecc ecc
Scusate, a molti sembrerà una sega, ma una volta avevo un debole per la fisica

. Sicuramente mi sono espresso in modo inappropriato ma vorrei che, a smentirmi magari fosse un fisico o un chimico.