angelo1981 ha scritto:Michele Bz ha scritto:angelo1981 ha scritto:SPERO NON MI SPARIATE ADDOSSO ...
MA PERCHE FACCIAMO SEMPRE QUESTE DISCUSSIONI SU SPIT SI E SPIT NO?
SE A UNO GLI SPIT NON GLI VANNO PERCHE LI DEVE TOGLIERE?PUO ANCHE FARE A MENO DI USARLI?
CIAO
Perché invece uno deve metterli? Ci vuole tanto ad avvitare due viti da ghiaccio?

HAI RAGIONE,PERO SE UNO VUOLE METTERLI PER ATTREZZARE DELLE CALATE PERCHE NO ,PERO SE CI SONO CREPE DI OGNI GENERE E PIANTE OVUNQUE LA COSA MI SEMBRA ECCESSIVA ANCHE A ME.
E POI LA SOSTA CON 2-3 CHIODI DA GHIACCIO CI METTI 3 MINUTI MENTRE A PIANTARE 2 SPIT CE NE METTI ALMENO 20.E POI SE LE CASCATE SONO AFFOLLATE CI TROVIAMO I 4 APPESI A UNA SOSTA PERCHE PIU "SICURA" IN 4 NON CREDO
CIAO CIAO
Innanzitutto un saluto a MicheleBZ, e' un sacco che non mi faccio sentire ma ho pochissimo tempo per collegarmi. (ma ci sei andato in val d'avio??).
Quoto totalmente tutto quello che hai detto.
e' la prima volta che intervengo su questo argomento, e spero di contribuire positivamente raccontandovi la mia esperienza.
Premetto che non disprezzo lo spit in generale, amo fare anche vie sportive, ed arrampicare in falesia.
Due anni fa, dopo averlo sognato a lungo, con il mio compagno siamo andati a fare il Gran Scozzese in Val Daone. Questa cascata ci incuteva una certo timore. Come grado era al nostro limite, pero' ci eravamo allenati bene; ci spaventava sapere che non era semplice calarsi dalla cascata, e una volta usciti anche le doppie per scendere, non sul flusso ma alla sua dx su pini e soste su roccia, ci erano state descritte come complesse e da non sottovalutare. Tutte queste difficolta' hanno dato per me un valore particolare a questa salita.
A dicembre son tornato, molto piu' sereno a ripeterla. quel giorno due alpinisti, non locali, ma sicuramente molto forti e molto più forti di noi, hanno come avrete letto, spittato le soste di salita e di calata con due fix e catena. Risultato: in qualsiasi momento era quindi possibile calarsi. Mi è venuto subito spontaneo pensare alla salita precedente, alle paure e ai dubbi vissuti, e alla gioia successiva, e mi son reso veramente conto del danno che stavano creando. Non tanto per i buchi nella roccia, ma per il significato di quel gesto. Certo il muro e' sempre da salire e da chiodare, però una parte dell'aleatorietà di quella salita non c'era più. Fortunatamente per chi un giorno andra' a scalare lo scozzese per la prima volta (ma anche per chi lo ripeterà) le catene sono state tolte pochi giorni dopo.
E poi l'affollamento. La sicurezza non e' spittare le soste, ma saper dire: "ah su quella via ci son gia' altre cordate, allora non l'attacco".
spero di avervi trasmesso parte delle emozioni provate, che mi hanno fatto maturare sull'argomento.