

Se uno non pratica il fondo a livello agonistico e se non è un valligiano nato con gli sci ai piedi, cos'è che lo spinge a farsi 'ste faticate da ore in salita? Non è la prospettiva della discesa o della conquista della cima come potrebbe essere per lo scialpinista: i fondisti se ne fregano delle cime e guardano alle discese con una certa apprensione. Non è il cronometro: più di quello preoccupa il livello residuo di calorie durante il percorso. C'è sicuramente una componente di snobismo: chi di noi fondisti non osserva con disprezzo le code agli skilift? Ma anche questo non basta.
Sarà forse la sensazione che si prova in un bosco, scivolando leggeri sotto una nevicata leggera, lungo un sentiero fiancheggiato da larici e abeti, in un viaggio che conduce da un paese all'altro di una lunga valle, su una neve farinosa punteggiata da impronte di animaletti...
Narcisismo?