16.05.2006
Exxon Valdez: l'incubo non è ancora finito
Attualmente la specie maggiormente a rischio è la lontra di mare
Diciassette anni dopo il disastro provocato dalla Exxon Valdez nel Prince William Sound, in Alaska, nuovi dati indicano che il peggior sversamento di petrolio della storia degli Stati Uniti continuerà a far sentire i suoi effetti ancora a lungo, impedendo un completo recupero dell?ecosistema selvatico. La ricerca, diretta da Jeffrey Short del National Marine Fisheries Service dell?Alaska, è pubblicata sul sito Web della rivista dell?American Chemical Society , "Environmental Science & Technology".
Nonostante gli ingenti sforzi fatti per cercare di bonificare l?area, almeno 12 chilometri della costa sono ancora palesemente colpite dallo sversamento e almeno 100 tonnellate di petrolio permangono nella baia. Buona parte di esso è andato a contaminare il fondo sabbioso che viene allo scoperto durante la bassa marea. Particolarmente sofferenti di questa situazione sarebbero le lontre di mare (Enhydra lutris) che vivono in quella regione; secondo le stime del ricercatore entrano in contatto con l?inquinante in media due volte al mese, ma la loro esposizione è sicuramente superiore in quanto molte delle prede di cui si nutrono, a loro volta, sono in qualche misura contaminate.
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