da Roberto » ven mar 17, 2006 15:19 pm
Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria (1964-1972)
Simbolo del PSIUPIl 12 gennaio 1964, dalla scissione dal PSI della corrente di sinistra, si costituisce il nuovo Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria (PSIUP), guidato da Tullio Vecchietti (che ne diviene il segretario) e i cui maggiori esponenti sono Lelio Basso, Vittorio Foa, Lucio Libertini, Emilio Lussu e Dario Valori, oltre ai toscani Silvano Miniati, Guido Biondi, Mario Brunetti, Aristeo Biancolini, Pino Ferraris, Daniele Protti, Dante Rossi e i sindacalisti Elio Giovannini, Antonio Lettieri e Gastone Sclavi.
Aderirono allo PSIUP tutti quei militanti socialisti che non sopportavano la stretta alleanza tra il Partito Socialista Italiano e la Democrazia Cristiana e che invece vedevano di buon occhio una collaborazione più radicale con il PCI. Paradossalmente, l'uomo politico italiano a cui lo PSIUP si ispirò di più, ovvero Riccardo Lombardi, rimase fedele al PSI.
Il 13 luglio 1972, dopo una serie di risultati elettorali abbastanza modesti, il PSIUP delibera il proprio scioglimento. La maggioranza dei suoi esponenti, come L. Libertini, D. Valori, T. Vecchietti, confluisce nel PCI. La minoranza di destra, rappresentata da Giuseppe Avolio, Nicola Corretto e Vincenzo Gatto, aderisce al PSI; mentre la minoranza di sinistra, guidata da V. Foa e S. Miniati, si dichiara per la continuità del partito e nel dicembre del 1972 si fonde con la sinistra del MPL, costituendo il Partito di Unità Proletaria (PdUP).
"LIBERTA' E' PARTECIPAZIONE"
L' unico modo per essere liberi è essere colti (J. Martì)