

ciao
P.
?Arrampicare in Belgio? Scherzi? Ma se quello è il paese più basso d?Europa?li chiamano Paesi Bassi per qualcosa, no??
Ecco, questa è la tipica reazione che ci si sente dire quando si accenna alla possibilità di scalare anche lì dove il nostro ?sudeuropa-centrismo? non ci fa vedere oltre Finale, Arco, Ceuse e El Chorro.
Il Belgio, se morfologicamente a Nord è effettivamente piatto, a Sud regala paesaggi collinari verdissimi e vasti, fiumi, cittadine affascinanti?e falesie.
A questo punto la seconda reazione è.?ah, beh, saranno quattro sassi buttati la a caso?.
E invece no...strano vero?
Ok, non stiamo parlando di un paradiso alla Kalymnos o alla Sperlonga ma di un?alternativa interessante alle solite mete se si vuole combinare un viaggio turistico-cultural-scalatorio, se si vuole provare in loco la famosa birra e lo Stoemp (tipico e gustosissimo piatto locale) o se ci si trova a dover passare un periodo di lavoro o studio in landa belga.
Il Sud del paese ha una ventina di ?sites d?escalade? sparsi a Sud di Bruxelles, per lo più concentrati nella zona di Namur (cittadina industriale a 30 minuti di macchina dal centro di Bruxelles). Abbiamo scelto di descrivervi tre di questi, i migliori secondo il nostro punto di vista, per comodità, scelta d?itinerari e qualità: Freyr, Awirs e Beez.
Meteo e periodo ideale: il Belgio non è propriamente conosciuto come paese a rischio siccità?ma spesso tra la primavera e l?autunno ci sono belle giornate di sole e le condizioni si rivelano ottime per scalare, in estate le pareti a sud possono esser molto calde e in inverno la pioggia e il freddo fanno preferire una delle tante (una decina solo a Bruxelles, circa settanta in tutto il Belgio) palestre indoor. In primavera-estate si può godere della luce del sole fino alle 22, 22.30 con splendide brezzoline che invitano a star fuori fino a tardi.
Roccia: Calcare-Dolomia.
La chiodatura è ottima a fittoni resinati praticamente ovunque, spesso più distanziata rispetto ai nuovi canoni Italo-Franco-Spagnoli e richiede la conoscenza della tecnica della moulinette per la calata in quanto quasi mai ci sono le catene al top di un tiro. Alcune vie (specificate nelle guida) sono ?engagèe? e posso essere utili un paio di nuts o friends, idem dicasi per le classiche.
I gradi?bisogna proprio parlarne? Beh, leggendo cosa dice la bella guida riguardo questo importante e discusso parametro si scopre che: ?le quotazioni sono basate sul sistema francese?ma spesso rivisto alla belga?dunque più severe..? ed è vero.
Raggiungere il Belgio è estremamente semplice e spesso economico. Ovviamente i mezzi sono l?auto (contare una media di 1000 km dal Nord Italia) o l?aereo. Quest?ultima soluzione (abbinata al noleggio di un?auto o ad un contatto in zona) è forse la preferibile. Con le compagnie aeree Ryanair e Virgin è facile, infatti, trovare prezzi molto vantaggiosi dall?Italia a Bruxelles.
Internet: I siti internet consultabili per ogni tipo d?informazioni riguardo all?arrampicata in Belgio sia indoor che outdoor sono: http://www.belclimb.nete http://www.grimpe.be.
FREYR.
? Freyr est le Dieu de la productivité, de la prospérité, de la paix et le dispensateur de la lumière, du soleil et de la pluie dans la mythologie scandinave. Son rôle est d?éveiller la terre après le long sommeil de l?hiver??( F. è il Dio della produttività e della prosperità, della pace e dispensatore di luce, sole e pioggia secondo la mitologia scandinava. Il suo ruolo è di risvegliare la terra dopo il sonno dell?inverno?), e come il Dio al quale la minuscola cittadina e la falesia deve il suo nome, anche le ?rochers du Freyr? risvegliano i climber dopo l?inverno nordeuropeo.
La più importante e conosciuta falesia Belga si divide in 16 settori per un totale di circa 800 monotiri più alcune vie di più lunghezze sportive e altre classiche..pareti, strapiombi, diedri, pilastri e creste (spesso percorse da bei itinerari classici) regalano un pizzico di sapore alpino in pieno Belgio. Sono ampiamente rappresentate tutte le difficoltà, dal 2° al 8C con prevalenza dei gradi medi, le vie classiche e facili sono piuttosto unte.
Una curiosità: lungo la parete principale corre la via di più lunghezze più lunga del Belgio: ?La Trans-Freyrienne? di 450 mt, classificata ED (6b/A2) si snoda per la maggior parte in traverso, collegando, con alcune doppie, vari settori della parete fino a sbucare in cima al settore ?Pape? Nord, passando per la parete Sud-est, sud e ovest del settore ?al Legne?.
I settori presentati sono forse i più rappresentativi: le placche di ?5 Anes? e della ?Face sud? di ?la Pape? e gli strapiombi di ?la Jeunnesse? (questo settore conosciuto per le partenze spesso ?difficili?...).
La roccia è un calcare stratificato: avaro d?appigli, tecnico, appena verticale e molto solido dove grigio; strapiombante appigliato e leggermente più fragile dove è arancione o marrone.
Materiale: Corda da 70 metri e una quindicina di rinvii sono consigliabili, i tiri spesso sono lunghi dunque meglio partire preparati?
Come arrivarci? Da Bruxelles con l?autostrada (gratuita) E411 direzione Luxembourg fino all?uscita 20 verso Dinant. Dal centro del paese a sinistra lungo la statale N95 fino al caratteristico ristorante ?Chamonix? dove si parcheggia, si beve una birra e si scende alle falesie lungo uno dei sentieri che conducono dalla strada alla riva della Mosa. Da Bruxelles un?ora e mezza circa (discesa compresa).
Logistica: un campeggio gratuito di proprietà del Club Alpino Belga si trova più o meno a 300 metri dal parcheggio della falesia, è gratis ma bisogna montare la tenda al tramonto e levarla la mattina presto?, a Dinant e dintorni ci sono diversi alberghi dai 75 ? in giù per notte.
Bibliografia: molto ben fatta e completa è la guida ?Freyr? di Marc Bott e Pierre Masschelein acquistabile presso il ristorante Chamonix. E? scritta in tre lingue: Francese, Olandese e Inglese.
AWIRS.
Seconda falesia per importanza e frequentazione, Awirs offre due facce totalmente diverse. Un lato solare, ampio, caldo, seducente se si ama lo spalmo e la tecnica del polpaccio forzuto e un lato ombroso, spesso umido, ma affascinante incastrato com?è in mezzo al bosco, é più adatto a chi preferisce il bicipite tornito al polpaccio del placchista?
Infatti questa falesia si divide in due grandi aree più una terza meno imponente. La prima è esposta a pieno sud e nasce dal bel mezzo di un invitante prato. Una enorme placca di calcare grigio, uniformemente appoggiata alta una settantina di metri, rigata qui e là da qualche fessura e da regolari diedri, questa falesia era una ex cava, dunque se un po? fa storgere il naso, sicuramente affascina per la sua regolarità e per la sua??liscezza?.
L?arrampicata è sempre molto tecnica e delicata anche sul facile, appoggi precari (quando ci sono?) e tecnica del ?meglio-non-respirare-altrimenti-decollo? sono la regola, l?unica cosa che aiuta è la Santa Mescola e l?aderenza della pietra che, per fortuna, è ancora buona.
In tutta quest?area, divisa in sei settori, ci sono circa 100 tiri più alcune vie lunghe, dal 3° al 7b, la maggior parte sotto il 6c.
La seconda area è, come si diceva, totalmente diversa. Una parete nord alta 15-20 metri, lunga poco più di un centinaio, uniformemente strapiombante. Si contano 27 vie: dal 4° al 7c+, con prevalenza dei 6b-7b tutte inevitabilmente di forza e continuità.
Qui, a differenza della parete sud, la parete è naturale e le vie finiscono appena sotto una cengia. Al di sopra di questo punto è vietatissimo andare in quanto una grotta, che si apre dalla cengia, conserva tracce della presenza di uomini preistorici.
Se amate il boulder alla base di questa parete, su alcuni sassi, sono stati tracciati dei problemi?ma sinceramente se amate il boulder andate a Fountainebleu ( 4 ore di macchina da qui) e non vi ammaccate le ossa sul ghiaione di Awirs.
Una piccola falesia chiamata Carrière de l?Abbaye de Flône sempre in zona offre 7 monotiri trad dal 4°+ all? A3.
I settori presentati sono due: il settore più importante della placca Sud (La Dalle du Pied), e la parete Nord (la Face Nord).
Chiodatura, gradazioni e materiale: anche qui valgono le stesse considerazioni fatte nell?introduzione ma, in genere, la chiodatura si fa più lunghetta senza comunque esser pericolosa...
Accesso : da Bruxelles verso Liège per l?autostrada gratuita E42. Uscita 4 verso Flémelle (nazionale N677) fino al fiume. Lì si gira a destra fino a che non si vede a destra una piccola strada (cartelli in direzione di Awirs e Hannut) che passa sotto un ponticello ferroviario. Dopo un centinaio di metri a sinistra si parcheggia, si cammina due minuti e ci si affaccia alla parete sud. Da Bruxelles contare un?ora abbondante.
Dormire: a Liegi o campeggi a Esneux (20 km) o Huy (17 km).
Bibliografia: nuovissima edizione: ?Carrière des Awirs & Carrière de l?Abbaye de Flône? di Geert Vanden Broeck si trova a Bruxelles, al ristorante Chamonix di Freyr e in tutte le palestre indoor. Scritta in due lingue: olandese e francese.
BEEZ
Simpatica, comodissima (mezz?ora dal centro di Bruxelles) e meno frequentata rispetto alle altre due questa falesia è il regno del buco. Ce ne sono di tutti i tipi: piccoli, grandi, svasi, taglienti, troppo piccoli?e regalano una scalata divertente su parete verticale, qui e là strapiombante.
La roccia è una dolomia la cui qualità varia da zona a zona. Zone compatte e grigie si alternano ad altre più ?caotiche? e fratturate. L?aderenza è spesso molto buona , ogni tanto nelle aree strapiombanti la fragilità della roccia richiede un po? d?attenzione.
Ci sono un centinaio di tiri dal 7b in giù divisi in 7 settori, con ampia predominanza del facile.
Vista l?abbondanza di fessure e buchi questa falesia è spesso usata come allenamento ?trad?, basta avere qualche friend, tricam e cordini.
I settori presentati anche qui sono due: il settore ?Liedekerke? e il settore ?Fanette?.
Chiodatura: in genere più ravvicinata rispetto alle altre due falesie presentate, ritorna più engagèe sui gradi più semplici.
Materiale: come per le altre due falesie corda da 70 e 15 rinvii. Un paio di fettucce.
Ci s?arriva da Bruxelles grazie all?autostrada E411 verso Luxembourg, uscita 14 (Bouge). Alla rotonda seguire per Beez, scendere sino al fiume e all?incrocio, girare a sinistra in direzione Marche les Dames/ rocher du Roi Albert. Ancora un paio di chilometri e s?iniziano a vedere a sinistra le pareti e il parcheggio, in mezzo: i binari della rete ferroviaria belga. Ovviamente è meglio non attraversarli dunque seguire la strada verso destra (faccia verso le pareti) fino ad un ponte finito il quale, a sinistra, inizia il sentiero che conduce alle pareti.
Logistica: diversi alberghi di tutte le categorie a Namur o a Bruxelles.
Guida: anche questa recente, ?Grimper a Beez-Marche Les Dames? edita dal C.A.B.