Neocatecumenali: se li conosci li eviti?

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Messaggioda Luca A. » gio gen 19, 2006 10:09 am

Si tratta di un movimento ecclesiale cattolico (la parola "setta" è quindi decisamente fuori luogo) molto molto autoreferenziale che guardato dall'esterno, proprio per questa sua modalità, facilmente suscita sospetti, leggende metropolitane e quant'altro. Questo già tra gli stessi cattolici, figuriamoci dal "di fuori"...
Ciò che si può dire senza tema di smentita è che abbiano quantomeno una prassi liturgica (soprattutto a riguardo della celebrazione della Messa) molto molto particolare. Su questa prassi liturgica decisamente "autonoma" e non sempre del tutto in linea con le norme del Messale Romano il papa li ha recentemente richiamati all'ordine. E questo è un fatto.
Su tutto il resto si può naturalmente discutere, senza però costruire castelli in aria sulla base del "sentito dire".
Amen.
Ultima modifica di Luca A. il gio gen 19, 2006 10:11 am, modificato 1 volta in totale.
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Messaggioda Luke73 » gio gen 19, 2006 10:10 am

Io ho avuto modo di conoscerli direttemente anche se non ho approfondito troppo in quanto mi sono sempre rifiutato di partecipare ai loro incontri. Avevo due compagni di classe al liceo e mio fratello è stato assieme per un periodo a una ragazza che apparteneva a questo gruppo.
Diciamo che hanno una visione molto integralista della religione cattolica: niente rapporti sessuali prima del matrimonio, dopo il matrimonio rapporti sessuali sempre senza anticocezionali (infatti hanno spesso famiglie molto numerose), hanno una pessima considerazione degli omosessuali, messe molto lunghe e particolari, incontri settimanali in parrocchia ...
Quello che però mi inquieta di più è la pianificazione e l'organizzazione.
Ogni persona che appartiene a questo gruppo ha un proprio confessore, una specie di guida che consiglia i giusti comportamenti da seguire nelle varie circostanze, e spesso c'è una forte dipendenza da questa persona.
I giovani oltre al catechismo fanno delle gite in cui ci sono solo membri della comunità, queste gite hanno (secondo me) un doppio scopo: risolvere dubbi e problemi dei giovani , creando una sorta di dipendenza psicologica e far incontrare ragazzi e ragazze che appartengono alla comunità.
Se si forma una coppia in cui uno dei due non appartiene alla comunità, o l'estraneo si integra o verà osteggiato in tutti i modi, mio fratello ne sa qualcosa...
Per concludere ho potuto verificare di persona che sono veramente ovunque, meglio nei posti che contano, vi assicuro che le persone che conosco non hanno avuto il minimo problema a trovar lavoro, anzi spesso avevano da scegliere
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Messaggioda gug » gio gen 19, 2006 10:38 am

Luca A. ha scritto:Si tratta di un movimento ecclesiale cattolico (la parola "setta" è quindi decisamente fuori luogo) molto molto autoreferenziale che guardato dall'esterno, proprio per questa sua modalità, facilmente suscita sospetti, leggende metropolitane e quant'altro. Questo già tra gli stessi cattolici, figuriamoci dal "di fuori"...
Ciò che si può dire senza tema di smentita è che abbiano quantomeno una prassi liturgica (soprattutto a riguardo della celebrazione della Messa) molto molto particolare. Su questa prassi liturgica decisamente "autonoma" e non sempre del tutto in linea con le norme del Messale Romano il papa li ha recentemente richiamati all'ordine. E questo è un fatto.
Su tutto il resto si può naturalmente discutere, senza però costruire castelli in aria sulla base del "sentito dire".
Amen.


Beh, questo non è un sentito dire, dato che Adista è un'agenzia di stampa specializzata in notizie religiose, anche se magari non è "allineata" col Vaticano (ma per me questo è un bene).

DIFFICILE ENTRARE: SCRUTATI E SCRUTINATI I PRETENDENTI AL MOVIMENTO
31215. ROMA-ADISTA. Quando progettò il Cammino neocatecumenale Kiko Argüello partì dall'idea che il battesimo ricevuto appena nati fosse come un seme non sviluppato, e perciò necessitasse di essere coltivato mediante un apposito cammino, da lui chiamato Neocatecumenato e diviso in più fasi. La prima è quella kerigmatica: i catechisti del movimento annunciano l'inizio di un corso di catechesi per adulti in parrocchia. Spesso vengono affissi nei quartieri manifesti con scritte del tipo "Dio ti ama", corredate da qualche immagine sacra (spessissimo una madonna con bambino dipinta da Kiko stesso). Durante le catechesi non si parla mai della possibile adesione dei partecipanti ad un nuovo movimento, anzi, le catechesi sono condotte senza che si faccia mai cenno al Cammino. Dopo circa due mesi c'è la prima "Convivenza", ossia un fine settimana in cui i partecipanti alle catechesi fanno un ritiro spirituale nel quale i catechisti propongono l'adesione al Cammino. Quelli che decidono di rimanere fondano una comunità. Dopo la fase del precatecumenato, che verifica la statura della fede dei membri del gruppo, c'è il "passaggio al catecumenato". Durante questa fase si compie la redditio, ossia il racconto pubblico del proprio cammino di conversione, cui segue la traditio, il compito di convertire persone all'esterno della comunità. Passando per l'elezione, che è il tempo della catechesi più profonda, si giunge infine al rinnovamento delle promesse battesimali, nel quale si prende nuovamente coscienza della realtà del battesimo. I passaggi da una fase all'altra non sono automatici, ed anche i tempi variano molto a seconda dei casi. I giudici inappellabili della maturazione nella fede dei singoli membri della comunità non sono i presbiteri, che hanno un ruolo molto marginale nelle comunità, ma i catechisti, i quali condizionano il passaggio ad un livello superiore del cammino al superamento di uno scrutinio. Lo scrutinio è una interrogazione pubblica nel corso del quale il catechista può indagare i candidati fin nella loro sfera più intima e personale. Sono in molti a lamentarsi del tono inquisitorio delle interrogazioni dei catechisti, giudici delle coscienze, i quali pretendono confessioni pubbliche complete. Dicono a chi sta loro davanti che è come se parlassero davanti alla croce di Cristo: non si può mentire, non si può omettere nessun particolare. Succede spesso che uomini e donne siano spinti a dire tutto ciò che pensano di fronte ai propri amici e familiari. Soprattutto i membri della Comunità sono invitati a rinunciare a quelli che Kiko chiama gli "idoli" (che a volte, oltre al denaro o al sesso, possono anche essere l'attaccamento alla famiglia, agli interessi, alla carriera), ed a donare la decima parte del loro reddito alla Comunità, per dimostrare che non si soggiace al "mammona" di cui parla il Vangelo. Ma molti vengono anche indotti a donare al Cammino beni familiari di ingente valore.


E non è l'unica notizia che ho trovato, dato che ce ne sono molte e tutte convergenti, su diverse fonti.
Insomma mi sembrano persone da prendere decisamente con le molle.
Personalmente penso che eviterò qualsiasi contatto con quel prete e con la parrocchia (anche se ci abito).
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Messaggioda Luca A. » gio gen 19, 2006 11:13 am

gug ha scritto:
Luca A. ha scritto:Si tratta di un movimento ecclesiale cattolico (la parola "setta" è quindi decisamente fuori luogo) molto molto autoreferenziale che guardato dall'esterno, proprio per questa sua modalità, facilmente suscita sospetti, leggende metropolitane e quant'altro. Questo già tra gli stessi cattolici, figuriamoci dal "di fuori"...
Ciò che si può dire senza tema di smentita è che abbiano quantomeno una prassi liturgica (soprattutto a riguardo della celebrazione della Messa) molto molto particolare. Su questa prassi liturgica decisamente "autonoma" e non sempre del tutto in linea con le norme del Messale Romano il papa li ha recentemente richiamati all'ordine. E questo è un fatto.
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Beh, questo non è un sentito dire, dato che Adista è un'agenzia di stampa specializzata in notizie religiose, anche se magari non è "allineata" col Vaticano (ma per me questo è un bene).

DIFFICILE ENTRARE: SCRUTATI E SCRUTINATI I PRETENDENTI AL MOVIMENTO
31215. ROMA-ADISTA.

..........


E non è l'unica notizia che ho trovato, dato che ce ne sono molte e tutte convergenti, su diverse fonti.
Insomma mi sembrano persone da prendere decisamente con le molle.
Personalmente penso che eviterò qualsiasi contatto con quel prete e con la parrocchia (anche se ci abito).


Guarda che anch'io mi sento molto distante da questo movimento.
Sei padronissimo di non sentirti affine a loro e di percorrere altre strade, come del resto faccio io. L'importante (era questo che intendevo sostenere io) è che la scelta del cammino avvenga sulla base di una esperienza diretta e non sulla base di ciò che "dicono in giro", fosse anche una agenzia di stampa. La mia fede è qualcosa di troppo importante perché le scelte che la riguardano vengano prese in questo modo.
Io mi preoccuperei di più di cosa devo seguire che non di cosa NON devo seguire. Ci sono tante vie per incontrarsi con l'esperienza cristiana, l'importante è che sia un incontro personale e diretto; insomma voglio dire che non si sceglie per esclusione ("questi qui non mi piacciono").

Ciao.
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Messaggioda paolo75 » gio gen 19, 2006 11:17 am

Non si tratta di avere sentito in giro, ma di aver letto documenti, pareri, testimonianze. Se devi vedere di persona qualsiasi cosa per farti un'opinione stai fresco, cosa fai, vai in Iraq per decidere se sei a favore o contro la guerra?
Sembra piuttosto che ci sia una sorta di pudore reverenziale, a trattare qualsiasi argomento spinoso che abbia a che fare con la religione, nel nostro caso cattolica. Impressione mia.
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Messaggioda Zio Vare » gio gen 19, 2006 11:22 am

Io posso dire per mia esperienza che dopo aver frequentato per qualche tempo il movimento dei neocatecumenali ho abbandato il cammino da loro proposto perchè non lo sentivo consono a me.
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Messaggioda Luca A. » gio gen 19, 2006 11:25 am

paolo75 ha scritto:Non si tratta di avere sentito in giro, ma di aver letto documenti, pareri, testimonianze. Se devi vedere di persona qualsiasi cosa per farti un'opinione stai fresco, cosa fai, vai in Iraq per decidere se sei a favore o contro la guerra?
Sembra piuttosto che ci sia una sorta di pudore reverenziale, a trattare qualsiasi argomento spinoso che abbia a che fare con la religione, nel nostro caso cattolica. Impressione mia.


Facciamo un paragone. Io immagino che tu abbia una fidanzata. La sceglieresti (o ne escluderesti una) dopo "aver letto documenti, pareri, testimonianze" (per citare le tue parole)?
Si dimentica troppo spesso che l'esperienza di fede è esperienza di relazione personale e di appartenenza e non semplicemente una scelta filosofico-ideologica.

Ciaoooo!
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Messaggioda paolo75 » gio gen 19, 2006 11:33 am

Luca A. ha scritto:
paolo75 ha scritto:Non si tratta di avere sentito in giro, ma di aver letto documenti, pareri, testimonianze. Se devi vedere di persona qualsiasi cosa per farti un'opinione stai fresco, cosa fai, vai in Iraq per decidere se sei a favore o contro la guerra?
Sembra piuttosto che ci sia una sorta di pudore reverenziale, a trattare qualsiasi argomento spinoso che abbia a che fare con la religione, nel nostro caso cattolica. Impressione mia.


Facciamo un paragone. Io immagino che tu abbia una fidanzata. La sceglieresti (o ne escluderesti una) dopo "aver letto documenti, pareri, testimonianze" (per citare le tue parole)?
Si dimentica troppo spesso che l'esperienza di fede è esperienza di relazione personale e di appartenenza e non semplicemente una scelta filosofico-ideologica.

Ciaoooo!



No, in questo caso non si sta parlando di amore nè di fedeQuella è un dono della grazia, non è totalmente frutto di scelta, e non può essere messa in discussione.
Qui si sta parlando di una particolare applicazione di certi precetti religiosi, della reinterpretazione di alcune norme, di comportamenti rituali,
tutti frutto di scelte assolutamente umane, probabilmente troppoumane, e secondo me parlarne, discuterne o giudicarli è legittimo e non lesivo per nessuno.
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Messaggioda gug » gio gen 19, 2006 13:06 pm

paolo75 ha scritto:Non si tratta di avere sentito in giro, ma di aver letto documenti, pareri, testimonianze. Se devi vedere di persona qualsiasi cosa per farti un'opinione stai fresco, cosa fai, vai in Iraq per decidere se sei a favore o contro la guerra?
Sembra piuttosto che ci sia una sorta di pudore reverenziale, a trattare qualsiasi argomento spinoso che abbia a che fare con la religione, nel nostro caso cattolica. Impressione mia.


Infatti io la penso proprio così.
Non è che posso provare qualsiasi cosa prima di decidere se mi piace o no: la maggior parte delle volte la valuto sulla base di documentazione e pareri che raccolgo e di cui mi fido.
Altrimenti, per rimanere nel campo religioso, avrei dovuto partecipare per qualche mese alle assemblee dei Testimoni di Geova, prima di decidere che non faceva per me, oppure frequentare il seminario, prima di decidere che non volevo farmi prete.
Ma non so se Luca A. voleva intendere questo.
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Messaggioda Luca A. » gio gen 19, 2006 15:18 pm

gug ha scritto:
paolo75 ha scritto:Non si tratta di avere sentito in giro, ma di aver letto documenti, pareri, testimonianze. Se devi vedere di persona qualsiasi cosa per farti un'opinione stai fresco, cosa fai, vai in Iraq per decidere se sei a favore o contro la guerra?
Sembra piuttosto che ci sia una sorta di pudore reverenziale, a trattare qualsiasi argomento spinoso che abbia a che fare con la religione, nel nostro caso cattolica. Impressione mia.


Infatti io la penso proprio così.
Non è che posso provare qualsiasi cosa prima di decidere se mi piace o no: la maggior parte delle volte la valuto sulla base di documentazione e pareri che raccolgo e di cui mi fido.
Altrimenti, per rimanere nel campo religioso, avrei dovuto partecipare per qualche mese alle assemblee dei Testimoni di Geova, prima di decidere che non faceva per me, oppure frequentare il seminario, prima di decidere che non volevo farmi prete.
Ma non so se Luca A. voleva intendere questo.


No, è ovvio che non puoi provare tutte le religioni prima di scegliere la tua, nè tutti i movimenti ecclesiali prima di fare un bilancio e scegliere a quale appartenere (chiarito comunque che far parte di un movimento ecclesiale non è affatto necessario per essere cristiani). Mi scuso per essermi espresso in modo poco chiaro.
Intendevo dire questo: l'esperienza di fede è appunto una esperienza. Uno arriva alla fede perché qualcuno gliela dona: anzitutto la grazia, come qualcuno giustamente precisava; ma poi anche un gruppo, un movimento, una comunità...
Insomma, qualcuno "ti porta fin lì". E' sempre un incontro mediato da una comunità (questo è il vero e unico senso della abusatissima parola "tradizione": dal latino "tradere", "trasmettere". Tu ricevi da qualcuno che ti ha trasmesso, perché Gesù Cristo non l'hai conosciuto di persona, per quanto tu sia vecchio).
Se tu hai incontrato Gesù Cristo nella tua parrocchia, senza bisogno di movimenti e altre complicazioni, puoi stare tranquillamente lì e continuare a camminare lì.
Se tu in parrocchia non hai mai trovato nulla che facesse per te ed hai invece incontrato Gesù Cristo nel movimento di CL che hai conosciuto quando facevi il liceo, allora percorri pure quella strada.
Se dopo tanti anni di indifferenza religiosa qualche amico ti ha portato agli incontri dei neocatecumenali e dopo averli frequentati un po' hai scoperto che quella via era quella giusta per te per incontrare Gesù Cristo, ebbene sii neocatecumenale e va' in pace.

Quindi intendevo dire che non si sceglie un movimento o una forma di appartenenza alla Chiesa sfogliando un catalogo e leggendo referenze; e nemmeno -all'estremo opposto- provandole tutte fino a poter scegliere scientificamente.
Ma sostanzialmente ti ci trovi dentro... Così è stato per me e credo così sia per chiunque vive la Chiesa: ognuno c'è arrivato grazie ad una appartenenza, che non ha scelto. Poi uno auspicabilmente sta dentro un movimento con spirito critico (anzitutto perché sa bene che quello non è l'unico o il miglior modo possibile di essere cristiano) ed eventualmente se ne può anche andare altrove, ma comunque la modalità è quella della grazia di un incontro che ti capita, non di una scelta fatta a tavolino.

Spero di essermi spiegato un pochino di più, il discorso ovviamente richiederebbe più di un post in un forum.
Ma adesso devo mettermi a lavorare, e vi saluto.
:wink:
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Messaggioda il.bruno » gio gen 19, 2006 15:37 pm

Luca A. ha scritto:
gug ha scritto:
paolo75 ha scritto:Non si tratta di avere sentito in giro, ma di aver letto documenti, pareri, testimonianze. Se devi vedere di persona qualsiasi cosa per farti un'opinione stai fresco, cosa fai, vai in Iraq per decidere se sei a favore o contro la guerra?
Sembra piuttosto che ci sia una sorta di pudore reverenziale, a trattare qualsiasi argomento spinoso che abbia a che fare con la religione, nel nostro caso cattolica. Impressione mia.


Infatti io la penso proprio così.
Non è che posso provare qualsiasi cosa prima di decidere se mi piace o no: la maggior parte delle volte la valuto sulla base di documentazione e pareri che raccolgo e di cui mi fido.
Altrimenti, per rimanere nel campo religioso, avrei dovuto partecipare per qualche mese alle assemblee dei Testimoni di Geova, prima di decidere che non faceva per me, oppure frequentare il seminario, prima di decidere che non volevo farmi prete.
Ma non so se Luca A. voleva intendere questo.


No, è ovvio che non puoi provare tutte le religioni prima di scegliere la tua, nè tutti i movimenti ecclesiali prima di fare un bilancio e scegliere a quale appartenere (chiarito comunque che far parte di un movimento ecclesiale non è affatto necessario per essere cristiani). Mi scuso per essermi espresso in modo poco chiaro.
Intendevo dire questo: l'esperienza di fede è appunto una esperienza. Uno arriva alla fede perché qualcuno gliela dona: anzitutto la grazia, come qualcuno giustamente precisava; ma poi anche un gruppo, un movimento, una comunità...
Insomma, qualcuno "ti porta fin lì". E' sempre un incontro mediato da una comunità (questo è il vero e unico senso della abusatissima parola "tradizione": dal latino "tradere", "trasmettere". Tu ricevi da qualcuno che ti ha trasmesso, perché Gesù Cristo non l'hai conosciuto di persona, per quanto tu sia vecchio).
Se tu hai incontrato Gesù Cristo nella tua parrocchia, senza bisogno di movimenti e altre complicazioni, puoi stare tranquillamente lì e continuare a camminare lì.
Se tu in parrocchia non hai mai trovato nulla che facesse per te ed hai invece incontrato Gesù Cristo nel movimento di CL che hai conosciuto quando facevi il liceo, allora percorri pure quella strada.
Se dopo tanti anni di indifferenza religiosa qualche amico ti ha portato agli incontri dei neocatecumenali e dopo averli frequentati un po' hai scoperto che quella via era quella giusta per te per incontrare Gesù Cristo, ebbene sii neocatecumenale e va' in pace.

Quindi intendevo dire che non si sceglie un movimento o una forma di appartenenza alla Chiesa sfogliando un catalogo e leggendo referenze; e nemmeno -all'estremo opposto- provandole tutte fino a poter scegliere scientificamente.
Ma sostanzialmente ti ci trovi dentro... Così è stato per me e credo così sia per chiunque vive la Chiesa: ognuno c'è arrivato grazie ad una appartenenza, che non ha scelto. Poi uno auspicabilmente sta dentro un movimento con spirito critico (anzitutto perché sa bene che quello non è l'unico o il miglior modo possibile di essere cristiano) ed eventualmente se ne può anche andare altrove, ma comunque la modalità è quella della grazia di un incontro che ti capita, non di una scelta fatta a tavolino.

Spero di essermi spiegato un pochino di più, il discorso ovviamente richiederebbe più di un post in un forum.
Ma adesso devo mettermi a lavorare, e vi saluto.
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Messaggioda Buzz » gio gen 19, 2006 15:38 pm

Luca A. ha scritto:
No, è ovvio che non puoi provare tutte le religioni prima di scegliere la tua, nè tutti i movimenti ecclesiali prima di fare un bilancio e scegliere a quale appartenere (chiarito comunque che far parte di un movimento ecclesiale non è affatto necessario per essere cristiani). Mi scuso per essermi espresso in modo poco chiaro.
Intendevo dire questo: l'esperienza di fede è appunto una esperienza. Uno arriva alla fede perché qualcuno gliela dona: anzitutto la grazia, come qualcuno giustamente precisava; ma poi anche un gruppo, un movimento, una comunità...
Insomma, qualcuno "ti porta fin lì". E' sempre un incontro mediato da una comunità (questo è il vero e unico senso della abusatissima parola "tradizione": dal latino "tradere", "trasmettere". Tu ricevi da qualcuno che ti ha trasmesso, perché Gesù Cristo non l'hai conosciuto di persona, per quanto tu sia vecchio).
Se tu hai incontrato Gesù Cristo nella tua parrocchia, senza bisogno di movimenti e altre complicazioni, puoi stare tranquillamente lì e continuare a camminare lì.
Se tu in parrocchia non hai mai trovato nulla che facesse per te ed hai invece incontrato Gesù Cristo nel movimento di CL che hai conosciuto quando facevi il liceo, allora percorri pure quella strada.
Se dopo tanti anni di indifferenza religiosa qualche amico ti ha portato agli incontri dei neocatecumenali e dopo averli frequentati un po' hai scoperto che quella via era quella giusta per te per incontrare Gesù Cristo, ebbene sii neocatecumenale e va' in pace.
:wink:


ah quindi potrei incontrare gesù cristo anche andando a puttane tutte le sere... :roll:

ora capisco le file
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Messaggioda paolo75 » gio gen 19, 2006 15:52 pm

In sostanza non si sceglie per sentito dire, non si può studiare e poi operare una scelta in seguito a questo, non si sceglie per esclusione, ma poi alla fine si sceglie per caso, perchè conosci qualcuno che ti porta ad una riunione di spostati e lì trovi la tua illuminazione. Probabilmente succederà così, ma non mi sembra molto saggio.

Inoltre nessun gruppo, movimento o comunità ti dona la fede, quello si chiama lavaggio del cervello, circonvenzione. Che l'incontro con la religione sia mediato da una comunità è una cosa che fa comodo a molti, e lodimostra il fatto che la religione è sempre stata usata come un forte mezzo di pressione e di controllo, ma non è assolutamente una cosa necessaria, come la vuoi fare apparire.

La trasmissione di cui parli non riguarda la fede, ma solo la dottrina, le regole, tutte cose molto umane e terrene, frutto di interpretazioni, di cui si può discutere anche in maniera critica.
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Messaggioda Luca A. » gio gen 19, 2006 15:59 pm

Buzz ha scritto:
Luca A. ha scritto:
No, è ovvio che non puoi provare tutte le religioni prima di scegliere la tua, nè tutti i movimenti ecclesiali prima di fare un bilancio e scegliere a quale appartenere (chiarito comunque che far parte di un movimento ecclesiale non è affatto necessario per essere cristiani). Mi scuso per essermi espresso in modo poco chiaro.
Intendevo dire questo: l'esperienza di fede è appunto una esperienza. Uno arriva alla fede perché qualcuno gliela dona: anzitutto la grazia, come qualcuno giustamente precisava; ma poi anche un gruppo, un movimento, una comunità...
Insomma, qualcuno "ti porta fin lì". E' sempre un incontro mediato da una comunità (questo è il vero e unico senso della abusatissima parola "tradizione": dal latino "tradere", "trasmettere". Tu ricevi da qualcuno che ti ha trasmesso, perché Gesù Cristo non l'hai conosciuto di persona, per quanto tu sia vecchio).
Se tu hai incontrato Gesù Cristo nella tua parrocchia, senza bisogno di movimenti e altre complicazioni, puoi stare tranquillamente lì e continuare a camminare lì.
Se tu in parrocchia non hai mai trovato nulla che facesse per te ed hai invece incontrato Gesù Cristo nel movimento di CL che hai conosciuto quando facevi il liceo, allora percorri pure quella strada.
Se dopo tanti anni di indifferenza religiosa qualche amico ti ha portato agli incontri dei neocatecumenali e dopo averli frequentati un po' hai scoperto che quella via era quella giusta per te per incontrare Gesù Cristo, ebbene sii neocatecumenale e va' in pace.
:wink:


ah quindi potrei incontrare gesù cristo anche andando a puttane tutte le sere... :roll:

ora capisco le file


Ogni tanto esageri. Ma non mi scandalizzi e quindi con me sprechi i tuoi colpi.
Forse su certi argomenti bisognerebbe rispondere via MP solo agli interessati. Ma allora questo sarebbe un Forum un po' triste, votato per forza alla dissacrazione, tanto stucchevole come la seriosità perbenista che ne è l'opposto. In ogni caso finta ed impostata come il sorriso del nostro Presidente...
Ultima modifica di Luca A. il gio gen 19, 2006 16:00 pm, modificato 1 volta in totale.
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Messaggioda Roberto » gio gen 19, 2006 16:00 pm

Antonè, te voi da 'na mossa, dai che tu di neocacumotemeno ne capisci :wink:
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Messaggioda Buzz » gio gen 19, 2006 16:04 pm

Luca A. ha scritto:
Buzz ha scritto:
Luca A. ha scritto:
No, è ovvio che non puoi provare tutte le religioni prima di scegliere la tua, nè tutti i movimenti ecclesiali prima di fare un bilancio e scegliere a quale appartenere (chiarito comunque che far parte di un movimento ecclesiale non è affatto necessario per essere cristiani). Mi scuso per essermi espresso in modo poco chiaro.
Intendevo dire questo: l'esperienza di fede è appunto una esperienza. Uno arriva alla fede perché qualcuno gliela dona: anzitutto la grazia, come qualcuno giustamente precisava; ma poi anche un gruppo, un movimento, una comunità...
Insomma, qualcuno "ti porta fin lì". E' sempre un incontro mediato da una comunità (questo è il vero e unico senso della abusatissima parola "tradizione": dal latino "tradere", "trasmettere". Tu ricevi da qualcuno che ti ha trasmesso, perché Gesù Cristo non l'hai conosciuto di persona, per quanto tu sia vecchio).
Se tu hai incontrato Gesù Cristo nella tua parrocchia, senza bisogno di movimenti e altre complicazioni, puoi stare tranquillamente lì e continuare a camminare lì.
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:wink:


ah quindi potrei incontrare gesù cristo anche andando a puttane tutte le sere... :roll:

ora capisco le file


Ogni tanto esageri. Ma non mi scandalizzi e quindi con me sprechi i tuoi colpi.
Forse su certi argomenti bisognerebbe rispondere via MP solo agli interessati. Ma allora questo sarebbe un Forum un po' triste, votato per forza alla dissacrazione, tanto stucchevole come la seriosità perbenista che ne è l'opposto. In ogni caso finta ed impostata come il sorriso del nostro Presidente...


esagerando (?) sto ponendo una domanda seria
su questa "fede" che "si trova" dove uno sta comodo
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Messaggioda Luca A. » gio gen 19, 2006 16:06 pm

paolo75 ha scritto:In sostanza non si sceglie per sentito dire, non si può studiare e poi operare una scelta in seguito a questo, non si sceglie per esclusione, ma poi alla fine si sceglie per caso, perchè conosci qualcuno che ti porta ad una riunione di spostati e lì trovi la tua illuminazione.
...
Che l'incontro con la religione sia mediato da una comunità è una cosa che fa comodo a molti, e lodimostra il fatto che la religione è sempre stata usata come un forte mezzo di pressione e di controllo, ma non è assolutamente una cosa necessaria, come la vuoi fare apparire.
...


No.
"Illuminazione" (probabilmente lisergica) come tu dici, sarebbe quella di chi vede in sogno Gesù o chi per esso che gli rivela l'arcano dell'universo.
E' proprio il contrario, caro mio.
L'alternativa ad una religione storica è l'alienazione di un sognatore solitario che sente le voci e vede le luci. Meglio l'ateismo, per conto mio.
"Quando saremo vecchi,
mi guiderai ai nostri antichi attacchi
e staremo lì a guardare in su".
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Messaggioda paolo 76 » gio gen 19, 2006 16:14 pm

Luca A. ha scritto:
paolo75 ha scritto:In sostanza non si sceglie per sentito dire, non si può studiare e poi operare una scelta in seguito a questo, non si sceglie per esclusione, ma poi alla fine si sceglie per caso, perchè conosci qualcuno che ti porta ad una riunione di spostati e lì trovi la tua illuminazione.
...
Che l'incontro con la religione sia mediato da una comunità è una cosa che fa comodo a molti, e lodimostra il fatto che la religione è sempre stata usata come un forte mezzo di pressione e di controllo, ma non è assolutamente una cosa necessaria, come la vuoi fare apparire.
...


No.
"Illuminazione" (probabilmente lisergica) come tu dici, sarebbe quella di chi vede in sogno Gesù o chi per esso che gli rivela l'arcano dell'universo.
E' proprio il contrario, caro mio.
L'alternativa ad una religione storica è l'alienazione di un sognatore solitario che sente le voci e vede le luci. Meglio l'ateismo, per conto mio.


io sono d'accordo con paolo.
Vengo da una cultura cattolica (battezzato, "comunichizzato", cresimato, disinfettato, ecc ecc) eppure fede non ne ho. Anzi grazie a questa simpatica tradizione mi è venuta una discreta antipatia verso i religiosi in genere. Quindi, direi che la fede non si insegna: è un dono. In teoria uno ce l'ha o non ce l'ha. In pratica, invece, molti se la fan venire per proprio comodo.
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Messaggioda Luca A. » gio gen 19, 2006 16:18 pm

Buzz ha scritto:
Luca A. ha scritto:
Buzz ha scritto:
Luca A. ha scritto:
No, è ovvio che non puoi provare tutte le religioni prima di scegliere la tua, nè tutti i movimenti ecclesiali prima di fare un bilancio e scegliere a quale appartenere (chiarito comunque che far parte di un movimento ecclesiale non è affatto necessario per essere cristiani). Mi scuso per essermi espresso in modo poco chiaro.
Intendevo dire questo: l'esperienza di fede è appunto una esperienza. Uno arriva alla fede perché qualcuno gliela dona: anzitutto la grazia, come qualcuno giustamente precisava; ma poi anche un gruppo, un movimento, una comunità...
Insomma, qualcuno "ti porta fin lì". E' sempre un incontro mediato da una comunità (questo è il vero e unico senso della abusatissima parola "tradizione": dal latino "tradere", "trasmettere". Tu ricevi da qualcuno che ti ha trasmesso, perché Gesù Cristo non l'hai conosciuto di persona, per quanto tu sia vecchio).
Se tu hai incontrato Gesù Cristo nella tua parrocchia, senza bisogno di movimenti e altre complicazioni, puoi stare tranquillamente lì e continuare a camminare lì.
Se tu in parrocchia non hai mai trovato nulla che facesse per te ed hai invece incontrato Gesù Cristo nel movimento di CL che hai conosciuto quando facevi il liceo, allora percorri pure quella strada.
Se dopo tanti anni di indifferenza religiosa qualche amico ti ha portato agli incontri dei neocatecumenali e dopo averli frequentati un po' hai scoperto che quella via era quella giusta per te per incontrare Gesù Cristo, ebbene sii neocatecumenale e va' in pace.
:wink:


ah quindi potrei incontrare gesù cristo anche andando a puttane tutte le sere... :roll:

ora capisco le file


Ogni tanto esageri. Ma non mi scandalizzi e quindi con me sprechi i tuoi colpi.
Forse su certi argomenti bisognerebbe rispondere via MP solo agli interessati. Ma allora questo sarebbe un Forum un po' triste, votato per forza alla dissacrazione, tanto stucchevole come la seriosità perbenista che ne è l'opposto. In ogni caso finta ed impostata come il sorriso del nostro Presidente...


esagerando (?) sto ponendo una domanda seria
su questa "fede" che "si trova" dove uno sta comodo



Uff!
Intanto il discorso era su quale appartenenza (a una parrocchia, a un movimento, ecc.) e non sulla fede nel senso puro e astratto.
Esempio:
Tu puoi avvicinarti alla montagna perché tuo papi ti portava fin da bambino a camminare.
Oppure perché a trent'anni un amico ti ha invitato a divertirti su una falesia e ti è piaciuto.
Oppure perché hai fatto un corso CAI certificato ISO9001.
Insomma, qualcuno ti ci ha portato, ti ci ha invitato o sei nato su una parete come AlpineMan? Anche se poi ovviamente diventa una cosa tua tua, personalissima e non uguale a quella di altri. Ciò che provi tu andando in montagna non è esattamente uguale a quello che provano gli altri con cui vai.

Sicuramente andare a puttane non è un modo di incontrare una esperienza di fede; così come non è un modo di avvicinarsi alla montagna quello di fare pesca subacquea.

Ma adesso prima che torni il capo devo fare un'offerta importante alla Pirelli e quindi devo per forza staccarmi.
Vado.
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Messaggioda Drugo Lebowsky » gio gen 19, 2006 16:23 pm

è scontato
è banale
è vecchio
è desueto
è scorretto
è ingiusto

però.... però....

in fondo...

CI STA SEMPRE BENE!











CLORO AL CLERO :twisted:

:lol: :lol: :lol: :lol:
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