Gran Sasso ed il chiodo del Fortissimo

Arrampicata e alpinismo su roccia in montagna

Gran Sasso ed il chiodo del Fortissimo

Messaggioda Consigliò » dom dic 18, 2005 14:56 pm

Buongiorno a tutti,
di recente assistendo ad un convegno, ho appreso con stupore della "rimozione" da parte di "ignoti" del chiodo lasciato da Gervasutti durante l'apertura della storica via nel 1934 sulla Punta dei Due al Corno Piccolo.
Nel 1999, una monografia di ALP dedicata al Gran Sasso riportava un'immagine del chiodo in questione come simbolo di quello che si riteneva essere all'epoca il primo passaggio di VI° del gruppo.
Diverse generazioni di alpinisti hanno avuto modo di osservarlo durante la ripetizione dell'elegantissima via aperta dal Fortissimo ed, evidentemente, il fatto che sia rimasto infisso in parete per circa 70 anni non ha distolto qualcuno dall'impossessarsi di un simile cimelio.
Lo scopo del mio messaggio é quello di fruttare il potenziale mediatico di questo forum al fine di evitare che in futuro vengano compiuti simili atti.
Infine, proporrei all'attuale "possessore" del chiodo di donarlo al museo dell'alpinismo di Pietracamela in modo da renderlo ancora fruibile all'intera comunità alpinistica.
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Messaggioda Roberto » dom dic 18, 2005 15:10 pm

Personalmente ho dei dubbi sull'originalità di quel chiodo, non mi sembrava così antico, comunque purtroppo, è nel normale detino dei chiodi in parete essere tolti. Se si voleva preservare una testimonianza del Fortissimo, bisognava toglierlo prima e conservelo in un luogo sicuro.
La prima via di VI del G. S. è la via dei Pulpiti alla vetta Centrale, di Giancola e D'Armi (tra l'altro decisamente più impegnativa della Gervasutti).
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Messaggioda AlbertAgort » dom dic 18, 2005 15:25 pm

:D disgrazia!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!


Be dai troveremo il modo di sopravvivere
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Messaggioda Consigliò » dom dic 18, 2005 15:49 pm

Per quello che ho potuto vedere diversi anni fà, si trattava di un chiodo molto vecchio... comunque, la relazione originale di Gervasutti parlava di tre chiodi: evidentemente gli altri due erano già stati tolti.
Certamente sopravviveremo... tuttavia permettimi di esprimere un minimo di rammarico :cry:
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Messaggioda Roberto » dom dic 18, 2005 15:55 pm

Consigliò ha scritto:Per quello che ho potuto vedere diversi anni fà, si trattava di un chiodo molto vecchio... comunque, la relazione originale di Gervasutti parlava di tre chiodi: evidentemente gli altri due erano già stati tolti.
Certamente sopravviveremo... tuttavia permettimi di esprimere un minimo di rammarico :cry:
Non ti rattristare, pensa a quanti miei chiodi originali ancora restano in parete al G.S. :wink:
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Messaggioda Earon » dom dic 18, 2005 20:10 pm

io stavolta non c'entro :roll:
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Messaggioda Roberto » dom dic 18, 2005 20:19 pm

E' stato Valbelluna 8O :idea:
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Messaggioda Earon » dom dic 18, 2005 20:21 pm

Roberto ha scritto:E' stato Valbelluna 8O :idea:


che era 'no spit?!?!!? 8O
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Messaggioda AlbertAgort » dom dic 18, 2005 21:20 pm

per l'infame che ha compiuto tale sacrilego atto proporrei un metodo alla On. Calderoli, crudo ma efficace


Salita della via in questione slegato

vederete che la prossima volta ci pensa due volte prima di levare un chiodo



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Messaggioda Consigliò » dom dic 18, 2005 21:43 pm

:cry:[/quote]Non ti rattristare, pensa a quanti miei chiodi originali ancora restano in parete al G.S. :wink:[/quote]

Infatti, a te hanno dedicato un intero capitolo del libro "I conquistatori del Gran Sasso" al Fortissimo solo qualche riga... :wink: :wink: :wink:

A proposito, perché non mi dai qualche info sul pilastro Nirvana al Camicia? Grazie!
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Messaggioda Roberto » lun dic 19, 2005 8:56 am

Earon ha scritto:
Roberto ha scritto:E' stato Valbelluna 8O :idea:


che era 'no spit?!?!!? 8O
Valbelluna è il famoso schiodatore pulitore delle classiche :wink:
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Messaggioda Pierluigi Vesica » lun dic 19, 2005 11:29 am

Giusta la disamina storica di Roberto circa il primo VI° sul Gran Sasso. La via dei Pulpiti :wink: Comunque nell'immaginario collettivo continua ad essere il passaggio del "Fortissimo". Personalmente non mi sono mai posto il problema circa l'originalità del "ferro"; sono un romantico e quindi l'ho sempre guardato con rispetto e amore. Se dovesse ricomparire però lo vedrei bene nel suo luogo d'origine.
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Messaggioda cuorpiccino » lun dic 19, 2005 11:48 am

Comunque non credo che il merito di Gervasutti sia nel chiodo, non trovi? La via è ancora li, speriamo non faccia la fine della Bonatti al Dru.

P.S. Chi è che ha conquistato il Gran Sasso? Gli Americani? :roll:
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Messaggioda Buzz » lun dic 19, 2005 12:00 pm

cuorpiccino ha scritto:Comunque non credo che il merito di Gervasutti sia nel chiodo, non trovi? La via è ancora li, speriamo non faccia la fine della Bonatti al Dru.

P.S. Chi è che ha conquistato il Gran Sasso? Gli Americani? :roll:



no, gli americani lo hanno acquistato, casomai.
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Messaggioda gug » lun dic 19, 2005 14:08 pm

...epperò un pò mi dispiace che quel chiodo non ci sia più. Era una leggenda del Gran Sasso, probabilmente dovuta più all'unico passaggio del fortissimo, unico fra i grandi del Nord di quegli anni a fare un giro e a lasciare il segno al G.S., che al chiodo in se.
Su altre vie di quegli anni al Nord non mi sono mai chiesto se i chiodi erano di Comici o di Detassis, ma questo al Gran Sasso invece aveva questa nomea.
Ma chissà chi l'avrà tolto!
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Messaggioda biemme » lun dic 19, 2005 14:14 pm

Pierluigi Vesica ha scritto:Giusta la disamina storica di Roberto circa il primo VI° sul Gran Sasso. La via dei Pulpiti :wink: Comunque nell'immaginario collettivo continua ad essere il passaggio del "Fortissimo". Personalmente non mi sono mai posto il problema circa l'originalità del "ferro"; sono un romantico e quindi l'ho sempre guardato con rispetto e amore. Se dovesse ricomparire però lo vedrei bene nel suo luogo d'origine.


ciao a tutti,
concordo totalmente con l?intervento di pier e anche sul fatto che, pur con vivo rammarico, sopravviveremo lo stesso

aggiungo però che la maggioranza di coloro che oggi calcano vie come questa alle fiamme (e molte altre del GS), non si pongono minimamente la domanda su chi fosse mai questo gervasutti, a malapena si ricordano il nome della montagna su cui hanno arrampicato il giorno prima, eppure si ricordano alla perfezione il grado francese di ogni passaggio (e guai se è valutato mezzo grado in più o in meno) così come l'appiglio, sul passo chiave, se era rovescio o verticale, da fare in laterale o frontale

mi viene in mente un famoso aneddoto - realmente accaduto - di un aspirante istruttore di alpinismo, bravissimo arrampicatore, che ad un esame di storia dell'alpinismo, alla domanda di salvataggio su chi fosse il fortissimo e cosa avesse fatto in italia e dietro confine, postagli per riparare alla scena muta sulle domande precedenti, dopo una lunga pausa di riflessione, rispose : "uno che ha aperto una via sul gransasso, ma non ricordo dove" 8O :cry: :cry: )

Ora potete immaginare che ordine di problema etico possa rappresentare, per uno di questi ?frequentatori? di vie, togliere un chiodo vecchio e insignificante, che magari stona pure col paesaggio, magari sostituendolo con un fix, che dà molta + sicurezza??altro che chiodo ?rubato? perché ritenuto di valore storico, per me quel chiodo (che fosse o meno un originale del fortissimo) l?hanno tolto e buttato giù di sotto, o perché avevano visto che era da granito e lì il manuale dice che ci sta meglio una lama dolce, oppure perché pensavano di riciclarlo per attrezzarsi qualche bel monotiro nella falesia di casa, solo che una volta tolto, hanno visto che era vecchio, arrugginito e pure storto (un po? come quel ladro che, aperta la cassaforte, si ritrova in mano un van gogh originale e dice: ?si, ma i soldi ?ndo stanno ??) :wink:

Vedo che però questo problema, come altri che gli sono parenti stretti, quali il recupero delle vie VERAMENTE storiche del GS o un?autoregolamentazione etica sull?apertura di nuovi itinerari sul GS, sta a cuore a pochissimi romantici rincoglioniti come me, mentre se si fosse sollevato un problema, ad esempio, sulla gradazione sbagliata di una via di caruso, lattavo, iannilli o vitale, o su chi era il più forte o chi il capocordata in quel famoso giorno dell?apertura, qui avremmo trovato già 100 pagine infervorate di topic, per cui tolgo il disturbo e chiedo scusa??anzi, visto che dov?è passato ?sto gervasotti-gervarutti-non ricordo bene, la roccia è fantastica, che ne dite di togliere tutta quella schifezza e farci una bella decina di monotiri a resinati e catene? e che siano messi vicini, che sennò qua la gente s?ammazza !
ciao
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Messaggioda Roberto » lun dic 19, 2005 14:18 pm

biemme ha scritto:
Pierluigi Vesica ha scritto:Giusta la disamina storica di Roberto circa il primo VI° sul Gran Sasso. La via dei Pulpiti :wink: Comunque nell'immaginario collettivo continua ad essere il passaggio del "Fortissimo". Personalmente non mi sono mai posto il problema circa l'originalità del "ferro"; sono un romantico e quindi l'ho sempre guardato con rispetto e amore. Se dovesse ricomparire però lo vedrei bene nel suo luogo d'origine.


ciao a tutti,
concordo totalmente con l?intervento di pier e anche sul fatto che, pur con vivo rammarico, sopravviveremo lo stesso

aggiungo però che la maggioranza di coloro che oggi calcano vie come questa alle fiamme (e molte altre del GS), non si pongono minimamente la domanda su chi fosse mai questo gervasutti, a malapena si ricordano il nome della montagna su cui hanno arrampicato il giorno prima, eppure si ricordano alla perfezione il grado francese di ogni passaggio (e guai se è valutato mezzo grado in più o in meno) così come l'appiglio, sul passo chiave, se era rovescio o verticale, da fare in laterale o frontale

mi viene in mente un famoso aneddoto - realmente accaduto - di un aspirante istruttore di alpinismo, bravissimo arrampicatore, che ad un esame di storia dell'alpinismo, alla domanda di salvataggio su chi fosse il fortissimo e cosa avesse fatto in italia e dietro confine, postagli per riparare alla scena muta sulle domande precedenti, dopo una lunga pausa di riflessione, rispose : "uno che ha aperto una via sul gransasso, ma non ricordo dove" 8O :cry: :cry: )

Ora potete immaginare che ordine di problema etico possa rappresentare, per uno di questi ?frequentatori? di vie, togliere un chiodo vecchio e insignificante, che magari stona pure col paesaggio, magari sostituendolo con un fix, che dà molta + sicurezza??altro che chiodo ?rubato? perché ritenuto di valore storico, per me quel chiodo (che fosse o meno un originale del fortissimo) l?hanno tolto e buttato giù di sotto, o perché avevano visto che era da granito e lì il manuale dice che ci sta meglio una lama dolce, oppure perché pensavano di riciclarlo per attrezzarsi qualche bel monotiro nella falesia di casa, solo che una volta tolto, hanno visto che era vecchio, arrugginito e pure storto (un po? come quel ladro che, aperta la cassaforte, si ritrova in mano un van gogh originale e dice: ?si, ma i soldi ?ndo stanno ??) :wink:

Vedo che però questo problema, come altri che gli sono parenti stretti, quali il recupero delle vie VERAMENTE storiche del GS o un?autoregolamentazione etica sull?apertura di nuovi itinerari sul GS, sta a cuore a pochissimi romantici rincoglioniti come me, mentre se si fosse sollevato un problema, ad esempio, sulla gradazione sbagliata di una via di caruso, lattavo, iannilli o vitale, o su chi era il più forte o chi il capocordata in quel famoso giorno dell?apertura, qui avremmo trovato già 100 pagine infervorate di topic, per cui tolgo il disturbo e chiedo scusa??anzi, visto che dov?è passato ?sto gervasotti-gervarutti-non ricordo bene, la roccia è fantastica, che ne dite di togliere tutta quella schifezza e farci una bella decina di monotiri a resinati e catene? e che siano messi vicini, che sennò qua la gente s?ammazza !
ciao
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Purtroppo il verso delle cose porta all'oblio della storia alpinistica, calpestata della ricerca dell'itinerario "certificato", a disposizione di tutti.
Vie superclassiche come la Gervasutti, rischiano grosso, non mi stupirei di trovare un giorno un bello spit sul passaggio chiave.
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Messaggioda gug » lun dic 19, 2005 16:00 pm

Roberto ha scritto:Purtroppo il verso delle cose porta all'oblio della storia alpinistica, calpestata della ricerca dell'itinerario "certificato", a disposizione di tutti.
Vie superclassiche come la Gervasutti, rischiano grosso, non mi stupirei di trovare un giorno un bello spit sul passaggio chiave.


Beh in quel caso penso che non occorrerebbe aspettare Valbelluna perchè si formi la fila per andare a toglierlo.
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Messaggioda Roberto » lun dic 19, 2005 16:32 pm

gug ha scritto:
Roberto ha scritto:Purtroppo il verso delle cose porta all'oblio della storia alpinistica, calpestata della ricerca dell'itinerario "certificato", a disposizione di tutti.
Vie superclassiche come la Gervasutti, rischiano grosso, non mi stupirei di trovare un giorno un bello spit sul passaggio chiave.


Beh in quel caso penso che non occorrerebbe aspettare Valbelluna perchè si formi la fila per andare a toglierlo.
Allora ci sarebbero già parecchi spit da togliere al G.S. 8)
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Messaggioda AlbertAgort » lun dic 19, 2005 17:11 pm

si ma il valbe mica può arrivare fino in calabria, o in sicilia ,o dove sta sto gran sasso.....con un ape piaggio, ci impiega una vita povero uomo

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