Salvaterra, il Torre e Maestri

Alpinismo sulle Alpi ed extraeuropeo, ghiaccio, cascate ecc.

Messaggioda SCOTT » gio dic 01, 2005 0:38 am

SydBarrett ha scritto:ma che vuoi che me ne freghi a me di quello che diceva pedrini?!...che le tolga le croci. Ma credo che la deturpazione dell'ambiente montano faccia schifo comunque, che sia maestri a lasciare un compressore lassu', o quelli che hanno lasciato pic, badii e liveri in cresta croce o il c******e che buttta la carta a terra...calci in culo a tutti!...e quello che penso io in merito alle prove che spero sian trovate lo so io...e non verrai certo te a farmi cambiare idea! excelsior :!:


Non hai tutti i torti, certo, ma fossilizzarsi a parlare di deturpazione dell'ambiente montano riferendosi ad un "pezzo di ferro" ancorato al Torre in balia degli elementi (non ci resterà per sempre) mi fa pensare che tu sia ancora più "bruciato" del vero Syd Barret... :lol:
Voglio dire, con tutte le tonnellate di immondizie abbandonate in Himalaya, quelle ben più accessibili tra le "nostre" montagne proprio del compressore di Maestri ti vai a preoccupare?
Se si chiedi ad èrman che fine ha fatto il box da parete che si sono parancati durante l'apertura di "Infinito Sud", magari allarghi un pò le tue vedute... :wink:
Ben lungi dal volerti far cambiare opinione...
Ciao
Nulla di personale. :)
a nin pos piò!!!
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Messaggioda Enzolino » gio dic 01, 2005 11:35 am

èrman ha scritto:Qualche considerazione e non me ne vogliano i sostenitori di Maestri che comunque leggo molto volentieri. Soprattutto chi lo difende non perché si fida e basta ma porta qualcosa di concreto.
Personalmente non so se credere o dare fiducia a Maestri. Sono nel limbo. Ci sono molti elementi che mi fanno dubitare e pochi elementi che mi fanno avere fiducia.
Personalmente sul Torre non ci son mai stato e come altri forumisti, eccetto te, ho semplicemente messo in luce elementi della vicenda tratti da riferimenti bibliografici ed analizzati col ragionamento, per capire meglio. E ripeto che comunque, la parola di chi e' stato la' e' decisamente la piu' autorevole al di la' di tutte le argomentazioni.
Gli argomenti contro Maestri sono tanti, ed uno dei piu' forti, a parte le pendenze ed i chiodi non trovati, e' la loro impossibilita' tecnica del tempo in cui hanno affrontato la salita. Ma sono numerosi gli esempi in cui certe imprese, con sorpresa degli stessi protagonisti, richiedono molti anni prima di essere ripetute. Mi viene in mente Bob Beamon (23 anni per superare il suo record di salto in lungo), Pete Cleveland, per cui ancora*, dal 1967 (38 anni), nessuno ha affrontato la sua pericolosa Superpin da primo. Che abbia mentito? Ma comunque ci sono altri esempi.
C'e' da aggiungere il fatto che in montagna ci sono molti piu' gradi di liberta' rispetto alla pista o alla falesia. Si e' parlato di condizioni eccezionali, quasi sempre ignorate dai detrattori di Maestri. E qualcuno dovrebbe chiedere ad un glaciologo di fare delle analisi a riguardo.
Tu e Garibotti avete portato una grande quantita' di informazioni che contraddicono Maestri e Fava, ma di fatto ci sono molti metri della famosa via che non sono ancora stati percorsi, per cui le tue convinzioni sono sostenute da molti elementi, ma che ancora rendono le tue dichiarazioni un atto di sfiducia e non delle prove definitive, per cui penso che la storia non vada riscritta, bensi' ripensata.

Riguardo le parole di Detassis, capisco che per molti fosse considerato un Guru, ma cio' non esclude che anche lui potesse dare dei giudizi fallaci.

Insomma, dal mio punto di vista la fredda ragione non crede a Maestri, ma il mio romanticismo tiene ancora aperta la possibilita' che nel lontano '59 qualcuno - magari esaltato o in uno stato di grazia - non so, fu in grado di fare qualcosa di eccezionale.

Ciao :wink:

Lorenzo

*Rock & Ice, Dicembre 2004
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Messaggioda Andrea Orlini » gio dic 01, 2005 12:10 pm

Quello che riporto non può certamente competere con una montagna come il Torre, ma volevo inserirmi nel discorso delle "mutate condizioni o eccezionali"...
Nelle Giulie esiste un canale, non troppo alto, ca 500 m, salito a fine inverno nel 1980 da due triestini.
Nella parte finale i salitori hanno trovato una cascata verticale di ca 30 m.
Ho tentato la ripetizione per almeno 16 volte, in tutti i mesi invernali, aspettando anche le grandi valanghe, ma ogni volta ho dovuto arrendermi davanti a un salto di roccia strapiombante marcia di 25/30 m...; ho passato ogni anno ad osservarlo senza mai trovare le condizioni giuste.
Sono passati 25, quasi 26 anni ormai...

Di questa salita esistono le foto...

andrea
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Messaggioda .:eZy:. » gio dic 01, 2005 12:18 pm

Immagine
Mi riferisco alle osservazioni da Be+ sullo stato dello spigolo e ho trovato in un vecchio numero di Alp questa immagine. Nulla di sensazionale, tanta glacialità potrebbe rivelarsi una velo di ghiaccio ma tant?è?
La verticalità dello spigolo e anche l?apparente brevità sono da attribuirsi allo schiacciamento prospettico, la foto è stata scattata dallo Hielo Continental durante l?estate australe da Beth Wald (moglie di Garibotti ?).

Da quello che si vede (male) dal tracciato di PlanetM, la via di Erman dopo il colle della conquista si articola sulla parete ovest superando il filo dello spigolo oltre la metà e appena sotto i primi mammelloni di ghiaccio, nel punto in cui terminò l?avventura di Giarolli Orlandi Ravizza del 1994 .... gli rinnovo la domanda: in questo tratto la via 'El Arca de los Vientos' ricalca l?ultimo tratto della via ?Cristalli nel vento?? (e già percorso da Bonapace, Dunser, Ponholzer nel 93...?)

La via di Erman riprende poi la parete nord fino in vetta con un tracciato autonomo tra spigolo Maestri e la via di Ponholzer-Steiger del 98. Alla ricerca del facile nel difficile, Erman ha sicuramente evitato tratti di ghiaccio aleatorio e insicuro ma a rigore di verità e per quello che stiamo discutendo ha calcato lo spigolo Maestri (dal colle della conquista alla vetta) solo in un punto?

Sul fatto che i molti alpinisti che sono stati sul Torre si esprimano in modo tanto dubitativo
Enzolino ha scritto: ...Personalmente sul Torre non ci son mai stato e come altri forumisti, eccetto te, ho semplicemente messo in luce elementi della vicenda tratti da riferimenti bibliografici ed analizzati col ragionamento, per capire meglio. E ripeto che comunque, la parola di chi e' stato la' e' decisamente la piu' autorevole al di la' di tutte le argomentazioni....

sono d'accordo, parere autorevolissimo, il suo rispetto alle nostre chiacchiere...
ma può essere vero anche il contrario e cioè che fortissimi alpinisti respinti da condizioni e difficoltà eccezionali si siano sempre espressi con dubbio eccessivo, che non tiene conto di condizioni particolari o del reale valore di alpinisti che per tecnica, tempra e mentalità, erano comunque dei fortissimi.
ps (e vedo in ritardo che ho ripetuto un concetto espresso da enzolino pagine fa ... :? vabbè)
Ultima modifica di .:eZy:. il gio dic 01, 2005 16:28 pm, modificato 1 volta in totale.
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Messaggioda Enzolino » gio dic 01, 2005 14:35 pm

Andrea Orlini ha scritto:Quello che riporto non può certamente competere con una montagna come il Torre, ma volevo inserirmi nel discorso delle "mutate condizioni o eccezionali"...
Nelle Giulie esiste un canale, non troppo alto, ca 500 m, salito a fine inverno nel 1980 da due triestini.
Nella parte finale i salitori hanno trovato una cascata verticale di ca 30 m.
Ho tentato la ripetizione per almeno 16 volte, in tutti i mesi invernali, aspettando anche le grandi valanghe, ma ogni volta ho dovuto arrendermi davanti a un salto di roccia strapiombante marcia di 25/30 m...; ho passato ogni anno ad osservarlo senza mai trovare le condizioni giuste.
Sono passati 25, quasi 26 anni ormai...

Di questa salita esistono le foto...
Notevole ... sei sicuro che ... non sia un fotomontaggio? :roll: :wink:
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Messaggioda Andrea Orlini » gio dic 01, 2005 15:19 pm

Enzolino ha scritto:
Andrea Orlini ha scritto:Quello che riporto non può certamente competere con una montagna come il Torre, ma volevo inserirmi nel discorso delle "mutate condizioni o eccezionali"...
Nelle Giulie esiste un canale, non troppo alto, ca 500 m, salito a fine inverno nel 1980 da due triestini.
Nella parte finale i salitori hanno trovato una cascata verticale di ca 30 m.
Ho tentato la ripetizione per almeno 16 volte, in tutti i mesi invernali, aspettando anche le grandi valanghe, ma ogni volta ho dovuto arrendermi davanti a un salto di roccia strapiombante marcia di 25/30 m...; ho passato ogni anno ad osservarlo senza mai trovare le condizioni giuste.
Sono passati 25, quasi 26 anni ormai...

Di questa salita esistono le foto...
Notevole ... sei sicuro che ... non sia un fotomontaggio? :roll: :wink:


25 anni fa era dura elaborare diapositive in casa
no, non era un fotomontaggio
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Messaggioda Enzolino » gio dic 01, 2005 16:47 pm

Andrea Orlini ... scherzavo ... :wink:

Riguardo a questa storia, credo che in questo lunghissimo articolo
http://www.rendena.it/rendena/rendena16.htm
trovato da Quilodico ci siano aspetti interessanti.

RISPOSTA DI FAVA A WILSON
Come detto sopra, non basta giudicare la risposta di Fava nella lettera riportata da Erman senza tenere conto dei retroscena.
Ken Wilson guidava la disputa puntando la questione sul fatto se Maestri, Egger e Fava fossero mai arrivati al colle. Lui ed altri specularono che Egger poteva essere morto prima, da qualche parte sotto il ghiacciaio pensile, e che poi Maestri e Fava si nascosero per una settimana in una grotta sul ghiacciaio dove inventarono la loro storia.
[...] Wilson, che sostiene di aver scoperto ben otto beffe tra gli alpinisti britannici nella sua carriera di editore, semplicemente si rifiutò di credere alla parola degli scalatori. Sostiene che ci sono molti precedenti.[...] Wilson ha cambiato idea sul fatto se Maestri, Fava e Egger raggiunsero il colle. Ha intervistato personalmente Fava nel 1994: "Anche se i super-scettici credono ancora che il materiale lasciato sotto la distesa di ghiaccio segna il punto più alto", Wilson mi disse durante una recente telefonata, "io credo che Fava sia abbastanza convincente e che possiamo confermarli sul colle. Oggi si dice che hanno fatto un tentativo notevole".
Allora perché ci vollero più di 35 anni prima che Wilson intervistasse Fava? Quando io intervistai Fava nelle Dolomiti nel settembre del 1998, Fava, chiaramente frustrato, chiese, "Come fa Wilson a sapere cos'è successo là se non ha mai parlato con noi? Come fa a giudicare una scalata da quello che qualcuno, che oltretutto non ha mai fatto quella scalata, gli ha raccontato? Beh, a volte gli inquirenti dovrebbero essere indagati".
Dopo aver scritto vari articoli sul discorso, nel 1976 Wilson in effetti scrisse una lettera a Fava chiedendogli ulteriori dettagli della scalata al colle. Fava, sentendosi da tempo umiliato da Wilson, si rifiutò di collaborare. Rispose a Wilson: "Su questo pantano di sospetti, malafede e speculazione, ho solo un commento da fare: MERDA. Perchè è così che definirei tutta questa maledetta faccenda".


PENDENZE
La differenza tra i 50-60 gradi raccontati da Maestri ed i 75 osservata da altri e' accettabile rispetto a quella dei 45 di Maestri e gli 80 gradi osservata da altri riportata altrove. L'eventuale errore e' piu' accettabile.
Riguardo all'arrampicata sopra la sella, Salvaterra ha altre riserve: "Cesare Maestri, dove potrebbe aver trovato, su tutta la parete nord-ovest una scalata di 50-60 gradi? Questo muro si avvicina più ai 75 gradi, e normalmente non completamente coperto di ghiaccio, anche dopo una bufera. Credo che nessuno lo possa scalare in due giorni e mezzo".
Inoltre nella descrizione Maestri dice
Il freddo è intenso, decidiamo che Toni, più veloce e più leggero di me, salga per primo. Io cercherò di ricuperare il tempo salendo il più veloce possibile. La neve benchè pericolante e posticcia porta abbastanza bene e Toni, è un artista, sul ghiaccio fa quello che vuole.
Dal canto mio cerco di fargli risparmiare tempo.
Tutto il giorno dura questo rincorrersi per questa ripida e pericolosa parete diventata di ghiaccio, finchè la pendenza diminuisce, ed arriviamo al ghiaccio vero, dove i chiodi possono entrare senza fermarsi contro le placche dopo pochi centimetri. Ora non sentiamo più il rumore sordo dei nostri passi che rimbomba paurosamente. [...]
I chiodi da ghiaccio entravano come nel burro e ci davano solo l'illusione di sicurezza. A ogni tiro facevamo un punto di sosta per poter scavare fino alla roccia dove non c'era mai un minimo di crepa; dovevamo trivellare buchi per i chiodi ad espansione, e per ogni buco servivano 500 colpi di martello". Coprirono quasi 1000 piedi sopra il colle il primo giorno su una parete che aveva una media tra i 50 e 60 gradi.

Lui parla di parete ripida, 50-60 gradi, loro piazzavano chiodi da sosta ala fine di ogni tiro e la leggerezza di Toni potrebbe spiegare anche l'audacia nel salire su ghiaccio precario, eccessiva per alpinisti piu' pesanti.
Inoltre c'e' chi avanza l'ipotesi che Maestri si sia confuso nella descrizione ed abbia in realta' scalato il crinale Nord-Ovest.

I CHIODI
E poi la questione dei chiodi non mi e' ancora chiara:
Ancora oggi, Maestri sostiene che lui e Egger lasciarono più di una dozzina di chiodi fissi e chiodi a espansione sulla parete nord sopra il colle. Come possono testimoniare Giarolli, Salvaterra e Bonapace, trovare queste prove è paragonabile a cercare un ago in un pagliaio.
Ma quanti sono i chiodi che Maestri ed Egger avrebbero lasciato in parete? :?

IL FUNGO SOMMITALE
Se e' vero che nel tentativo del '59 ...
Velocemente Egger andò su per la parete ghiacciata scoprendo che le sporgenze del fungo della cima erano su tutti i lati tranne quella di nord - una fortuna.
Questa fortuna ando' incontro ad altri alpinisti, ma il fatto viene ignorato da Garibotti alimentando solo dubbi sul primo tentativo del '59.
Mike Bearzi, che fece la prima ascensione in libera del Cerro Torre dalla Ferrari nel 1986, conferma che gli ultimi tiri della parte ovest effettivamente seguivano dei colatoi di bassa pendenza, e non solo, descrive un apertura nei bordi del fungo sopra la parete nord che permise un accesso relativamente semplice alla vetta. "La nostra esperienza del terreno era molto simile a quello descritto da Maestri", scrisse nel suo articolo di "Mountain Review.

Per finire, non e' vero che tutti gli alpinisti che hanno tentato la via del '59 o che hanno affrontato il Cerro Torre non concedono a Maestri almeno il beneficio del dubbio. Giarolli e' un controesempio.

Aggiungo una considerazione. Garibotti e' stato bravo a raccogliere informazioni, ma chissa' perche' sono quasi tutte contro Maestri e non riporta niente a suo favore ... mah ... forse ha ragione Fava ... bisognerebbe indagare anche gli inquisitori ...

Ciao :wink:

Lorenzo
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Messaggioda gug » gio dic 01, 2005 18:53 pm

:( :( :( ...non ci capisco più nulla!
"montagne che varcai, dopo varcate, sì grande spazio d'in su voi non pare"

Traguardi Effimeri
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Messaggioda lucasignorelli » gio dic 01, 2005 22:40 pm

Enzolino ha scritto:Gli argomenti contro Maestri sono tanti, ed uno dei piu' forti, a parte le pendenze ed i chiodi non trovati, e' la loro impossibilita' tecnica del tempo in cui hanno affrontato la salita. Ma sono numerosi gli esempi in cui certe imprese, con sorpresa degli stessi protagonisti, richiedono molti anni prima di essere ripetute. Mi viene in mente Bob Beamon (23 anni per superare il suo record di salto in lungo), Pete Cleveland, per cui ancora*, dal 1967 (38 anni), nessuno ha affrontato la sua pericolosa Superpin da primo. Che abbia mentito? Ma comunque ci sono altri esempi.



La Desmaison - Gousseault alle Jorasses, su 1200 m di dislivello e 38 tiri non ha un solo metro in cui la pendenza delle sezioni su ghiaccio sia inferiore a 70° (e la maggior parte delle difficoltà sono 75°-80°-85°), eppure nel 1971 Desmaison la percorse da primo, con una picozza sola, e negli ultimi 200 metri tirando Gousseault al traino! Se si dovesse dar retta pedissequamente all'idea dell'impossibilità tecnica prima di un certo anno dovremmo concludere (per assurdo) che quella salita non è mai stata fatta, perchè allora il piolet-traction non esisteva... Quando Benoist e Glairon Rappaz fecero la seconda ripetizione nel 2000, furono i primi a concludere che era stata una salita "impossibile ma vera".
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Messaggioda steazzali » ven dic 02, 2005 8:24 am

ieri sera sono stato a Brescia a vedere la serata di Ermanno.
questa salita è semplicemente pazzesca e bellissima, il filmato anche se breve rende l'idea, bravissimi ancora :wink:

ha partecipatto alla discussione anche Daniele Chiappa. avevo letto il libro di Ferrari ma non mi ero soffermato su un particolare. Chiappa a 22 anni in cima al torre 8O, nel '74 8O 8O
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Messaggioda Enzolino » ven dic 02, 2005 10:01 am

lucasignorelli ha scritto:La Desmaison - Gousseault alle Jorasses, su 1200 m di dislivello e 38 tiri non ha un solo metro in cui la pendenza delle sezioni su ghiaccio sia inferiore a 70° (e la maggior parte delle difficoltà sono 75°-80°-85°), eppure nel 1971 Desmaison la percorse da primo, con una picozza sola, e negli ultimi 200 metri tirando Gousseault al traino! Se si dovesse dar retta pedissequamente all'idea dell'impossibilità tecnica prima di un certo anno dovremmo concludere (per assurdo) che quella salita non è mai stata fatta, perchè allora il piolet-traction non esisteva... Quando Benoist e Glairon Rappaz fecero la seconda ripetizione nel 2000, furono i primi a concludere che era stata una salita "impossibile ma vera".
Un'altro esempio e' Messner che nel '69, in 10 ore sali' in solitaria la Nord delle Droites (pendenze sino a 90 gradi) usando pugnali da ghiaccio, e mi sembra di aver letto che Egger usava picozza e pugnali da ghiaccio ...

C'e' un'altro aspetto di cui bisogna tenere conto nel confronto tra gli exploit.
In particolare la frequenza delle ripetizioni e l'accessibilita' che devono coincidere con delle buone condizioni meteo e della parete.
In questo senso il Cerro Torre e' una delle montagne in cui il successo di una salita e' tra i piu' improbabili al mondo.
E' stato ripetuto piu' volte che certe condizioni erano irripetibili, c'e' da aggiungere la scarsa accessibilita' del Torre per cui non molti alpinisti vanno laggiu', ed inoltre, quelli bravi, devono trovare anche delle buone condizioni.
Spesso in alpinismo si trascura troppo l'effetto fortuna.

Ciao :wink:

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Messaggioda Buzz » ven dic 02, 2005 10:20 am

Enzolino ha scritto:
lucasignorelli ha scritto:La Desmaison - Gousseault alle Jorasses, su 1200 m di dislivello e 38 tiri non ha un solo metro in cui la pendenza delle sezioni su ghiaccio sia inferiore a 70° (e la maggior parte delle difficoltà sono 75°-80°-85°), eppure nel 1971 Desmaison la percorse da primo, con una picozza sola, e negli ultimi 200 metri tirando Gousseault al traino! Se si dovesse dar retta pedissequamente all'idea dell'impossibilità tecnica prima di un certo anno dovremmo concludere (per assurdo) che quella salita non è mai stata fatta, perchè allora il piolet-traction non esisteva... Quando Benoist e Glairon Rappaz fecero la seconda ripetizione nel 2000, furono i primi a concludere che era stata una salita "impossibile ma vera".
Un'altro esempio e' Messner che nel '69, in 10 ore sali' in solitaria la Nord delle Droites (pendenze sino a 90 gradi) usando pugnali da ghiaccio, e mi sembra di aver letto che Egger usava picozza e pugnali da ghiaccio ...

C'e' un'altro aspetto di cui bisogna tenere conto nel confronto tra gli exploit.
In particolare la frequenza delle ripetizioni e l'accessibilita' che devono coincidere con delle buone condizioni meteo e della parete.
In questo senso il Cerro Torre e' una delle montagne in cui il successo di una salita e' tra i piu' improbabili al mondo.
E' stato ripetuto piu' volte che certe condizioni erano irripetibili, c'e' da aggiungere la scarsa accessibilita' del Torre per cui non molti alpinisti vanno laggiu', ed inoltre, quelli bravi, devono trovare anche delle buone condizioni.
Spesso in alpinismo si trascura troppo l'effetto fortuna.

Ciao :wink:

Lorenzo


ok sto cavolo di egger era fortissimo... saliva nell'aria ...
ma le soste da qualche parte doveva pur farle??

visto che maestri non era forte come egger su ghiaccio ... non dico che lo parancasse ma ... qualche momento in cui si appendeva ci sarà pur stato ?
e visto che egger era anche leggerino, per quanto ne so

altrimenti era fortissimo pure maestri su ghiaccio

e fava poi non ne parliamo ... con i suoi 700 metri saliti e scesi in giornata per una via nuova con bei pesi sulla schiena

....

allora adesso si scopre che questi pazzi della grivel, della charlet moser... ci tengono nascosti i mirabolanti pugnali da ghiaccio, mollandoci invece quelle orribili picche tutte storte (scarti di produzione?)

adesso entriamo nella mitologia:
i vecchi alpinisti erano dei giganti dalle mani d'acciaio e dalla volontà sovrumana in cui confronto gli alpinisti di punta oggi sono delle checche isteriche

si vabbè che probabilmente certi alpinisti medi di una volta erano fisicamente più forti degli alpinisti medi di adesso... temprati com'erano da lavori veramente duri

penso a hermann buhl ... che dopo una notte insonne avendo partecipato alle ricerche di un disperso sulla Nordkette, vicino Innsbruck, prende il treno per Landeck e da lì prosegue in bicicletta.
Per 160 km, superando il passo del Maloya, traversa l'Engadina e arriva in Val Bondasca. A piedi, alle 19 arriva al rif. Sciora. Alle 4 parte per il Pizzo Badile. Ripete come prima solitaria la Via Cassin. Arriva in cima alle 10,30. Scende per la cresta, arriva alla bicicletta nel pomeriggio, sale i 1100 metri di dislivello per il Passo del Maloya e poi i 140 km fino a Landeck.

ma gli alpinisti di punta di adesso sono atleti e pur con diverse motivazioni, sono in grado di fare anche cose più dure.


Insomma non cadiamo nella trappola del "si stava meglio quando si stava peggio" riportata a uomini e mezzi in questo campo.

perchè come in ogni altro campo, non è affatto vero.

:D
Buzz
 
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Messaggioda Enzolino » ven dic 02, 2005 10:55 am

Buzz ha scritto:ok sto cavolo di egger era fortissimo... saliva nell'aria ...
ma le soste da qualche parte doveva pur farle??

visto che maestri non era forte come egger su ghiaccio ... non dico che lo parancasse ma ... qualche momento in cui si appendeva ci sarà pur stato ?
e visto che egger era anche leggerino, per quanto ne so

altrimenti era fortissimo pure maestri su ghiaccio

e fava poi non ne parliamo ... con i suoi 700 metri saliti e scesi in giornata per una via nuova con bei pesi sulla schiena
Buzz, non mi sembra questione di mito.
Il ghiaccio probabilmente era piu' consistente rispetto a quello trovato in futuro e la leggerezza di Egger garantiva un minimo di sicurezza su quel ghiaccio. Andrea Orlini riporta un'esempio per cui in quasi 26 anni non si son ancora ripetute particolari condizioni di ghiaccio sotto casa sua. E' solo un esempio, ma significativo. Perche' saresti cosi' scettico quindi nel credere ad eccezionali incrostazioni del Torre, apparentemente suffragate da diversi rapporti, sulle quali un abile ghiacciatore era in grado di salire nel '59?
Sara' la mia deformazione da ingegnere dei materiali, ma so bene che piccole differenze nelle condizioni termodinamiche e nella loro storia possono dar luogo ad enormi differenze nella struttura dei materiali. Si sa' che il ghiaccio deve stagionare per essere scalabile, che le basse temperature dopo venti caldi rendono il ghiaccio durissimo. Quindi anche se Erman ha trovato ghiaccio inscalabile in inverno, cio' non dimostra che Egger e Maestri non lo abbiano potuto trovare nella loro scalata del '59.
Imprese che superano i tempi ce ne' ... non e' questione di miti o si stava meglio quando si stava peggio. Vinatzer coi suoi VII, Messner coi suoi VIII gradi, Cleveland, ecc sono solo degli esempi. E i luoghi di tali imprese sono senza dubbio piu' accessibili geograficamente e metereologicamente rispetto al Torre. E questo spiega perche' ci sara' voluto meno di 46 anni per ripeterle.
I chiodi ad espansione venivano piazzati ad ogni tiro di corda*. Quindi non e' che Egger assicurasse Maestri a spalla. Probabilmente un po' lo tirava su, un po' Maestri arrancava, nonostante si sa che avesse una forza eccezionale. I momenti precari erano tra una sosta e la successiva, quindi questi elementi non mi sembrano cosi' irragionevoli.

Ciao :wink:

Lorenzo

*A ogni tiro facevamo un punto di sosta per poter scavare fino alla roccia dove non c'era mai un minimo di crepa; dovevamo trivellare buchi per i chiodi ad espansione, e per ogni buco servivano 500 colpi di martello". Coprirono quasi 1000 piedi sopra il colle il primo giorno su una parete che aveva una media tra i 50 e 60 gradi.
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Messaggioda quilodicoequilonego » ven dic 02, 2005 11:04 am

...sarebbe difficile anche credere che Gullich ha salito Separate Reality in quel modo, senza reportage

ma l'ha fatto :P
enzo
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In arrampicata, cosa c'è di più artificiale del trapano ?
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Messaggioda andreag » ven dic 02, 2005 11:05 am

[quote="Enzolino"]. Vinatzer coi suoi VII, Messner coi suoi VIII gradi

beh, su questo lassamo perdè che è mejo va'....
:cry: :cry:

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Messaggioda Enzolino » ven dic 02, 2005 11:27 am

andreag ha scritto:
Enzolino ha scritto:. Vinatzer coi suoi VII, Messner coi suoi VIII gradi

beh, su questo lassamo perdè che è mejo va'....
:cry: :cry:
Eh ... eh ... so che molti lo mettono in dubbio, ma la cosa buffa e' che Messner e' uno di quelli che non crede a Maestri ... il bue che dice cornuto all'asino ... :D
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Messaggioda .:eZy:. » ven dic 02, 2005 11:42 am

Altre immagini

Immagine
The north face of Cerro Torre, as seen from the top of Torre Egger,
showing: (1) Burke-Proctor, 1981 line, (2) Ponholzer-Steiger, 1998
approximate line, (3) Chiapa-Conti-Ferrari-Negri, 1974 route?(P)
marks the site where the photo on page 146 was taken, (4) Maestri and
Egger?s reported line of ascent as marked by Maestri in a photograph
in L?Europeo 704, April 1959, page 34, showing ascent and descent
bivouac sites (x), (5) Maestri and Egger?s reported line of ascent as
marked by Maestri in a photograph in La Montagne, April 1960, page
210, showing bivouac sites (o)?note how much the lines and bivouac
sites differ. Jay Smith
(da A MOUNTAIN UNVEILED di Rolando Garibotti http://www.americanalpineclub.org)


Immagine
?We found that peg, left by Maestri, at the initial dihedral, 200 meters up the wall," reported Ermanno. He found no further pegs up the route?
(da www.thepoles.com)


Immagine
Near the location Bragg and Burke describe as the possible
site of Toni Egger?s fatal accident. Jim Donini
(da A MOUNTAIN UNVEILED di Rolando Garibotti http://www.americanalpineclub.org)
Ultima modifica di .:eZy:. il ven dic 02, 2005 20:33 pm, modificato 1 volta in totale.
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Messaggioda quilodicoequilonego » ven dic 02, 2005 11:42 am

Enzolino ha scritto:
andreag ha scritto:
Enzolino ha scritto:. Vinatzer coi suoi VII, Messner coi suoi VIII gradi

beh, su questo lassamo perdè che è mejo va'....
:cry: :cry:
Eh ... eh ... so che molti lo mettono in dubbio, ma la cosa buffa e' che Messner e' uno di quelli che non crede a Maestri ... il bue che dice cornuto all'asino ... :D



...che poi Messner, l'ha mai toccato il torre :?:

ah no, ma lui è il padre eterno
enzo
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In arrampicata, cosa c'è di più artificiale del trapano ?
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Messaggioda andreag » ven dic 02, 2005 12:00 pm

Enzolino ha scritto:
andreag ha scritto:
Enzolino ha scritto:. Vinatzer coi suoi VII, Messner coi suoi VIII gradi

beh, su questo lassamo perdè che è mejo va'....
:cry: :cry:
Eh ... eh ... so che molti lo mettono in dubbio, ma la cosa buffa e' che Messner e' uno di quelli che non crede a Maestri ... il bue che dice cornuto all'asino ... :D


Esatto!!!! da farsi quattro risate....
:D :D :D :twisted: :twisted:

A.
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Messaggioda biemme » ven dic 02, 2005 12:16 pm

Buzz ha scritto: .......visto che maestri non era forte come egger su ghiaccio ... non dico che lo parancasse ma ... qualche momento in cui si appendeva ci sarà pur stato ?
e visto che egger era anche leggerino, per quanto ne so

altrimenti era fortissimo pure maestri su ghiaccio........


ciao buzz,
beh, su ghiaccio, molto più che sulla roccia, sai bene che salire da primo o da secondo , ti cambia il mondo.
Ora un cesare maestri parancato che arranca non ce lo vedo proprio, perché uno che viaggia come viaggiava lui su roccia all?epoca, non penso avesse problemi sul ghiaccio tali da farsi parancare da secondo.
Ho visto personalmente arrampicatori forti su roccia (anzi, fortissimi) che con due picche e due ramponi messi per la prima volta, dopo poche ore passeggiavano sui seracchi e su strapiombi ghiacciati come fossero sul marciapiede, e quanto affermo, lo dimostrano alcuni topclimber ?prestati? alle gare di ghiaccio e drytooling e subito saliti sui gradini più alti del podio anche in gare internazionali.


Buzz ha scritto:.......allora adesso si scopre che questi pazzi della grivel, della charlet moser... ci tengono nascosti i mirabolanti pugnali da ghiaccio, mollandoci invece quelle orribili picche tutte storte (scarti di produzione?)......


il problema è che i forti su ghiaccio come egger, salivano veloci e leggeri anche coi pugnali, se ad una pippa 8) gli dai due monster e i più artigliosi e affilati ramponi in commercio, sarà ugualmente lenta?.terribilmente lenta (e si muoverà sempre come un elefante in una cristalleria)?ergo, prova a dare un pugnale ad una pippa : ci potrà solo fare harakiri :lol:

Buzz ha scritto: .........adesso entriamo nella mitologia:
i vecchi alpinisti erano dei giganti dalle mani d'acciaio e dalla volontà sovrumana in cui confronto gli alpinisti di punta oggi sono delle checche isteriche...........
ma gli alpinisti di punta di adesso sono atleti e pur con diverse motivazioni, sono in grado di fare anche cose più dure.......Insomma non cadiamo nella trappola del "si stava meglio quando si stava peggio" riportata a uomini e mezzi in questo campo.
perchè come in ogni altro campo, non è affatto vero.


non esiste una prova contraria, ma è certo che i forti di allora, con pugnali e ramponazzi coi lacci (e maglie di flanella, ecc.) erano anche in grado di salire, e veloci (dal nanga di buhl, alle jorasses di desmaison, al torre di egger) e non potevano certo inventarsi quegli equipaggiamenti, attrezzi ed integratori salini che avrebbero inventato 50 anni dopo. Gli alpinisti di punta di oggi, al contrario, potrebbero anche provare a salire oggi su quelle stesse montagne conciati in quel modo? ci sarebbe da divertirsi.

ps : grazie eZy !!! magnifiche e chiare quelle foto, soprattutto quella dalla egger verso la nord.....quando le hai scattate ? 8) 8) :lol:

saluti
biemme
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