scuole di arrampicata

Messaggioda yinyang » lun gen 16, 2006 14:57 pm

dai zio bono, mettiamo su una scuola di arrampicata come si deve!
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Messaggioda Buzz » lun gen 16, 2006 15:06 pm

Gibolla ha scritto:
Donatello ha scritto:eccolo, ci sono voluti addirittura 13 risposte prima che spuntasse fuori il primo?


E magari sarò anche l'ultimo



io non me la prendo con nessuno, né col Cai né con altri...

dico semplicemente che la mentalità d'insegnamento di questo sport è sorprendentemente arretrata

di almeno 40 anni
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Messaggioda yinyang » lun gen 16, 2006 15:08 pm

Buzz ha scritto:
Gibolla ha scritto:
Donatello ha scritto:eccolo, ci sono voluti addirittura 13 risposte prima che spuntasse fuori il primo?


E magari sarò anche l'ultimo



io non me la prendo con nessuno, né col Cai né con altri...

dico semplicemente che la mentalità d'insegnamento di questo sport è sorprendentemente arretrata

di almeno 40 anni


come va il corso? l'hai già finito?
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Messaggioda Booo » lun gen 16, 2006 15:14 pm

Pierluigi Vesica ha scritto:Altro che Paperino 8O Rosichi più di Topo Gigio :lol: Grande Presidente; non dare retta "al rotolo de coppa" :lol:


Vabbè non per niente se chiama rosichino... :twisted: Comunque non me lo prendo... so superiore io a ste beghe da cortile! :lol: :lol: :lol:

Anche perchè se no me toccava pure offrire!
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Messaggioda gug » lun gen 16, 2006 15:14 pm

Sono d'accordo con Buzz.
Posso solo aggiungere che nei corsi CAI di arrampicata libera, ormai il metodo Caruso è il metodo ufficiale e mi sembra che le cose siano decisamente migliorate.
"montagne che varcai, dopo varcate, sì grande spazio d'in su voi non pare"

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Messaggioda drstein » lun gen 16, 2006 15:19 pm

D'accordissimo con Buzz, quoto ogni singola parola.
Questa idea dell'insegnamento si scontra purtroppo con la pratica reale, nel senso che per come si "vende il prodotto" adesso si organizzano perlopiù corsi da tot lezioni, in cui si deve gicoforza inserire una carrellata di tutto, compreso la sicurezza. Il risultato è -generalizzando, eh- una batteria di polli d'allevamento che:
-hanno magari imparato a eseguire bene qualche movimento a bacchetta, ma che poi non sanno fare due metri di fila da soli;
-nei casi peggiori si sentono comunque in diritto di saper arrampicare perchè hanno fatto il corso;
-sono un pericolo per se stessi e per gli altri, perchè questi cosi di ferro in cui passa la corda non funzionano.. dov'è che andava passata? (non è solo questione di spiegarlo bene, all'inizio c'è proprio un panico da manovra in certe persone, gli si toppa la vena..)
A questo si aggiunge l'impossibilità -legale- di mostrare agli allievi cosa sia la roccia.
Tutte queste cose richiedono pratica, impegno e passione, che tradotto in tempo significa ben più della durata di un corso come quelli proposti dalle palestre, che vanno necessariamente incontro all'interesse del gestore.. e a volte anche più del tempo che un possibile aspirante climber è disposto ad investire, va detto. Mi sembra che la cultura che va per la maggiore sia quella del tutto e subito anche in questo campo, il che visto da chi arrampica da tempo è ridicolo, ma visto da fuori è sicuramente meglio vendibile sul breve periodo.
Ma d'altra parte si parla di corsi base, va chiarito bene che imparare davvero è un'altra cosa, e da qualche parte bisogna pur cominciare.. fermo restando che qualcuno può anche provare e poi concludere che non fa per lui.
Siam sempre li, forse il modo migliore per insegnare sarebbe proprio proporre, anzichè il modello "10 lezioni e via", qualcosa tipo quello che dici tu. Alla fine di un anno, solo gli allievi motivati saranno rimasti, e avranno avuto il tempo di assimilare per davvero le cose.. ma, come ti dicevo, secondo me a monte c'è anche un problema culturale riguardo alla proposta stessa. Ma c'è anche la differenza, sempre generalizzando, tra un plasticaro :wink: e tra un arrampicatore magari non bravo, ma almeno consapevole si.
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Messaggioda Gibolla » lun gen 16, 2006 15:20 pm

Buzz ha scritto:
Gibolla ha scritto:
Donatello ha scritto:eccolo, ci sono voluti addirittura 13 risposte prima che spuntasse fuori il primo?


E magari sarò anche l'ultimo



io non me la prendo con nessuno, né col Cai né con altri...

dico semplicemente che la mentalità d'insegnamento di questo sport è sorprendentemente arretrata

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Daccordissimo.

Avendo poi provato in prima persona, penso che la mentalità d'insegnamento sia praticamente assente.

Molto utili invece i testi della Vivalda...
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Messaggioda Buzz » lun gen 16, 2006 15:23 pm

yinyang ha scritto:
Buzz ha scritto:
Gibolla ha scritto:
Donatello ha scritto:eccolo, ci sono voluti addirittura 13 risposte prima che spuntasse fuori il primo?


E magari sarò anche l'ultimo



io non me la prendo con nessuno, né col Cai né con altri...

dico semplicemente che la mentalità d'insegnamento di questo sport è sorprendentemente arretrata

di almeno 40 anni


come va il corso? l'hai già finito?


no non l'ho ancora finito,
tuttavia come capirai è proprio dal tipo di lavoro di base che imposta paolo caruso che mi vengono queste idee
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Messaggioda yinyang » lun gen 16, 2006 15:27 pm

Buzz ha scritto:no non l'ho ancora finito,
tuttavia come capirai è proprio dal tipo di lavoro di base che imposta paolo caruso che mi vengono queste idee


e ci puoi dire qualcosa di più su questo? a me interessa molto
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Messaggioda trivi » lun gen 16, 2006 15:36 pm

yinyang ha scritto:
Buzz ha scritto:no non l'ho ancora finito,
tuttavia come capirai è proprio dal tipo di lavoro di base che imposta paolo caruso che mi vengono queste idee


e ci puoi dire qualcosa di più su questo? a me interessa molto


C'è un video, l'arte di arrampicare, uno degli oggeti di culto del montre... di da un idea di quale sia il lavoro da seguire. io penso che ad averne la possiblità un corso del genere lòo farei
...E riempire la vita di vita, e non di attesa. (Buzz)

Ho qualcosa da dire, ma non so bene cosa
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Messaggioda pietrodp » lun gen 16, 2006 15:51 pm

Buzz ha scritto:
Gibolla ha scritto:
Donatello ha scritto:eccolo, ci sono voluti addirittura 13 risposte prima che spuntasse fuori il primo?


E magari sarò anche l'ultimo



io non me la prendo con nessuno, né col Cai né con altri...

dico semplicemente che la mentalità d'insegnamento di questo sport è sorprendentemente arretrata

di almeno 40 anni


Lo è perchè l'arrampicata sportiva è giovane, perciò mi sorprende fino ad un certo punto.
E solo da pochi anni i primi seri allenatori con mentalità sportiva si sono affrancati dai retaggi dell'alpinismo e dell'arrampicata come way of life e hanno preso in mano i piccoli atleti.

Dall'altra parte chi si avvicina all'arrampicata a 30 anni iscrivendosi a un corso di due mesi probabilmente non lo fa con l'intenzione di fare agonismo o di diventare "forte" ma solo con quella di provare qualcosa di nuovo e stimolante, e allora può andare bene anche un approccio del tipo prova a salire come ti viene e poi vediamo, perchè tanto il novello climber non avrebbe voglia di mettersi lì a fare ripetute o a provare e riprovare i fondamentali.
Casomai lo farà poi se decide di continuare e di fare le cose seriamente.

Credo sia tutto sommato lo stesso per chi si avvicina con un corso di due mesi al nuoto o alla scherma o alla pallavolo o al tennis.. intanto vediamo se ti piace veramente e se hai intenzione di continuare, e nel caso passiamo ad allenamenti un pò più seri, altrimenti ti accontenti della frequentazione settimanale o sporadica del campetto o della palestra e.. va bene uguale.

Chi si avvicina al karate a 30 anni forse ha già un approccio leggermente differente, perchè sa o immagina o si aspetta che la disciplina e la filosofia dell'arte marziale prevalgano sull'aspetto prettamente ludico, e allora è disposto a "sorbirsi" lunghe sessioni di kata, a imparare a perfezionare gesti e posture sin da subito.

L'arrampicata come un'arte marziale?
Se n'era già discusso in passato, Caruso ne fa uno dei capisaldi dei suoi insegnamenti, sicuramente può essere un approccio interessante, ma non l'unico.
Lascerei che il tempo e le scuole di arrampicata facciano evolvere l'insegnamento di questa disciplina secondo la sua specificità, attingendo un po' qua e un po' là ma senza scopiazzare necessariamente l'impostazione di questo o quello sport.
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Messaggioda Buzz » lun gen 16, 2006 17:16 pm

pietrodp ha scritto:
L'arrampicata come un'arte marziale?
Se n'era già discusso in passato, Caruso ne fa uno dei capisaldi dei suoi insegnamenti, sicuramente può essere un approccio interessante, ma non l'unico.
Lascerei che il tempo e le scuole di arrampicata facciano evolvere l'insegnamento di questa disciplina secondo la sua specificità, attingendo un po' qua e un po' là ma senza scopiazzare necessariamente l'impostazione di questo o quello sport.



Avendo frequentato palestre di un arte marziale ( il karate),
ricordo la metodica d'insegnamento e, personalmente, l'accostamento mi viene abbastanza automatico.

Lunghe e regolari sessioni per il condizionamento fisico, lavorando sulla forza, la resistenza e la flessibilità.

Lavoro sulle posture e i movimenti, dapprima semplici, poi sempre più complessi. Fino ad indurre degli automatismi.


Poi è ovvio che ogni sport ha la sua specificità e, probabilmente, ogni tecnico può lavorare in modo diverso su questa o su quell'altra cosa...

....
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Messaggioda esteban » lun gen 16, 2006 17:31 pm

Buzz ha scritto:
pietrodp ha scritto:
L'arrampicata come un'arte marziale?
Se n'era già discusso in passato, Caruso ne fa uno dei capisaldi dei suoi insegnamenti, sicuramente può essere un approccio interessante, ma non l'unico.
Lascerei che il tempo e le scuole di arrampicata facciano evolvere l'insegnamento di questa disciplina secondo la sua specificità, attingendo un po' qua e un po' là ma senza scopiazzare necessariamente l'impostazione di questo o quello sport.



Avendo frequentato palestre di un arte marziale ( il karate),
ricordo la metodica d'insegnamento e, personalmente, l'accostamento mi viene abbastanza automatico.

Lunghe e regolari sessioni per il condizionamento fisico, lavorando sulla forza, la resistenza e la flessibilità.

Lavoro sulle posture e i movimenti, dapprima semplici, poi sempre più complessi. Fino ad indurre degli automatismi.


Poi è ovvio che ogni sport ha la sua specificità e, probabilmente, ogni tecnico può lavorare in modo diverso su questa o su quell'altra cosa...

....


Io vedo una diversità tra karate ed arrampicata:
nel karate puoi codificare tutti i movimenti, nell'arrampicata codifichi solo le posture ed i movimenti principali, poi diventa un inutile sofismo.
Mi viene in mente Caruso quando, dopo aver introdotto il triangolo, inizia a parlare di triangolo inverso, in sostituzione, bla bla bla...tutte cose vere, interessanti, ma un mattone che non mi sembra abbia risvolti pratici.
Ben venga una codifica dei movimenti principali, degli atteggiamenti da tenere (respirazione, ecc.), ma trovo controproducente codificare tutte le varianti possibili ed immaginabili.
A me sembra che il metodo Caruso abbia l'indubbio valore nell'esser riuscito a dare un metodo, uno strumento per la didattica e l'insegnamento, piuttosto che la "teleguida" od il generico "usa i piedi".
Il voler fare diventare l'arrampicata come una filosofia, inventando dei "kata di arrampicata", mi sembra un forzatura (eppoi dove le inseriamo ste benedette trazioni ...:wink: )
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Messaggioda yinyang » lun gen 16, 2006 17:36 pm

esteban ha scritto:
Buzz ha scritto:
pietrodp ha scritto:
L'arrampicata come un'arte marziale?
Se n'era già discusso in passato, Caruso ne fa uno dei capisaldi dei suoi insegnamenti, sicuramente può essere un approccio interessante, ma non l'unico.
Lascerei che il tempo e le scuole di arrampicata facciano evolvere l'insegnamento di questa disciplina secondo la sua specificità, attingendo un po' qua e un po' là ma senza scopiazzare necessariamente l'impostazione di questo o quello sport.



Avendo frequentato palestre di un arte marziale ( il karate),
ricordo la metodica d'insegnamento e, personalmente, l'accostamento mi viene abbastanza automatico.

Lunghe e regolari sessioni per il condizionamento fisico, lavorando sulla forza, la resistenza e la flessibilità.

Lavoro sulle posture e i movimenti, dapprima semplici, poi sempre più complessi. Fino ad indurre degli automatismi.


Poi è ovvio che ogni sport ha la sua specificità e, probabilmente, ogni tecnico può lavorare in modo diverso su questa o su quell'altra cosa...

....


Io vedo una diversità tra karate ed arrampicata:
nel karate puoi codificare tutti i movimenti, nell'arrampicata codifichi solo le posture ed i movimenti principali, poi diventa un inutile sofismo.
Mi viene in mente Caruso quando, dopo aver introdotto il triangolo, inizia a parlare di triangolo inverso, in sostituzione, bla bla bla...tutte cose vere, interessanti, ma un mattone che non mi sembra abbia risvolti pratici.
Ben venga una codifica dei movimenti principali, degli atteggiamenti da tenere (respirazione, ecc.), ma trovo controproducente codificare tutte le varianti possibili ed immaginabili.
A me sembra che il metodo Caruso abbia l'indubbio valore nell'esser riuscito a dare un metodo, uno strumento per la didattica e l'insegnamento, piuttosto che la "teleguida" od il generico "usa i piedi".
Il voler fare diventare l'arrampicata come una filosofia, inventando dei "kata di arrampicata", mi sembra un forzatura (eppoi dove le inseriamo ste benedette trazioni ...:wink: )


posso essere d'accordo con te sul fatto che dopo un certo grado diventa sofismo, ma non siamo (anche con il "metodo caruso" che viene insegnato nelle palestre) molto lontani dal "usa di più i piedi"
qualcuno ci ha mai spiegato come usarli davvero?
quanti sono i modi per usarli?
in spinta
in trazione alzandoli molto
ad uncinare sia col sotto che col sopra delle dita
come fare un tallonaggio usando lo "spigolo" del calcagno e non il calcagno

insomma ognuno ancora si inventa le tecniche da solo, anche perchè non c'è molto confronto con gli altri arrampicatori: si parla insieme un sacco di gradi qui e gradi la , ma non sento mai discussioni tecniche in falesia tra arrampicatori

insomma ognuno fa per conto suo
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Messaggioda yinyang » lun gen 16, 2006 17:40 pm

anzi già che ci sono mi sfogo e dico di più: è sconcertante ogni tanto, quando parli di tecnica in falesia, vedere da parte degli astanti quasi un atteggiamento di sufficenza come a dire "ma che, ste cose le dici pure? ma arrampica va..." almeno questa è la mia impressione :roll:
stessa impressione che ho se prima di partire su una via mi scaldo, sembra quasi che faccio il fenomeno...boh...il riscaldamento è la base di tutte le prestazioni sportive (anche se minime come nel mio caso :lol: )
eppure in arrampicata no devi essere macho: arrivi in falesia e per scaldarti SBAM! ti spari un 6b..alla faccia! :lol:
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Messaggioda Booo » lun gen 16, 2006 17:41 pm

esteban ha scritto:Io vedo una diversità tra karate ed arrampicata:
nel karate puoi codificare tutti i movimenti, nell'arrampicata codifichi solo le posture ed i movimenti principali, poi diventa un inutile sofismo.
Mi viene in mente Caruso quando, dopo aver introdotto il triangolo, inizia a parlare di triangolo inverso, in sostituzione, bla bla bla...tutte cose vere, interessanti, ma un mattone che non mi sembra abbia risvolti pratici.
Ben venga una codifica dei movimenti principali, degli atteggiamenti da tenere (respirazione, ecc.), ma trovo controproducente codificare tutte le varianti possibili ed immaginabili.
A me sembra che il metodo Caruso abbia l'indubbio valore nell'esser riuscito a dare un metodo, uno strumento per la didattica e l'insegnamento, piuttosto che la "teleguida" od il generico "usa i piedi".
Il voler fare diventare l'arrampicata come una filosofia, inventando dei "kata di arrampicata", mi sembra un forzatura (eppoi dove le inseriamo ste benedette trazioni ...:wink: )


Concordo su questo punto di vista. Come si sposano tutti i sofismi sui piedi pari e piedi dispari con i passaggi sempre più obbligati e lunghi al salire del grado?
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Messaggioda yinyang » lun gen 16, 2006 17:44 pm

Booo ha scritto:Concordo su questo punto di vista. Come si sposano tutti i sofismi sui piedi pari e piedi dispari con i passaggi sempre più obbligati e lunghi al salire del grado?


il fatto dei piedi pari/dispari non è un sofismo è un metodino per il primo giorno di arrampicata dai! è chiaro che una volta interiorizzati i movimenti non ci pensi più
può essere un valido strumento per un principiante per prendere confidenza con la tecnica, ma non prenso sia corretto usarlo come critica nei confronti del metodo
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Messaggioda Booo » lun gen 16, 2006 17:49 pm

yinyang ha scritto:
Booo ha scritto:Concordo su questo punto di vista. Come si sposano tutti i sofismi sui piedi pari e piedi dispari con i passaggi sempre più obbligati e lunghi al salire del grado?


il fatto dei piedi pari/dispari non è un sofismo è un metodino per il primo giorno di arrampicata dai! è chiaro che una volta interiorizzati i movimenti non ci pensi più
può essere un valido strumento per un principiante per prendere confidenza con la tecnica, ma non prenso sia corretto usarlo come critica nei confronti del metodo


Io non ho fatto il corso ma ho letto l'ottimo libro del caruso e sta pippa dei piedi pari/dispari mi pare che stia tra i concetti avanzati trattati dal testo. Certo se poi intendiamo che tutto il metodo (visto che piedi pari/dispari e tutte le varianti note al genere umano del triangolo concludono la metodica) possa trovare applicazione al più al day one della propria carriera arrampicatoria...
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Messaggioda yinyang » lun gen 16, 2006 17:53 pm

Booo ha scritto:
yinyang ha scritto:
Booo ha scritto:Concordo su questo punto di vista. Come si sposano tutti i sofismi sui piedi pari e piedi dispari con i passaggi sempre più obbligati e lunghi al salire del grado?


il fatto dei piedi pari/dispari non è un sofismo è un metodino per il primo giorno di arrampicata dai! è chiaro che una volta interiorizzati i movimenti non ci pensi più
può essere un valido strumento per un principiante per prendere confidenza con la tecnica, ma non prenso sia corretto usarlo come critica nei confronti del metodo


Io non ho fatto il corso ma ho letto l'ottimo libro del caruso e sta pippa dei piedi pari/dispari mi pare che stia tra i concetti avanzati trattati dal testo. Certo se poi intendiamo che tutto il metodo (visto che piedi pari/dispari e tutte le varianti note al genere umano del triangolo concludono la metodica) possa trovare applicazione al più al day one della propria carriera arrampicatoria...


e perchè no? quanto ci metti a spiegare i basilari della pallavolo?

ma quanto ci metti ad impararli?

e tuttavia il limite del caruso (almeno quello che ho visto io insegnare, magari lui di persona è totalmente diverso) secondo me è che è grossolano

su quei fondamentali poi o ci lavori tu di tuo inventandoti qualcosa oppure non ci sono risorse a cui attingere
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Messaggioda Booo » lun gen 16, 2006 17:56 pm

yinyang ha scritto:e perchè no? quanto ci metti a spiegare i basilari della pallavolo?

ma quanto ci metti ad impararli?

e tuttavia il limite del caruso (almeno quello che ho visto io insegnare, magari lui di persona è totalmente diverso) secondo me è che è grossolano

su quei fondamentali poi o ci lavori tu di tuo inventandoti qualcosa oppure non ci sono risorse a cui attingere


Che poi è quello che penso pure io... :wink:
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