esteban ha scritto:Sono sempre situazioni spiacevoli.
Certo nell'ambiente dovrebbe diffondersi un certo Bon Ton legato non soltanto ad una buona educazione, ma principalmente alla sicurezza.
il Bon Ton, ogni anno che passa, mi sembra sempre più fantascienza...
Io trovo piuttosto che l'ambiente stia peggiorando.
Su cascate di media difficoltà, insomma.. non più facili ma neppure dure, trovi quelli scarsini che magari stanno cercando di salire di livello e gli pseudo-forti che quel giorno vogliono solo giocare oppure hanno portato a "provare" l'amico. Non parliamo poi di quelli che si credono forti e poi sono lenti come lumache sulla colla. I risultati sono quasi sempre, o una pericolosa sovrapposizione o arditi sorpassi, che sono rischiosi per tutte le categorie.
Pochi anni fa ho perso un'amica su una cascata e, a quanto mi è stato raccontato, il motivo è stato proprio un sorpasso che avrebbe fatto insieme al suo socio... si sono spostati su ghiaccio troppo sottile che ha ceduto.. lei è finita in una profonda pozza d'acqua, sotto il ghiaccio.
esteban ha scritto:E che dire di un esempio già visto in passato: arrivi alla base della cascata vicina alla strada, posi lo zaino ed inizi a prepararti. Di colpo arriva una macchina, scendono due alpinisti agguerriti e, soprattutto, già con gli scarponi ai piedi, imbracatura, ecc. ecc. Si dirigono di gran carriera sulla cascata e ti lasciano con un palmo di naso...
In montagna, sulle goulottes, ci sono veri e propri sprint per l'attacco! Nel '97 sono stato alla nord dell'Aig.du Triolet e una guida francese con cliente era andata a nanna sotto la parete in tendina. Noi siamo partiti alle 24 dall'Argentiere ma con la luna siamo arrivati in prossimità della parete senza frontali. La guida, non appena ha sentito i nostri passi sulla neve, ha scaraventato il cliente fuori dalla tenda, mollando tutto ai due amici "sherpa" che li avevano accompagnati, e lo ha costretto letteralmente a correre

fino all'attacco. Inutile dire che poi è stato un bombardamento di ghiaccio continuo per noi...

Ci siamo liberati di loro solo perchè abbiamo proseguito per la Diretta Contamine. D'altronde.. il tizio sapeva il fatto suo e ben conosceva il dolore dei blocchetti di ghiaccio sulle nocche e sul mento..
La settimana prima d'altronde, lo avevamo fatto noi sulla Svizzeri alle Courtes con due ragazzi scozzesi che non trovavano il passaggio sulla terminale..
Ma questa del Bon Ton inesistente è storia vecchia! Un amico guida mi ha raccontato che ad inizio anni '80 era al rif.Leschaux, meta: nord delle Jorasses, classica Walker. La tentavano almeno altri 25 alpinisti e al mattino successivo più dei 3/4 delle piccozze, lasciate fuori dal rifugio per la notte, erano scomparse, nascoste dai primi partiti per la parete.
Altro che Bon Ton! E' un mondo di squali bastardi!
schen
Namastè!.. masste mac nen.