Monte Bianco

Alpinismo sulle Alpi ed extraeuropeo, ghiaccio, cascate ecc.

Messaggioda Maxxo » gio mag 04, 2006 20:19 pm

gylve ha scritto:cioè in alternativa alla trois monts valutate di salire x l'innominata o dallo sperone della brenva... 8O :?:

bhe dai non ci sarà mica questa grossa differenza poi :roll:
:twisted: :twisted:
Immagine
Avatar utente
Maxxo
 
Messaggi: 7150
Images: 121
Iscritto il: gio mag 09, 2002 9:52 am
Località: Modena

Messaggioda sergio-ex63-ora36 » gio mag 04, 2006 22:03 pm

Davide62 ha scritto:......
7) Innominata, seria e impegnativa, assolutamente da non sottovalutare.

....
12) Diretta Bonatti-Zappelli pochissimo ripetuta e più facile dell'Innominata.

[


ciao, anche considerando la complicazione dell'accesso dal col Eccles o solo la via in sè?

(L'innominata c'era venuta bene una quindicina d'anni fà anzi ho dovuto rifare il tiro chiave perchè mi era caduta la relazione.... :lol: )
Avatar utente
sergio-ex63-ora36
 
Messaggi: 2598
Images: 22
Iscritto il: mar apr 25, 2006 0:58 am
Località: Giudicarie (TN)

Messaggioda roby4061 » ven mag 05, 2006 15:53 pm

dal gonella è tanto più impegnativo della via dei cosmiques o assimilabile (a parte la maggior lunghezza) ?
Ich warte auf dich...am ende der nacht
________________________________
http://roby4061.splinder.com
Avatar utente
roby4061
 
Messaggi: 1529
Images: 4
Iscritto il: ven apr 21, 2006 11:03 am
Località: villanova canavese (TO)

Messaggioda schen » ven mag 05, 2006 16:45 pm

Davide62 ha scritto:
casaro ha scritto:Ma per salire lo Sperone della Brenva dopo la frana che c'è stata c'è da risalire la prima parte del Couloir Gussfelt oppura è stata aperta una nuova via che lo evita?

So che alcuni salgono lungo la zona franata, sempre in movimento ma molto meno di qualche anno fa, altri il Couloir Gussfeldt.


Ciao,
l'anno prima della frana ho salito lo sperone della Brenva in un modo che ritengo simpatico e un po' più avventuroso del solito: nel pomeriggio, intorno alle 14,30, con i miei due soci siamo arrivati al biv.della Fourche, e come al solito lo abbiamo trovato stra-zeppo di candidati alla Kuffner. Le previsioni meteo erano ottime e allora abbiamo deciso di raggiungere la sera stessa il colle Moore, scartando l'ipotesi couloir Gussfeldt e, invece di andare come previsto per gli sfasciumi a sx dello sperone, che erano già bruttini persino prima della frana, di salire col tepore dell'ultimo sole la cresta rocciosa tenendoci proprio sul filo. E' stato molto divertente: arrampicata old style in scarponi. Ci sono passaggi al max di 3° con qualche vecchio chiodo qua e la e buoni spuntoni o clessidre per far sosta. Alle 18,00 eravamo pochi metri al di sotto del tratto di cresta nevoso orizzontale, prima del pendione di 400 m che conduce sotto alla seraccata. Ho piazzato una fissa di 15 m sopra le nostre zucche e ci siamo assicurati con dei lunghi prusik, infilato le gambe nei sacchi e indossato tutto quello che avevamo. Microfornelletto per la cena e poi bivacco "a la belle etoile". Certo, lo si può fare se non è previsto un gelo siderale e se il tempo tiene, ma, credetemi, è stato davvero bellissimo!
Il giorno dopo alle 8 eravamo già fuori dalla seraccata e alle 9,30 in vetta al Bianco.
Non mi pare che la cresta vera e propria sia stata interessata dalla frana, almeno lo spero. Non posso esserne sicuro perchè non ho più attraversato la zona del Colle Moore dopo il '97.
Buone gite!
schen
Namastè!.. masste mac nen.
Avatar utente
schen
 
Messaggi: 626
Images: 53
Iscritto il: mer ott 12, 2005 15:02 pm
Località: Vallée d'Aoste

Messaggioda sergio-ex63-ora36 » ven mag 05, 2006 23:54 pm

roby4061 ha scritto:dal gonella è tanto più impegnativo della via dei cosmiques o assimilabile (a parte la maggior lunghezza) ?


per la mia esperienza no; io ho salito il bianco dal gonnella due volte scendendo una volta sul goutier e l'altra al col du midi e poi al torino, sono poi sceso altre due volte verso il col du midi venendo dall'innominata e dalla Kuffner e ho fatto un ultima volta la salita dal gonnella alla vallot e ritorno (bufera...);tutto dall'86 al 96 trovando sempre condizioni buoni e abbastanza uniformi sulle normali salvo sviluppi e/o dislivelli che sono ovviamente diversi ma tutti assolutamente abbordabili per medi alpinisti idoneamente allenati.
Secondo mè il 50% della gente che sale dal Goutier sta compiendo l'unica gita dell'anno....(l'ultima volta ho visto un tipo con tre ragazze in scarponcini da trekking alla vallot :cry: ) per forza sputano l'anima agli zero all'ora sulla cresta....
La salita dal Gonnella (il mio primo contatto con il Bianco) è secondo mè assolutamente inbattibile dalle altre: intanto uno "fa" il bianco partendo dal fondovalle, poi passa in un rifugio che da solo vale quanto una salita completa dagli altri lati. Tutta la salita è in un ambiente integro, maestoso e non banale ma comunque abbordabile con una discreta esperienza (si può sempre incolonnarsi comunque...).

Ripeterò sempre fino alla noia che tutti quelli che postano quì e che sento pieni di passione (l'ingrediente principale assieme ad una buona autonomia in ghiacciaio e una splendida forma fisica) lo debbano salire da quel lato almeno una volta....
Avatar utente
sergio-ex63-ora36
 
Messaggi: 2598
Images: 22
Iscritto il: mar apr 25, 2006 0:58 am
Località: Giudicarie (TN)

Messaggioda Davide62 » sab mag 06, 2006 9:30 am

schen ha scritto:
Davide62 ha scritto:
casaro ha scritto:Ma per salire lo Sperone della Brenva dopo la frana che c'è stata c'è da risalire la prima parte del Couloir Gussfelt oppura è stata aperta una nuova via che lo evita?

So che alcuni salgono lungo la zona franata, sempre in movimento ma molto meno di qualche anno fa, altri il Couloir Gussfeldt.


Ciao,
l'anno prima della frana ho salito lo sperone della Brenva in un modo che ritengo simpatico e un po' più avventuroso del solito: nel pomeriggio, intorno alle 14,30, con i miei due soci siamo arrivati al biv.della Fourche, e come al solito lo abbiamo trovato stra-zeppo di candidati alla Kuffner. Le previsioni meteo erano ottime e allora abbiamo deciso di raggiungere la sera stessa il colle Moore, scartando l'ipotesi couloir Gussfeldt e, invece di andare come previsto per gli sfasciumi a sx dello sperone, che erano già bruttini persino prima della frana, di salire col tepore dell'ultimo sole la cresta rocciosa tenendoci proprio sul filo. E' stato molto divertente: arrampicata old style in scarponi. Ci sono passaggi al max di 3° con qualche vecchio chiodo qua e la e buoni spuntoni o clessidre per far sosta. Alle 18,00 eravamo pochi metri al di sotto del tratto di cresta nevoso orizzontale, prima del pendione di 400 m che conduce sotto alla seraccata. Ho piazzato una fissa di 15 m sopra le nostre zucche e ci siamo assicurati con dei lunghi prusik, infilato le gambe nei sacchi e indossato tutto quello che avevamo. Microfornelletto per la cena e poi bivacco "a la belle etoile". Certo, lo si può fare se non è previsto un gelo siderale e se il tempo tiene, ma, credetemi, è stato davvero bellissimo!
Il giorno dopo alle 8 eravamo già fuori dalla seraccata e alle 9,30 in vetta al Bianco.
Non mi pare che la cresta vera e propria sia stata interessata dalla frana, almeno lo spero. Non posso esserne sicuro perchè non ho più attraversato la zona del Colle Moore dopo il '97.
Buone gite!
schen


La via che hai ripetuto è quella originale di Moore e soci del 1865, sostanzialmente abbandonata a favore della più comoda variante Farrar divenuta nel tempo il sistema più logico per salire lo Sperone.
Purtroppo la frana ha reso impossibile anche il tracciato da te seguito.
La cresta è completamente crollata e oggi è una congeria di spuntoni e gendarmi smozzicati e instabili.
Avatar utente
Davide62
 
Messaggi: 10597
Images: 113
Iscritto il: dom lug 28, 2002 18:37 pm
Località: Provincia di Varese

Messaggioda schen » lun mag 08, 2006 10:50 am

Davide62 ha scritto:La via che hai ripetuto è quella originale di Moore e soci del 1865, sostanzialmente abbandonata a favore della più comoda variante Farrar divenuta nel tempo il sistema più logico per salire lo Sperone.
Purtroppo la frana ha reso impossibile anche il tracciato da te seguito.
La cresta è completamente crollata e oggi è una congeria di spuntoni e gendarmi smozzicati e instabili.



Acc.., peccato.
Però ho sentito dire anch'io a Courma che si è ricominciato a passare per la Farrar, specialmente a giugno quando c'è ancora neve.
Forse si potrebbe di nuovo approcciare anche la "sentinella" in quella stagione.. E' un progetto che avevo abbandonato dopo la frana.
Se non sbaglio tu l'hai salita, vero?
schen
Namastè!.. masste mac nen.
Avatar utente
schen
 
Messaggi: 626
Images: 53
Iscritto il: mer ott 12, 2005 15:02 pm
Località: Vallée d'Aoste

Messaggioda davide76 » mar mag 09, 2006 12:48 pm

Dalla mia bibliografia risulta questo

Via diff ore (2° giorno)

Sperone
Tournette D- 7/9 da q sella


Sperone
Brenva D-/D 7/9 da bif forche


Innominata D/D+ 8/9 da biv eccles


quindi la + "facile" lo sperone brenva, poi tournette, e innominata. in realtà credo che sia anche + "facile" arrivare al biv della fourche piuttosto che ai bivacchi eccles. anche l'accesso al Q sella è sempre descritto come difficile e pericoloso. (oltre che lunghissimo)
Ciao
Da
"nel mio letto sogno la cima; sulla cima sogno il mio letto"
davide76
 
Messaggi: 229
Images: 50
Iscritto il: lun ago 04, 2003 14:34 pm
Località: Gallarate

Messaggioda Davide62 » mar mag 09, 2006 20:48 pm

Secondo me è più difficile lo Sperone della Tournette, tra queste e l'Innominata il salto di qualità è notevole.
Quest'ultima è ben più difficile sotto tutti i punti di vista, attenzione bene che una via di grande ambiente classificata D non è assolutamente una passeggiata, tutt'altro, numeri e orari contano poco o niente.
Avatar utente
Davide62
 
Messaggi: 10597
Images: 113
Iscritto il: dom lug 28, 2002 18:37 pm
Località: Provincia di Varese

Messaggioda lucasignorelli » mar mag 09, 2006 22:42 pm

Davide62 ha scritto:Secondo me è più difficile lo Sperone della Tournette, tra queste e l'Innominata il salto di qualità è notevole.
Quest'ultima è ben più difficile sotto tutti i punti di vista, attenzione bene che una via di grande ambiente classificata D non è assolutamente una passeggiata, tutt'altro, numeri e orari contano poco o niente.


La difficoltà "reale" dell'Innominata è, come minimo, TD, ma sarebbe meglio usare la scala binaria - e allora, come minimo diventa V/3 4c. In realtà, non ci sono vie che salgono al Bianco (inteso come "in cima al Bianco") da quel lato che non siano grado V se non VI, e questo indipendentemente dalla difficoltà tecnica "nominale" - ne risulta un paradosso, per cui fare l'Hypercouloir oppure le vie moderne al Pilastro Rosso è in realtà meno difficile che fare l'Innominata oppure la classica al Pilone Centrale - perchè dalle une si scende in doppia e si ritorna al calduccio all'Eccles, mentre sulle altre da un certo punto in poi è "fuori con le tue gambe oppure fuori con la variante 118" - se il tempo lo permette, altrimenti ci rimani.

La chiave di volta di queste vie è l'uscita sulla cresta del Brouillard e il percorso della cresta stessa - non mi stancherò mai di dire che è il posto più pericoloso di tutto il Massiccio, con un'esposizione al vento, ai fulmini e al resto della mercanzia che non ha pari forse nelle intere Alpi. La formula in questo casò è semplice - più si esce in cresta "a sinistra" (cioè lontani dal Bianco di Courmayeur) - peggio è. Il tragitto dalla giunzione della crestina di uscita dell'Innominata con la Brouillard fino alla punta del Bianco richiede due orette in condizioni ottimali - fate voi a calcolare cosa succede se le condizioni sono anche solo mediocri (è siete sempre sopra i 4600m!)

Il punto di non ritorno dell'Innominata è la traversata del canalone - una volta dall'altra parte, un ritorno con il maltempo è praticamente impossibile. E tanto per aggiungere carne al fuoco, ricordatevi della tragedia del 2004 - Rahel conosceva la zona a menadito, eppure...

La Tournette ha il problema dell'accesso al Sella (che è sì rognoso, ma non tanto come si sente dire in giro, se non in condizioni troppo secche o troppo nevose). Però, una volta sopra la strozzatura a monte del Plateau dei Rochers, la via diventa piuttosto diretta, e la ritirata rimane fattibile almento fino allo spallone a 4500m. E sopra, se le cose si mettono male si può "scappare" verso la Vallot abbastanza in fretta. E' una via assolutamente stupenda (di gran lunga la migliore via di media difficoltà al Bianco), ma assolutamente non paragonabile all'Innominata in termini di "ingaggiosità"!!!
Avatar utente
lucasignorelli
 
Messaggi: 594
Images: 3
Iscritto il: sab gen 22, 2005 17:41 pm

Messaggioda xee » mar mag 09, 2006 23:30 pm

[quote="lucasignorelli"]
...
[quote]

Belle descrizioni, bravo, grazie!!!
Amo questo forum :)
Perché voglio dormire il sonno delle mele
per apprendere un pianto che mi purifichi dalla terra;
perché voglio vivere con quel bimbo oscuro
che voleva tagliarsi il cuore in alto mare.
Avatar utente
xee
 
Messaggi: 3093
Images: 80
Iscritto il: ven gen 30, 2004 16:35 pm
Località: La Vallée

Messaggioda sergio-ex63-ora36 » mar mag 09, 2006 23:45 pm

lucasignorelli ha scritto:
Davide62 ha scritto:Secondo me è più difficile lo Sperone della Tournette, tra queste e l'Innominata il salto di qualità è notevole.
Quest'ultima è ben più difficile sotto tutti i punti di vista, attenzione bene che una via di grande ambiente classificata D non è assolutamente una passeggiata, tutt'altro, numeri e orari contano poco o niente.


La difficoltà "reale" dell'Innominata è, come minimo, TD, ma sarebbe meglio usare la scala binaria - e allora, come minimo diventa V/3 4c. In realtà, non ci sono vie che salgono al Bianco (inteso come "in cima al Bianco") da quel lato che non siano grado V se non VI, e questo indipendentemente dalla difficoltà tecnica "nominale" - ne risulta un paradosso, per cui fare l'Hypercouloir oppure le vie moderne al Pilastro Rosso è in realtà meno difficile che fare l'Innominata oppure la classica al Pilone Centrale - perchè dalle une si scende in doppia e si ritorna al calduccio all'Eccles, mentre sulle altre da un certo punto in poi è "fuori con le tue gambe oppure fuori con la variante 118" - se il tempo lo permette, altrimenti ci rimani.

La chiave di volta di queste vie è l'uscita sulla cresta del Brouillard e il percorso della cresta stessa - non mi stancherò mai di dire che è il posto più pericoloso di tutto il Massiccio, con un'esposizione al vento, ai fulmini e al resto della mercanzia che non ha pari forse nelle intere Alpi. La formula in questo casò è semplice - più si esce in cresta "a sinistra" (cioè lontani dal Bianco di Courmayeur) - peggio è. Il tragitto dalla giunzione della crestina di uscita dell'Innominata con la Brouillard fino alla punta del Bianco richiede due orette in condizioni ottimali - fate voi a calcolare cosa succede se le condizioni sono anche solo mediocri (è siete sempre sopra i 4600m!)

Il punto di non ritorno dell'Innominata è la traversata del canalone - una volta dall'altra parte, un ritorno con il maltempo è praticamente impossibile. E tanto per aggiungere carne al fuoco, ricordatevi della tragedia del 2004 - Rahel conosceva la zona a menadito, eppure...

La Tournette ha il problema dell'accesso al Sella (che è sì rognoso, ma non tanto come si sente dire in giro, se non in condizioni troppo secche o troppo nevose). Però, una volta sopra la strozzatura a monte del Plateau dei Rochers, la via diventa piuttosto diretta, e la ritirata rimane fattibile almento fino allo spallone a 4500m. E sopra, se le cose si mettono male si può "scappare" verso la Vallot abbastanza in fretta. E' una via assolutamente stupenda (di gran lunga la migliore via di media difficoltà al Bianco), ma assolutamente non paragonabile all'Innominata in termini di "ingaggiosità"!!!


azzo...allora ero forte :D

a parte gli scherzi noi abbiamo fatto l'innominata bivaccando alla bella stella su un terrazzino dopo il tiro chiave (IV+/V- ?) su consiglio di Garda allora custode del Monzino; è stato un bivacco fantastico e la chicca della salita...mi sento di ripetere il consiglio:si evita la ressa dell'Eccles e si accorcia la salita finale :wink:
la via è sicuramente ingaggiosa ma con meteo buona e buon allenamento merita alla grande!

ps
dal punto di bivacco al bianco abiiamo impiegato 7 ore per poi traversare al Torino
Avatar utente
sergio-ex63-ora36
 
Messaggi: 2598
Images: 22
Iscritto il: mar apr 25, 2006 0:58 am
Località: Giudicarie (TN)

Messaggioda lucasignorelli » mer mag 10, 2006 0:07 am

sergio-ex63-ora36 ha scritto:a parte gli scherzi noi abbiamo fatto l'innominata bivaccando alla bella stella su un terrazzino dopo il tiro chiave (IV+/V- ?) su consiglio di Garda allora custode del Monzino; è stato un bivacco fantastico e la chicca della salita...mi sento di ripetere il consiglio:si evita la ressa dell'Eccles e si accorcia la salita finale :wink:
la via è sicuramente ingaggiosa ma con meteo buona e buon allenamento merita alla grande!

ps
dal punto di bivacco al bianco abiiamo impiegato 7 ore per poi traversare al Torino


Il terrazzo sotto la Torre Rossa mi sembra che adesso lo usino spesso, è comodo (e se la mattina il tempo gira si torna indietro abbastanza in fretta), ma così ti cambia la logistica - devi dormire per forza al Monzino e fai la salita in tre giorni (molte cordate veloci normalmente salgono all'Eccles in giornata).

Bravi dovevate esserlo per forza, altrimenti col cavolo che il Garda vi dava un consiglio - la sua media di suggerimenti a quelli che passavano dal Monzino e non gli sembravano all'altezza era "tornate giù subito che di montagna non capite un ca**o". Grand'uomo, ma con un caratterino... ;)
Avatar utente
lucasignorelli
 
Messaggi: 594
Images: 3
Iscritto il: sab gen 22, 2005 17:41 pm

Messaggioda claudio1949 » mer mag 10, 2006 11:13 am

Davide62 ha scritto:Da dx a sx



:?: Sorry to disturb ... ma non è che è "da sx a dx"?
Avatar utente
claudio1949
 
Messaggi: 513
Images: 27
Iscritto il: ven feb 24, 2006 12:22 pm
Località: roma

Messaggioda sergio-ex63-ora36 » mer mag 10, 2006 14:49 pm

lucasignorelli ha scritto:
sergio-ex63-ora36 ha scritto:a parte gli scherzi noi abbiamo fatto l'innominata bivaccando alla bella stella su un terrazzino dopo il tiro chiave (IV+/V- ?) su consiglio di Garda allora custode del Monzino; è stato un bivacco fantastico e la chicca della salita...mi sento di ripetere il consiglio:si evita la ressa dell'Eccles e si accorcia la salita finale :wink:
la via è sicuramente ingaggiosa ma con meteo buona e buon allenamento merita alla grande!

ps
dal punto di bivacco al bianco abiiamo impiegato 7 ore per poi traversare al Torino


Il terrazzo sotto la Torre Rossa mi sembra che adesso lo usino spesso, è comodo (e se la mattina il tempo gira si torna indietro abbastanza in fretta), ma così ti cambia la logistica - devi dormire per forza al Monzino e fai la salita in tre giorni (molte cordate veloci normalmente salgono all'Eccles in giornata).

Bravi dovevate esserlo per forza, altrimenti col cavolo che il Garda vi dava un consiglio - la sua media di suggerimenti a quelli che passavano dal Monzino e non gli sembravano all'altezza era "tornate giù subito che di montagna non capite un ca**o". Grand'uomo, ma con un caratterino... ;)


Si tre giorni!
Ma comunque a noi il primo giorno serviva per arrivare da casa (Trentino) in Vallee...e all'Eccles in giornata era un pò troppo :wink:
Avatar utente
sergio-ex63-ora36
 
Messaggi: 2598
Images: 22
Iscritto il: mar apr 25, 2006 0:58 am
Località: Giudicarie (TN)

Messaggioda Lorenz » mer mag 10, 2006 15:26 pm

E' con una certa riluttanza che mi accingo a chiedere qualche info sulla cresta di Peuterey, l'integrale. Riluttanza perche' e' un idea di cui sto parlando con un paio di persone, personalmente con molta umilta', visto il tipo di salita.
Cmq, parlarne (e scriverne) non fa male. A parte il fatto di esporsi in un forum con i propri progetti e sogni, cosa che non sempre mi aggrada.

Salita dalla cresta S della Noire e quindi le famigerate doppie sulla NW, pare il punto piu' pericoloso di tutta la salita. Quello che fanno piu' o meno tutti (dove tutti non vuol dire molti) e' di fare salita e discesa in giornata, fino ad arrivare alla breccia dove sta il Craveri.
Un ipotesi che invece vorrei valutare e' quella di fermarsi per un primo bivacco dopo le prime doppie sulla NW, su una specie di spalla, prima di affrontare le doppie piu' brutte nel caminone. I vantaggi sarebbero di prendere la salita della S con piu' calma, evitare di fare le doppie nel pomeriggio con maggiori probabilita' di scariche, evitare di fare una tirata pazzesca per arrivare al Craveri (16 - 20 ore). Gli svantaggi sono invece che non c'e' la possibilita' di sfruttare il bivacco Craveri.
Il secondo giorno si completano le doppie, si scalano le Dame Inglesi per il percorso alto, si sale alla Blanche e si scende al Col de Peuterey. O si bivacca qui, o se possibile, si sale ancora di 100 o 200 m verso il GPA dove pare vi siano dei terrazzini buoni per sostare la notte. Terzo giorno, vetta e discesa.
Questa ipotesi di fare la salita in tre giorni con 2 bivacchi all'aperto, nasce dalla testa del mio socio ben piu' esperto, che ha gia' salito la sud nonche 3 volte la peuterey classica, sia dalla nord della blanche che dal colle.
Mi rivolgo ai piu' esperti, in particolare a Luca, che gia' in passato mi ha dato info utili per altre zone del Bianco (che non ho ancora sfruttato)... avete qualche consiglio o info in piu' che gia' non sia presente sulle guide CAI (e non) che descrivono la cresta Integrale di Peuterey ?

Lorenz
Avatar utente
Lorenz
 
Messaggi: 653
Images: 14
Iscritto il: ven mag 17, 2002 15:09 pm
Località: Cernusco sul Naviglio

Messaggioda claudio1949 » mer mag 10, 2006 15:38 pm

Se può essere utile, c'è un bel video di "Al filo de lo imposible" sull'integrale del Peuterey da parte di due ragazze spagnole. Loro hanno fatto due bivacchi all'aperto e il Craveri.
E sono ritornate in "parapente" .....
Avatar utente
claudio1949
 
Messaggi: 513
Images: 27
Iscritto il: ven feb 24, 2006 12:22 pm
Località: roma

Messaggioda lucasignorelli » gio mag 11, 2006 0:53 am

Lorenz ha scritto:'
Salita dalla cresta S della Noire e quindi le famigerate doppie sulla NW, pare il punto piu' pericoloso di tutta la salita. Quello che fanno piu' o meno tutti (dove tutti non vuol dire molti) e' di fare salita e discesa in giornata, fino ad arrivare alla breccia dove sta il Craveri.
Un ipotesi che invece vorrei valutare e' quella di fermarsi per un primo bivacco dopo le prime doppie sulla NW, su una specie di spalla, prima di affrontare le doppie piu' brutte nel caminone. I vantaggi sarebbero di prendere la salita della S con piu' calma, evitare di fare le doppie nel pomeriggio con maggiori probabilita' di scariche, evitare di fare una tirata pazzesca per arrivare al Craveri (16 - 20 ore). Gli svantaggi sono invece che non c'e' la possibilita' di sfruttare il bivacco Craveri.
Il secondo giorno si completano le doppie, si scalano le Dame Inglesi per il percorso alto, si sale alla Blanche e si scende al Col de Peuterey. O si bivacca qui, o se possibile, si sale ancora di 100 o 200 m verso il GPA dove pare vi siano dei terrazzini buoni per sostare la notte. Terzo giorno, vetta e discesa.
Lorenz


Se non volete fare la maratona, secondo me la strategia migliore è

"Prologo": Pernottamento al Borelli

1° giorno: Cresta sud della Noire con bivacco sotto la cima della Bich (o subito dopo l'intaglio). Ci diversi posti comodi, e se siete veloci arrivate su a metà pomeriggio, e avete tutto il tempo per programmare la discesa se il tempo gira male.

2° giorno: Se il tempo tiene, appena fa chiaro salita in cima alla Noire e inizio discesa sulla cresta Nord. Dovreste essere giù intorno a mezzogiorno. A questo punto, a seconda delle condizioni traversate le Dames Anglaises in basso o in alto (normalmente adesso si passa alti), e arrivate comodi e non esausti al Craveri.

3° giorno: Traversate la Blanche e salite la cresta fino in cima al Bianco. Ti faccio presente che arrivare in cima alla Blanche è una faticaccia notevole, anche partendo dal Craveri, ma una volta scesi dalla Blanche sul colle, siete più o meno obbligati a uscire verso la cima, qualsiasi siano le vostre condizioni fisiche o quelle del tempo. E' un luogo comune, ma non ci sono scappatoie dal Col De Peuterey che non siano lunghe e pericolose, e questo include il traverso sotto i Piloni verso l'Eccles.

Sia bivaccare sulla Nord della Noire che sopra al Colle di Peuterey significa tagliarsi fuori le migliori vie di fuga - se il tempo gira, siete costretti a proseguire. Per inciso, il canalone strapiombante sulla Noire è notoriamente un imbuto sparasassi quando piove - ma se piove (cioè,se c'è un temporale!) non potete rimanere fermi sulla spalla ad aspettare di fare la versione alpinistica della sedia elettrica :) e quindi dovete fare le doppie per forza!

(Ci tengo a precisare che quanto sopra deriva da mia esperienza personale solo per quanto riguarda la Blanche, il Craveri e le Dames - la Noire l'ho salita solo dalla normale! - ok, ho fatto anche il Pic Gamba, ma il senso è quello. Il resto viene dai "soliti bene informati")
Avatar utente
lucasignorelli
 
Messaggi: 594
Images: 3
Iscritto il: sab gen 22, 2005 17:41 pm

Messaggioda Lorenz » gio mag 11, 2006 15:34 pm

prima di tutto, grazie della risposta.
Condivido in generale il discorso di non tagliarsi fuori i punti di fuga. Tuttavia e' anche vero che:
- non parto neppure per Courma se non ho previsioni meteo di bello stabile per qualche giorno. Ok, poi c'e' sempre un margine di incertezza anche nelle previsioni di oggigiorno, eccome

- facendo come dici tu, sto in giro un giorno in piu', perche' e' evidente che al terzo giorno mi tocca fermarmi alla Vallot. Ed il secondo giorno lo spendo "solo" per fare le doppie e le dame inglesi. Queste ultime, secondo il Buscaini, si attraversano in 3 ore circa. Rischio quindi di arrivare al Craveri intorno alle 15 per fermarmi li, sapendo pero' che la strada e' ancora molto lunga e che potrei sfruttare ancora molte ore di luce.

Va beh, vedremo. Sono talmente tante le condizioni che si devono realizzare da qui a luglio, anche solo per pensare seriamente di partire...

ciao,
Lorenz
Avatar utente
Lorenz
 
Messaggi: 653
Images: 14
Iscritto il: ven mag 17, 2002 15:09 pm
Località: Cernusco sul Naviglio

Messaggioda Andrea81 » gio mag 11, 2006 15:41 pm

Scusate l'intromissione nel discorso, ma si parlava di bianco... Volevo sapere se secondo voi (magari in base ad esperienze passate) salire al bianco (pernottamento al Tete rousse) attorno al 15 giugno è fattibile considerando le ultime nevicate, o se è ancora troppo presto in stagione. E se si quali problemi e/o rischi ci possono essere (escluso l'attraversamento del Grand Couloir sul quale ormai conosco vita morte e miracoli). Ah, non essendo uno sci alpinista intendo andare su classica maniera con ramponi semplicemente.
Grazie a tutti. Andrea
Andrea81
 
Messaggi: 163
Iscritto il: mar mag 02, 2006 16:35 pm
Località: S.Ambrogio (TO)

PrecedenteProssimo

Torna a Alpinismo - Grandi montagne - Spedizioni

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Gabol e 1 ospite

Forum.Planetmountain.com

Il Forum è uno spazio d’incontro virtuale, aperto a tutti, che consente la circolazione e gli scambi di opinioni, idee, informazioni, esperienze sul mondo della montagna, dell’alpinismo, dell’arrampicata e dell’escursionismo.

La deliberata inosservanza di quanto riportato nel REGOLAMENTO comporterà l'immediato bannaggio (cancellazione) dal forum, a discrezione degli amministratori del forum. Sarà esclusivo ed insindacabile compito degli amministratori stabilire quando questi limiti vengano oltrepassati ed intervenire di conseguenza.