condizioni Val Daone

io c'ero

Messaggioda WillSassBaloss » gio dic 29, 2005 9:48 am

Scusate se intervengo. Mi ero promesso di non farlo, così come ancora ne parlo a fatica con i miei amici e i miei genitori. Io ero uno dei tre ragazzi che lunedì 26 dicembre erano in cordata con Livio Ferraris, l'istruttore regionale di alpinismo e scialpinismo che è stato centrato da un enorme blocco di ghiaccio sulla cascata Regina del Lago.

Ho visto che qualcuno chiede se ci sono notizie...
Ad ieri, le sue condizioni erano ulteriormente peggiorate. Questa mattina i medici gli faranno un encefalogramma e sapremo qualcosa in più.

Quanto all'amico "casaro" posso dire che Livio non era uno sprovveduto!!! prima di attaccare abbiamo aspettato ben 2 ore perchè volevamo che le 2 cordate fossero fuori dalla cascata.
O il pezzo di ghiaccio si è staccato dalla parete o è stata la cordata che aveva già terminato la salita!!! La cordata che era sopra di noi era completamente fuori dalla nostra linea di salita!
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Messaggioda casaro » gio dic 29, 2005 9:59 am

Caro Will, io non ho assolutamente detto che Livio è stato uno sprovveduto.Ho soltanto detto generalizzando e non puntando il dito verso nessuno, che ultimamente ho visto in giro molta sufficenza e molta impreparazione in diverse cordate che affrontano cascate che salgono in qualunque situazione e senza preoccuparsi minimante dei pericoli derivanti da certe condizioni della montagna.
Purtroppo però ci sono anche pericoli legati all'imponderabile e ai pericoli oggettivi legati alla salita delle cascate che possono cogliere in qualsiasi momento qualsiasi cordata e da quello che ho capito è quello che è successo a voi.
Certe cose purtroppo anche stando attenti non si possono evitare...
Un grande augurio a Livio di pronta guarigione di cuore!
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Messaggioda quilodicoequilonego » gio dic 29, 2005 10:12 am

Mi dispiace molto per quello che vi è successo. Spero solo che Livio si ristabilisca completamente e superi questa sfiga.

Anni fa' ci andavo spesso, ma ultimamente La Val Daone non mi attira più, troppo spesso è nelle cronache tristi :cry:
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Messaggioda aeron » gio dic 29, 2005 12:08 pm

Vista la sfortuna che ha colpito voi compagni di Livio e, ovviamente, Livio stesso, non posso fare altro che augurare che il povero infortunato si ristabilisca al 100%. E sono sempre più convinto che ci puoi mettere tutto l'impegno, la premura e l'attenzione che vuoi, ma se deve capitare capita, non c'è niente da fare...
AUGURONI LIVIO!!!
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Re: io c'ero

Messaggioda King Lizard » gio dic 29, 2005 13:29 pm

WillSassBaloss ha scritto:Quanto all'amico "casaro" posso dire che Livio non era uno sprovveduto!!! prima di attaccare abbiamo aspettato ben 2 ore perchè volevamo che le 2 cordate fossero fuori dalla cascata.
O il pezzo di ghiaccio si è staccato dalla parete o è stata la cordata che aveva già terminato la salita!!! La cordata che era sopra di noi era completamente fuori dalla nostra linea di salita!


Ciao, in bocca al lupo per il tuo amico.
Di cuore, credimi.
E' proprio perchè vorrei che cose del genere non accadessero che insisto su questo argomento.

Dire, su una cascata di ghiaccio, che una cordata sopra di te è completamente fuori dalla tua linea di salita è esso stesso un azzardo. Questo può valere su colate di fronte molto ampio, non certo per cascate costrette da un flusso unico, com'è ad esempio la Regina del Lago. In questi casi di flussi "costretti", se sei fuori dalla traiettoria, non trovi ghiaccio: è la stessa traiettoria che ha formato la cascata. Hai ragione solo se voi eravate sul ramo sinistro e loro sul destro, o viceversa.

Il pezzo può benissimo essersi staccato da solo. Ma se dici che c'era una cordata, sebbene fuori dalla vostra linea di salita, ciò vuol dire che non avevate aspettato che fossero completamente fuori dalla cascata. Inoltre, se è stato veramente recuperato a 200 metri dall'attacco (ma di quello che scrivono i giornali non c'è molto da fidarsi, visto che con 200 metri sareste stati ormai sull'uscita) avete cominciato ben prima che questi fossero sull'uscita. magari quando erano sulla strozzatura: lo avrei fatto anch'io, mi sarei detto "ormai sono fuori, cominciamo ad andare". Se parte qualcosa da lì credo che lungola cascata non ci sia niente fuori traiettoria al 100%.
Non dico che il tuo amico fosse uno sprovveduto. Ha semplicemente valutato i rischi e preso una decisione, che molto probabilmente la totalità di noi avrebbe preso alla stessa maniera: "Ormai sono fuori, andiamo". Semplicemente, questa valutazione piuttosto comune è sbagliata, o meglio, fa aumentare i rischi in maniera esponenziale. In ogni decisione che prendiamo c'è un margine di rischio, anche in quella di aspettare che siano già sul sentiero di discesa o quella di rinunciare e tornare indietro. La vostra scelta aveva un livello di rischio decisamente superiore. Normalmente non succede nulla (altrimenti se il rischio fosse certezza proibirebbero la scalata su ghiaccio).
Non questa volta, purtroppo. Questo non fa del tuo amico uno sprovveduto, come l'essere socio cai, istruttore etc. non ne fa un esperto.
Semplicemente è stata una imprudenza. Che avrebbe commesso e commette costantemente chiunque di noi, e proprio per il fatto che è un comportamento comune, è preso sottogamba dalla quasi totalità degli ice-climber. E le imprudenze, di solito, le prendono in maniera maggiore proprio gli "esperti"
Ormai l'andazzo, nel forum come nella vita reale, è dire che qualsiasi cosa accada è stata una tragica fatalità. Non è vero. Facciamo una attività (sci, roccia o ghiaccio) in cui prendiamo decisioni e ci assumiamo delle responsabilità. Questo deve essere sempre vero, sia che ci vada bene o male. Se compiamo un'azzardo e ci va bene, non ci vantiamo di questo, se ci va male, ammettiamo che abbiamo deciso di prendere un rischio e che purtroppo non è andata. Ma ammettiamo che abbiamo preso un rischio! Se lo facciamo, questo fa di noi degli esperti, altrimenti, se prendiamo rischi senza rendercene conto e assumenrne le responsabilità, siamo solo impreparati e imprudenti, anche con tutte le patacche del mondo e con qualsiasi bagaglio tecnico alle spalle

Tutti rischiamo, la differenza tra l'esperto e lo sprovveduto è solo che il prim i rischi li prende consapevolmente, il secondo non se ne accorge e crede alla tragica fatalità.
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Re: io c'ero

Messaggioda Buzz » gio dic 29, 2005 13:40 pm

King Lizard ha scritto:
Ciao, in bocca al lupo per il tuo amico.
...
...
...
...
...
Tutti rischiamo, la differenza tra l'esperto e lo sprovveduto è solo che il prim i rischi li prende consapevolmente, il secondo non se ne accorge e crede alla tragica fatalità.


quoto tutto alla lettera
bell'intervento
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Messaggioda quilodicoequilonego » gio dic 29, 2005 14:10 pm

Sono d'accordo anch'io su quanto sopra, ma hanno avuto sicuramente una grande sfiga.

Magari hanno aspettato tanto, e poi sono partiti per non fare notte, mi sembra "normale", ovvio che col senno di poi....

Certe situazioni non capitano a chi sta a casa sul divano a guardarsi quelli che il calcio, ma nessuno di noi lo farebbe. Qualche rischio sappiamo di doverlo correre, possiamo ridurlo ma non annullarlo.

Mi auguro buoni aggiornamenti su Livio
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Messaggioda King Lizard » gio dic 29, 2005 16:14 pm

quilodicoequilonego ha scritto:Sono d'accordo anch'io su quanto sopra, ma hanno avuto sicuramente una grande sfiga.

Magari hanno aspettato tanto, e poi sono partiti per non fare notte, mi sembra "normale", ovvio che col senno di poi....

Certe situazioni non capitano a chi sta a casa sul divano a guardarsi quelli che il calcio, ma nessuno di noi lo farebbe. Qualche rischio sappiamo di doverlo correre, possiamo ridurlo ma non annullarlo.


No.
Sbagli.
Non mi puoi dar ragione e dire anche "hanno avuto sicuramente una grande sfiga". Se siamo consci che il rischio esiste, che operiamo delle scelte per ridurlo ma non riusciremo ad annullarlo, quando succede qualcosa è da irresponsabili e immaturi dire 'sfiga'.

Già tra una probabile scalata sotto un bombardamento e una possibile discesa a notte fatta, tu stesso dici sceglieresti la prima. Io sceglierei la seconda, oppure la ritirata, poi forse il bombardamento. Io mi assumo i rischi di far tardi, o di non far niente. Tu ti assumi quelli di prendere qualcosa in testa, qualsiasi sia la dimensione? Se imputi una "gran sfiga" a questa eventualità, evidentemente no.

Se giochi al Superenalotto due euro e cinquanta e non prendi nulla, non puoi dire "sfiga". Non lo puoi dire nemmeno se ne giochi duemilacinquecento. Bisognerebbe un po' di più guardare al "culo" di quando si vince, anche con duecentocinquantamila euro giocati, che invece molti spacciano per perizia, bravura, sistema personale, esperienza, anche questo con il senno di poi. Penserai che il paragone è azzardato, ma credo sia parecchio calzante.

Pensaci bene: Salire sotto HariS e prendere un ciocco in un occhio non è sfiga, è culo. Se sali dietro a qualcuno qualsiasi cosa possa succedere non rientra più nella sfiga, ma nell'errore di valutazione del rischio.
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Messaggioda quilodicoequilonego » gio dic 29, 2005 16:34 pm

OK mettiamola come vogliamo.
Un po' di esperienza ce l'ho anch'io, però forse sono imbranato e (non sempre) se voglio fare una cosa, devo scegliere. E consapevolmente accetto di correre dei rischi, sperando anche nella fortuna o nella non-sfiga.

Purtroppo c'è gente infinitamente più brava di me che per un grosso colpo di sfortuna, e non imprudenza, ha avuto brutte esperienze.

Siccome io sono imbranato, o faccio così o mi do' alla pesca. E per ora questo pensiero non mi sfiora.

Questo è il mio caso, sarò un pazzo da legare.

Probabilmente tu sei più abile e non ti capita mai di fare scelte del genere. Non andrai mai a fare una via friabile. Non ti metterai mai su qualcosa che non sei sicuro al 100% di portare a termine. Non rischierai mai. Ho dei dubbi ma voglio crederti.
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Messaggioda quilodicoequilonego » gio dic 29, 2005 16:56 pm

Nel caso della cascata Rio Pelos di domenica, non sono MAI stato sotto la cordata che mi precedeva. Infatti quella cascata ha dei salti di ghiaccio di 30/40 metri, separati da tratti quasi orizzontali, dove il muro successivo si sposta sempre lateralmente di parecchi metri. Rimanendo a distanza in realtà si è molto riparati, a parte sulla terzultima sosta su roccia, che ho saltato proprio per questo, salendo ancora una ventina di metri e mettendomi al riparo di un bel tettone, facendomi la mia bella sosta su ghiaccioCiò non toglie che se hai il colpo di sfortuna, un pezzo di ghiaccio su mille, si stacca in cima e rimbalzando qua e là arriva proprio in fondo dietro le rocce dove ti stai infilando gli scarponi.
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Messaggioda King Lizard » gio dic 29, 2005 19:18 pm

Quilodicoquilonego, stai leggendo solo quello che vuoi, non quello che ho scritto. Non metto in dubbio se uno -in generale, non parlo di te, me o il ragazzo a cui è successo l'incidente- sia esperto o meno. Non ho detto che io so valutare e tu no. Non ho detto nemmeno che non bisogna andare in più di una cordata su una cascata.
Però sempre si fanno e decidono cose che hanno conseguenze. Come hai detto tu il cambiare canale sul divano ne ha pochissime. Qui invece ogni decisione è piuttosto importante, le conseguenze che ne potrebbero derivare sono sempre corpose, anche solo il fatto di riuscire a passare o dover calarsi, e presuppone un bel po' di valutazioni a priori. Se scelgo per un comportamento a rischio (e salire dietro una cordata su ghiaccio o roccia friabile bene o male lo è sempre) metto sul piatto della bilancia una certa conseguenza, seppur remota. Se poi accade era preventivata, e per quanta sfiga tu possa avere, ci avevi pensato e rientra nel bilancio iniziale. sfiga si, ma non tragica fatalità. A maggior ragione, se non valuto prima, o non valuto abbastanza, e poi succede qualcosa, non si può parlare di sfiga, ma siamo ancora più sul campo dell'errore, imperizia, impreparazione irresponsabilità eccetera eccetera. Ma questo mi pare di averlo già detto. Scusate.

Oggigiorno è tutto tragica fatalità: dal treno che deraglia, a Ustica, allo Tsunami sono tutte tragiche fatalità, secondo stampa, governi, organi preposti. Come detto da Cossiga pochi giorni fa (non che lo abbia mai visto come una fonte attendibile, ma qui bisogna dare atto) a riguardo del caso Franzoni, ormai non esistono più omicidi con l'intenzione di uccidere, si tende a portare tutto sul piano della colposità, oppure dell'infermità mentale vera o momentanea. Pare quasi che non esiste più la volontà di uccidere, solo concause, sfighe, momentanee infermità.

Sono fuori dal seminato, provo a tornarci. Qui, secondo giornali, e secondo quelli che scrivono su questo forum, ci sono sempre grandi ruote celesti che portano a imponderabili concause nefaste, grandi fatalità, quasi mai qualcuno dice "è sbagliato", "ho sbagliato" "ho azzardato e non è andata", "mi è andata bene". Sempre più "che sfiga", "tragica fatalità".
Questo per me è sintomo di impreparazione e imperizia, non aver fatto la scelta di rischiare, che è invece plausibile. Peggio ancora, sempre secondo me, è rischiare senza saperlo, convinti di essere al sicuro. Ma anche questa, al giorno d'oggi è una scelta, una possibilità tra tante offerte dall'"andar per monti".

Cosa invece che non mi va giù è che la stampa, e a volte anche in questo forum, giudichi l'esperienza dalle patacche, dalla appartenenza a una qualche "casta montana". Ciò di per se non è male, il peggio è che purtroppo l'errore dell'esperto o presunto tale è sempre tragica fatalità, mentre una reale sfiga dell'inesperto o presunto tale si tramuta sempre in imperdonabile imprudenza.

Non è sbagliato salire una cascata dietro un'altra cordata. Lo è pensare che se ti centra uno di quei proiettili, che inevitabilmente ti arrivano da sopra, sia sfiga.

Basta, sembro un disco rotto, se mi sono spiegato bene, altrimenti merito di avere torto! :lol:
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Messaggioda Davide1980 » gio dic 29, 2005 21:45 pm

Io ho poca esperienza e quel poco che pensavo l'ho gia' scritto, faccio tanti auguri a Livio per una pronta e completa guarigione ed anche a Will e compagni di cordata che sicuramente non stanno passando dei bei momenti, per quello che conta vi sono moralmente vicino.
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Re: io c'ero

Messaggioda Alberto38 » gio dic 29, 2005 22:26 pm

WillSassBaloss ha scritto:Scusate se intervengo. Mi ero promesso di non farlo, così come ancora ne parlo a fatica con i miei amici e i miei genitori. Io ero uno dei tre ragazzi che lunedì 26 dicembre erano in cordata con Livio Ferraris, l'istruttore regionale di alpinismo e scialpinismo che è stato centrato da un enorme blocco di ghiaccio sulla cascata Regina del Lago.

Ho visto che qualcuno chiede se ci sono notizie...
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Sono spiaciuto per il tuo amico Livio e gli faccio un grosso "in bocca al lupo". Spero che se la cavi e possa tornare presto ad apprezzare il calore della Vs amicizia.
Se te la senti tienici aggiornati sulle sue condizioni.

Un salutone

Alberto
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Messaggioda bicius » gio dic 29, 2005 23:28 pm

Un'augurio a livio anche da parte mia.
Poi senza polemiche con nessuno,chi pratica una certa attività che possiamo chiamare alpinismo deve accettare il rischio di un qualche cosa di imprevedibile, e con tutta la buona volontà di mettere in atto tutto il necessario x prevenire gli incidenti un qulchecosa sfugge a tutti noi,e quando capita l'incidente chi + chi - sa cosa si doveva fare (dopo) per evitare questo o quello,L'unica certezza che rimane è che x i parenti e i famigliari e dura.
Un'altro augurio ciao
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Messaggioda Davide1980 » gio dic 29, 2005 23:51 pm

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Condizioni Livio

Messaggioda WillSassBaloss » ven dic 30, 2005 9:46 am

Livio è morto. Ieri sera alle ore 22 circa è iniziata la procedura per la donazione degli organi.

Ciao, grande guru!

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Messaggioda dags1972 » ven dic 30, 2005 10:34 am

:(
tanti saluti e buone salite a tutti
Alberto Giacomo Letizia Elena e Daniele
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Un uomo rassegnato è un uomo morto prima di morire
---
Al diavolo il futuro, nel futuro siamo tutti morti
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Messaggioda dags1972 » ven dic 30, 2005 10:34 am

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Messaggioda Michele Bz » ven dic 30, 2005 10:39 am

...
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Messaggioda paolo75 » ven dic 30, 2005 10:39 am

Che tristezza.
Mi fa passare la voglia, mi fa.
Poveri fatti, povere cose, non ci sono, esistono solo interpretazioni. (Nietzsche)
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