Che valore ha la vetta?

Area di discussione su argomenti di montagna in generale.

Messaggioda JoCaglia » mer giu 07, 2006 17:16 pm

Val Ter ha scritto:
Buzz ha scritto:mi chiedo come mai, tutti i 3d in cui scrive wagoo si finisca ad un wagoo contro tutti


Ehi non e' vero io faccio il tifo per lui.

Ce ne fossero.


Valter


Come si dice, solo CON un cane???? :wink:
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Messaggioda Val Ter » mer giu 07, 2006 17:18 pm

JoCaglia ha scritto:Come si dice, solo CON un cane???? :wink:



Tse'.


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Messaggioda JoCaglia » mer giu 07, 2006 17:20 pm

Val Ter ha scritto:
JoCaglia ha scritto:Come si dice, solo CON un cane???? :wink:



Tse'.


Valter


Da quando hai cambiato avatar non sei più il Valter di una volta :cry: :cry: :cry:
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Messaggioda Buzz » mer giu 07, 2006 17:20 pm

capito tutto:

guardate la scheda di magoo!!!


Impiego: animatore
Interessi: donne e montagna


impiego: animatore!!!!


ma è ovvio!!!

è la redazione di PM che ce lo ha messo per animare i 3d!!!

che scherzo da prete... :D :D :D :D :D


ci siamo cascati con tutte le scarpe! :wink:
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Messaggioda Val Ter » mer giu 07, 2006 17:25 pm

JoCaglia ha scritto:Da quando hai cambiato avatar non sei più il Valter di una volta :cry: :cry: :cry:


Ma va', sono sempre lo stesso.

E' che ho la sindrome del Topocane, mi piace fare il bastian contrario.


Valter
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Messaggioda Topocane » mer giu 07, 2006 17:28 pm

Val Ter ha scritto:E' che ho la sindrome del Topocane, mi piace fare il bastian contrario.


GRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRR
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Messaggioda Val Ter » mer giu 07, 2006 17:30 pm

Eccolo!

Quatto quatto nell'ombra, basta nominarlo e arriva.

Lupus in fabula?



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Messaggioda MarcoS » mer giu 07, 2006 17:30 pm

:?: Immagine :?:
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Messaggioda Pantuflo » mer giu 07, 2006 17:30 pm

Val Ter ha scritto:Eccolo!

Quatto quatto nell'ombra, basta nominarlo e arriva.

Lupus in fabula?



Valter



lupus in topula
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Messaggioda Val Ter » mer giu 07, 2006 17:32 pm

Occhio che MarcoS sta lanciando sottili messaggi subliminali...


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Messaggioda Wagoo » mer giu 07, 2006 17:36 pm

Grandioso Cornacchione. Il tuo lavoro di copia e incolla ha prodotto un risultato deleterio. Hai pienamente incontrovertibilmente dimostrato la tua totale ignoranza in campo legale. Ma si è visto mai un giudice prosciogliere un accusato per mancanza di intendere e volere mentre questo era sotto effetto di droghe o alcool????????? MA sei fuori????????????????????????????????????????????????????????????
Quindi basterebbe farsi 4 bianchini,pistola in pugno e rapina in posta tanto poi ti danno l' incapacità di intendere e volere.... Ma sei fuori?????????????Ma in che paese vivi????
Incapacità di intendere e volere significa fondamentalmente 2 cose ( che non sono alterazione delle condizioni psico fisiche per droghe o alcool ) bensi' altro come nel classico esempio dell' inabile ovvero colui al quale la legge non riconosce dal principio la capacità di intendere e volere (una persona con un grave ritardo mentale tanto per) o di quello che MOMENTANEAMENTE non puo' intendere e volere come ad esempio una persona sotto forte shock o in grave pericolo.
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Messaggioda MarcoS » mer giu 07, 2006 17:38 pm

occhei, e la macarena? Quando ci dai il via per la macarena?
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Messaggioda Wagoo » mer giu 07, 2006 17:42 pm

La situazione è molto semplice: dal momento che degli insulti e delle considerazioni di qualunque tipo di alcuni estranei trovati su un forum proprio non me ne frega un c***o, allora vengo qui a mandare a cagare un pò di gente. Di montagna come di politica e di donne nè parlerò poi faccia a faccia con persone che ritengo più competenti in altra sede...
Poi in realtà rimango perplesso e deluso per altre cose però vabbhe...fondamentalmente che me ne fotte? per quel che mi riguarda sto forum può chiudere per sempre in 15 secondi, me ne accorgerò solo perchè explorer mi segnalerà una pagina non trovata...
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Messaggioda Buzz » mer giu 07, 2006 17:44 pm

MarcoS ha scritto:occhei, e la macarena? Quando ci dai il via per la macarena?


ho trovato una foto di wagoo

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Messaggioda Topocane » mer giu 07, 2006 17:45 pm

MarcoS ha scritto:occhei, e la macarena? Quando ci dai il via per la macarena?

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Messaggioda Topocane » mer giu 07, 2006 17:47 pm

Wagoo ha scritto:La situazione è molto semplice: dal momento che degli insulti e delle considerazioni di qualunque tipo di alcuni estranei trovati su un forum proprio non me ne frega un c***o, allora vengo qui a mandare a cagare un pò di gente. Di montagna come di politica e di donne nè parlerò poi faccia a faccia con persone che ritengo più competenti in altra sede...
Poi in realtà rimango perplesso e deluso per altre cose però vabbhe...fondamentalmente che me ne fotte? per quel che mi riguarda sto forum può chiudere per sempre in 15 secondi, me ne accorgerò solo perchè explorer mi segnalerà una pagina non trovata...


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Messaggioda cornacchione » mer giu 07, 2006 18:06 pm

Wagoo ha scritto:Grandioso Cornacchione. Il tuo lavoro di copia e incolla ha prodotto un risultato deleterio. Hai pienamente incontrovertibilmente dimostrato la tua totale ignoranza in campo legale. Ma si è visto mai un giudice prosciogliere un accusato per mancanza di intendere e volere mentre questo era sotto effetto di droghe o alcool????????? MA sei fuori????????????????????????????????????????????????????????????
Quindi basterebbe farsi 4 bianchini,pistola in pugno e rapina in posta tanto poi ti danno l' incapacità di intendere e volere.... Ma sei fuori?????????????Ma in che paese vivi????
Incapacità di intendere e volere significa fondamentalmente 2 cose ( che non sono alterazione delle condizioni psico fisiche per droghe o alcool ) bensi' altro come nel classico esempio dell' inabile ovvero colui al quale la legge non riconosce dal principio la capacità di intendere e volere (una persona con un grave ritardo mentale tanto per) o di quello che MOMENTANEAMENTE non puo' intendere e volere come ad esempio una persona sotto forte shock o in grave pericolo.


ok ti concedo di aver detto qualche stronzata e di questo mi scuso! ma paragonare un alpinista in alta quota ad un alcolizzato o ad un drogato mi sembra abbastanza discutibile (anche se entrambi, volontariamente, si mettono in condizione di volontà alterata)...

...ma tanto x rimanere in tema di codice penale ed alpinismo in italia, ricordo che tempo fa ci fu un processo che vedeva come protagonisti due alpinisti, se non ricordo male come 1° e il 2° di cordata: l'uno con molta esperienza e l'altro con poca. ci fu un incidente ed in quel caso fu riconosciuta la responsabilità anche penale del primo (di chi cioè aveva molta esperienza) nei confronti del secondo. questo per dire che comunque la montagna non è il far west!
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Responsabilità penale

Messaggioda brookite » mer giu 07, 2006 18:36 pm

ESEMPLIFICAZIONI GIURISPRUDENZIALI SULLA RESPONSABILITA? PENALE DELL?ATLETA DURANTE GLI ALLENAMENTI Notevoli sono gli esempi e le considerazioni sulle responsabilità penali dell?atleta riferite a condotte verificatesi durante gli allenamenti. Il fatto che una condotta lesiva si verifichi in una competizione non ufficiale, durante una mera esibizione o nelle fasi di un allenamento non esime il colpevole da responsabilità [1], ma anzi lo sottopone ad un giudizio più severo, soprattutto sul versante della colpa [2]. In particolare, nel caso di morte avvenuta durante un allenamento di pugilato, dopo aver accertato il rapporto di causalità tra l?azione (pugni dell?avversario) ed evento (morte), il giudice mise in evidenza che negli sport quanto maggiore è il pericolo tanto più oculate devono essere le cautele; pertanto il giudice dovrà, nel caso del pugilato, essere più severo nella ricerca della colpa [3]. Nel caso specifico, il pugile in questione, che poi morì in seguito ai colpi riportati nel combattimento, era un "novellino", un aspirante (tanto è vero che fu dimostrato che era la prima volta che "faceva i guanti") e quindi da parte dell?avversario (più esperto) si richiedeva una particolare attenzione e moderazione negli attacchi. A carico del boxeur furono riscontrati elementi di colpa quali essersi scontrato con un avversario di peso e di categoria inferiore, avergli portato imprudentemente degli attacchi e aver combattuto senza che l?avversario fosse munito di casco di protezione [4]. Un caso molto simile avvenne negli anni ?50 e portò alla condanna per omicidio colposo nei confronti di un pugile, che chiamato ad un incontro pugilistico con un principiante di categoria inferiore alla sua [5], a scopo di istruzione e di allenamento, trasgredendo alle istruzioni dell?allenatore [6] (che gli aveva raccomandato di usare una tattica esclusivamente difensiva consistente nello schivare i colpi), colpì l?avversario con pugni (di durezza non giustificabile con le finalità dell?allenamento) che causarono il decesso dello sparring partner [7]. Nel corso degli allenamenti, infatti, si ritiene che debba adoperarsi una diligenza maggiore rispetto a quella che si dovrebbe avere durante una competizione sportiva, poiché diverse sono le finalità e bisogna in ogni caso tener conto di fattori quali il divario tecnico tra gli atleti e la mancanza dei mezzi di protezione normalmente usati durante le gare. In caso di allenamento potrà dunque affermarsi la responsabilità colposa dell?atleta in tutte le ipotesi in cui quest?ultimo tenga delle condotte imprudenti che non tengano conto della capacità e dell?esperienza dell?avversario in relazione al tipo di sport praticato (e per gli sport a violenza necessaria gli standard di diligenza saranno normalmente più alti, poiché è più alta la probabilità di lesioni all?integrità fisica) [8]. La differenza tra la gara vera e propria e l?esibizione o l?allenamento (con le rispettive diversità nei criteri di controllo e di prudenza da adottare) è messa ancora di più in risalto dalla Suprema Corte con la sentenza n. 2286 del 2000 [9]. Il caso portato dinanzi alla Corte di Cassazione era quello di un praticante di karate che fu accusato di lesioni colpose ex. art. 590 c.p. [10], perché nel corso di un combattimento di allenamento aveva provocato, con un calcio, un trauma facciale con fratture multiple ad un altro atleta. La Corte censurò la sentenza del giudice d?appello, in quanto questa non teneva conto del fatto che l?attività sportiva, nel caso di esibizione-allenamento richiede nel comportamento dei contendenti "una maggiore prudenza e cautela per evitare non necessari pregiudizi fisici all?avversario, e quindi un maggiore controllo dell?ardore agonistico e della forza e velocità dei colpi": a maggior ragione ciò appare necessario nell?ipotesi di combattimenti tra atleti di diversa esperienza e capacità, privi dei consueti mezzi di protezione che si utilizzano nelle competizioni agonistiche. Diversi sono anche gli scopi nei due casi: la funzione tipica dell?allenamento è, nella disciplina del karate, il reciproco studio dei colpi e della tecnica sportiva per un complessivo miglioramento e coordinamento dei movimenti propri della disciplina stessa (proprio per questo si richiede una minore carica agonistica, una maggiore capacità di controllo ed una minore velocità dei colpi); la competizione agonistica è, invece, caratterizzata dalla specifica finalità di dominare l?avversario utilizzando ogni movimento e colpo regolamentare idonei a renderlo inerte [11]. Si arrivò, perciò alla condanna del karateka, poiché non si ritenne sussistente, nel caso specifico, la scriminante dell?attività sportiva [12]; questo perché, stante il notevole divario tecnico (l?imputato era infatti cintura nera, mentre l?avversario solo cintura bianca), si imponeva una maggiore attenzione e prudenza nel controllo dei colpi, visto anche il mancato utilizzo di idonee protezioni. La condotta dell?imputato fu considerata perciò negligente ed imprudente e dunque connotata di quei profili di antigiuridicità che rendono inevitabile l?intervento penalistico. Questo principio di diritto è sicuramente giusto dal punto di vista astratto, ma è forse troppo rigido, soprattutto se si tiene conto delle specifiche esigenze proprie soprattutto degli "sport a violenza necessaria". A volte, infatti, la scelta dell?allenatore degli atleti da impiegare nelle competizioni dipende proprio dalle capacità e dall?impegno che questi dimostrano durante gli allenamenti. Anche durante gli allenamenti e soprattutto in prossimità di eventi importanti, l?atleta è dunque a volte portato ad esercitare una grossa carica agonistica ed a riprodurre (a volte anche esasperandola) una situazione quanto più prossima possibile a quella propria della gara. Perciò ritengo che questi principi generali fissati dalla giurisprudenza debbano essere applicati in modo più duttile e flessibile, operando una valutazione caso per caso che tenga conto di volta in volta dell?ambiente e della situazione specifica in cui si verifica l?evento, nonché dei processi emotivi che hanno guidato la carica agonistica dell?atleta. Dott. Vittorio Mirra Note. [1] È perciò da respingere nettamente un remoto orientamento della Cassazione (sent. 16 marzo 1953, citata in Beghini R., L?illecito civile e penale sportivo, Padova, 1999, pag. 67) che statuiva la sottrazione al diritto comune della responsabilità dei partecipanti a competizioni sportive (ufficiali e non), indipendentemente dalle modalità di svolgimento. [2] La Cassazione ha rilevato che, tra le graduazioni di rischio sportivo accettabili, si dovrà comunque distinguere a seconda che la lesione venga cagionata durante una competizione vera e propria oppure durante una gara amichevole o un allenamento (Cass. pen. sez. V 30 aprile 1992, in Cass. pen., 1993, 1726). [3] Sentenza G.I. Monza 21 settembre 1947, citata in Bessone M., La responsabilità nello sport, Milano, 2002, pag. 144 ss. [4] Nel caso specifico si ritenne responsabile anche l?allenatore per aver permesso tali circostanze. [5] Infatti l?imputato era un peso leggero (62 kg.), mentre l?avversario era un peso mosca (51 kg.) (vedi pure il regolamento della federazione pugilistica). [6] Si ricorda che la mancanza delle finalità agonistiche, rende ancor più vincolante per l?atleta l?osservanza delle norme di comune diligenza, nonché le particolari istruzioni impartite da allenatori, organizzatori, medici ecc. [7] Appello Milano sez. pen. II, 14 ottobre 1960, in Riv. dir. sport., 1961, pag. 196. [8] Vedi pure il caso di due militari che nello "scherzare facendo pugilato" si provocano delle lesioni (Tribunale militare territoriale Roma 25 giugno 1962, in Riv. dir. sport., 1962, pag. 199), nonché Cass. 12 giugno 1957, in Giust. Pen., 1957, II, 770, nella quale si stabilisce la sussistenza o meno di una competizione sportiva vera e propria o meno a seconda della presenza di: · Una autorizzazione della autorità pubblica · L?intenzione da parte dei contendenti di osservare le regole di un determinato sport · La capacità dei contendenti di prestare un valido consenso. [9] Cass. pen. sez. IV 25 febbraio 2000 n. 2286, in Guida al diritto n. 8/2000, pag. 79 ss. [10] L?imputato fu assolto dalla Corte di Appello di Messina (che confermava la sentenza di primo grado), perché il fatto non costituiva reato (seguendo la teoria che fa capo all?art. 50 c.p.), ma poi il giudizio fu ribaltato dalla Suprema Corte, che vi riscontrò una motivazione palesemente erronea. [11] Cass. pen. sez. IV 25 febbraio 2000 n. 2286, in Guida al diritto n. 18, 2000, pag. 79 ss. [12] La Cassazione ragionò sull?indirizzo che configura nell?esercizio di un?attività sportiva l?esistenza di una causa di giustificazione non codificata, sorretta dal soddisfacimento dell?interesse generale della collettività a svolgere attività sportiva per il potenziamento fisico di giovani e meno giovani.

Il caso in questione è relativo al combattimento, ma la motivazionbe del giudice conferma proprio la responsabilità della persona esperta verso quella non o meno esperta in materia.

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Messaggioda Wagoo » mer giu 07, 2006 19:03 pm

Cornacchione ma guarda che NON SONO IO che dice che andare in montagna è come andare nel Far West anzi.... Sono altri gli utenti che la pensano cosi' ovvero che la legge nulla ha a che fare con l' alpinismo... Inoltre non ho mai detto che una persona a 8000 metri sia paragonabile a un alcoolizzato o un drogato. Gira e rigira la vediamo allo stesso modo...
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Messaggioda ceccobeppe » mer giu 07, 2006 19:12 pm

Wagoo ha scritto:Cornacchione ma guarda che NON SONO IO che dice che andare in montagna è come andare nel Far West anzi.... Sono altri gli utenti che la pensano cosi' ovvero che la legge nulla ha a che fare con l' alpinismo... Inoltre non ho mai detto che una persona a 8000 metri sia paragonabile a un alcoolizzato o un drogato. Gira e rigira la vediamo allo stesso modo...


solo che adesso non scopriate anche di essere parenti!!! :roll:
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