11.04.2006
L'adesivo perfetto
Ha una tenacità tripla di quella delle migliori colle esistenti ed è biodegradabile
Nei corsi d?acqua e negli acquedotti vive una miriade di batteri; molti di essi si lasciano trasportare dalle acque, ma altri preferiscono aderire a qualche superficie. Così fa anche Caulobacter crescentus, che cerca strenuamente di aderire a rocce e pareti di cemento: come hanno scopero alcuni ricercatori dell?Università dell'Indiana e della Brown University, per staccare uno di essi dal supporto a cui aderisce è necessario esercitare una forza pari a un micronewton. Questo valore può sembrare decisamente irrisorio, ma tutto va commisurato alla scala: come viene spiegato in un articolo apparso sul numero odierno dei Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS), ciò significa che il batterio prima di staccarsi è in grado di resistere a uno stress corrispondente a 70 newton per millimetro quadrato. Per avere un termine di paragone si pensi che le migliori colle esistenti in commercio cedono quando venga esercitata una forza compresa fra i 18 e i 28 newton per millimetro quadrato. La tenacità dell?adesione del batterio è dovuta a un particolare policassaride da esso sintetizzato, che i ricercatori sperano ora di riuscire a produrre in quantitativi maggiori, sfruttando eventualmente batteri geneticamente ingegnerizzati, così da ottenere una ?supercolla? che potrebbe avere interessanti applicazioni, oltre che di carattere industriale, anche in campo medico-chirugico: si tratterebbe infatti di uno strumento di sutura estremamente efficace e perfettamente biodegradabile.
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