Neocatecumenali: se li conosci li eviti?

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Messaggioda Fokozzone » ven gen 20, 2006 9:28 am

Non immaginavo che fossero tanti, il loro numero mi sorprende.

Sono perfettamente d' accordo con quanto scrive luca A. riguardo alla funzione dei gruppi nei confronti della fede. Aggiungo però che la fede NON E' e NON PUO' essere semplicemente un' esperienza intima e privata svuotata di ogni contenuto di trasformazione del mondo. Addirittura nei documenti del concilio vaticano II si afferma che "la Chiesa esiste per evangelizzare". E la dimensione comunitaria della fede è altrettanto rilevante di quella personale.

Sicuramente il punto di forza del cammino neocatecumenale, perché coglie perfettamente nel segno, è la questione della riscoperta del battesimo, vissuto senza consapevolezza dalla stragrande maggioranza dei cristiani.
Le proposte "pratiche" di cammino, non sono campate per aria: -le decime erano in vigore nel popolo di israele dal tempo dei giudici - la confessione pubblica era praticata dai cristiani dei primi secoli, -la comunione di vita viene esemplificata nel secondo capitolo degli "atti degli apostoli" in un modo molto forte (aggiungo che praticano l' evangelizzazione porta a porta, come molti gruppi protestanti e, ahimè, i testimoni di geova).
Ciò che a me non piace troppo è il "senso di riscoperta del vero cristianesimo biblico" che aleggia in questo e simili proposte, come se la bibbia fosse l' unica fonte della dottrina. Un atteggiamento che rischia di sminuire il magistero della Chiesa e di aprire spazi a interpretazioni personali della scrittura che, se non supportate da adeguata formazione, possono ingenerare tragici quanto ingenui svarioni.

Aggiungo che, pur essendo personalmente di tendenze più "anarchiche", la pressione del gruppo sul singolo non è del tutto da biasimare: se accettiamo la pressione dei media, la pressione di una società secolarizzata, la pressione di leggi non-etiche che creano mentalità, la pressione di un sistema economico che spinge all' egoismo e chi non si adegua tende a essere tagliato fuori, allora un po' di contro-pressione può essere utile a certi soggetti.

Sul fatto che trovino lavoro facilmente, non so se sia vero, ma non può che rallegrarmi: sarebbe una conferma della parola del Siracide: "affida a Dio i tuoi progetti e riusciranno".


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Messaggioda gug » ven gen 20, 2006 10:00 am

Ciao Fok,
capisco la tua posizione e immagino che qualcosa che legittimi tali pratiche possa anche esserci.
Tuttavia il modo in cui sembra, e sottolineo sembra anche se le fonti da cui ciò emerge sono molte, autorevoli e convergenti, che queste pratiche vengano applicate fa si che la situazione che si crea è quella tipica di una setta. Sembrano fatte apposta per affermare che "noi siamo noi e loro sono gli altri", per di più con la convinzione che la "salvezza" ci sia solo all'interno di quei gruppi (a cui tutta la Chiesa dovrebbe uniformarsi).
Questo è ciò che traspare, ma vorrei sentire qualcuno che di quei gruppi fa parte.
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Messaggioda Buzz » ven gen 20, 2006 10:06 am

magari un riassunto
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Messaggioda MarcoS » ven gen 20, 2006 10:13 am

un coacervo di immani cazzate. per pecore e padroni di gregge, così come "vuole" il loro dio insulso.

che si diano allo yoga, piuttosto.
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Messaggioda gug » ven gen 20, 2006 10:32 am

MarcoS ha scritto:un coacervo di immani cazzate. per pecore e padroni di gregge, così come "vuole" il loro dio insulso.

che si diano allo yoga, piuttosto.



....capisco anche però che dopo un intervento del genere sia difficile che a qualcuno venga voglia di parlare e confrontarsi. Vabbè, pazienza. :wink:
"montagne che varcai, dopo varcate, sì grande spazio d'in su voi non pare"

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Messaggioda MarcoS » ven gen 20, 2006 10:58 am

ma capirai... e poi 'sti integralisti religiosi, figli del monoteismo medioorientale stanno scassando i maroni per ogni dove.
Se si va a vedere la Storia degli ultimi duemila anni ( e oltre) le peggio cose sono state fatte tutte a causa o in nome dell' "unico dio" YHWH alias dio padre, alias allah...
per l'umanità sto dio più che una benedizione è stata una rovina. E che non si tiri fuori la solita storia "la parola di dio è una cosa ma poi gli uomini...eccetera eccetera. cazzate.
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Messaggioda Herman » ven gen 20, 2006 13:17 pm

MarcoS ha scritto:un coacervo di immani cazzate. per pecore e padroni di gregge, così come "vuole" il loro dio insulso.


non ci siamo marcos, non ci siamo... l'assenza dal forum ti porta ad un deriva moderata... cerca di migliorare dai :wink:
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Messaggioda gug » ven gen 20, 2006 14:01 pm

Intanto, visto che testimonianze dirette non arrivano, beccatevi questa testimonianza riportata su un libro. E' un pò lunga, ma molto interessante.

MECCANISMI PSICOLOGICI DEL CONDIZIONAMENTO
MENTALE ALL?INTERNO DELLE
COMUNITÀ NEOCATECUMENALI.

L?organizzazione denominata "Cammino Neocatecumenale" suscita da molti anni, all?interno della stessa Chiesa Cattolica, numerosi dubbi, perplessità e, comunque, opinioni contrastanti: alcuni, sia laici che ecclesiastici, vedono in esso una benedizione dello Spirito, altri, parimenti autorevoli, lo ritengono un pericolo nella dottrina e nella metodologia, che paragonano a quella delle sette, arrivando a definirlo "una chiesa nella Chiesa".
I neocatecumenali si difendono da queste accuse affermando che è loro intento ritornare ad un modo di essere della Chiesa come quello che caratterizzava le prime comunità cristiane e, sentendosi perseguitati, sostengono che ciò avviene perché chi segue questo cammino sarà in grado di effettuare delle scelte molto radicali e quindi sarà oggetto di persecuzioni come tutti coloro che seguono seriamente Gesù nella loro vita quotidiana.
Poiché sono stato per molti anni all?interno di una comunità neocatecumenale, mi accingo a scrivere queste riflessioni con il desiderio di offrire un piccolo contributo per la comprensione della personalità psicologica che si determina in coloro che aderiscono al "Cammino"; mi ha spinto a ciò anche la lettura di un libro dello psichiatra americano Jerry Bergman intitolato "I Testimoni di Geova e la salute mentale" (1996), avendo riscontrato fortissime analogie tra il "Cammino Neocatecumenale" e i "Testimoni di Geova".
.............
.......
Chi decide di prendere contatto con il movimento deve partecipare a quindici catechesi, che in genere si tengono in parrocchia con cadenza bisettimanale, e al termine delle quali sarà tenuto a partecipare ad una "convivenza" che si tiene dalla sera del venerdì alla domenica pomeriggio, quando si formerà la comunità.
La convivenza è un crescendo di emozioni e novità che, specialmente per chi è lontano dalla fede, fa scattare un meccanismo di coinvolgimento molto forte ed incisivo, che riporta in superficie quel bisogno di Sacro e di senso della vita che sono presenti in ogni uomo e che, purtroppo, fanno la fortuna delle organizzazioni settarie.
La convivenza inizia con un rito molto suggestivo detto "lucernario": si rimane al buio per alcuni minuti, dopo di che entra il presbitero con il cero pasquale acceso che squarcia queste tenebre angoscianti; il sabato, dopo una lunga catechesi su come gli ebrei preparavano la pasqua e come tale preparazione abbia poi introdotto la pasqua cristiana, si tiene la celebrazione eucaristica secondo le modalità neocatecumenali della celebrazione del sabato sera: un altare ornato di fiori, in mezzo alla chiesa, con intorno i fratelli della novella comunità e i catechisti (questi ultimi, ovviamente, soltanto durante le convivenze).
Durante la preghiera dei fedeli chiunque può pregare liberamente, ad alta voce, secondo le sue intenzioni, e anche prima dell?omelia del presbitero chiunque può "rendere partecipi i fratelli di ciò che il Signore gli ha comunicato in quelle letture, e come attraverso il Cammino ha cambiato la sua vita"; queste confidenze sono un elemento molto importante del cammino, in quanto attraverso di esse viene data una interpretazione esistenziale della propria vita alla luce di ciò che si legge nelle scritture e prepara il neocatecumenale ad aprire il suo cuore ai fratelli di comunità su quelli che sono gli elementi, i fatti, gli episodi più nascosti e inconfessabili della sua vita.
Questa apparente liberazione diventa però una tremenda arma a doppio taglio, perché se da una parte il "fratello" si sente "liberato" ed accettato perché, come ripetono continuamente i catechisti, "Dio ti ama così come sei", dall?altra sapere che dei laici come te conoscono la tua vita in ogni sua piega recondita, crea un legame di ambigua dipendenza dal momento che il laico, non essendo tenuto al segreto confessionale come il presbitero, porta, come si può facilmente immaginare, a pettegolezzi certamente non edificanti.
La celebrazione neocatecumenale termina con una danza finale, paragonata a quella che David fece intorno all?Arca di Dio.
La vita della comunità prosegue con ritmi bisettimanali, fatti di preparazioni alle celebrazioni, celebrazione della Parola e celebrazione Eucaristica al sabato sera.
Si arriva così al Primo Scrutinio, in genere dopo due anni, ma molto dipende dalla recettività dei membri della comunità a ciò che insegnano i catechisti. È la prima esperienza forte, in quanto è una tappa in cui l?adepto comincia a denudarsi nel proprio intimo: infatti in questo "passaggio" vi è un forte appello a "provarsi nei beni", cioè a staccarsi dalle cose a cui si è più attaccati, come, per esempio, il denaro: si viene infatti "invitati", dai catechisti, a donare qualcosa di personale a cui si è particolarmente legati (non necessariamente soldi ma anche preziosi o altro) a qualcuno che non saprà mai da chi viene il dono.
Ma c?è un momento, in questo rito, che a volte assume forme drammatiche per chi le vive: è quando ogni "fratello" deve dire qual è la sua croce davanti a tutta la comunità e ai catechisti; è un momento di forti emozioni perché ha l?effetto catartico e liberatorio di rendere pubbliche croci che spesso si confessano tra le lacrime e con grande resistenza interiore. Molti in questa occasione mentono perché si vergognano: è il primo passo forte del Cammino e molti sono gli abbandoni. Ma i catechisti rassicurano chi rimane: "non tutti sono stati invitati ad essere sale e luce, il Signore ha invitato te".
Si viene così a creare un Io apparentemente più forte, una identità di salvato un po' speciale, di chiamato ad una missione nella Chiesa che non a tutti è data: comincia ad essere calata, sottilmente, una camicia di forza che lega sempre di più, specialmente le persone con un Io debole e poco strutturato che, dopo alcuni anni, non riusciranno a trovare niente fuori del Cammino e nessuno fuori dei "fratelli" di comunità.
Dopo un anno dal Primo Scrutinio, generalmente, si affronta lo "Shemà" (Ascolta Israele), in cui si ribadisce la necessità del segno, cioè il privarsi nei beni.
Ma la vera svolta avviene nel Secondo Scrutinio, quando l?adepto neocatecumenale dovrà prendere decisioni serie e pesanti per la propria vita, in quanto chiamato ad essere sale e luce; si rafforza sempre di più la convinzione che soltanto nel Cammino c?è salvezza, mentre fuori di esso si è fuori dalla Chiesa. Spesso i catechisti ripetono a coloro che sono tentati di abbandonare il Cammino "fuori del Cammino sarai nella morte perché questa è la strada che il Signore ha scelto per te".
Concetti simili vengono ripetuti anche in altre occasioni e per altri motivi; a pagina 20 degli "Orientamenti alle equipes di catechisti per il secondo scrutinio battesimale" (uno dei "sacri testi" del Cammino Neocatecumenale) Kiko Arguello afferma: "Ho visto un parroco che ci ha fatto la guerra per tutta la vita e che ci odiava. È bastato un momento, un tachicardia un po? forte un notte perché quest?uomo riprendesse la sua vita seriamente, è cambiato completamente". Quindi, per il Sig. Arguello quel parroco ha avuto una provvidenziale tachicardia per accettare il Cammino!
Di esempi così, tra i fratelli di comunità, se ne raccontano molti, specialmente da parte dei catechisti, che così inducono sempre di più le persone a vedere questo Cammino come l?unico, o perlomeno il migliore che la Chiesa possa offrire.
Caratteristica di questo secondo scrutinio è la rinuncia ai cosiddetti "idoli" e, una volta che la comunità ha superato questa fase, c'è la richiesta della decima dei propri guadagni, da versare, come sempre si fa in occasione delle collette tra i N. C., in un sacco che, per spregio, viene definito della spazzatura (quale simbolo negativo del denaro).
Il Cammino continua con "l'iniziazione alla preghiera" in cui l'adepto, dopo opportune catechesi, scopre o riscopre la bellezza dell'orazione e inizia a pregare con la liturgia delle ore; le coppie che "camminano" insieme lo fanno strutturando sempre più l'adesione alla comunità con i figli, i quali siccome possono essere considerati "idoli", come insegnano i catechisti, la sera possono essere lasciati a casa, accuditi da baby sitter o nonni o altri se i genitori, in un moto di pietà, risparmiano loro la prolissità delle celebrazioni!
Altri passaggi sono la Redditio, in cui viene consegnato il Credo, e la Traditio, finita la quale il N. C. davanti a tutta l'assemblea racconta tutta la sua vita, spesso con i particolari più inopportuni, per dire quanto il Cammino ha cambiato la sua vita, e quindi recita il Credo.
Il Cammino termina con "l'elezione", ove si scopre o riscopre il battesimo.
La brevità dello spazio mi ha imposto di sintetizzare in modo vistosamente lacunoso lo snodarsi del Cammino, ma vorrei comunque offrire alcune considerazioni.
.........
Attraverso l'impegno nel Cammino, che come ribadiscono i catechisti "è tempo dato a Dio", la persona viene aiutata a non pensare, quando manifesta i suoi dubbi e perplessità a qualche "fratello", o ancora di più ai catechisti, viene detto che è Satana a volerlo allontanare da Dio; il più delle volte, quando si hanno tentazioni di questo genere si viene invitati a parlarne ai catechisti.
Questi ultimi diventano, a poco a poco, i padroni della vita. I peccati del passato vengono usati per condizionare, o peggio, denigrare la persona. Dopo tanti anni si ha una profonda convinzione: i catechisti non sbagliano mai!
...........
...........
Molti neocatecumenali sembrano aver perso quelle capacità logico-critiche che rendono il vero cristiano uno che, come dice la scrittura, rende ragione della sua fede! È vero che molti criticano il Cammino, ma non hanno poi il coraggio di lasciarlo perché lo identificano con la Chiesa; forse non sanno, o non vogliono sapere, che la Chiesa è uno spazio ben più ampio e libero di quello che propone Kiko e i suoi catechisti! Si crea all'interno delle comunità un effetto euforizzante e autogratificatorio che raggiunge il suo acme nella veglia pasquale che si celebra per tutta la notte, e in cui vengono amministrati i battesimi dei bambini che, crescendo, subiscono via via nel tempo questo tipo di formazione religiosa molto discutibile.
A proposito dei bambini scrivevamo prima che i neocatecumenali sono in genere molto prolifici perché loro sarebbero aperti alla vita, ma poiché i figli non devono essere idoli vengono lasciati anche fino a tarda notte in balia di nonni e baby-sitter, perché Dio viene prima di tutto, e Dio viene identificano col Cammino. Quando nel secondo scrutinio viene chiesto di gettare l'idolo della nostra vita, non so se qualche neocatecumenale abbia mai sospettato che forse per qualcuno l'idolo potrebbe essere il Cammino stesso!
Molti dimenticano che un cammino deve essere un mezzo per arrivare a Dio e non il fine.

(testimonianza tratta dal libro "Verità sul Cammino Neocatecumenale." Di Padre Enrico Zoffoli)
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Messaggioda Fokozzone » ven gen 20, 2006 14:09 pm

Molti dimenticano che un cammino deve essere un mezzo per arrivare a Dio e non il fine

Bella, molto vera.

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Messaggioda MarcoS » ven gen 20, 2006 14:37 pm

bah....

la Via è la Meta

8)
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Messaggioda aculnaig » ven gen 20, 2006 14:48 pm

Fokozzone ha scritto:Molti dimenticano che un cammino deve essere un mezzo per arrivare a Dio e non il fine

Bella, molto vera.

FKZ


Io ricordavo che il cammino fosse il mezzo per arrivare all'attacco!
E il fine ultimo fosse la vetta.
Ecco anche voi alpinisti vi siete imborghesiti!! Che schifo!
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Messaggioda Spider » ven gen 20, 2006 15:00 pm

al di là dell totale anacronosticità ("seguire lo stile di vita dei primi cristiani?" Nel 21° secolo? Contenti loro...) e delle pratiche decisamente settarie che emergono sempre più, mi sembra incredibile che in realtà questo sia un movimento laico, sembra che i sacerdoti non abbiano in pratiuca nessun potere, e tutto sia deciso univocamente da questi terrificanti "catechisti"...

...ma chi catechizza i catechisti?
E chi li confessa?
E a parte quelli che scelgono da sè di entrarci, ma i poveri disgraziati che hanno la sfiga di NASCERCI, in una comunità del genere, come verranno su?
A occhio e croce, direi che ci siano quasi gli estremi per un'azione penale, plagio, circonvezione di incapace, etc etc...


E poi questa ricerca dell'isolamento, dell'esclusività e della "persecuzione"... mah, mi sembrano esattamente gli stessi atteggiamenti dei testimoni di geova.

Bah.
Mi sembra incredibile che la Chiesa abbia riconosciuto una roba del genere, ma d'altronde, è anche tristemente appropriato allo spirito dei tempi, e al ritorno degli integralismi religiosi... probabilmente la Chiesa vuole costruirsi uno "zoccolo duro"
Le migliori escursioni e vie alpinistiche nelle Dolomiti su www.abcdolomiti.com
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Messaggioda Silvio » ven gen 20, 2006 15:07 pm

scusate, non ho il tempo di leggere tutto, qualche anima pia mi fa un riassuntino, max 30 parole ???


grazie.
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Messaggioda Buzz » ven gen 20, 2006 15:11 pm

Silvio ha scritto:scusate, non ho il tempo di leggere tutto, qualche anima pia mi fa un riassuntino, max 30 parole ???


grazie.


eh no

c'ero prima io!

:evil:
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Messaggioda Silvio » ven gen 20, 2006 15:14 pm

Buzz ha scritto:
Silvio ha scritto:scusate, non ho il tempo di leggere tutto, qualche anima pia mi fa un riassuntino, max 30 parole ???


grazie.


eh no

c'ero prima io!

:evil:



vabbè, dai, mi metto in coda, basta che esce un riassuntino !!!


8) 8) 8)
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Messaggioda MarcoS » ven gen 20, 2006 15:31 pm

Spider ha scritto:al di là dell totale anacronosticità ("seguire lo stile di vita dei primi cristiani?" Nel 21° secolo? Contenti loro...)


...senza contare che pure quella dei "primi cristiani" è una definizione quantomai confusa (e altrettanto confusa è la loro religione). QUALI primi cristiani? i giudeo cristiani del primo secolo di matrice gnostica (cui parrebbe si ispirassero i catari)? Quelli di matrice elleno-romana? i copti? Quale delle sette derivate dall'essenismo giudaico esistenti nel primo secolo? Forse quelli del catechismo e di Ben Hur...che non sono mai esistiti.
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Messaggioda il.bruno » ven gen 20, 2006 15:37 pm

Verbum caro factum est!
Gaudete gaudete! MarcoS natus hodie!
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Messaggioda Silvio » ven gen 20, 2006 15:43 pm

il.bruno ha scritto:Verbum caro factum est!
Gaudete gaudete! MarcoS natus hodie!



MarcoS natus hodie est.


mancava il verbo.


sciocchezzuole.
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Messaggioda il.bruno » ven gen 20, 2006 15:45 pm

Silvio ha scritto:
il.bruno ha scritto:Verbum caro factum est!
Gaudete gaudete! MarcoS natus hodie!



MarcoS natus hodie est.


mancava il verbo.


sciocchezzuole.

Mi consenta, professore, che spesso lo si omette. E comunque non è una frase mia, è una citazione dal testo di un canto, in cui "est" è appunto omesso.
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Messaggioda Silvio » ven gen 20, 2006 15:50 pm

Ti consento la licenza, discepolo !!!


:lol: :lol: :lol:
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