dogon ha scritto:kenzo ha scritto:I dirigenti cinesi stanno preparando l'evento con lo stesso spirito dei nazionalsocialisti a Berlino '36.
Detto questo, spero nel 2008 di tornare a Pechino per assistere allo spettacolo.
Se viaggiano i corpi viaggiano con essi le idee.
E' vero, però mi sento ormai piuttosto disilluso, ed ho la netta sensazione che le idee torneranno a casa con i corpi!
Non dovendo viaggiare per lavoro, non credo metterò mai piede in Cina, finchè non cambierà qualcosa, ma allora sarò sicuramente troppo vecchio per andarci.

Sbagli.
La società cinese è in grande fermento e il governo ha ogni giorno sempre più difficoltà a tenere sotto controllo la situazione. L'invasione di società e lavoratori stranieri di elevato livello è la benzina di questo cambiamento.
Al pubblico occidentale viene data una visione manipolata della realtà.
Certo, la situazione a Shangai e diversa da Pechino, e Pechino è diversa dalle zone rurali. Ma questo leopardismo sociale ha innescato la presa di coscienza delle fasce sociali proletarie più deboli, ora escluse e lontane deai centri dello sviluppo avanzato, he ora si stanno lentamente coagulando. E si tratta di centinaia di milioni di persone.
Tibet a parte, qva riconosciuto ai dirigenti cinesi è di aver fin qui saputo canalizzare lo sviluppo dell'iniziativa individuale e capitalistica entro gli argini della "civile" convivenza. A differenza di quanto è avvenuto nell'ex-URSS.
Purtroppo il governo, ora composto da politici non contaminati dalla rivoluzione culturale, devono fare i conti con gli effetti catastrofici delle scellerate scelte degli anni 60-70.
Sono convinto che, quando il sistema economico avrà raggiunto l'equilibrio per autosostenersi, il governo centrale passerà ad affrontare il tema delle autonomie delle diverse etnie e confessioni con la stessa cautela e gradualità di oggi.
"Gli uomini molto moderati aprono le ostriche con la forza della persuasione" (antico proverbio cinese)