fedeneg ha scritto:Proprio la mancanza di una scala delle difficoltà che permettesse di valutare le pendenze oltre lo sci alpinismo ha messo in moto i francesi fin dagli anni '90. Ormai da qualche anno, sempre più utilizzata è la scala a cui rimando con un link. Dal link che segue potrete aprire un itinerario qualsiasi e, in alto a destra nella pagina, troverete un altro link che aprirà una finestra con la descrizione della scala.
http://www.gulliver.it/modules.php?name=gulli_itinerari&file=index&tipo=sr
Molto interessante. Sicuramente più efficace della divisione tra ripido e "estremo", che non dice proprio nulla.
Per i più pigri:
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Per rendere omogenea la interpretazione degli itinerari di sci ripido su gulliver.it: si offre qui una legenda interpretativa delle scale di difficoltà utilizzate.
La valutazione della difficoltà di discesa in sci
La valutazione della difficoltà tecnica di discesa si sviluppa su 5 livelli, ognuno dei quali suddiviso in 3 differenti gradazioni, per una migliore precisione, ad eccezione del livello 5 che rimane aperto verso l?alto (es. 5.1, 5.2, 5.3, 5.4, 5.5 ?.)
Tale scala prende in considerazione i tratti discesi sci ai piedi, indipendentemente dalla presenza di eventuali corde doppie, tratti in arrampicata o altri fattori che rendono più o meno complessa una discesa o una intera gita.
A questa scala si può abbinare la valutazione dell?esposizione della discesa.
Per una maggiore completezza e sinteticità dell?informazione, in particolar modo nella pratica dello sci ripido, alla scala di difficoltà di discesa è possibile abbinare la lunghezza del tratto a cui si riferisce la difficoltà (ciò avviene in particolare per lo sci ripido) e la pendenza massima riscontrata, anche per un breve ma significativo tratto.
Valutazione difficoltà tecnica
In particolare, i livelli di valutazione tecnica di una discesa possono essere identificati come segue:
Livello 1 pendii molto semplici e larghi con passaggi singoli mai superiori ai 30°. Dislivello totale inferiore a 800 m. e esposizione nulla. È il classico sci escursionismo breve.
Livello 2 pendii senza difficoltà tecniche e nessun passaggio raggiunge i 35°. Il dislivello e l?esposizione possono essere significativi.
Livello 3 è il grado di entrata dello sci alpinismo vero e proprio. Possono essere presenti passaggi tecnici e pendii fino a 35° anche molto lunghi, con eventuali brevi tratti a 40°-45°.
Livello 4 è il cosiddetto sci di canale, o sci ripido classico. Pendii a 40° molto lunghi (almeno 300 m.) con brevi passaggi fino a 50°.
Livello 5 pendii a partire dai 45° molto lunghi con brevi ma significativi tratti ad almeno 50°, o pendii di almeno 45°-50° molto lunghi (almeno 400 m.)
Valutazione esposizione
La scala di valutazione dell?esposizione si suddivide in 4 differenti livelli.
Si parte da alcune evidenze che, a meno di condizioni particolari (es. molta neve fresca, ecc.) sono statisticamente valide ed è bene tenere in grande considerazione:
La prima consiste nel fatto che a partire dai 30° di pendenza è quasi impossibile fermare una caduta su neve ghiacciata;
la seconda che tra 40° e 45° è quasi impossibile frenare una caduta su neve trasformata;
la terza che oltre i 50°, in ogni caso e con qualsiasi neve, la velocità di reazione dello sciatore alla caduta è più lenta della velocità con cui la caduta diventa incontrollabile.
Più che dei danni eventuali legati alla caduta, la valutazione dell?esposizione prende in considerazione i danni fisici legati alla presenza di ostacoli lungo l?eventuale linea di caduta.
E1 non ci sono grossi ostacoli e l?esposizione è data dal pendio stesso, uniforme e collegato col pendio sottostante. Tenete presente comunque che un pendio di 30° e un pendio di 55° con esposizione E1 possono comunque avere effetti ben diversi sullo sciatore.
E2 la linea di discesa presenta, ad esempio, una piccola barra rocciosa che, saltata, con comporta un rischio di urto violento. I larghi canali a S sono un esempio del livello E2.
E3 rischio certo di saltare una barra di roccia o sbattere violentemente contro la roccia o il ghiaccio di una terminale, con probabilità alta di impatto molto violento. Mai cadere. I canali a S stretti e sinuosi, le pareti con crepaccia terminale significativa appartengono a questo livello.
E4 presenza di barre rocciose o ghiacciate molto alte o multiple, terminali alte ed aperte, con impatto molto violento sicuro. Mai cadere.
Esempi
Alcuni esempi di riferimento più o meno noti tra il Gran Paradiso e le Marittime:
- Cima della Sueur, Ravin de la Casse: 3.3/E2 su 600 m., max. 40°
- M. Giusalet, vers. N: 4.1/E3 su 300 m., max. 40°-45°
- q. 2800 cresta Las Blancias-Panieris, canale E-NE: 4.2/E3 su 600 m., max. 45°
- couloir S de la Grande Sagne: 4.3/E2 su 400 m., max. 45°
- couloir Davin: 5.1/E1 su 600 m., max. 50°
- Gran Paradiso, vers. Est: 5.2/E3 su 400 m., max. 50°
- Gran Paradiso vers. Nord: 5.3/E3 su 650 m., max. 50°-55°
- Pic Sans Nom, grand couloir NO: 5.4/E3 su 550 m., max. 55°
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Comunque sono sempre in imbarazzo nel dare una valutazione delle discese che ho fatto specialmente facendo il confronto con quella data al Canale del Tempio. Forse anche questa scala è troppo compressa?
Una domanda: quanti punti ci sono per ogni numero che indica la difficoltà? Ossia: da 4.1 fino a 4.x ?