A difesa dei PACS

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Messaggioda gomo » gio gen 19, 2006 10:02 am

Per quanto riguarda le coppie eterosessuali io non posso esprimere nessun giudizio perche' continuo a non vedere ed a non capire le differenze fra un matrimonio civile ed un PACS. L'unica differenza che ho capito e' che per sciogliere un PACS ci vuole meno tempo che per divorziare.

Per quanto riguarda le coppie omosessuali mi sembra che sia un modo di legalizzare il matrimonio (e cio' mi va bene). Da qui pero' a consentire l'adozione di bambini ce ne passa, e' un discorso completamente diverso (e qui non mi va piu' bene)

Mi chiedo solo perche' non chiamiamo le cose con il loro nome, sarebbe tutto piu' facile.
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Messaggioda il.bruno » gio gen 19, 2006 11:00 am

Fokozzone ha scritto:Jocondor è il tipico esempio di ateo militante che, senza neppure preoccuparsi di giustificare le proprie tesi, usa la politica per combattere la chiesa (e non semmai combatte la chiesa per un fine politico).

Non solo non si preoccupa di giustificare le proprie tesi, ma nemmeno prova a confutare quelle altrui, elude le domande, fa il finto tonto dopo aver chiaramente appellato come fondamentalisti me e te, ecc. ecc., nascondendosi come dici dietro a luoghi comuni e calunnie.
E poi non sarebbe arrogante.
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Messaggioda Jocondor » gio gen 19, 2006 11:38 am

Fokozzone ha scritto:In democrazia sembra quasi che tutti possano esprimere il proprio parere meno che i cattolici.
Jocondor è il tipico esempio di ateo militante che, senza neppure preoccuparsi di giustificare le proprie tesi, usa la politica per combattere la chiesa (e non semmai combatte la chiesa per un fine politico).
I cattolici hanno il DIRITTO di esprimere le proprie opinioni e i propri voti, di condividerle tramite i mezzi di comunicazione e di creare consenso. Un consenso basato sulla ragionevolezza, cosa che non traspare minimamente nell' intervento di jocondor, che mostra l' atteggiamento tipico dell' anticlericale: non creare consenso su una tesi ragionevole (di ragionevole non dice nulla) ma creare astio fondandosi sul luogo comune e su stupide calunnie.

Comunque siamo qui a parlare di presunti diritti di gente che non vuole assumere nessun dovere. Domanda: visto che nel diritto privato il diritto è garantito da uno scambio di prestazioni tra i contraenti (come l' acquisto, il bene diventa mio perché l' ho pagato) e nel diritto pubblico lo stato eroga delle prestazioni in cambio dell' assunzione di doveri, DOVE NASCE IL DIRITTO DI RICONOSCIMENTO GIURIDICO (e conseguente sostegno economico) PER QUELLE COPPIE CHE NON VOGLIONO ASSUMERE NESSUN IMPEGNO?
Non si tratta dunque di diritto, ma di pretesa di un regalo. Ora il regalo si fa se lo si vuole, ma non è un diritto.
Quindi i pacs NON SONO UN DIRITTO.

Ma a tutti questi argomenti, non c' è risposta, ci sono grida scomposte e mugolii di rabbia. Ma rabbia per cosa poi? Forse che Jocondor avrebbe qualche vantaggio dai pacs? No. Quanti avrebbero qualche vantaggio dai pacs? Pochissimi. Allora rabbia per cosa? Alla fine tutto si riduce a una lotta testarda, pregiudiziale, insensata e di principio (senza cause prossime) contro la chiesa. Per imporre una giurisdizione atea, in nome della democrazia, e anteporre presunti diritti di andare a prenderlo nel culo a VERI E FONDAMENTALI DIRITTI come la libertà di pensiero, di espressione e di religione.

Fokozzone


Tu giochi con le parole, ma è un gioco sporco.

"I cattolici hanno diritto di parlare, i laici cercano di imporre una giurisdizione atea....."
Povere vittime!

I cattolici in Italia parlano come e quando vogliono e nessuno cerca di impedirlo, tantomeno io; hanno dalla loro (a parole, almeno) il presidente del Consiglio, quello della Camera, quello del Senato; fino a ieri anche quello della Banca d'Italia (eh già, perchè in Italia c'è anche una finanza cattolica, ed è anche potente, pensa tu le povere vittime...).

Hanno i propri giornali, mensili, settimanali, radio; ogni sera in TV c'è almeno un prete a raccontarcela.
Hanno l'8 per mille delle nostre tasse, fanno lezione di religione nelle nostre scuole con insegnanti pagati da noi ma scelti da loro, e non selezionati per concorso dal ministero.

Poi hanno anche la faccia tosta di atteggiarsi a vittime!

I laici che lavorando per una giurisdizione atea, lo fanno con il metodo democratico, cioè avvalendosi del consenso della maggioranza.
La mia opinione di ateo anticlericale (ebbene si, lo ammetto; e siccome ho avuto una educazione cattolica, ci sarebbe da cheidersi come mai sono così inc...to, ma questo è un'altro discorso), la mia opinione di testa bruciata, come simpaticamente mi ha definito qualcuno, è che voi alziate la voce e vi atteggiate a vittime perchè sapete di essere una minoranza, e volete evitare la conta.

Quanto ai PACS non ho bisogno di portare le mie ragioni, perchè non ho la pretesa di convincere nessuno e tantomeno voi: sono certo, da buon illuminista, quale mi vanto di essere, che, per le persone ragionevoli, quelle cioè che si possono convencere ragionando, sia ampiamente sufficiente il vostro scomposto e logorroico argomentare, per persuaderli a schierarsi dallla parte opposta alla vostra.
...devi imparare a leggere, oppure il tuo cervello è bruciato......
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....

Messaggioda zeo saverio » gio gen 19, 2006 12:28 pm

Fokozzone ha scritto: Alla fine tutto si riduce a una lotta testarda, pregiudiziale, insensata e di principio (senza cause prossime) contro la chiesa. Per imporre una giurisdizione atea, in nome della democrazia, e anteporre presunti diritti di andare a prenderlo nel culo a VERI E FONDAMENTALI DIRITTI come la libertà di pensiero, di espressione e di religione.

Fokozzone

scusa ma per te i fondamenti della costituzione e della repubblica italiana sono atei o laici ???? mi sembra che su l'argomento hai le idee confuse;
è inutile che questa volta tu strilli....nessuno ha mai negato libertà di pensiero e azione ai cattolici...anzi...mi sembra che certi ritardi in termini di cultura e civiltà nel nostro paese derivino dalla occupazione sistematica di questi valori in tanti aspetti della nostra vita...il mondo cambia la società pure ma una parte del mondo cattolico e sopratutto le istituzioni ecclesiastiche non ne vogliono sapere di cambiare....
cos'è la famiglia nel 21 secolo ???
io non ho risposte certe ma di sicuro non è solo quella che tu hai in mente...
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POWDER TO THE PEOPLE NO DELAY !!!
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Messaggioda il.bruno » gio gen 19, 2006 12:38 pm

Jocondor ha scritto:
Fokozzone ha scritto:In democrazia sembra quasi che tutti possano esprimere il proprio parere meno che i cattolici.
Jocondor è il tipico esempio di ateo militante che, senza neppure preoccuparsi di giustificare le proprie tesi, usa la politica per combattere la chiesa (e non semmai combatte la chiesa per un fine politico).
I cattolici hanno il DIRITTO di esprimere le proprie opinioni e i propri voti, di condividerle tramite i mezzi di comunicazione e di creare consenso. Un consenso basato sulla ragionevolezza, cosa che non traspare minimamente nell' intervento di jocondor, che mostra l' atteggiamento tipico dell' anticlericale: non creare consenso su una tesi ragionevole (di ragionevole non dice nulla) ma creare astio fondandosi sul luogo comune e su stupide calunnie.

Comunque siamo qui a parlare di presunti diritti di gente che non vuole assumere nessun dovere. Domanda: visto che nel diritto privato il diritto è garantito da uno scambio di prestazioni tra i contraenti (come l' acquisto, il bene diventa mio perché l' ho pagato) e nel diritto pubblico lo stato eroga delle prestazioni in cambio dell' assunzione di doveri, DOVE NASCE IL DIRITTO DI RICONOSCIMENTO GIURIDICO (e conseguente sostegno economico) PER QUELLE COPPIE CHE NON VOGLIONO ASSUMERE NESSUN IMPEGNO?
Non si tratta dunque di diritto, ma di pretesa di un regalo. Ora il regalo si fa se lo si vuole, ma non è un diritto.
Quindi i pacs NON SONO UN DIRITTO.

Ma a tutti questi argomenti, non c' è risposta, ci sono grida scomposte e mugolii di rabbia. Ma rabbia per cosa poi? Forse che Jocondor avrebbe qualche vantaggio dai pacs? No. Quanti avrebbero qualche vantaggio dai pacs? Pochissimi. Allora rabbia per cosa? Alla fine tutto si riduce a una lotta testarda, pregiudiziale, insensata e di principio (senza cause prossime) contro la chiesa. Per imporre una giurisdizione atea, in nome della democrazia, e anteporre presunti diritti di andare a prenderlo nel culo a VERI E FONDAMENTALI DIRITTI come la libertà di pensiero, di espressione e di religione.

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Tu giochi con le parole, ma è un gioco sporco.

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I cattolici in Italia parlano come e quando vogliono e nessuno cerca di impedirlo, tantomeno io; hanno dalla loro (a parole, almeno) il presidente del Consiglio, quello della Camera, quello del Senato; fino a ieri anche quello della Banca d'Italia (eh già, perchè in Italia c'è anche una finanza cattolica, ed è anche potente, pensa tu le povere vittime...).

Hanno i propri giornali, mensili, settimanali, radio; ogni sera in TV c'è almeno un prete a raccontarcela.
Hanno l'8 per mille delle nostre tasse, fanno lezione di religione nelle nostre scuole con insegnanti pagati da noi ma scelti da loro, e non selezionati per concorso dal ministero.

Poi hanno anche la faccia tosta di atteggiarsi a vittime!

I laici che lavorando per una giurisdizione atea, lo fanno con il metodo democratico, cioè avvalendosi del consenso della maggioranza.
La mia opinione di ateo anticlericale (ebbene si, lo ammetto; e siccome ho avuto una educazione cattolica, ci sarebbe da cheidersi come mai sono così inc...to, ma questo è un'altro discorso), la mia opinione di testa bruciata, come simpaticamente mi ha definito qualcuno, è che voi alziate la voce e vi atteggiate a vittime perchè sapete di essere una minoranza, e volete evitare la conta.

Quanto ai PACS non ho bisogno di portare le mie ragioni, perchè non ho la pretesa di convincere nessuno e tantomeno voi: sono certo, da buon illuminista, quale mi vanto di essere, che, per le persone ragionevoli, quelle cioè che si possono convencere ragionando, sia ampiamente sufficiente il vostro scomposto e logorroico argomentare, per persuaderli a schierarsi dallla parte opposta alla vostra.

Senti, se usi la clava contro di me, prima mi difendo, poi rispondo. Quindi non fare la vittima per la "testa bruciata" dopo avermi affibbiato epiteti.
Continui poi ad essere arrogante nel sostenere che tu non hai bisogno di portare le tue ragioni, ma ti senti autorizzato, senza giustificare niente, a smontare le tesi degli altri, sostenendo oltretutto che non hanno portato argomenti quando invece li hanno portati. Tu si che sei un maestro di democrazia, però da "repubblica popolare".
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Re: ....

Messaggioda il.bruno » gio gen 19, 2006 12:41 pm

zeo saverio ha scritto:
Fokozzone ha scritto: Alla fine tutto si riduce a una lotta testarda, pregiudiziale, insensata e di principio (senza cause prossime) contro la chiesa. Per imporre una giurisdizione atea, in nome della democrazia, e anteporre presunti diritti di andare a prenderlo nel culo a VERI E FONDAMENTALI DIRITTI come la libertà di pensiero, di espressione e di religione.

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scusa ma per te i fondamenti della costituzione e della repubblica italiana sono atei o laici ???? mi sembra che su l'argomento hai le idee confuse;
è inutile che questa volta tu strilli....nessuno ha mai negato libertà di pensiero e azione ai cattolici...anzi...mi sembra che certi ritardi in termini di cultura e civiltà nel nostro paese derivino dalla occupazione sistematica di questi valori in tanti aspetti della nostra vita...il mondo cambia la società pure ma una parte del mondo cattolico e sopratutto le istituzioni ecclesiastiche non ne vogliono sapere di cambiare....
cos'è la famiglia nel 21 secolo ???
io non ho risposte certe ma di sicuro non è solo quella che tu hai in mente...

Guarda che all'assemblea costituente hanno partecipato tutte le forze non fasciste, la dc, ma anche il pci, il psi, il pri, il pli, il partito d'azione ecc. ecc., molti dei quali assolutamente laici quando non dichiaratamente anticlericali già al tempo.
Facci poi sapere, articolo per articolo, quali sarebbero i fondamenti della costituzione che a tuo giudizio sono così smaccatamente clericali.
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Messaggioda il.bruno » gio gen 19, 2006 12:43 pm

gomo ha scritto:Per quanto riguarda le coppie omosessuali mi sembra che sia un modo di legalizzare il matrimonio (e cio' mi va bene).

Mi soffermo su questo aspetto: il matrimonio esiste storicamente, da molto prima dello stato italiano, come istituzione alla base della famiglia come luogo dove accogliere ed educare i figli e costruire quindi il futuro del popolo.
Lo stato ne riconosce il valore per tutti e per questo gli dà (troppo poche) agevolazioni.
Gli omosessuali per natura non possono fare figli, quindi non possono formare una famiglia nel senso descritto dalla costituzione ("famiglia naturale fondata sul matrimonio").
Possono, come tutti, disporre di se stessi e se vogliono, convivere con qualcun altro. Siccome dei figli non ne possono venire, è fatto privato che riguardano le persone che convivono.
Il riconoscimento pubblico di un fatto privato, con le relative agevolazioni va concesso se c'è un vantaggio pubblico. Questo non per motivi religiosi, ma perchè ogni agevolazione che si concede ha un costo per la collettività, monetario e/o sociale, e un costo è bene sostenerlo a fronte di un vantaggio, altrimenti non c'è motivo.
Qui non si sta parlando di diritti delle persone, come fa chi sostiene i pacs per porsi in una posizione di vantaggio (ormai in Italia appena c'è una rivendicazione si butta nella mischia la parola "diritti", come un bambino che giocando a rialzo dice all'altro "ce l'hai"...). E' una campagna della lobby omosessuale che vuol porre le basi per arrivare in futuro all'adozione, e basta.
Non è una questione di uguaglianza di fronte alla legge, perchè non si sta parlando di "cose uguali", e giustamente la legge tratta cose non uguali in modo non uguale.
Altrimenti tra un po' arriva uno e dice che i single devono avere gli stessi diritti delle coppie, sposate o di fatto che siano, perchè siamo tutti uguali. Ma allora diciamolo, che a nessuno interessa più tutelare chi si preoccupa delle nuove generazioni, ma solo guardarsi comodamente il proprio ombelico.
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Messaggioda smaz » gio gen 19, 2006 12:53 pm

il.bruno ha scritto:
gomo ha scritto:Per quanto riguarda le coppie omosessuali mi sembra che sia un modo di legalizzare il matrimonio (e cio' mi va bene).

Mi soffermo su questo aspetto: il matrimonio esiste storicamente, da molto prima dello stato italiano, come istituzione alla base della famiglia come luogo dove accogliere ed educare i figli e costruire quindi il futuro del popolo.
Lo stato ne riconosce il valore per tutti e per questo gli dà (troppo poche) agevolazioni.
Gli omosessuali per natura non possono fare figli, quindi non possono formare una famiglia nel senso descritto dalla costituzione ("famiglia naturale fondata sul matrimonio").
Possono, come tutti, disporre di se stessi e se vogliono, convivere con qualcun altro. Siccome dei figli non ne possono venire, è fatto privato che riguardano le persone che convivono.
Il riconoscimento pubblico di un fatto privato, con le relative agevolazioni va concesso se c'è un vantaggio pubblico. Questo non per motivi religiosi, ma perchè ogni agevolazione che si concede ha un costo per la collettività, monetario e/o sociale, e un costo è bene sostenerlo a fronte di un vantaggio, altrimenti non c'è motivo.
Qui non si sta parlando di diritti delle persone, come fa chi sostiene i pacs per porsi in una posizione di vantaggio (ormai in Italia appena c'è una rivendicazione si butta nella mischia la parola "diritti", come un bambino che giocando a rialzo dice all'altro "ce l'hai"...). E' una campagna della lobby omosessuale che vuol porre le basi per arrivare in futuro all'adozione, e basta.
Non è una questione di uguaglianza di fronte alla legge, perchè non si sta parlando di "cose uguali", e giustamente la legge tratta cose non uguali in modo non uguale.
Altrimenti tra un po' arriva uno e dice che i single devono avere gli stessi diritti delle coppie, sposate o di fatto che siano, perchè siamo tutti uguali. Ma allora diciamolo, che a nessuno interessa più tutelare chi si preoccupa delle nuove generazioni, ma solo guardarsi comodamente il proprio ombelico.


Secondo il tuo ragionamento alle persone sterili dovrebbe essere tolto il diritto a sposarsi... Poi sta storia delle adozioni agli omosessuali, anche a me sembrava sbagliato, ma sai quante bambini abbandonati negli istituti starebbero molto meglio (a parer mio) in una coppia omosessuale? Meglio dieci suore di due mamme?
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Messaggioda Spider » gio gen 19, 2006 13:05 pm

scusate, ma, al di là dei vari deliri pro- e anti-clericali, mi viene un dubbio.

In Italia, che valore giuridico ha il matrimonio religioso?

Nella mia ingenuità, direi che a rigore, in uno stato laico, non dovrebbe averne nessuno, o perlomeno dovrebbe essere subordinato al matrimonio civile: io mi sposo di fronte al mio dio in base a un mio rito, ma questo acquista valore giuridico di fronte al mio stato solo dopo che lo ratifico in Municipio.

In poche parole, se mi sposo solo in chiesa (sinagoga, moschea, casinò...), risulto sposato legalmente?

Secondo me da QUESTO si può ben giudicare la laicità (o presunta tale) dello stato, altro che PACS (di cui tendenzialmete condivido l'inutilità).
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Messaggioda gomo » gio gen 19, 2006 13:17 pm

smaz ha scritto: ma sai quante bambini abbandonati negli istituti starebbero molto meglio (a parer mio) in una coppia omosessuale? Meglio dieci suore di due mamme?


Questo e' vero. E' purtroppo evidente che il problema non e' di facile soluzione.

Secondo me e' sbagliato che un bambino cresca in un orfanotrofio (o peggio ancora abbandonato completamente), pero' continuo a credere che sia anche sbagliato, per il bambino, avere 2 genitori dello stesso sesso.

Su una cosa credo che tutti siamo d'accordo: l'interesse del bambino deve essere prioritario.

Per quanto riguarda il cosiddetto matrimonio omosessuale, capisco le varie posizioni espresse (e ovviamente le rispetto). Io penso che sia giusto consentire a 2 persone dello stesso sesso di convivere con un "contratto" che ne regoli la convivenza e che li protegga reciprocamente. (ad es. per quanto riguarda la successione credo che ci siano tasse differenti a seconda che l'erede sia il coniuge, sia un parente, sia un amico o un estraneo).
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Messaggioda gomo » gio gen 19, 2006 13:23 pm

Spider ha scritto:
In poche parole, se mi sposo solo in chiesa (sinagoga, moschea, casinò...), risulto sposato legalmente?



No, si chiama, credo, matrimonio morganatico e non ha valore legale.

In Italia c'e' una convenzione Stato/Chiesa Cattolica (credo che sia l'evoluzione del Concordato) che fa si' che due persone possano celebrare i due matrimoni in un "colpo solo" al fine di evitare di andare in 2 posti diversi.
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Messaggioda Silvio » gio gen 19, 2006 13:23 pm

Spider ha scritto:scusate, ma, al di là dei vari deliri pro- e anti-clericali, mi viene un dubbio.

In Italia, che valore giuridico ha il matrimonio religioso?

Nella mia ingenuità, direi che a rigore, in uno stato laico, non dovrebbe averne nessuno, o perlomeno dovrebbe essere subordinato al matrimonio civile: io mi sposo di fronte al mio dio in base a un mio rito, ma questo acquista valore giuridico di fronte al mio stato solo dopo che lo ratifico in Municipio.

In poche parole, se mi sposo solo in chiesa (sinagoga, moschea, casinò...), risulto sposato legalmente?

Secondo me da QUESTO si può ben giudicare la laicità (o presunta tale) dello stato, altro che PACS (di cui tendenzialmete condivido l'inutilità).



credo proprio di sì, per quanto riguarda Santa Romana Chiesa Cattolica Apostolica;

viceversa, Santa Romana Chiesa Cattolica Apostolica non considera valido il matrimonio solo civile, per Lei i due non sono sposi, bensì conviventi.
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Messaggioda gomo » gio gen 19, 2006 13:29 pm

Silvio ha scritto:
Spider ha scritto:scusate, ma, al di là dei vari deliri pro- e anti-clericali, mi viene un dubbio.

In Italia, che valore giuridico ha il matrimonio religioso?

Nella mia ingenuità, direi che a rigore, in uno stato laico, non dovrebbe averne nessuno, o perlomeno dovrebbe essere subordinato al matrimonio civile: io mi sposo di fronte al mio dio in base a un mio rito, ma questo acquista valore giuridico di fronte al mio stato solo dopo che lo ratifico in Municipio.

In poche parole, se mi sposo solo in chiesa (sinagoga, moschea, casinò...), risulto sposato legalmente?

Secondo me da QUESTO si può ben giudicare la laicità (o presunta tale) dello stato, altro che PACS (di cui tendenzialmete condivido l'inutilità).



credo proprio di sì, per quanto riguarda Santa Romana Chiesa Cattolica Apostolica;

viceversa, Santa Romana Chiesa Cattolica Apostolica non considera valido il matrimonio solo civile, per Lei i due non sono sposi, bensì conviventi.


Si puo' sposarsi solo in Chiesa e far si' che il matrimonio non sia riconosciuto dallo Stato.

E' un metodo (perfettamente legale) che viene usato, tra gli altri casi, da persone che, per motivi religiosi, vogliono evitare la convivenza ma non vogliono assumersi oneri/onori del matrimonio civile (ad es. pensioni di reversibilita' che si perdono con un nuovo matrimonio).

Come si faccia non lo so, pero' so che si puo' fare.
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Messaggioda clod » gio gen 19, 2006 13:54 pm

gomo ha scritto:
Spider ha scritto:
In poche parole, se mi sposo solo in chiesa (sinagoga, moschea, casinò...), risulto sposato legalmente?



No, si chiama, credo, matrimonio morganatico e non ha valore legale.

In Italia c'e' una convenzione Stato/Chiesa Cattolica (credo che sia l'evoluzione del Concordato) che fa si' che due persone possano celebrare i due matrimoni in un "colpo solo" al fine di evitare di andare in 2 posti diversi.


Si chiama matrimonio concordatario. Il matrimonio celebrato dal parroco ha effetti civili se questi dichiara dopo il rito canonico che a quel matrinìmonio sono attibuiti effetti civili; il matrimonio deve essere poi trascritto nei registri dello ùStato civile.

Rimangono alla competenza statale le questioni relative agli effetti del matrimonio e le successive vicende(vedi separazione)

Lo stesso discorso vale anche per i ministri di altri culti con le stesse formalità. Quali siano questi altri culti, sinceramente, mi è ignoto
Ma ancora una volta, a dire la verità, se cercate un colpevole non c'è che da guardarsi allo specchio.



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Messaggioda il.bruno » gio gen 19, 2006 14:01 pm

Silvio ha scritto:viceversa, Santa Romana Chiesa Cattolica Apostolica non considera valido il matrimonio solo civile, per Lei i due non sono sposi, bensì conviventi.

Non è esatto. Un matrimonio solo civile evidentemente non vale come religioso, però questo tipo di unione non è uguale a 0. E' sempre una famiglia, anche se non cristiana.
Un esempio esplicativo: se una donna nubile si mette insieme ad un uomo sposato solo civilmente, è adulterio anche se non si infrange un matrimonio religioso.
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Messaggioda il.bruno » gio gen 19, 2006 14:03 pm

smaz ha scritto:Secondo il tuo ragionamento alle persone sterili dovrebbe essere tolto il diritto a sposarsi...

La sterilità è un altra situazione, che qualcuno può vivere in modo drammatico, che non ha bisogno di divieti, ma che terrei fuori dal calderone.
Comunque gli articoli della costituzione fanno riferimento al matrimonio e ai figli nello stesso contesto.

costituzione ha scritto:ARTICOLO 29
1- La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio.
2- Il matrimonio è ordinato sull?eguaglianza morale e giuridica dei coniugi, con i limiti stabiliti dalla legge a garanzia dell?unità familiare.

ARTICOLO 30
1- E? dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli, anche se nati fuori dal matrimonio.
2- Nei casi di incapacità dei genitori, la legge provvede a che siano assolti i loro compiti.
3- La legge assicura ai figli nati fuori del matrimonio ogni tutela giuridica e sociale, compatibile con i diritti dei membri della famiglia legittima.

ARTICOLO 31
1- La Repubblica agevola con misure economiche e altre provvidenze la formazione della famiglia e l?adempimento dei compiti relativi, con particolare riguardo alle famiglie numerose.
2- Protegge la maternità, l?infanzia e la gioventù, favorendo gli istituti necessari a tale scopo.


smaz ha scritto:Poi sta storia delle adozioni agli omosessuali, anche a me sembrava sbagliato, ma sai quante bambini abbandonati negli istituti starebbero molto meglio (a parer mio) in una coppia omosessuale? Meglio dieci suore di due mamme?

Starebbero ancora meglio in una coppia eterosessuale, o no? Allora il problema non è di permettere l'adozione agli omosessuali, ma di facilitarlo agli eterosessuali.
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Messaggioda Jocondor » gio gen 19, 2006 14:05 pm

il.bruno ha scritto:
gomo ha scritto:Per quanto riguarda le coppie omosessuali mi sembra che sia un modo di legalizzare il matrimonio (e cio' mi va bene).

Mi soffermo su questo aspetto: il matrimonio esiste storicamente, da molto prima dello stato italiano, come istituzione alla base della famiglia come luogo dove accogliere ed educare i figli e costruire quindi il futuro del popolo.
Lo stato ne riconosce il valore per tutti e per questo gli dà (troppo poche) agevolazioni.
Gli omosessuali per natura non possono fare figli, quindi non possono formare una famiglia nel senso descritto dalla costituzione ("famiglia naturale fondata sul matrimonio").
Possono, come tutti, disporre di se stessi e se vogliono, convivere con qualcun altro. Siccome dei figli non ne possono venire, è fatto privato che riguardano le persone che convivono
.
Il riconoscimento pubblico di un fatto privato, con le relative agevolazioni va concesso se c'è un vantaggio pubblico. Questo non per motivi religiosi, ma perchè ogni agevolazione che si concede ha un costo per la collettività, monetario e/o sociale, e un costo è bene sostenerlo a fronte di un vantaggio, altrimenti non c'è motivo.
Qui non si sta parlando di diritti delle persone, come fa chi sostiene i pacs per porsi in una posizione di vantaggio (ormai in Italia appena c'è una rivendicazione si butta nella mischia la parola "diritti", come un bambino che giocando a rialzo dice all'altro "ce l'hai"...). E' una campagna della lobby omosessuale che vuol porre le basi per arrivare in futuro all'adozione, e basta.
Non è una questione di uguaglianza di fronte alla legge, perchè non si sta parlando di "cose uguali", e giustamente la legge tratta cose non uguali in modo non uguale.
Altrimenti tra un po' arriva uno e dice che i single devono avere gli stessi diritti delle coppie, sposate o di fatto che siano, perchè siamo tutti uguali. Ma allora diciamolo, che a nessuno interessa più tutelare chi si preoccupa delle nuove generazioni, ma solo guardarsi comodamente il proprio ombelico.


Intanto tu continui a non rispondere sul perchè ti opponi ai PACS, se non per obbedienza di chiesa.

Va bene, le tue argomentazioni sembrano laiche, ed anzi statatliste, in apparenza, ma non mi convinci: dici in sisntesi che lo stato dovrebbe negare un riconoscimento legale ed alcune agevolazioni pratiche (vedi che evito accuratamente di nominare la parola "diritti") a persone che ne fanno richiesta, soltanto perchè questi non possono aver figli.

Questo è' un criterio bigotto. Infatti è la Chiesa che assegna al rapporto sessuale un valore (quasi) esclusivamente al fine della procreazione, vietandolo ai credenti al di fuori di essa; ragione per cui anticoncezionali e masturbazione sono merce del demonio.

Quanto alle mie opposte ragioni, esse sono molto semplici: non avendo alcun motivo per vietare queste facilitazioni, sono del parere di riconoscerle.

Semplice no? E questo, caro il mio statalista, si chiama liberalismo, non repubblica popolare
...devi imparare a leggere, oppure il tuo cervello è bruciato......
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Messaggioda aculnaig » gio gen 19, 2006 14:07 pm

il.bruno ha scritto:
Silvio ha scritto:viceversa, Santa Romana Chiesa Cattolica Apostolica non considera valido il matrimonio solo civile, per Lei i due non sono sposi, bensì conviventi.

Non è esatto. Un matrimonio solo civile evidentemente non vale come religioso, però questo tipo di unione non è uguale a 0. E' sempre una famiglia, anche se non cristiana.
Un esempio esplicativo: se una donna nubile si mette insieme ad un uomo sposato solo civilmente, è adulterio anche se non si infrange un matrimonio religioso.


Ustia!
Spero venga arsa viva sta bottana!
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Messaggioda aculnaig » gio gen 19, 2006 14:08 pm

il.bruno ha scritto:
smaz ha scritto:Secondo il tuo ragionamento alle persone sterili dovrebbe essere tolto il diritto a sposarsi...

La sterilità è un altra situazione, che qualcuno può vivere in modo drammatico, che non ha bisogno di divieti, ma che terrei fuori dal calderone.
Comunque gli articoli della costituzione fanno riferimento al matrimonio e ai figli nello stesso contesto.

costituzione ha scritto:ARTICOLO 29
1- La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio.
2- Il matrimonio è ordinato sull?eguaglianza morale e giuridica dei coniugi, con i limiti stabiliti dalla legge a garanzia dell?unità familiare.

ARTICOLO 30
1- E? dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli, anche se nati fuori dal matrimonio.
2- Nei casi di incapacità dei genitori, la legge provvede a che siano assolti i loro compiti.
3- La legge assicura ai figli nati fuori del matrimonio ogni tutela giuridica e sociale, compatibile con i diritti dei membri della famiglia legittima.

ARTICOLO 31
1- La Repubblica agevola con misure economiche e altre provvidenze la formazione della famiglia e l?adempimento dei compiti relativi, con particolare riguardo alle famiglie numerose.
2- Protegge la maternità, l?infanzia e la gioventù, favorendo gli istituti necessari a tale scopo.


smaz ha scritto:Poi sta storia delle adozioni agli omosessuali, anche a me sembrava sbagliato, ma sai quante bambini abbandonati negli istituti starebbero molto meglio (a parer mio) in una coppia omosessuale? Meglio dieci suore di due mamme?

Starebbero ancora meglio in una coppia eterosessuale, o no? Allora il problema non è di permettere l'adozione agli omosessuali, ma di facilitarlo agli eterosessuali.


Hihihihi non sai rispondere! T'ha messo nel sacco! :lol:
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Messaggioda il.bruno » gio gen 19, 2006 14:16 pm

Jocondor ha scritto:Intanto tu continui a non rispondere sul perchè ti opponi ai PACS, se non per obbedienza di chiesa.

Sorry, se non si era capito, condivido dalla prima all'ultima riga le ragioni espresse nell'articolo del giurista cattolico di una o due pagine fa. Quando l'ho letto mi sono detto: "va' questo come dice e sviluppa bene gli abbozzi di ragionamenti che andavo facendo!"

Va bene, le tue argomentazioni sembrano laiche, ed anzi statatliste, in apparenza, ma non mi convinci: dici in sisntesi che lo stato dovrebbe negare un riconoscimento legale ed alcune agevolazioni pratiche (vedi che evito accuratamente di nominare la parola "diritti") a persone che ne fanno richiesta, soltanto perchè questi non possono aver figli.

Questo è' un criterio bigotto. Infatti è la Chiesa che assegna al rapporto sessuale un valore (quasi) esclusivamente al fine della procreazione, vietandolo ai credenti al di fuori di essa; ragione per cui anticoncezionali e masturbazione sono merce del demonio.

E io non vedo perchè la collettività, tutti noi, dovremmo assumerci gli oneri di concedere delle agevolazioni a chi sta insieme solo per scopare. Se vogliono scopare, scopino liberamente, nessuno glielo vieta, o dobbiamo anche dargli i goldoni gratis?
Fra l'altro senza pacs lo stato non gli nega niente, gli lascia soltanto il compito di esplicitare personalmente cosa vogliono mettere in comune. Magari due vogliono avere la stessa casa ma l'eredità no, con i pacs invece li vincoli in qualche modo.

Quanto alle mie opposte ragioni, esse sono molto semplici: non avendo alcun motivo per vietare queste facilitazioni, sono del parere di riconoscerle.

Semplice no? E questo, caro il mio statalista, si chiama liberalismo, non repubblica popolare

Secondo me il liberalismo è un'altra cosa, non prevede certo di dare agevolazioni senza motivo.
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