gran sasso

Arrampicata e alpinismo su roccia in montagna

Re: gran sasso

Messaggioda fab » mar ago 01, 2006 16:03 pm

luigi dal re ha scritto:i solito si dice che gli apritori sono talmente forti da non riconoscere i gradi...per me è una mega stronzata,quindi quale potrebbe essere il motivo?
il motivo è che l'apritore era talmente forte e poco consapevole di ciò, che non ha riconosciuto i gradi... :arrow:
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Messaggioda meryxtoni » mar ago 01, 2006 16:30 pm

semplice!!!...basta essere molto molto forte...come per l'appunto Bini 25 anni fa...Che ce voi fà...
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Re: gran sasso

Messaggioda fab » mar ago 01, 2006 16:31 pm

luigi dal re ha scritto:appunto,una mega stronzata!!!
come si fà a non riconoscere un IV da un VI?
bè ti devi anche mettere nei panni di quando magari il VI grado era considerato il limite salibile... Confronto ai forti alpinisti del Nord, quelli del centro avevano sempre una sorta di "rispetto", e quando salivano i loro VI gradi si sottovalutavano temendo di paragonarsi ai Grandi nomi delle Alpi. Ergo il risultato è che se loro comunque sentivano anche facile un passaggio (grazie alle loro doti arrampicatorie) non ritenevano fosse possibile parlare di VI.

ti piace questa come stronzata?

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Messaggioda meryxtoni » mar ago 01, 2006 16:32 pm

e cmq considera che la guida del Gran Sasso di Grazzini adotta la valutazione dei gradi di difficoltà in stile Marmolada...per me il V grado di Grazzini in Dolomiti è perlomeno V+...all'inizio mi incazzavo...ma ormai ci sono abituato...
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Re: gran sasso

Messaggioda bummi » mar ago 01, 2006 16:34 pm

luigi dal re ha scritto:appunto,una mega stronzata!!!
come si fà a non riconoscere un IV da un VI?


Tu ci riesci? Sei sicuro? Ti sfido a dare una definizione oggettiva di VI grado ed una di IV grado.
fab ha ragione, quasi sempre i gradi vanno contestualizzati all'epoca in cui si è aperta la via, al tipo di arrampicata in voga in quel periodo, ecc..
Aggiungici che molte vie sono state aperte prima dell'innalzamento della scala UIAA verso l'alto e che quindi la scala in vigore in quel periodo era molto più compressa di quella attuale.
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Messaggioda meryxtoni » mar ago 01, 2006 16:40 pm

poi io sono sempre stato convinto che la valutazione dei gradi bassi è più precisa se fatta da un arrampicatore medio...per uno forte IV o IV+ sono praticamente la stessa cosa...per altri meno forti assolutamente no...se il mio limite è il V, quel mezzo grado conta...eccome!!!
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Re: gran sasso

Messaggioda claudio1949 » mar ago 01, 2006 16:49 pm

fab ha scritto:
luigi dal re ha scritto:appunto,una mega stronzata!!!
come si fà a non riconoscere un IV da un VI?
bè ti devi anche mettere nei panni di quando magari il VI grado era considerato il limite salibile... Confronto ai forti alpinisti del Nord, quelli del centro avevano sempre una sorta di "rispetto", e quando salivano i loro VI gradi si sottovalutavano temendo di paragonarsi ai Grandi nomi delle Alpi. Ergo il risultato è che se loro comunque sentivano anche facile un passaggio (grazie alle loro doti arrampicatorie) non ritenevano fosse possibile parlare di VI.

ti piace questa come stronzata?

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Tantevvero che il primo "vero" VI del Gran Sasso non è quello di Gervasutti alla Punta dei Due, ma di Antonio Giancola ai "Pulpiti".
All'epoca valutato "solo" come V.

http://www.vecchiegloriedelgransasso.it/LaStoria/SestoGrado.pdf
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Messaggioda Roberto » mar ago 01, 2006 17:03 pm

Per quel che riguarda i IV e V- di Bini, va da dire che, oltre alle innegabili capacità dello scalatore, che allora era poco più che un ragazzino, lui "giocava" un po con questi gradi, ma era ovvio già allora che non si trattava di IV o V- :wink: Poi sono diventati addirittura VII-, per tornare a più "normali" VI o VI+ con la guida CAI-TCI.
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Messaggioda federicopiazzon » mar ago 01, 2006 17:26 pm

Io a sta storia degli arrampicatori che danno i gradi stretti perchè poverini non sanno come sono i gradi ci credo un po' pochino...

Il problema del periodo in cui si è aperta la scala uiaa è già un discorso serio..probabilmente era tutto un casino in quegli anni..

non ne ho idea perchè io non ero ancora nato! :lol:
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Messaggioda Roberto » mar ago 01, 2006 17:41 pm

luigi dal re ha scritto:intanto Bini arrampicava un casino anche sulle Dolomiti e di VI classici ne aveva saliti moltissimi,anche slegato,cosa che conferma la sua classe indubbia...Sicuramente io tra un IV e un IV+posso non trovare differenze,anche se secondo me già ce ne sono,ma sicuramente le trovo tra un IV e un VI e sono sicuro che le trovava anche Bini solo che,come ha detto Roberto,allora si giocava un pò con i gradi e questo se non la vogliamo chiamare "mega stronzata",la chiamiamo "pataccata"!!!

So ragazzi :wink:
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Messaggioda federicopiazzon » mar ago 01, 2006 17:43 pm

luigi dal re ha scritto:intanto Bini arrampicava un casino anche sulle Dolomiti e di VI classici ne aveva saliti moltissimi,anche slegato,cosa che conferma la sua classe indubbia...Sicuramente io tra un IV e un IV+posso non trovare differenze,anche se secondo me già ce ne sono,ma sicuramente le trovo tra un IV e un VI e sono sicuro che le trovava anche Bini solo che,come ha detto Roberto,allora si giocava un pò con i gradi e questo se non la vogliamo chiamare "mega stronzata",la chiamiamo "pataccata"!!!
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Messaggioda bummi » mar ago 01, 2006 17:54 pm

luigi dal re ha scritto:intanto Bini arrampicava un casino anche sulle Dolomiti e di VI classici ne aveva saliti moltissimi,anche slegato,cosa che conferma la sua classe indubbia...Sicuramente io tra un IV e un IV+posso non trovare differenze,anche se secondo me già ce ne sono,ma sicuramente le trovo tra un IV e un VI e sono sicuro che le trovava anche Bini solo che,come ha detto Roberto,allora si giocava un pò con i gradi e questo se non la vogliamo chiamare "mega stronzata",la chiamiamo "pataccata"!!!
SI BUMMI IO CI RIESCO!!!


Non scordarti però che quando parliamo di Bini parliamo innanzititto di un fuoriclasse, forse il più grande alpinista che abbia mai frequentato con assiduità il Gran Sasso, e già solo questo dovrebbe portare le sue realizzazioni sotto un'ottica diversa. Aggiungici che all'apice della carriera aveva 16-17 anni, un ragazzino come dice giustamente Roberto, che uno come lui alla sua età "giocasse" coi gradi non mi stupisce più di tanto... ;-)
Per gli altri sarei un po' più cauto, e sono più orientato a considerare i limiti e le incongruenze che comportava all'epoca avere ancora una "scala chiusa" verso l'alto. La storia della Via dei Pulpiti qualcosa dimostra, o no?
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Messaggioda Roberto » mar ago 01, 2006 18:49 pm

Pierluigi è stato una meteora, luminosissima e che ha lasciato una scia persistente, ma dal passaggio troppo veloce; non posso immaginare cosa avrebbe potuto realizzare se avesse continuato a scalare, in fin dei conti è più giovane di me di qualche anno ed ha smesso dal 1979 :roll:
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Messaggioda sax » mar ago 01, 2006 19:29 pm

Ci sono esempi anche in Dolomiti........ :roll:

Andate a fare una via di Sandro Neri sulla torre Venezia e mi saprete dire.......... 8O

SIC! 4°+! 8O
MEJO PUZZA? DE VI? CHE D?OLIO SANTO!

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Messaggioda bummi » mer ago 02, 2006 9:49 am

Roberto ha scritto:Pierluigi è stato una meteora, luminosissima e che ha lasciato una scia persistente, ma dal passaggio troppo veloce; non posso immaginare cosa avrebbe potuto realizzare se avesse continuato a scalare, in fin dei conti è più giovane di me di qualche anno ed ha smesso dal 1979 :roll:


Per essere proprio precisi non ha mai smesso, continua ad arrampicare, anche con una certa assiduità, solo che non fa più quelle cose lì...
D'altronde i fuoriclasse spesso sono delle meteore come dici tu. Il periodo di "grazia" dura poco, ed è anche giusto così: già Dio gli ha dato un dono che altri non hanno, ci manca pure che lo riescano a sfruttare per tutta la vita! :D (battuta da leggersi come espressione ironica di grande invidia...)
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Messaggioda vito » mer ago 02, 2006 9:55 am

federicopiazzon ha scritto:Il problema del periodo in cui si è aperta la scala uiaa è già un discorso serio..probabilmente era tutto un casino in quegli anni..



:lol: :lol: :lol: che fai, scrivi barzellette?

Perche' adesso il discorso dei gradi com'e?

Prendi qualsiasi guida, confronta le tabelle di comparazione gradi francese-uiaa e non ne trovi una uguale all'altra.
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