Che valore ha la vetta?

Area di discussione su argomenti di montagna in generale.

Messaggioda Davide62 » lun giu 05, 2006 19:58 pm

Corro il rischio di sembrare un pò retrò, probabilmente lo sono pure; ma personalmente provo un'altra sensazione quando arrivo in cima ad una montagna o ad una semplice guglia, piuttosto che finire quando terminano la via o le difficoltà.
L'alpinismo tutto sommato è nato perchè si voleva raggiungere una cima.
Dentro di me è rimasta questa pulsione, il piacere e la soddisfazione di raggiungere una vetta (miiii che parolona....).
Anch'io spessissimo comincio a scendere una volta terminata la via, vuoi per la stanchezza o per lo scarso interesse delle ultime lunghezze, oppure perchè la via lì "finisce" e se si arriva in cima ci tocca fare chissà quale periplo per tornare indietro.
Posso ricorrere ad un esempio, per arrivare in cima alle Petit Jorasses dopo essere usciti da una delle vie è necessario percorrere alcune decine di metri di neve, quindi ci si ferma lì e si torna in doppia.
E' bellissimo comunque, ma arrivare proprio in cima lascia un altro sapore.
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Messaggioda Andreino » lun giu 05, 2006 21:24 pm

Quoto in tutto e per tutto.

L'Everest resta un sogno, un obiettivo, lo salirò.
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Messaggioda ceccobeppe » lun giu 05, 2006 22:48 pm

il mio però era uno spunto su un altro problema: è giusto lasciare una persona a morire solo perchè devo arrivare assolutamente in cima alla vetta (o oggi o mai più!). pensiamo se fossimo noi quelli in difficoltà (può capitare anche ai migliori!) e vedessimo quaranta alpinisti che ci sfilano davanti senza prestarci il minimo aiuto "perchè devono arrivare in vetta", non possono fallire, non possono fermarsi e tornare indietro per aiutarti, e TI LASCIANO MORIRE!!!
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Messaggioda Buzz » lun giu 05, 2006 22:54 pm

ceccobeppe ha scritto:il mio però era uno spunto su un altro problema: è giusto lasciare una persona a morire solo perchè devo arrivare assolutamente in cima alla vetta (o oggi o mai più!). pensiamo se fossimo noi quelli in difficoltà (può capitare anche ai migliori!) e vedessimo quaranta alpinisti che ci sfilano davanti senza prestarci il minimo aiuto "perchè devono arrivare in vetta", non possono fallire, non possono fermarsi e tornare indietro per aiutarti, e TI LASCIANO MORIRE!!!
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scusi, lei,
quanti anni ha?
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Messaggioda Roberto » lun giu 05, 2006 23:02 pm

ceccobeppe ha scritto:il mio però era uno spunto su un altro problema: è giusto lasciare una persona a morire solo perchè devo arrivare assolutamente in cima alla vetta (o oggi o mai più!). pensiamo se fossimo noi quelli in difficoltà (può capitare anche ai migliori!) e vedessimo quaranta alpinisti che ci sfilano davanti senza prestarci il minimo aiuto "perchè devono arrivare in vetta", non possono fallire, non possono fermarsi e tornare indietro per aiutarti, e TI LASCIANO MORIRE!!!
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Messaggioda Andreino » mar giu 06, 2006 10:02 am

ceccobeppe ha scritto:il mio però era uno spunto su un altro problema: è giusto lasciare una persona a morire solo perchè devo arrivare assolutamente in cima alla vetta (o oggi o mai più!). pensiamo se fossimo noi quelli in difficoltà (può capitare anche ai migliori!) e vedessimo quaranta alpinisti che ci sfilano davanti senza prestarci il minimo aiuto "perchè devono arrivare in vetta", non possono fallire, non possono fermarsi e tornare indietro per aiutarti, e TI LASCIANO MORIRE!!!
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Hai ragione, in effetti il nodo era un altro.

Io voglio dire 2 cose:
a freddo, seduto qua tranquillo, ecc. sono convintissimo che una vita non sia nemmeno paragonabile ad una vetta.

Ma, ragionando, mi permetto di concedere il beneficio del dubbio, nel senso che secondo me c'è troppa differenza tra il parlarne ed il vivere certe situazioni, troppi elementi probabilmente sfuggono ad una discussione da casa...

Bisogna valutare caso per caso e, soprattutto, trovarsi nella situazione per sapere al 100% come ci comporteremmo, tutti, credo.
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Messaggioda Val Ter » mar giu 06, 2006 10:07 am

Io non mi stupisco piu' di niente.

E in generale sono portato a pensar male.

Homo homini lupus.

Con qualche rara eccezione che alla fine conferma la regola.


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Messaggioda cornacchione » mar giu 06, 2006 10:32 am

ceccobeppe ha scritto:il mio però era uno spunto su un altro problema: è giusto lasciare una persona a morire solo perchè devo arrivare assolutamente in cima alla vetta (o oggi o mai più!). pensiamo se fossimo noi quelli in difficoltà (può capitare anche ai migliori!) e vedessimo quaranta alpinisti che ci sfilano davanti senza prestarci il minimo aiuto "perchè devono arrivare in vetta", non possono fallire, non possono fermarsi e tornare indietro per aiutarti, e TI LASCIANO MORIRE!!!
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ciao ceccobeppe, non conosco i dettagli della notizia che citi, e anche se sull' everest non ci sono mai stato, ho però conosciuto bene chi ha salito parecchi 8000 in "stile alpino", perchè x molti anni siamo stati compagni di cordata. è vero che ci sono eccezioni, ma per lo più non è possibile soccorrere una persona oltre una certa quota: non hai più la forza fisica per poterlo fare ed inoltre le tue percezioni, il contatto con la realtà, la capacità di reagire agli stimoli sono completamente diversi da quelli che siamo abituati ad avere qui. le decisioni che prenderesti a 4000 metri senza esitazione (come per es. aiutare una persona in difficoltà) diventano là quasi impossibili. salendo l'everest dalla "normale" passi di fianco a decine di cadaveri, sepolti completamente o parzialmente dalla neve, nella quasi completa indifferenza.
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Messaggioda bummi » mar giu 06, 2006 10:34 am

Roberto ha scritto:
Buzz ha scritto:...
Resta però il fatto che per gli sponsor, se hai fatto 5 ottomila e non hai fatto l'everest non sei nessuno.

L'everest resta l'everest.
Adesso ho capito perché ame nessuno mi caga :( :lol:


Io ti caco e pure parecchio... ;-)
Eppoi caro Roberto il punto vero è un altro. Tu SEI un alpinista e non lo FAI.
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Messaggioda biemme » mar giu 06, 2006 11:46 am

cornacchione ha scritto:
ceccobeppe ha scritto:il mio però era uno spunto su un altro problema: è giusto lasciare una persona a morire solo perchè devo arrivare assolutamente in cima alla vetta (o oggi o mai più!). pensiamo se fossimo noi quelli in difficoltà (può capitare anche ai migliori!) e vedessimo quaranta alpinisti che ci sfilano davanti senza prestarci il minimo aiuto "perchè devono arrivare in vetta", non possono fallire, non possono fermarsi e tornare indietro per aiutarti, e TI LASCIANO MORIRE!!!
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ciao ceccobeppe, non conosco i dettagli della notizia che citi, e anche se sull' everest non ci sono mai stato, ho però conosciuto bene chi ha salito parecchi 8000 in "stile alpino", perchè x molti anni siamo stati compagni di cordata. è vero che ci sono eccezioni, ma per lo più non è possibile soccorrere una persona oltre una certa quota: non hai più la forza fisica per poterlo fare ed inoltre le tue percezioni, il contatto con la realtà, la capacità di reagire agli stimoli sono completamente diversi da quelli che siamo abituati ad avere qui. le decisioni che prenderesti a 4000 metri senza esitazione (come per es. aiutare una persona in difficoltà) diventano là quasi impossibili. salendo l'everest dalla "normale" passi di fianco a decine di cadaveri, sepolti completamente o parzialmente dalla neve, nella quasi completa indifferenza.


ciao cornacchione,

io la penso come te, anch'io non per esperienza diretta ma per averne sentito parlare

certo, seduti in proltrona la tua può sembrare una riflessione cinica, ma nella realtà penso sia proprio come dici

chi affronta queste esperienze estreme, a parte casi particolari (e intendo fenomeni alla boukreev o mondinelli, più volte intervenuti in soccorsi improvvisati sulle grandi montagne), è completamente assorto e impegnato a pensare alla propria sopravvivenza, e non potrà mai riuscire a prestare soccorso alcuno a un'altra persona.....semmai c'è da riflettere proprio su questo, e cioè che PRIMA di andare su queste montagne, bisogna essere consapevoli dell'eventualità (non remota, a quanto pare) di non poter aiutare altre persone (magari nostri carissimi amici) che ci stanno morendo a fianco... io ci penserei a lungo, prima d'andare...anzi, potrei vederci - e solo in questo caso - un validissimo motivo per andare da solo

ciao
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Messaggioda fabio.bec » mar giu 06, 2006 11:48 am

Bè ma, cacchio l'Everest è l'Everest!
Non capisco un acca di grandi spedizioni, ma la grande Madre è lì!
Puoi scalarla con spirito alpinistico o meno, con ossigeno o meno, in solitaria o meno, sempre l'Everest rimane!
:wink:
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Messaggioda cornacchione » mar giu 06, 2006 12:05 pm

fabio.bec ha scritto:Bè ma, cacchio l'Everest è l'Everest!
Non capisco un acca di grandi spedizioni, ma la grande Madre è lì!
Puoi scalarla con spirito alpinistico o meno, con ossigeno o meno, in solitaria o meno, sempre l'Everest rimane!
:wink:



:roll: cosa intendi dire?
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Messaggioda andreag » mar giu 06, 2006 12:09 pm

cornacchione ha scritto:
fabio.bec ha scritto:Bè ma, cacchio l'Everest è l'Everest!
Non capisco un acca di grandi spedizioni, ma la grande Madre è lì!
Puoi scalarla con spirito alpinistico o meno, con ossigeno o meno, in solitaria o meno, sempre l'Everest rimane!
:wink:



:roll: cosa intendi dire?


Ma c'è ancora qualcuno dopo "Aria Sottile" e la prima femminile italiana che può ancora ragionevolmente sostenere che la salita per le normali all'Everest abbia qualcosa a che fare con l'alpinismo????

:? :? :?


Andrea
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Messaggioda Andreino » mar giu 06, 2006 12:20 pm

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Messaggioda cornacchione » mar giu 06, 2006 12:22 pm

andreag ha scritto:
Ma c'è ancora qualcuno dopo "Aria Sottile" e la prima femminile italiana che può ancora ragionevolmente sostenere che la salita per le normali all'Everest abbia qualcosa a che fare con l'alpinismo????

:? :? :?


Andrea



beh dipende sempre dallo spirito con cui fai le cose. comunque è la montagna + alta della terra e se la sali "lealmente" (senza ossigeno, in stile alpino) rimane sempre una grande impresa! personalmente opterei per il k2 dallo spigolo nord, ma è una questione di gusti personali!!
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Messaggioda bummi » mar giu 06, 2006 12:50 pm

cornacchione ha scritto:
andreag ha scritto:
Ma c'è ancora qualcuno dopo "Aria Sottile" e la prima femminile italiana che può ancora ragionevolmente sostenere che la salita per le normali all'Everest abbia qualcosa a che fare con l'alpinismo????

:? :? :?


Andrea



beh dipende sempre dallo spirito con cui fai le cose. comunque è la montagna + alta della terra e se la sali "lealmente" (senza ossigeno, in stile alpino) rimane sempre una grande impresa! personalmente opterei per il k2 dallo spigolo nord, ma è una questione di gusti personali!!


Scusate, non vorrei sembrare il solito rompiscatole, ma sulle vie normali che salgono all'Everest lo Stile Alpino è di fatto impossibile. La presenza di corde fisse, e di campi attrezzati non permettono questo genere di ascensioni. E questo senza considerare la presenza di centinaia di altre persone attorno a chi sale, presenza che tecnicamente non significa nulla ma pongono gli pseudo-alpinisti che salgono lungo questi tracciati in una condizione psicologica nemmeno lontanamente paragonabile a chi sale un ottomila in un'unica soluzione, senza supporto, senza corde fisse e senza ossigeno lungo una via non percorsa da altre cordate.
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Messaggioda ceccobeppe » mar giu 06, 2006 12:50 pm

Buzz ha scritto:
ceccobeppe ha scritto:il mio però era uno spunto su un altro problema: è giusto lasciare una persona a morire solo perchè devo arrivare assolutamente in cima alla vetta (o oggi o mai più!). pensiamo se fossimo noi quelli in difficoltà (può capitare anche ai migliori!) e vedessimo quaranta alpinisti che ci sfilano davanti senza prestarci il minimo aiuto "perchè devono arrivare in vetta", non possono fallire, non possono fermarsi e tornare indietro per aiutarti, e TI LASCIANO MORIRE!!!
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è triste pensare che arrivare in vetta valga più di una vita umana!!!


scusi, lei,
quanti anni ha?


35, perchè?
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Messaggioda Roberto » mar giu 06, 2006 12:51 pm

bummi ha scritto:Io ti caco e pure parecchio... ;-)

Che schifo :x

bummi ha scritto:Eppoi caro Roberto il punto vero è un altro. Tu SEI un alpinista e non lo FAI.
Non so se rendo... ;-)

Vediamo se ho capito:
sarei un SEI (Scalatore Estremamente Incapace) e non un FAI (Forte Alpinista Italiano) :( ... hai ragione :cry:
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Messaggioda Buzz » mar giu 06, 2006 12:51 pm

ceccobeppe ha scritto:
Buzz ha scritto:
ceccobeppe ha scritto:il mio però era uno spunto su un altro problema: è giusto lasciare una persona a morire solo perchè devo arrivare assolutamente in cima alla vetta (o oggi o mai più!). pensiamo se fossimo noi quelli in difficoltà (può capitare anche ai migliori!) e vedessimo quaranta alpinisti che ci sfilano davanti senza prestarci il minimo aiuto "perchè devono arrivare in vetta", non possono fallire, non possono fermarsi e tornare indietro per aiutarti, e TI LASCIANO MORIRE!!!
Per me non ha senso come alpinismo ma neanche come essere umano di pianura...

è triste pensare che arrivare in vetta valga più di una vita umana!!!


scusi, lei,
quanti anni ha?


35, perchè?


complimenti,
ne dimostri una ventina di meno
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Messaggioda bummi » mar giu 06, 2006 12:53 pm

Roberto ha scritto:Vediamo se ho capito:
sarei un SEI (Scalatore Estremamente Incapace) e non un FAI (Forte Alpinista Italiano) :( ... hai ragione :cry:


Sei sveglio, hai capito perfettamente. :lol:
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