

da quilodicoequilonego » ven dic 02, 2005 9:18 am
da Roberto » ven dic 02, 2005 9:52 am
be, quello che dici potrebbe essere interessante, ma non mi è chiaro il significato, se ora sei un po più sobrio, potresti metterlo un po in chiaro, in modo che se quello che ho intiuto, tra le righe deliranti che hai scritto, è vero, si può avviare una discussione utilebepositive ha scritto:volevo rendervi partecipi di una elucubrazione che mi passa per la testa da tempo, e (svaccamenti come da regolamento compresi) vorrei sapere cosa ne pensate. non è una crociata spitsispitno, vedo se riesco a farmi capire: approfitto di un post apparso recentemente per dare l'idea
qualcuno, in questo caso a riguardo di cascate, ha scritto:e ti diro di piu ho xx anni faccio qualche ora di straordinarie per prendermi il materiale,e compro anche spit e catene ma qualche simpatico in qualche posto si è portato via le placchette e le maglie rapide.
e piuttosto di fare un abalakov se posso, e non ho fretta mi metto con il perforatore e ci pianto uno spit.
l'altra molla che mi ha fatto pensare è lo stile di apertura corrente negli ultimi tempi. vengo al punto. le salite (in ambiente, e non necessariamente sportive, moderne, trad o 'classiche' scusa drugo)vengono sempre ridotte a una serie di monotiri... cioè, se questo è logico per vie sportive, lo è di meno per altri itinerari: mi sembra però che in ogni specialità del verticale ormai si parte sempre da un porto sicuro (sosta superattrezzata) per arrivare ad un altro uguale.
forse non so come spiegarmi, ma mi dà l'idea che il metro per misurare una grande o piccola parete sia sempre di più il tiro, non inteso come l'arrampicata, ma come qualsiasi cosa da fare per raggiungere la prossima sosta: posso anche fare 50 metri di 8b senza dentro niente o tutto su skyhook, oppure 10 metri di secondo in traverso su cengia camminabile, ma generalmente si parte da due spit con o senza catena e si arriva a due spit con o senza catena. questo in se non ha nulla di male, però in molti casi è un comportamento consolidato ma strano, come quello di mettere le soste a 25-30 metri o 55-60 metri costanti, magari evitando possibilità naturali (intese come punti validi per sostare, per comodità o presenza di punti ottimi naturalmente) per avere una serie di costanti lunghezze e difficoltà.
magari (questo io ancora non lo capisco) una sosta a due spit, un tiro completamente da proteggere per arrivare...a altri due spit (su roccia o ghiaccio che sia). lo trovo strano, incongruente, ecco...
boh... sono le dieci e mezza forse non mi sono capito...
da Rampegon » ven dic 02, 2005 11:04 am
da yinyang » ven dic 02, 2005 11:07 am
da Rampegon » ven dic 02, 2005 11:13 am
da Enzolino » ven dic 02, 2005 11:23 am
Non so se ho capito bene quello che vuoi dire. Ma provo a dare un contributo in base a quello che ho capito.bepositive ha scritto:in tutto l'alpinismo di oggi (o quasi, ora come ora mi vengono in mente solo poche mosche bianche, come alcune realizzazioni di rabanser), comunque si voglia salire una parete, la costante fissa sono due spit per sosta. poi la differenza tra via sprotetta o via plasir la fa quel che si trova lungo i tiri, più o meno spit, più o meno chiodi, zero protezioni, ghiaccio, ma alla fine si parte da due spit e si arriva ad altri due. il che potrebbe esssere un appiattimento delle vie in montagna. ok, sicurezza: va bene, ma molto spesso questo sistema 'salta' possibilità di assicurazione altrettanto sicure solo perchè non rientrano in un canone predefinito (i due spit o la lunghezza costante dei tiri).
da Roberto » ven dic 02, 2005 12:56 pm
da Enzolino » ven dic 02, 2005 13:07 pm
Qua in Grecia il 95% delle vie trad ha le soste con almeno uno spit. L'80 % ha due spit. Il motivo principale e' per la sicurezza dei ripetitori anche in caso di ritirata e per la maggior durata degli spit rispetto ai chiodi.Roberto ha scritto:La situazione non la vedo così drastica, non mi sembra che tutte le nuove vie abbiano le soste a spit e messe a caso e non nei punti adatti a far sosta, anche se, la continua "inzeppatura" di vie nuove, ha creato linee forzate, dove non esiste più una logica del tiro e della sosta, ma solo quella della ricerca di spazio libero.
da Paolo Marchiori » ven dic 02, 2005 13:21 pm
Enzolino ha scritto:Qua in Grecia il 95% delle vie trad ha le soste con almeno uno spit. L'80 % ha due spit. Il motivo principale e' per la sicurezza dei ripetitori anche in caso di ritirata e per la maggior durata degli spit rispetto ai chiodi.Roberto ha scritto:La situazione non la vedo così drastica, non mi sembra che tutte le nuove vie abbiano le soste a spit e messe a caso e non nei punti adatti a far sosta, anche se, la continua "inzeppatura" di vie nuove, ha creato linee forzate, dove non esiste più una logica del tiro e della sosta, ma solo quella della ricerca di spazio libero.
A mio avviso il primo punto e' discutibile per diversi motivi. Uno di questi e' che tende a diseducare i climber a sapersi arrangiare e ad avere i mezzi tecnici per una maggiore autonomia e sicurezza e, perche' no, per fare esperienze di arrampicata all'estero. Ci sono persino istruttori di arrampicata trad che non sanno neanche piazzare un chiodo!
da superpjimmy » ven dic 02, 2005 13:23 pm
da Roberto » ven dic 02, 2005 13:29 pm
Che vuoi fare, oggi tutto deve essere comodo, fruibile, certificato, a prova di bomba. Viviamo in un epoca di certezzeEnzolino ha scritto:Qua in Grecia il 95% delle vie trad ha le soste con almeno uno spit. L'80 % ha due spit. Il motivo principale e' per la sicurezza dei ripetitori anche in caso di ritirata e per la maggior durata degli spit rispetto ai chiodi.Roberto ha scritto:La situazione non la vedo così drastica, non mi sembra che tutte le nuove vie abbiano le soste a spit e messe a caso e non nei punti adatti a far sosta, anche se, la continua "inzeppatura" di vie nuove, ha creato linee forzate, dove non esiste più una logica del tiro e della sosta, ma solo quella della ricerca di spazio libero.
A mio avviso il primo punto e' discutibile per diversi motivi. Uno di questi e' che tende a diseducare i climber a sapersi arrangiare e ad avere i mezzi tecnici per una maggiore autonomia e sicurezza e, perche' no, per fare esperienze di arrampicata all'estero. Ci sono persino istruttori di arrampicata trad che non sanno neanche piazzare un chiodo!
da NonVedoUnChiodo » ven dic 02, 2005 15:30 pm
bepositive ha scritto:ok... aspirina a colazione!![]()
vediamo se ci riesco...
in tutto l'alpinismo di oggi (o quasi, ora come ora mi vengono in mente solo poche mosche bianche, come alcune realizzazioni di rabanser), comunque si voglia salire una parete, la costante fissa sono due spit per sosta. poi la differenza tra via sprotetta o via plasir la fa quel che si trova lungo i tiri, più o meno spit, più o meno chiodi, zero protezioni, ghiaccio, ma alla fine si parte da due spit e si arriva ad altri due. il che potrebbe esssere un appiattimento delle vie in montagna. ok, sicurezza: va bene, ma molto spesso questo sistema 'salta' possibilità di assicurazione altrettanto sicure solo perchè non rientrano in un canone predefinito (i due spit o la lunghezza costante dei tiri).
roberto... aiutami ...non so se mi sono spiegato... nel caso non ci fossi riuscito, mi consenta di auto-svaccarmi il topic
![]()
da Roberto » ven dic 02, 2005 20:07 pm
da Herman » ven dic 02, 2005 22:36 pm
da NonVedoUnChiodo » sab dic 03, 2005 12:58 pm
Herman ha scritto:Be+, ti va di fare qualche esempio di aperture di quest'anno (conosciute) giusto per capire di cosa parli. Se ti va chiaramente.
da AlbertAgort » dom dic 04, 2005 1:08 am
bepositive ha scritto:
forse non so come spiegarmi,
da Rampegon » dom dic 04, 2005 10:38 am
da NonVedoUnChiodo » lun dic 05, 2005 0:46 am
Rampegon ha scritto:Penso che AlbertAgort abbia sinteticamente rappresentato la pluralità dei modi di andare per crode, l'importante è che l'eistenza di un tipo di salite non vada a ledere l'esistenza di altri modi di salire una parete.
Poi rimane la questione delle "classiche" sempre più frequentate chiodate "lucidate" ....la questione è complessa nel senso che se da un certo punto di vista sono dei "monumenti dell'alpinismo" da un altro sono un modo per far soldi intenso come turismo (verticale) di massa, e tutto quello che ci sta dietro....
Cosa facciamo ? le mettiamo ad accesso limitato???
chiodiamo delle altre vie "Plasir" per deviare i flussi turistici??
oppure facciamo una cultura di un alpinismo diverso dell'ambiente piuttosto che del grado ......
da Roberto » lun dic 05, 2005 11:19 am
da Roberto » lun dic 05, 2005 12:43 pm
bepositive ha scritto:Roberto ha scritto:Però, questa idea delle soste sicure al 100%, nasce anche dal fatto che molte vie sono ormai classiche e la frequentazione è tale che non ha senso continuare ad avere soste approssimative.
Lo considero un compromesso accettabile, tra la sicurezza ed il rispetto della via.
E' il sistema ormai consolidato in Yosemite, dove i tiri sono completamente da proteggere, ma le soste sono pefette.
ci sono molte cose consolidate, e non è detto siano buone... e in ogni caso non parlavo solo di vie classiche... anzi, l'atteggiamento sulle vie classiche penso sia un riflesso dello stile di apertura o comunque di scalata. comunquecredo converrai anche tu che il non ammettere soste approssimative ma contemporaneamente ammettere i tiri sprotetti è un ridurre un itinerario ad una serie di monotiri, e non è certo un atteggiamento coerente... allora è meglio attrezzarlo tutto alla stessa maniera (tiri e soste); se il metro è quello della sicurezza o della frequentazione, sarebbe più etico e più congruo...
pensa che io (fariseo poltronista
) una via plasir la farei come fila di spit, senza distinzione delle soste, in modo che uno le fa come e dove vuole(tanto uno spit basta...
)... soste qui, qui e qui (dove faccio resting)=via di 6b; soste lì, lì e là, magari con tiri di 70 metri, via di 7b!!!!!
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