da [ZANNA] » gio giu 29, 2006 2:39 am
<FANTOZZI VA IN MONTAGNA - SECONDA PARTE>
La macchina scorre leggera sull'autostrada. Strano, c'e' poca gente che va verso il mare. Meglio così. La radio è spenta.
Ogni tanto ripasso mentalmente la sequenza delle azioni per convincermi che è tutto sotto controllo. Il GRIGRI modificato (modificato e provato la settimana scorsa in falesia) adesso è a posto, tutta la ferraglia è nello zaino, le corde... ecco, si, le corde... questo è un bel problema.
Giovedì scorso mi son preso due Mammut Genesis da 60, ma non le potrò usare in solitaria. Quindi? per forza la singola da 70. Ma qui sta il dubbio. Se trovo una via più lunga di 35 m come faccio a scendere? E' vero che la relazione dice che sono tiri corti, 20, 25m ma vatti a fidare...
Improvvisamente il Fantozzi che è in me si impone: porti sia la singola sia le doppie; non si sa mai.
Altrettanto improvvisamente mi ritrovo con uno zaino che, pesato a posteriori, stazza 16 kg.
Mentre penso tutto questo la strada si affaccia sul mare. La sensazione è piacevole, tranquillizzante. Tra poco sarò arrivato e inizierà l'avventura.
Lascio l'autostrada a Versilia, poi, dopo poco, giro le spalle al mare e torno a puntare dritto verso i monti.
Belli. Decisamente belli 'sti monti. Le cime corrono severe mentre mi avvicino con la macchina. Il mare sparisce dallo specchietto. Improvvisamente sono in montagna.
Le Apuane non son certo le Dolomiti, non hanno la stessa ricchezza, varietà; ma son comunque bei monti. Per di più a sole due ore da Firenze; una pacchia.
Due ore. A meno che non sbagli strada, come ho fatto io. Perché in quel caso ci metti due ore e mezza.
[FAQ]
Q. Belin! Ma senti cosa racconta sto tipo qua alla moglie!? "Parto presto, per le 2, le tre al massimo sono di nuovo a casa!". Ma cosa crede? che con la montagna puoi fare una sveltina? Ma vai a farla in falesia la sveltina, vai! belin!
A. Mmmm... a casa alle 2, si. Mi sono basato su quello che ho sentito dire a un tipo che pareva competente. Certo forse non intendeva in solitaria... e sicuramente non era un forumista, quindi non mi dovevo fidare, accidenti!
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<<Proseguire per la strada sterrata sulla sinistra, la quale diverrà asfaltata e quindi di nuovo sterrata: a questo punto fermarsi alla prima piazzola, e seguire il sentiero sulla destra>>.
La relazione alla voce "accesso" parla claro. Prendo il sentiero a dx. Ma a destra di che? Boh? Io vado, tanto son 10 minuti.
A andare. Più altri 5 per capire che ho sbagliato strada. Torno indietro e chiedo a un tipo che sta salendo. <<La ERIK? Non puoi sbagliare: torna giù finché trovi un piazzalino con una macchina parcheggiata. Da li alzi la testa e vedi il Corchia e l'attacco della tua via>>. Una macchina parcheggiata? Ca%%o, ma è la mia!
[FAQ]
Q. Ah! Ma bravi! Ma che divertenti! Tutti campioni di Orientering li ho trovati oggi! Mai sbagliato un sentiero, loro!
Campioni. Con che fa rima campioni?
A. .....................
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Attacco la via che sono le 10:15.
Un po' di dati, per gli amanti della metrica. La ERIK è data come via per principianti, quindi adatta a me. Sono 9 tiri per 160m. Massimo 5c, di obbligatorio darei solo le scarpette.
La cosa curiosa è che un'altra relazione mi da 5 tiri per 110m. Probabilmente la zona è soggetta a campi di distorsione spaziale.
I primi 4 tiri sono su placca appoggiata di 4b-4c; seguono altri 4 tiri intorno al 5a-5c per finire con un tiro di 4x che per me è stato quello chiave. Poi vi dirò. Qualche tettino, un paio di cengie, un camino. Anzi, un caminetto, tanto era piccolo.
Comincio a salire.
Visto da sotto il monte fa un effetto strano, sembra bassino. Non che 160m siano poi chissà cosa, ma da lontano aveva un'aria più imponente.
Meglio così, recupererò un po' del tempo perduto per strada.
Pianto un moschettone sul primo spit e ci lego la corda con un otto inseguito. Rinvio sul secondo spit, fisso la corda con barcaiolo e proseguo. In un attimo sono in catena. Qui finisce la falesia e inizia veramente la montagna. Azz! No! Prima devo riscendere. Barcaiolo in sosta, mi calo col GRI, zaino in spalla e su di nuovo! Per risalire mi tiro con le corde, il fatto che la parete sia appoggiata aiuta molto, però: boia quanto pesa lo zaino! Lo attacco alla sosta con un rinvio e son pronto per il secondo tiro.
Sto per partire per il terzo tiro quando squilla il cellulare. Beh, ovviamente l'ho portato, non si sa mai. E' mia moglie, la sento volentieri; vuol sapere come va e chiede conferma del mio rientro per il primo pomeriggio. Certo, stai tranquilla. Poi l'occhio cade sull'orologio. Gelo. Ci penso un attimo e concludo che non è possibile. Le 11:20? Più di un'ora per fare questi due tiretti?. Mah!
Rifletto un po' e concludo che questa è un'altra prova che la zona è soggetta a fenomeni di distorsione spazio-temporale. Ora che tutto è chiaro nella mia mente, il problema è spiegarlo a mia moglie. Infatti non glielo spiego, mi limito a temporeggiare. <<Ti dico più tardi, scusa sai ma ho uno strapiompo di 200 m sotto i miei piedi e non posso distrarmi.>>
Faccio due conti. Altri sette tiri, sono 3 ore e mezza + 2 ore di macchina; totale 5 ore e mezza. A casa alle 17. Minkia! Tre ore di ritardo. Vabbè, comunque in seguito dovrei accelerare.
<FINE SECONDA PARTE>
ma prima che l'ora sia venuta...
guai a chi separa gli amanti.