da quilodicoequilonego » mer giu 14, 2006 14:34 pm
da clod » mer giu 14, 2006 14:37 pm
da quilodicoequilonego » mer giu 14, 2006 14:52 pm
da Herman » mer giu 14, 2006 15:07 pm
Se vince il sì si apre una strada di cinque anni che consentirà nuove modifiche frutto di trattative e visioni più ampie tra i due poli.
da quilodicoequilonego » mer giu 14, 2006 16:11 pm
Herman ha scritto:Non so chi l'abbia scritto ma è un vero illuminato:Se vince il sì si apre una strada di cinque anni che consentirà nuove modifiche frutto di trattative e visioni più ampie tra i due poli.
Bisogno votare si e poi fare le modifiche?
Tanto vale votare no e poi farle lo stesso...
da Luca A. » mer giu 14, 2006 16:32 pm
quilodicoequilonego ha scritto:per la gioia dell'unico che scrive blu del forum (un vero forzitaliota)![]()
da gomo » mer giu 14, 2006 16:34 pm
da Luca A. » gio giu 15, 2006 15:01 pm
da giudirel » dom giu 18, 2006 21:29 pm
quilodicoequilonego ha scritto:immense cazzate dette da chi NON VUOLE che le cose cambino, o da chi non ci capisce un kaiser
da HappyFra » dom giu 18, 2006 22:25 pm
quilodicoequilonego ha scritto:per la gioia dell'unico che scrive blu del forum (un vero forzitaliota), regalo un altro copia/incolla![]()
Vota sì al referendum chi vuole un Paese nuovo
SE CHIEDESSIMO alla gente cosa si deve fare il prossimo 25 giugno probabilmente pochi risponderebbero: votare per il referendum. E quei pochi avrebbero idee non chiare sul quesito referendario, confondendosi tra il sì e il no senza poterlo attribuire all'uno o all'altro schieramento politico. I giornali non ne parlano. La Tv pubblica ignora volutamente il quesito e in generale obbedisce prontamente al nuovo padrone. Benino la tv privata con un impegno particolare di Canale 5 sia nei tg che negli annunciati speciali. Occorre invece spiegare che votare sì, vorrebbe dire consentire una modernizzazione del nostro Stato, necessaria quanto mai. Però è utile rassicurare che le modifiche saranno graduali, dato che incideranno sugli articoli della seconda parte della nostra Costituzione solo a partire dal 2011, fra cinque anni. Non si decide il 25 votando sì il destino del futuro assetto politico del Paese, cosa che invece accadrebbe votando un no che significherebbe un decisivo stop a ogni serio tentativo di riforma. C'è chi sostiene che punto debole della riforma è l'assetto del Senato, che vedrebbe una modificazione sostanziosa nella sua composizione e nelle prerogative. Sul punto autorevoli esponenti del centrodestra hanno già detto che esiste una concreta disponibilità a rivedere la questione, senza pregiudiziali. Se vince il sì si apre una strada di cinque anni che consentirà nuove modifiche frutto di trattative e visioni più ampie tra i due poli. Bisogna evidenziare all'opinione pubblica quanto sia necessario porre fine a questo nostro bicameralismo perfetto che è da sempre causa di molte inefficienze. Bisogna sottolineare che la nostra riforma prevede la diminuzione del numero dei parlamentari, argomento se vogliamo che solletica non poco un certo qualunquismo italiano ma che invece è segno di efficienza. Bisogna anche insistere sul fatto che la legge voluta dalla Cdl corregge in senso centralista l'orribile riforma del titolo V voluta dal centrosinistra nel 2001. C'è da sottolineare il favore che la riforma ha incontrato, in materia di trasferimento di poteri e risorse dal centro alla periferia, tra gli imprenditori italiani. Il 53,8 per cento, secondo un sondaggio pubblicato dal Sole 24 Ore, dà infatti un giudizio positivo alla devolution voluta dal governo Berlusconi, anche se non mancano logiche e fondate preoccupazioni su possibili aumenti dei costi per le aziende. Nel ceto imprenditoriale e in gran parte dell'opinione pubblica è da tempo radicata una forte richiesta di autonomia che passa per forza da una modifica della Carta costituzionale. Gli elettori hanno il 25 e 26 giugno la possibilità di far proseguire il cammino di riforma votando un sì che è semplicemente lo starter per questo processo. Dicendo no si proseguirà solo sulla strada di una devastante contrapposizione politica tra i due poli.
da quilodicoequilonego » lun giu 19, 2006 9:12 am
da quilodicoequilonego » lun giu 19, 2006 12:04 pm
giudirel ha scritto:quilodicoequilonego ha scritto:immense cazzate dette da chi NON VUOLE che le cose cambino, o da chi non ci capisce un kaiser
Però... hai ricevuto un'ottima educazione...
Condivisibili o no quelli del tuo antagonista sono argomentazioni... le tue cafonate.
da davi » mar giu 20, 2006 15:19 pm
da davi » mar giu 20, 2006 16:17 pm
quilodicoequilonego ha scritto:toglietevi il MORTADELLA dagli occhi, guardate fuori dall'orticello, tra i paesi che si ritengono "evoluti" siamo sempre l'ultima ruota del carro.... ma ci ostiniamo a girare con la Topolino..... perchè va' meglio.....
da quilodicoequilonego » mar giu 20, 2006 16:37 pm
da davi » mar giu 20, 2006 17:00 pm
quilonego ha scritto:invece di generalizzare e parlare a vanvera, perchè non provate a discutere sul testo che ho riportato sopra ?
quilodicoequilonego ha scritto:Vota sì al referendum chi vuole un Paese nuovo
SE CHIEDESSIMO alla gente cosa si deve fare il prossimo 25 giugno probabilmente pochi risponderebbero: votare per il referendum. E quei pochi avrebbero idee non chiare sul quesito referendario, confondendosi tra il sì e il no senza poterlo attribuire all'uno o all'altro schieramento politico.
Terribile: come se la costituzione appartenesse all'uno o all'altro schieramento politico, anzichè essere il patto civile fondamentale che necessita la condivisione di TUTTI !!!
I giornali non ne parlano. La Tv pubblica ignora volutamente il quesito e in generale obbedisce prontamente al nuovo padrone.
Benino la tv privata con un impegno particolare di Canale 5 sia nei tg che negli annunciati speciali.
un impegno speciale in parzialità e faziosità, forse, nel
voler mostrare solo la punta dell'iceberg a fini di pura propaganda !![]()
Occorre invece spiegare che votare sì, vorrebbe dire consentire una modernizzazione del nostro Stato, necessaria quanto mai.
questo sarebbe buono, se fosse dimostrabile
Però è utile rassicurare che le modifiche saranno graduali, dato che incideranno sugli articoli della seconda parte della nostra Costituzione
è tutto da dimostrare che la modifica così sostanziosa della seconda parte non vada poi a intaccare i principi fondamentali espressi dalla prima parte.
solo a partire dal 2011, fra cinque anni.
che senso ha questo?
Non si decide il 25 votando sì il destino del futuro assetto politico del Paese, cosa che invece accadrebbe votando un no che significherebbe un decisivo stop a ogni serio tentativo di riforma.
Riformare si , ma dipende COME !!!!
C'è chi sostiene che punto debole della riforma è l'assetto del Senato, che vedrebbe una modificazione sostanziosa nella sua composizione e nelle prerogative. Sul punto autorevoli esponenti del centrodestra hanno già detto che esiste una concreta disponibilità a rivedere la questione, senza pregiudiziali.
approvare sapendo già che bisognerà rivedere..... ASSURDO !!!
Se vince il sì si apre una strada di cinque anni che consentirà nuove modifiche frutto di trattative e visioni più ampie tra i due poli. Bisogna evidenziare all'opinione pubblica quanto sia necessario porre fine a questo nostro bicameralismo perfetto che è da sempre causa di molte inefficienze.
Ebbene si, è proprio vero: purtroppo la DEMOCRAZIA costa ! Anche in termini di tempo.
Bisogna sottolineare che la nostra riforma prevede la diminuzione del numero dei parlamentari, argomento se vogliamo che solletica non poco un certo qualunquismo italiano ma che invece è segno di efficienza.
EFFICIENZA? Certo, ma allora togliamoli tutti questi parlamentari !!! Come sarebbe EFFICIENTE un GOVERNO senza tutti quei parlamentari !!!!![]()
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Il seguito è un ammasso di contraddizioni: Le sottolineo:
Bisogna anche insistere sul fatto che la legge voluta dalla Cdl corregge in senso centralista l'orribile riforma del titolo V voluta dal centrosinistra nel 2001. C'è da sottolineare il favore che la riforma ha incontrato, in materia di trasferimento di poteri e risorse dal centro alla periferia, tra gli imprenditori italiani. Il 53,8 per cento, secondo un sondaggio pubblicato dal Sole 24 Ore, dà infatti un giudizio positivo alla devolution voluta dal governo Berlusconi, anche se non mancano logiche e fondate preoccupazioni su possibili aumenti dei costi per le aziende. Nel ceto imprenditoriale e in gran parte dell'opinione pubblica è da tempo radicata una forte richiesta di autonomia che passa per forza da una modifica della Carta costituzionale.
Gli elettori hanno il 25 e 26 giugno la possibilità di far proseguire il cammino di riforma votando un sì che è semplicemente lo starter per questo processo.
!!!!! Semplicemente uno STARTER? modificare OLTRE 50 ARTICOLI sarebbe solo uno STARTER?![]()
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Dicendo no si proseguirà solo sulla strada di una devastante contrapposizione politica tra i due poli.
da JoCaglia » mar giu 20, 2006 17:04 pm
da JoCaglia » mar giu 20, 2006 17:05 pm
JoCaglia ha scritto:DAVI, fammi capire.......
hai 11 messaggi praticamente tutti a dire che sei di centro destra ma voterai no al referendum......
Questo SAREBBE un forum di arrampicata
da davi » mar giu 20, 2006 17:07 pm
JoCaglia ha scritto:DAVI, fammi capire.......
hai 11 messaggi praticamente tutti a dire che sei di centro destra ma voterai no al referendum......
Questo SAREBBE un forum di arrampicata
da Paolo Marchiori » mar giu 20, 2006 17:08 pm
JoCaglia ha scritto:JoCaglia ha scritto:DAVI, fammi capire.......
hai 11 messaggi praticamente tutti a dire che sei di centro destra ma voterai no al referendum......
Questo SAREBBE un forum di arrampicata
Mi ricordi un tizio simpatico che postava in un forum molto particolare.......
Ma questa è un'altra storia
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