Secondo me fai una confusione di piani.Carlo78 ha scritto:Ho messo in grassetto le parti che mi confermano il carattere contraddittorio del pensiero di chi in parte difende la chiesa cattolica, poi però si professa, in fin dei conti, un credente fai da te, che segue la propria coscienza.
Hai detto che trovi giusto che la chiesa cerchi di impedire questo accadimento (inevitabile secondo me), perchè non si snaturi completamente il messaggio originale.
Ma poi dici che a volte ti senti più cristiano, a volte più cattolico, e che non ti piacciono le etichette.
Ma la nostra è la Chiesa Cattolica Apostolica Romana.
E' un'etichetta. Se non sei d'accordo con una sola parola dei suoi principi, o del suo re, non ne fai parte.
Oggi più che mai, dopo le parole di Ratzinger, i fedeli hanno un "aut aut" che è un'occasone da prendere al volo.
O seguite i vostri pastori e abbandonate il vostro cristianesimo-cattolicesimo-"relativista" ()-FaiDaTe, o iniziate a dubitare di tutte le vostre certezze dogmatiche sulla base del fatto che proprio la vostra coscienza non si trova più d'accordo con chi pretende di condurvi.
La denuncia di relativismo è proprio nei confronti di chi sta in quella specie di "limbo" di credenti "non perfettamente in divisa", "non omologati", ma con una propria coscienza, capace di mettere in dubbio il verbo del Papa.
E' una contraddizione in termini, a mio parere, che uno si professi cattolico a volte, perchè a volte non apprezza il pensiero del Papa.
O lo sei, o è arrivato il momento di staccarti del tutto dal Cattolicesimo.
Possiamo rimanere sul "ognuno la pensi come vuole", ovviamente, ma non pensare che chi non crede (più) critichi superficialmente.
Molti sono stati dentro la scatola che ora guardano da fuori e in cui molti sono ancora chiusi dentro, e da cui alcuni come forse anche te
sotto sotto sperano di poter uscire.
Personalmente non mi entusiasma più fare tiro al bersaglio. Anzi.
Ho sperato di far uscire qualcuno da quella scatola per fargli vedere com'è fatta da fuori.
Perchè quando me ne sono accorto....beh...forse è l'unica volta in cui ho avuto qualcosa di simile ad una "illuminazione".
Poi è evidente che siamo in una grande Matrioska, e che il processo tende all'infinito.
Ma secondo me le scatole delle religioni sono le più piccole e le più soffocanti per il pensiero.
Parlando di me stesso, ad esempio, io condivido i principi fondamentali della chiesa cattolica riportati nel Credo. Questo e' cio' che identifica il cattolico. Quindi, se uno mi dice se condivido il Credo dico di si, ma se mi chiede cosa ne penso del pensiero ufficiale della chiesa sugli anticoncezionali o sull'omosessualita', vagliandone criticamente le motivazioni affermo che sono una cazzata. Ma questo non lo penso solo io, ma decine di teologi. E per questo non sarei cattolico? Nient'affatto! Anzi! Sono un cattolico che si impegna a creare dibattito e dialettica.
Sulle etichette vorrei riportare una considerazione di San Tommaso. Colui che ha gettato le basi teologiche della dottrina cattolica. Sulla domanda se, in caso di conflitto bisogna seguire i dettami della chiesa o la propria coscienza, lui risponde "la propria coscienza, perche' e' la' dove ci parla dio".
Ecco, ci sono situazioni in cui una separazione tra chiesa e coscienza e' possibile e bisogna scegliere a quale dare la priorita', ed e' la chiesa stessa ad affermare, attraverso le parole di San Tommaso, che bisogna seguire la propria coscienza. Naturalmente il discorso non e' cosi' banale, perche' la propria coscienza bisogna anche saperla ascoltare. Questo pero' significa anche che le proprie scelte devono essere ponderate. Ne' realizzate con lo spirito del gregge, ne' con quelle dell'anarchico che fa quel che gli pare. Quindi, pur contestando il punto di vista della chiesa, ne tengo conto, di conseguenza il mio, come quello di altri, non sarebbe affatto una fede fai-da-te. Non so se mi son spiegato bene.
Quello che pero' ne' MarcoS, ne' altri, ne' mi pare tu stesso, sembra vogliate capire e' che c'e' una grossa differenza tra condividere i principi di fondo, o quello che ne deriverebbe espresso attraverso la morale. Per cui, basta che violi una postilla dell'enciclica X, che devo dichiarare al mondo di non essere cristiano cattolico!
Mi sembra che vogliate quasi bramosamente vedere i cristiani ben etichettabili ed inquadrabili come coloro che seguono i dettami del papa alla lettera ma, mi dispiace, non e' cosi'.
Per finire io non penso che chi non crede critichi superficialmente. ANZI!!!
Spesso la critica e' giusta, giustificata e pertinente, ed e' anche un'appello all'autocritica da parte dei credenti. Io stesso son stato un ateo ed agnostico sfegatato per un certo tempo. Il mio messaggio era pero' rivolto specificatamente a MarcoS che riportava delle falsita' contestate nel mio post precedente.
Spero di essere stato chiaro.
Ciao

Lorenzo