per l'occasione ho fatto visionare loro varie foto su salite invernali,estive,notturne...bivacchi al freddo...
gli ho fatto toccare con mano le mie storiche picozze ed i ramponi che con la loro ruggine e la malformazione della sagoma,raccontano storie impossibili di lotte con ghiaccio e neve
gli ho mostrato chiodi e cunei che hanno fatto la storia dell'alpinismo...
naturalmente hgo poi fatto vedere loro le manovre base con corde e cordini...
ho cercato di far capire loro come possa essere intima la relazione tra alpinista e roccia...
quella sana emozione di aver sotto le chiappe il vuoto assoluto...
diciamo che a fine serata sono stato abbastanza soddisfatto dalla riposta che questi giovani mi hanno dato..
anche se ho capito che il soffrire in alta quota nn fa piu parte delle giovani generazioni..mentre parlavo di bivacchi a -30 vedevo che mi guardavano e mi facevano capire che ero pazzo...
uno ad esempio mi ha detto..."certo che voi alpinisti vi rendete la vita difficile...e' cosi facile viverla meglio!!"
be,in quella risposta si capisce molto o quasi tutto..
e' difficile trainare fuori da disco e pub la gioventu moderna...far capire loro che quelle sono solo follie ed emozioni momentanee,,.,,
emozioni dureature che invece possono trovare su all'alpe..
io cmq nn demordo...se anche solo uno di quel gruppo di ragazzi vorra' intraprendere la sfida all'alpe...io sono li ad accoglierlo a braccia aperte...
secondo me in mezzo a tanta spazzatura di frammenti di vita quotidiana...vi e' ancora il posto per favole che profumano di neve e stelle alpine...
