VIA SUBITO LE TRUPPE DALL IRAQ

[simo il 4 CG]

Le bombe sono esplose prima delle otto Bomba a Nassiriya. Vittime italiane Due italiani e un rumeno morti per una bomba contro un convoglio del contingente internazionale. Gravi altri due carabinieri STRUMENTIVERSIONE STAMPABILEI PIU' LETTIINVIA QUESTO ARTICOLO

Militari italiani in Iraq (Emblema)
NASSIRIYA - Almeno tre morti e due feriti gravi nell'esplosione di un ordigno avvenuta questa mattina a Nassiriya verso le 7,30 ora italiana . Il Comando della missione Antica Babilonia comunica che sono morti un capitano dell'Esercito, un sottufficiale dei Carabinieri e un caporale della Polizia Militare rumena. Altri due sottufficiali dei carabinieri sono rimasti gravemente feriti esi trovano ricoverati presso l'ospedale da campo italiano. Uno dei carabinieri coinvolti nell'attentato a Nassiriya è un militare del nucleo radiomobile dei carabinieri di Roma. Secondo le prime informazioni il carabiniere sarebbe in condizioni molto gravi.
L'ordigno, collocato al centro della carreggiata, è esploso al passaggio di un convoglio del contingente internazionale. Uno dei mezzi - una camionetta italiana - è stato colpito. Il convoglio marciava lungo una strada a sud ovest dell'abitato di Nassiriyah, e si stava recando al PJOC (Provincial Joint Operation Centre, la sala operativa integrata delle Forze di sicurezza della Provincia). Era formato da quattro veicoli protetti del Reggimento carabinieri della Msu (Multinational Specilaized Unit) con a bordo un Ufficiale dell'Esercito, 15 militari dell'Arma dei carabinieri e graduato della Polizia Militare rumena. Lo scopo del traferimento era quello di rilevare il personale in servizio presso un comando locale della polizia irachena. Lo Stato maggiore della Difesa fa sapere che «Sono in corso accertamenti, condotti in stretto coordinamento con la polizia locale, intesi ad individuare la natura dell'ordigno, l'origine dell'esplosione e gli eventuali responsabili».
L'attentato è avvenuto in un punto di «un percorso stradale noto e che i militari italiani percorrevano da quasi tre anni». Lo ha detto il maggiore Marco Mele, portavoce del contingente italiano in Iraq. Il portavoce ha anche sottolineato che benchè l'area di Nassiriya sembri essere più tranquilla rispetto ad altre del Paese iracheno, «in realtà va ricordato che la situazione è sempre potenzialmente a rischio». Quanto infine al clima che ora si respira tra i componenti del contingente italiano, il portavoce ha detto che «la vigilanza resta alta, è questo un colpo da ko e però ci risolleveremo. Ricordiamo che la nostra è una missione di sicurezza, umanitaria di collaborazione con le autorità locali per la convivenza civile e andremo avanti».
L'ultima «azione ostile» nei confronti dei militari italiani si era avuta solo 5 giorni fa: un ordigno posto ai lati della carreggiata, fatto esplodere, anche in quel caso, al passaggio di un convoglio. Ma si parlò di una bomba a basso potenziale e di un'azione che poteva dunque essere soltanto dimostrativa.

[roby4061]

il problema è che non bisognava andarci, non bisognava fare i servi di quel guerrafondaio di bush.

ora ci siamo in mezzo e non è neanche che si possa andarsene via da un giorno all'altro...

[Silvio]

il problema è che non bisognava andarci, non bisognava fare i servi di quel guerrafondaio di bush.

ora ci siamo in mezzo e non è neanche che si possa andarsene via da un giorno all'altro...

sono d'accordo, da un giorno all'altro non è tecnicamente possibile, ma muoversi da ora, organizzarsi da ora, è obbligatorio !!!

[Paolo Marchiori]

il problema è che non bisognava andarci, non bisognava fare i servi di quel guerrafondaio di bush.

ora ci siamo in mezzo e non è neanche che si possa andarsene via da un giorno all'altro...

sono d'accordo, da un giorno all'altro non è tecnicamente possibile, ma muoversi da ora, organizzarsi da ora, è obbligatorio !!!

esatto.

Un pensiero alle vittime.
P.

[roby4061]

il problema è che non bisognava andarci, non bisognava fare i servi di quel guerrafondaio di bush.

ora ci siamo in mezzo e non è neanche che si possa andarsene via da un giorno all'altro...

sono d'accordo, da un giorno all'altro non è tecnicamente possibile, ma muoversi da ora, organizzarsi da ora, è obbligatorio !!!

beh, mi pare che entro la fine del 2006 ce ne si debba andare, no? mi pare che il ritiro sia già in parte programmato...

[Roberto]

E' inutile fare slogan, tanto le truppe italiane per adesso non se ne vanno, Prodi non ha ne la forza ne la volontà di sloggiare e questo può solo creare danni alla coalizione, così precaria ed ancora neppure insediata al governo.

[Silvio]

il problema è che non bisognava andarci, non bisognava fare i servi di quel guerrafondaio di bush.

ora ci siamo in mezzo e non è neanche che si possa andarsene via da un giorno all'altro...

sono d'accordo, da un giorno all'altro non è tecnicamente possibile, ma muoversi da ora, organizzarsi da ora, è obbligatorio !!!

esatto.

Un pensiero alle vittime.P.

certamente.

[Silvio]

tre morti italiani ed un morto rumeno.

[krissx]

il problema è che non bisognava andarci, non bisognava fare i servi di quel guerrafondaio di bush.

ora ci siamo in mezzo e non è neanche che si possa andarsene via da un giorno all'altro...

daccordissimo.
siamo andati in guerra e in guerra siamo.
l'italia ha delle responsabilita' difficili secondo me, che non si azzerano con il ritiro incondizionato.
mi dispiace per i caduti, italiani e non ,allo stesso modo.

peccato che si parli di iraq solo dopo che ci lascia le penne qualche italiano.
cio' non toglie che sia "normale" morire, quando ci si imbarca in queste faccende.
ne muoiono molti di piu' ogni giorno sulle strade o per cirrosi, eppure nessuno pensa ragionevole togliere le auto o l'alcol dalla circolazione...

questa faccenda e' tosta, e mi auguro solamente che le scelte prese dal governo saranno ragionate e responsabili, e non dettate dal gradimento del pubblico o delle coalizioni...

[brunoz]

Ciao !!

tre morti italiani ed un morto rumeno.

Indifferente la nazionalità...
... 4 morti... punto.
4 vite spezzate,
4 famiglie distrutte,
4 destini stravolti...



Miao.

[Roberto]

Ma in Iraq non era stata portata la democrazia?
Com' è che accadono 'ste cose?

[Silvio]

Ma in Iraq non era stata portata la democrazia?
Com' è che accadono 'ste cose?

......


......


......

[roby4061]

Ma in Iraq non era stata portata la democrazia?
Com' è che accadono 'ste cose?

forse non era così facile come si voleva far credere...

"missione compiuta" esclamò il comandante in capo il 1° maggio 2003.

s'è visto....

in iraq ci sono dai 10 ai 30 morti praticamente ogni giorno, il paese è diventato un covo di terroristi, ed è sull'orlo della guerra civile. l'esercito iracheno non è ancora autosufficiente, la guerriglia di al zarqawi continua a fare un po quello che vuole, e la tranquillità è tutt'altro che vicina.

[Topocane]

Ma in Iraq non era stata portata la democrazia?
Com' è che accadono 'ste cose?

democrazia...

la stessa democrazia che abbiamo qui, forse???

oh ma....
ci stiamo a scrivere addosso,
a parlarci addosso, ora, perchè i morti han una nazionalità a noi vicina...
(e vedretre tra oggi, domani e i gg a venire il caos mediatico...)
quando in iraq,
da anni ormai,
TUTTI I GIORNI,
tutti i santi giorni,
muoiono ca 150 persone.
(persona più, persona meno. giorno più, giorno meno. ....sigh)

...che schifo.


Topocane

[Roberto]

Infatti questi morti italiani erano la per loro scelta, consapevoli del rischio che correvano, ben pagati e armati, mentre le decine di iracheni che muoiono ogni giorno sono per la quasi totalità, inermi civili, che forse avrebbero preferito un paese oppresso da un dittatore ad un paese occupato da truppe straniere e massacrato dal terrorismo.

[Roberto]

E' morto anche l' ialiano ferito!

[Freespirit]

basta morti, via da li!!!

[grip]

Infatti questi morti italiani erano la per loro scelta, consapevoli del rischio che correvano, ben pagati e armati, mentre le decine di iracheni che muoiono ogni giorno sono per la quasi totalità, inermi civili, che forse avrebbero preferito un paese oppresso da un dittatore ad un paese occupato da truppe straniere e massacrato dal terrorismo.

Concordo, i morti son morti, ma i soldati che sono li sono effettivamente strapagati, e VOLONTARI , oppure mercenari .

NEL MONDO CI SONO DECINE DI GUERRE , tutte solo per soldi e potere, quella in IRAQ NON e' diversa dalle altre.

NON mi dicano che vanno li per il patriottismo , forse un 5% non di piu'.
io la penso cosi'.

[cornacchione]

Infatti questi morti italiani erano la per loro scelta, consapevoli del rischio che correvano, ben pagati e armati, mentre le decine di iracheni che muoiono ogni giorno sono per la quasi totalità, inermi civili, che forse avrebbero preferito un paese oppresso da un dittatore ad un paese occupato da truppe straniere e massacrato dal terrorismo.

l'altro giorno ho sentito un'intervista in cui si diceva che la democrazia non può essere importata da altri paesi (usa, occidente, ecc), ma deve nascere e crescere dall'interno. sembravano parole sensate, soprattutto giudicando da come stanno andando le cose in iraq.

ma allora dobbiamo ricrederci anche sulle cose in cui abbiamo sempre creduto: l'aiuto degli alleati nella 2a g.m., l'impegno di che guevara, ecc.

e sino a che punto il mondo cosiddetto civile può e deve tollerare un dittatore?

[stellapolare11]

questi accadimenti mi fanno ricordare alcuni articoli letti quando ancora si pensava di dichiarare guerra alle popolazioni arabe....
allora lessi un'analisi fatta da sociologi americani italiani e poi anche su giornali cattolici(x una volta il manifesto e una rivista cattolica erano dalla stessa parte)...
e affermava appunto che il problema non era che nn si doveva fermare in qualche modo i paesi arabi ma il metodo da usare.....
la guerra avrebbe inasprito gli arabi e rafforzato il loro odio x gli stati uniti (da tener presente che giustificato o meno tale odio ora come ora serve ai capi arabi x spingere la popolazione ad azioni contro gli occidentali e americani che x loro sono cmq estranei )....
tutto questo si e'ovviamente avverato.....
non solo nn hanno concluso nulla con la guerra,ma li hanno incattiviti,hanno fatto in moto che la popolazione la pensi esattamente come chi li ha schiavizzati na vita,e nn x ultimo nn hanno neanche trovato armi che in qualche modo avrebbe potuto giustificare agli occhi del mondo ste guerre.....
questi morti fanno scalpore e mettono molta tristezza....
morire x qualcosa che si poteva tranquillamente evitare.....